lunedì 5 marzo 2018

La Serie A si ferma.

Nonostante si siano disputati due importanti e decisivi match questo sabato, non ci sentiamo in dovere di parlare di calcio nostrano questa settimana.

Davide era un grande esempio di come un capitano dovrebbe essere. Mai una parola fuori posto, grande talento, forse non sfruttato a pieno. Una carriera che lo ha visto farsi apprezzare ovunque sia andato.
Giovanili al Milan, poi un paio di prestiti per entrare nel mondo agonistico che conta, in Serie C, con il Pizzighettone e la Cremonese.
Dopo i 6 anni da protagonista a Cagliari, dove si è fatto conoscere al grande pubblico. L'occasione alla Roma, con risultati forse non all'altezza delle aspettative, e dopo la rinascita alla Fiorentina, dove aveva ereditato quest'anno la fascia da capitano.
Oltretutto era nel giro della Nazionale dal 2010 e vantava anche un bronzo alla Confederations Cup del 2013 in Brasile.

Questi sono solo numeri e riconoscimenti che stanno dietro all'uomo di 31 anni che ha lasciato moglie e bambina di due anni per via di un'attacco cardiovascolare domenica mattina.
Ciao Davide, noi ti ricorderemo per sempre così, con la fascia di capitano al braccio; conscio di essere un'esempio per le nuove generazioni di campioni che cresceranno con la tua storia nei cuori.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Romanzo Calcistico)

Scritto da L.


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