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martedì 7 novembre 2017

Sparatoria in chiesa: il Texas piange le proprie vittime


L'ennesimo, eclatante episodio di violenza scuote la tranquillità della vita statunitense. A distanza di pochi giorni dal terribile attentato di New York, l'America viene nuovamente stravolta dalla strage compiuta in Texas da un'individuo altamente instabile.


Sarebbe di almeno ventisei vittime e ventiquattro feriti il bilancio della strage avvenuta durante la cerimonia della messa nella First Baptist Church di Sutherland Springs, chiesa a est della città di San Antonio. Tra le persone coinvolte nella sparatoria vi sarebbero, secondo le testimonianze, diversi bambini e ragazzi in giovane età.
Il killer, tale Devin Patrick Kelley, era un ex militare di appena ventisei anni, congedato con disonore dall'esercito statunitense nel 2014, dopo esser stato condannato ad un anno di reclusione dalla corte marziale. Agghiaccianti le ricostruzioni dei presenti, capaci di descrivere in maniera accurata le fasi drammatiche della vicenda. Come riportato dai media locali l'assassino, armato sino ai denti, avrebbe aperto il fuoco ancor prima di metter piede nella chiesa per poi continuare una volta addentratovi. Vestito di nero, con un giubbotto antiproiettile e col viso nascosto grazie ad una bandana, l'assalitore avrebbe perlomeno esploso venti colpi con un fucile d'assalto prima di esser ferito da un fedele armato e capace di fermare il folle. Una volta uscito dalla chiesa, Kelley avrebbe tentato la fuga ma, inseguito da due uomini del posto, sarebbe uscito fuori strada e si sarebbe poi tolto con le proprie armi la vita.
Ancora scossa ed incredula la comunità ristretta che sorge nei pressi della First Baptist Church, ammutolita dalla gravità dell'episodio.

Il fatto apre nuovamente il dibattito nel paese a stelle e strisce sulla facilità con cui al giorno d'oggi chiunque, anche chi non in possesso di un regolare porto d'armi, possa procurarsi un'arma da fuoco. 
Dal Giappone, meta del proprio viaggio diplomatico, esprime la sua opinione al riguardo Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato, attraverso il proprio account Twitter, di essere notevolmente scosso da un atto definito da lui "malvagio". Ciò nonostante ha continuato il tycoon, il folle gesto ha poco a che fare con il dibattito sulle armi, in quanto compiuto da un soggetto pienamente instabile mentalmente. La polemica infervorerà ancora a lungo ma, purtroppo, prima che le lobby delle armi vengano fermate ancora diverse vittime saranno necessarie.

                                                                  -Scritto da A-  

martedì 8 agosto 2017

Kim ora ha anche la nucleare miniaturizzata


Secondo delle indiscrezioni lasciate filtrare dal Washington Post, attraverso delle fonti interne alla Dia (Defence Intelligence Agency), la Corea del Nord è riuscita a creare una miniaturizzazione di un ordigno atomico, capace di raggiungere una gittata di 10000 km.

L'allarmismo è giustificato, visto che dati alla mano riuscirebbero a colpire sia l'Europa che l'America.
L''ordigno per via delle sue ridotte dimensione può essere inserito all'interno di un missile balistico intercontinentale e proprio grazie a questo "passaggio" riesce a raggiungere queste distanze.


Attualmente si contano una settantina di testate che formano l'intero arsenale della nazione coreana, ma per ora la maggior parte è ancora troppo grande e proprio queste dimensioni non permettono di avere certezze per quanto riguarda l'arrivo integro sull'obiettivo, senza considerare lo stress del calore e le turbolenze.

Sta di fatto che la Corea del Nord sia entrata nell'elitè delle nazioni dotate di potenza militare nucleare, facendo in 11 anni passi da gigante e ora le altre superpotenze dovranno chiedersi come trovare una soluzione a questa realtà.

Scritto da L.