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mercoledì 10 gennaio 2018

Freddo e gelo: la costa del Massachusetts una desolata distesa di ghiaccio


L'inizio del nuovo anno ha portato in dote agli statunitensi freddo e gelo record, tanto da paralizzare diverse città del nord-est del paese a stelle e strisce.

La neve caduta incessantemente negli scorsi giorni ha causato diversi disagi civili, con strade bloccate e intere abitazioni rimaste senza corrente; oltre il cancellamento di diversi voli, bloccati a terra dal forte gelo (in alcuni casi capace di gelare gli aerei stessi). 
Tra le città più colpite dalla bufera, denominata "Ciclone Bomba", vi è sicuramente la città di New York, sprofondata nelle scorse ore a temperature fino ai meno quindici gradi. Il forte vento gelido ha poi aumentato, se ancora non ce ne fosse stato il bisogno, gli incomodi e la percezione delle basse temperature. Sono diverse le città tutt'ora imbiancate dalle forti nevicate; oltre alla già citata New York, sono Boston, Newark, Hartford, Providence, Atlantic City e Caribou le metropoli maggiormente colpite dalla perturbazione che, in generale, ha creato diversi fastidi lungo tutta la costa atlantica, anche se il forte freddo si è fatto sentire sino al South Carolina.
Le temperature artiche registrate nelle scorse giornate, soprattutto nella zona del Massachusetts, non hanno però solo causato disagi all'interno dei centri abitati. Un video postato su Youtube nelle scorse ore da Ryan Canty, divenuto rapidamente uno dei più cliccati online, riprende l'Oceano Atlantico, solito bagnare le coste, divenuto una sconfinata landa di ghiaccio, capace di sorreggere il peso di una persona. La spiaggia di Cape Cod è così divenuta presto una suggestiva cartolina di Natale, capace di lasciar increduli i residenti ed i turisti presenti in zona.
Per ovviare a questa situazione è dovuta intervenire la Guardia Costiera, la quale ha avuto il compito di ovviare a questa situazione distruggendo il ghiaccio prima che questo causasse ulteriori danni a banchine portuali ed imbarcazioni.
La situazione rimane però critica nel Nord America, dove l'allerta meteo non cessa di destare preoccupazione.


-Scritto da A- 

mercoledì 29 novembre 2017

Lo spazio dello chef: la Red Velvet


Storia
La Red Velvet, è una delle torte più caratteristiche ed affascinanti del panorama culinario a stelle e strisce: scopriamone insieme il motivo.


Questa squisitezza, si presenta come una classica torta a strati guarnita con una crema a base di formaggio o vaniglia, la cui particolarità innata sta nel contrasto tra il colore rosso, caratteristico della base, ed il colore chiaro della farcitura.
Il colore rosso che tanta notorietà e scenograficità dona al dessert, può variare dall'acceso al vivo, dal bordeaux al mattone, a seconda del pasticcere autore del capolavoro.
Composta da ingredienti facilmente reperibili come la farina, le uova, il burro, lo zucchero, il cacao ed il latticello, questa bontà (il cui nome letteralmente sta a significare "torta di velluto rosso", per esaltare la naturale soffice e setosa consistenza della base) viene solitamente guarnita da una crema che a seconda dei casi può essere a base di vaniglia, burro o più comunemente formaggio fresco.
Le fonti in nostro possesso collocano la nascita di questo dolce nei primi anni del secolo scorso, quando esso veniva servito nel ristorante del rinomato The Waldorf Astoria Hotel. Nonostante ciò, la red velvet cake raggiunse una discreta notorietà solamente negli anni sessanta, quando in America esplose il fenomeno delle "crazy cakes", dolci volutamente eccessivi ed accattivanti.
La red Velvet, pur nascendo come tipica torta degli stati Uniti Meridionali, ad oggi è uno dei dolci più in voga in tutto il paese d'oltreoceano e nel mondo.

Curiosità
-Inizialmente, il colore rosso caratteristico della red velvet, era dato dal contrasto naturale derivante dalla reazione chimica tra ingredienti acidi come il latticello ed il cacao. Oggi, all'impasto viene aggiunto del colorante alimentare per aumentare il grado d'intensità della pigmentazione.
-La base della torta è composta da ingredienti che rendono la consistenza della stessa talmente soffice da far risultare superfluo il compito di bagnare con del liquore i dischi di composto prima di guarnirli.
-L'aspetto unico ed affascinante della red velvet, rende questo dessert adatto a particolari e speciali celebrazioni.

Ricetta

Ingredienti per 6 persone:

  • Farina 265 g;
  • Burro 100 g;
  • Zucchero 270 g;
  • uova n° 2;
  • Cacao 10 g;
  • aroma di vaniglia 4 g;
  • sale 5 g;
  • Latticello o yogurt bianco 220 g;
  • Colorante alimentare rosso;
  • Aceto di mele 4,5 g;
  • Bicarbonato 4 g;
  • Mascarpone 250 g (per la crema);
  • Panna fresca 250 g (per la crema);
  • Zucchero a velo 120 g (per la crema);
Preparazione: 
  1. Con l'ausilio delle fruste da cucina, sbattete in una bastardella il burro a temperatura ambiente con metà dello zucchero fino a che non avrete ottenuto un composto chiaro e spumoso.
  2. A questo punto, aggiungete al composto le uova (una per volta), il restante zucchero ed amalgamate.
  3. Unite il cacao rigorosamente setacciato, il colorante e l'aroma di vaniglia.
  4. Sciogliete il sale fino nel latticello (od in alternativa ad esso nello yogurt bianco) ed unitelo al composto precedentemente ottenuto, alternando con la farina ed il bicarbonato sciolto nell'aceto; mescolate bene il tutto.
  5. Ungete tre tortiere e versate il composto in esse in ugual misura; infornate in forno ventilato a 180° per 30 minuti.
  6. Nel frattempo occupatevi della crema: amalgamate il mascarpone con la panna fresca, dopo di che aggiungete lo zucchero e mescolate bene sino a che non avrete ottenuto una crema liscia e brillante.
  7. Sfornate i dischi di impasto rossi e lasciateli intiepidire prima di estrarli; una volta sformati, lasciateli raffreddare completamente.
  8. Poggiate ora il primo disco su un piatto da portata e cospargetevi sopra la crema a base di mascarpone e panna; coprite con il secondo disco e ripetete l'operazione. 
  9. Per finire, ricoprite l'intera torta con la crema e servite: buon appetito!
-Scritto da A-  

giovedì 23 novembre 2017

Che cos'è il black Friday?


In questi ultimi giorni, sul web e presso le più grandi catene commerciali, vi sarà sicuramente capitato di leggere che questa è la settimana del Black Friday e come tale molti negozi apporranno ai loro diversi prodotti sconti davvero vantaggiosi.

Ma cos'è questo "venerdì nero"?

Nato nei primi anni venti in America, esso rappresenta per la popolazione statunitense l'inizio della stagione dello shopping natalizio, ecco perché questo giorno ricade dopo la festa del Ringraziamento.
Pur non essendo considerato un giorno festivo, il Black Friday a livello commerciale rappresenta un valido segnalatore di quanto e come la popolazione ha intenzione di spendere ed è per questo che esso, a livello nazionale ed internazionale, è osservato dai finanziari e dai borsisti con molta attenzione. I pesanti sconti che le grandi e piccole catene produttrici applicano, servono a far si che il cliente sia più benevolo nell'acquistare, incrementando così le vendite di quel preciso negozio o centro commerciale.

Solo nel 2013, furono spesi in questa fatidica giornata ben cinquantasette miliardi di dollari rispettivamente da più di ottanta milioni di statunitensi, alcuni dei quali pronti a dormire la notte antecedente davanti ai negozi per accaparrarsi le offerte migliori.


Nonostante la sua quasi centenaria origine (il primo negozio ad applicarlo fu Macy's nel 1924, il quale celebrò l'inizio dello shopping natalizio con una parata, organizzata guarda caso il giorno dopo il Ringraziamento), solamente dagli anni ottanta in poi il venerdì nero assunse un importanza rilevante. 
Popolare ad oggi anche in Europa e nel mondo, è ancora incerta l'origine del proprio nome; alcuni attribuiscono la sua nascita alla città di Philadelphia, congestionata a livello stradale in occasione di questa giornata di shopping sfrenato. Altri sarebbero più propensi ad attribuire l'origine di questa espressione al mondo commerciale e dei libri contabili, in quanto tradizionalmente da questo giorno in poi i commercianti erano soliti scrivere i ricavi a penna nera, ponendo da parte quella rossa impiegata per le perdite.
Comunque sia, ora sapete di più riguardo a questa giornata che, se utilizzata nel modo corretto, vi permetterà di comprare quel che più desiderate a prezzi per lo più stracciati. 

Buon Black Friday a tutti!

                                                             -Scritto da A-

martedì 7 novembre 2017

Sparatoria in chiesa: il Texas piange le proprie vittime


L'ennesimo, eclatante episodio di violenza scuote la tranquillità della vita statunitense. A distanza di pochi giorni dal terribile attentato di New York, l'America viene nuovamente stravolta dalla strage compiuta in Texas da un'individuo altamente instabile.


Sarebbe di almeno ventisei vittime e ventiquattro feriti il bilancio della strage avvenuta durante la cerimonia della messa nella First Baptist Church di Sutherland Springs, chiesa a est della città di San Antonio. Tra le persone coinvolte nella sparatoria vi sarebbero, secondo le testimonianze, diversi bambini e ragazzi in giovane età.
Il killer, tale Devin Patrick Kelley, era un ex militare di appena ventisei anni, congedato con disonore dall'esercito statunitense nel 2014, dopo esser stato condannato ad un anno di reclusione dalla corte marziale. Agghiaccianti le ricostruzioni dei presenti, capaci di descrivere in maniera accurata le fasi drammatiche della vicenda. Come riportato dai media locali l'assassino, armato sino ai denti, avrebbe aperto il fuoco ancor prima di metter piede nella chiesa per poi continuare una volta addentratovi. Vestito di nero, con un giubbotto antiproiettile e col viso nascosto grazie ad una bandana, l'assalitore avrebbe perlomeno esploso venti colpi con un fucile d'assalto prima di esser ferito da un fedele armato e capace di fermare il folle. Una volta uscito dalla chiesa, Kelley avrebbe tentato la fuga ma, inseguito da due uomini del posto, sarebbe uscito fuori strada e si sarebbe poi tolto con le proprie armi la vita.
Ancora scossa ed incredula la comunità ristretta che sorge nei pressi della First Baptist Church, ammutolita dalla gravità dell'episodio.

Il fatto apre nuovamente il dibattito nel paese a stelle e strisce sulla facilità con cui al giorno d'oggi chiunque, anche chi non in possesso di un regolare porto d'armi, possa procurarsi un'arma da fuoco. 
Dal Giappone, meta del proprio viaggio diplomatico, esprime la sua opinione al riguardo Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato, attraverso il proprio account Twitter, di essere notevolmente scosso da un atto definito da lui "malvagio". Ciò nonostante ha continuato il tycoon, il folle gesto ha poco a che fare con il dibattito sulle armi, in quanto compiuto da un soggetto pienamente instabile mentalmente. La polemica infervorerà ancora a lungo ma, purtroppo, prima che le lobby delle armi vengano fermate ancora diverse vittime saranno necessarie.

                                                                  -Scritto da A-  

venerdì 3 novembre 2017

Justin Timberlake star del Super Bowl 2018


La notizia era nell'aria da diverse settimane ma ad oggi vi è pure la conferma ufficiale: sarà Justin Timberlake la star dell'half time show Pepsi durante il Super Bowl 2018.


A togliere ogni dubbio vi ha pensato in primis il sito ufficiale della National Football League ed, in un secondo momento, la notizia è stata comprovata dall'account Twitter del cantautore, ballerino, attore e produttore discografico nato in Tennessee trentasei anni fa. Justin Timberlake si esibirà presso il Minneapolis' U.S. Bank Stadium il prossimo quattro febbraio ed ha assicurato ai propri fans uno spettacolo estremamente elettrizzante e memorabile, il quale unirà in rapida successione i propri successi presenti e passati. Come tradizione vuole, il cantante avrà a disposizione poco meno di quindici minuti per emozionare gli spettatori garantendo, grazie agli immensi mezzi messi a disposizione dal Super Bowl, una  performance indimenticabile dal punto di vista mediatico e scenico. 

Non si tratta della prima volta per Justin Timberlake all'evento mediatico e sportivo più rappresentativo del paese d'oltreoceano.
Il cantautore vi aveva infatti già partecipato nel 2004 insieme alla pop star Janet Jackson, rendendo quella edizione a dir poco epica ed imbarazzante. Per un accidentale inconveniente, l'allora giovanissimo Justin scoprì incidentalmente il seno alla propria "partner", creando diverso scalpore fra i presenti. 
Quello del 2018 sarà per il marito di Jessica Biel la terza apparizione in un Super Bowl. Oltre alla già citata esibizione "hot" del 2004, l'artista vi partecipò anche nel 2001 con gli 'NSYNC, gruppo di cui lo stesso fece parte dal 1995 al 2002.

Nel mentre Justin Timberlake si gode il meritato riconoscimento per una carriera davvero invidiabile, negli scorsi giorni diverse testate giornalistiche hanno fatto trapelare la notizia secondo cui la NFL in un primo momento avrebbe voluto come star rappresentativa il rapper Jay-Z. Lo stesso pare però aver cortesemente declinato l'offerta in segno di solidarietà verso un giocatore di football afroamericano, allontanato dalla propria squadra d'appartenenza dopo essersi inginocchiato durante l'inno americano in segno di protesta per le continue violenze da parte della polizia contro la popolazione di colore.

Nel 2017 a condurre le danze dello show di metà tempo vi aveva pensato Lady Gaga, con grande bravura canora e acrobatica; spetterà ora a Justin il gravoso compito di succederle, garantendo in ugual modo emozioni e spettacolo. Ci riuscirà? 

                                                                     -Scritto da A-

giovedì 2 novembre 2017

Ancora paura


Quella che sarebbe dovuta essere per molti newyorchesi una giornata all'insegna della felicità e della spensieratezza, si è irrimediabilmente trasformata nell'ennesima giornata di terrore e paura.


Proprio quando un'intera popolazione si stava mobilitando per festeggiare l'avvento della notte di Halloween, si è assistito all'ultimo, in ordine di tempo, attacco terroristico compiuto dall'Isis contro le popolazioni occidentali. Nelle prime ore del pomeriggio di un comune e tranquillo 31 ottobre, un furgone è piombato su una delle tante piste ciclabili di New York City, investendo il numero maggiore possibile di malcapitati passanti.
Sono una trentina i pedoni ed i ciclisti rimasti coinvolti nella follia di Sayfullo Saipov, il ventinovenne di nazionalità uzbeka alla guida del veicolo della morte: delle persone coinvolte, otto hanno prematuramente perso la vita e quindici hanno rischiato altrettanto e sono tutt'ora ricoverati negli ospedali cittadini.
L'attentato, non riconosciuto come tale in un primo momento dalla autorità, è avvenuto a pochi isolati dal World Trade Center, precisamente all'angolo tra la Hudson Street e la Chambers Street. E' qua che il pick-up sarebbe irrotto all'interno della pista ciclabile, investendo pedoni e ciclisti che ignari gli si sono trovati dinnanzi prima che la sua folle corsa si arrestasse contro uno scuolabus pieno di bambini.
Una volta disceso dal mezzo, l'attentatore avrebbe impugnato una sparachiodi ed una pistola ad aria compressa ma, prima di poter nuocere nuovamente, un poliziotto, tale Ryan Nash, è riuscito a neutralizzarlo ferendolo all'addome.
Ricoverato in ospedale e sottoposto ad intervento chirurgico, il killer non sarebbe in pericolo di vita.
La conferma che l'attacco a New York sia da attribuirsi ad una matrice terroristica, è stata data ai media direttamente dal sindaco della "Grande Mela" Bill De Blasio, il quale ha parlato di un attacco "particolarmente codardo che aveva come obbiettivo civili innocenti".

Sayfullo Saipov era riuscito a raggiungere gli Stati Uniti d'America grazie ad una Green Card nel 2010. Dopo due brevi tappe in Ohio ed in Florida, l'uzbeko si era stabilito a Petersen, New Jersey.
Marito e padre di tre figli, il ventinovenne lavorava come autista per la famosa ditta di trasporto Uber. Fiero ed orgoglioso dell'attentato, si è dichiarato, in un fogliettino da lui redatto e trovato all'interno del furgone utilizzato per falciare i passanti. Sempre all'interno del mezzo, sono state rinvenuti documenti e scritti che legherebbero l'attentatore all'Isis.


I fatti di New York senza alcun dubbio lasceranno lunghi strascichi nella politica estera americana nonché sulle leggi riguardanti l'immigrazione.
In prima persona si è mosso il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il quale ha criticato come, ad oggi, non siano ancora sufficienti le rigide sicurezze adottate per prevenire l'arrivo negli States di "mele marce". Il tycoon, ha poi affermato come non sia possibile che l'attentatore uzbeko sia arrivato nel paese a stelle e strisce grazie ad una Green Card ottenuta alla "lotteria per la diversità dei visti".
Contrari al clima di pregiudizi innescato da Trump il senatore Schumer, secondo il quale l'immigrazione sia una bene per l'America, il governatore di New York Andrew Cuomo ed il sindaco della stessa città Bill De Blasio, apertamente critici alla politica dell'odio propagandata dal quarantacinquesimo presidente americano.

Quel che a noi, a nostro modesto avviso, appare è che mai prima di questo insanguinato anno il terrorismo si sia allungato così prepotentemente sul continente europeo ed nord americano. Ciò nonostante, nulla giustifica l'odio indiscriminato e razziale che oggi contraddistingue la maggior parte delle politiche occidentali, Stati Uniti in primis. Mai, nell'arco della storia, la violenza e le discriminazioni hanno portato a risolvere i problemi della società e non vediamo onestamente il perché ciò debba ora cambiare. 
Il terrorismo incute paura, terrore e ci spinge a dubitare delle persone che ci circondano ma questo non è la chiave per risolvere tale problema, semmai ne è il propulsore. 

                                                               -Scritto da A-

mercoledì 13 settembre 2017

Lo spazio dello chef: i Donuts


Storia
Quanti di voi, al giorno d'oggi, non hanno avuto il piacere e la gioia di degustare un fantastico Donut?

Queste famosissime ciambelle americane, rese note in Italia da Homer Simpson che di esse ne va ghiotto, sono dei dolci fritti morbidi e sfiziosi ricoperti da sgargianti glasse.
I doughnuts, il nome con cui questi vengono conosciuti oltreoceano, sono oramai stranoti anche nel vecchio continente grazie alla loro esplosione di gusto e alle coloratissime cialde, che senza alcun dubbio attirano l'attenzione di golosi e non. Il dolce che rappresenta al meglio la tradizione culinaria statunitense, in particolare quella newyorchese dove esso è maggiormente diffuso ed apprezzato, ha tuttavia origini europee.
Secondo le fonti più accreditate, la nascita di questo dessert che risalirebbe alla metà dell'ottocento, è olandese. Sarebbero stati loro, migrando nel nuovo continente, ad esportare quella che ad oggi rappresenta un'autentica squisitezza. I donuts sarebbero, sempre secondo questa tesi, i discendenti del olykoeks, una torta fritta e zuccherata in superficie che fece innamorare gli statunitensi grazie al gusto unico e alla morbidezza del suo impasto.
Il dolce però presentava un difetto: non si riusciva a cuocere adeguatamente la parte centrale. Per ovviare a questo problema, il capitano della marina americana Hanson Gregory, era solito farcire il centro con noci e nocciole.
Per rendere meno ardua la cottura, egli stesso decise in seguito di praticare un buco al centro in modo tale da rendere la frittura delle ciambelle omogenea: mai invenzione risultò più azzeccata.
La preparazione di questo dessert, giunto in Europa con l'avvento della seconda guerra mondiale, è facile e divertente per cui anche chi è meno portato per la cucina potrà sbizzarrirsi a creare le proprie ciambelle.


Curiosità
-Il nome doughnut deriva dalla composizione di dough (centro) e walnut (noci).
-Durante la prima grande guerra, ai soldati americani veniva servito come rancio proprio un donut, capace alla lontana di far sentir il profumo di casa.
-Il primo venerdì di giugno negli Stati Uniti si celebra il National Doughnut Day, la festa nazionale delle ciambelle.
-E' grazie ad Adolph Levitt se le ciambelle dal 1920 in poi si diffusero in massa nel continente americano e in quello europeo: esso creò infatti il primo macchinario capace di produrre in serie i donuts.

Ricetta

Ingredienti per 6 ciambelle:


  • Farina 00 130 g;
  • Farina Manitoba 130 g;
  • Lievito di birra 7 g;
  • Latte 130 ml;
  • Zucchero 40 g;
  • Uova n° 1 (possibilmente grande);
  • Burro 40 g + 10 g per la glassa;
  • Aroma di vaniglia;
  • Sale 3 g;
  • Acqua;
  • Coloranti alimentari;
  • Zucchero a velo 80 g;
  • Olio di semi;
Preparazione:
  1. Per cominciare la preparazione dei vostri donuts, iniziate sbriciolando il lievito di birra, a cui aggiungerete un poco di latte intiepidito e un cucchiaino di zucchero. Mescolate e fate sciogliere il tutto.
  2. Versate in una bastardella le due farine e dopo averle mischiate, aggiungete il composto con il lievito.
  3. Aggiungete ora, sempre mentre starete mescolando, il latte intiepidito, lo zucchero, l'uovo, l'aroma di vaniglia ed il sale. Amalgamate ed impastate il tutto.
  4. Aggiungete infine il burro ammorbidito ed incorporatelo all'impasto energicamente: dovrete ottenere un composto elastico, liscio ed omogeneo.
  5. Ponete l'impasto nel forno spento ma con la luce accesa e lasciate lievitare sino a che non sia raddoppiato il proprio volume.
  6. Spolverate con della farina una spianarola e versate l'impasto che andrete a stendere con l'ausilio di un mattarello. Con un coppa pasta ottenete un cerchio di impasto il cui centro bucherete con un coppa pasta più piccolo.
  7. Ponete le ciambelle ottenute su una teglia da forno foderata con la carta e lasciate lievitare per ulteriori quaranta minuti.
  8. Nel mentre che il vostro impasto lievita, voi potrete occuparvi della preparazione delle glasse: Versate il burro fuso nello zucchero a velo ed aggiungete acqua calda, tanta da ottenere un composto fluido. Aggiungete il colorante alimentare che più vi aggrada e lasciate riposare.
  9. Scaldate in un tegame l'olio sino a 175° e friggetevi all'interno i donuts, facendo attenzione a dorarli da ambo e due i lati.
  10. Toglieteli dalla frittura, scolateli su della carta assorbente ed una volta che questi saranno intiepiditi immergere un lato della vostra ciambella nella glassa da voi prima preparata.
  11. Lasciateli asciugare per qualche minuto e poi... buon appetito!
                                                             -Scritto da A-

martedì 5 settembre 2017

Trump vieta i sogni


Donald Trump, neo eletto presidente degli Stati Uniti d'America, intende porre fine al piano "Deca" varato da Barack Obama in favore dei Dreamer, giovani immigrati giunti negli States ancora infanti. 


Indiscrezioni, soltanto indiscrezioni per il momento, che se confermate avrebbero davvero dell'incredibile.
Questo Deferred Action for Childhood Arrivals, ha permesso sotto la vecchia presidenza, a giovani immigrati giunti nel paese "delle opportunità" privi di documenti, di poter lavorare e studiare.
Il piano, accolto con grande benevolenza da gran parte dei politici e membri di spicco della società statunitense, sarebbe ora in pericolo. Pur andando incontro a furenti critiche, molte provenienti dal suo stesso partito, il magnate avrebbe già informato lo speaker della Camera, Paul Ryan, della difficile decisione presa, la quale nella giornata odierna  sarà ufficializzata alla nazione.
Senza ombra di dubbio una decisione destinata a far scalpore e che avrebbe già trovato la secca opposizione da parte della Silicon Valley che avrebbe espresso il proprio disaccordo e dissenso in una dura lettera indirizzata al tycoon.
Da Tim Cook, amministratore delegato di Apple, a Mark Zuckenberg, da Warren Buffet a Jeff Bezos, tutti si sono espressi in favore del piano Obama, chiedendo a gran voce il suo mantenimento.
Dura e ferma la presa di posizione dell'ex candidato alla presidenza Bernie Sanders, convinto di come il Congresso debba, senza alcun dubbio, intervenire per ripristinare il programma qualora questo venga sospeso.

Trump contro tutti, contro il suo stesso partito, il Congresso e qualsiasi americano con ancora un briciolo di grano salis in testa: lui va avanti imperterrito per la sua strada senza voltarsi indietro e senza ascoltar nessuno. Tocca a noi tutti fermarlo per tempo.

Obama e la lettera al suo successore
E proprio in questi giorni, di dibattiti e discussioni, la CNN ha reso pubblica l'inedita lettera che il precedente presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha donato al suo successore Donald Trump.
In essa e nelle poche incisive parole rilasciate, Obama ha sottolineato l'importanza delle istituzioni democratiche nonché la centralità del popolo americano, fornendo al nuovo presidente indicazioni utili che sino ad ora poco o nulla hanno ispirato il tycoon americano.

                                                         -Scritto da A-

mercoledì 5 luglio 2017

Lo spazio dello chef: la Cheesecake



Storia:

La cheesecake è un dolce freddo tipico della tradizione culinaria americana.
Composto da una base di pasta biscotto e una parte superiore realizzata unendo formaggi freschi, zucchero e panna, la ricetta viene spesso arricchita con l'aggiunta di cioccolato, topping vari o frutta fresca, col risultato di divenire una delle più apprezzate e amate dalla popolazione d'oltre oceano.
Nonostante quanto riportato, la torta statunitense affonda le proprie origini nell'antica Grecia e precisamente nell'isola di Delos. Qui nel 776 a.c. un dolce a base di formaggio e miele veniva offerto agli atleti impegnati nei primi giochi olimpici, per soddisfare le loro esigenze d'energia.
Ciò vi trova conferma nel testo del compositore greco Aegimius, nel quale fra i vari dolci a base casearia cita per la prima volta questa prelibatezza.
Tempo dopo Catone, uomo politico e scrittore romano, nel suo trattato "De Agri Cultura" scrisse di un dolce a base di formaggio e miele aromatizzato con foglie d'alloro e racchiuso in due dischi di pasta: il Placentae.
Questo fa capire come il piatto d'origine greca sia giunto sino agli antichi romani, i quali grazie alle loro conquiste lo diffusero nel resto d'Europa.
La New York Cheesecake, versione moderna di questo prelibato dessert, conosce fama a partire dal 1880 con la diffusione del formaggio Philadelphia (creato involontariamente otto anni prima da James L. Kraft).


Curiosità:
-James L. Kraft, lattaio statunitense, nel 1872 provando a riprodurre il transalpino Neufchatel, creò un formaggio fresco spalmabile ad oggi apprezzato e diffuso a livello mondiale: il Philadelphia.
-Gli studiosi linguistici nostrani, ancora oggi dibattono sull'attribuzione del genere maschile o femminile di questa parola.
-Di questo fantastico e rinfrescante dessert ne esistono differenti varianti, che possono implicare o meno la cottura.
-Nel dolce, il tipo di formaggio utilizzato influenza la consistenza e il gusto dello stesso.


Ricetta:

Ingredienti per la New York Cheesecake:

  • Biscotti secchi (tipo Petit) 200 g;
  • Burro 90 g;
  • Formaggio spalmabile fresco 500 g;
  • Panna liquida 80 g;
  • Zucchero 50 g;
  • Amido di mais 20 g;
  • Uova n°1+1 tuorlo;
  • Succo di mezzo limone;
  • Aroma di vaniglia;
  • Frutti di bosco; 
  • Panna acida 80 g;
Preparazione:
  1. Fondete il burro e lasciatelo intiepidire.
  2. Sbriciolate i biscotti sino a ridurli in frammenti.
  3. Unite il burro ai biscotti, mescolate, uniformate il tutto e ponetelo in una tortiera (di tipo apribile) precedentemente foderata con carta da forno. Qui dovrete schiacciare metà del composto sul fondo della stessa per formare la base della vostra torta, mentre con la restante metà dovrete andare a comporre il bordo.
  4. Ponete lo stampo in frigorifero per 30 o 40 minuti.
  5. Per preparare la crema dovrete porre in una bastaredella  l'uovo, il tuorlo e lo zucchero, sbattendo poi con l'ausilio di una frusta da cucina.
  6. Una volta ottenuta una crema, aggiungete l'aroma di vaniglia e il formaggio spalmabile, quest'ultimo poco alla volta; incorporate bene il formaggio con la frusta ed infine unite l'amido di mais e il succo di limone.
  7. Mescolate ed unite la panna ponendo attenzione e delicatezza nell'incorporarla.
  8. Riprendete la base rassodata in frigo e versatevi all'interno il composto cremoso.
  9. Livellate e ponete in forno a 160° per un'ora per poi proseguire la cottura per ulteriori 20 minuti  a 170°.
  10. Lasciate raffreddare; preparate con la vaniglia e la panna acida la copertura della vostra Cheesecake. Versatela sopra e spalmatela uniformemente.
  11. Ponete in frigo per due ora al fine di far riposare la vostra torta. Decorso questo tempo, sformate il dolce dalla tortiera ed occupatevi della decorazione da realizzare con i frutti di bosco.
  12. Servite e mangiatene tutti!
                                                    -Scritto da A-



venerdì 26 maggio 2017

Supergirl



Trama:
A pochi istanti dalla distruzione del pianeta Kripton, la dodicenne Kara viene inviata dai propri genitori sulla Terra con lo scopo di proteggere il giovane cuginetto Kal-El.
A causa di un anomalo malfunzionamento della propria capsula, le cose non vanno come progettate, facendo giungere la giovane kriptoniana sul nostro pianeta con colpevole ritardo; suo cugino, infatti, non è più un bimbo indifeso, è diventato Superman.
Affidata e cresciuta dalla famiglia Danvers, Kara nasconde i propri poteri per salvaguardare la propria e l'altrui sicurezza; divenuta una giovane donna, si trasferisce a National City dove comincia a lavorare come assistente di Cat Grant, direttrice della C.A.T.C.O. WorldWide Media, finché un terribile incidente aereo la costringe a rivelare al mondo la propria vera identità...
(Immagine di ComingSoon)

Ideatore: Greg Berlanti, Ali Adler, Andrew Kreisberg;

Anno: In corso;

Interpreti: Melissa Benoist, Chyler Leigh, Jeremy Jordan, David Harewood, Mehcad Brooks, Chris Wood, Katie McGrath, Calista Flockhart;

Genere: Fantascienza, Azione;

Commento:
Sviluppata a partire dalla fine del 2014 da Greg Barlanti e Andrew Kreisberg (già ideatori e produttori delle fortunate serie di successo Arrow, The Flash e Legeds of Tomorrow), supportati dalla visione di Ali Adler, oltre a narrare le avventure di una delle supereroine più conosciute ed amate di sempre, include nella propria trama numerosi Villain del mondo fumettistico DC Comics.
Cugina biologica del famoso Clark Kent/Kal-El/Superman, Kara ha gli stessi poteri del famoso kriptoniano, condividendo inoltre con lui le stesse debolezze.
La serie, ha affidato le vesti dell'ultima figlia di Kripton all'attrice e cantante statunitense Melissa Benoist, già conosciuta al pubblico per la sua partecipazione alla serie televisiva Glee.
Accolta positivamente dalla critica, la serie ha nella protagonista principale il suo punto di forza, apprezzata ed esaltata da critici del calibro di Brian Lowry (Variety) e James Poniewozik (New York Times).
Arrivata in Italia con una seconda stagione, siamo certi che questa nuova eroina riuscirà a catturare i vostri cuori!

                                    -Scritto da A-

venerdì 5 maggio 2017

Boston - Caccia all'uomo



Trama:
E' la mattina del 15 aprile 2013 quando, l'agente della polizia di Boston Tommy Saunders, viene incaricato alla sorveglianza della maratona a seguito 
di un richiamo disciplinare.
Il clima festoso suscitato dall'evento viene brutalmente interrotto dall'esplosione di due ordigni collocati nei pressi dell'arrivo. 
Lo scoppio causa la scomparsa prematura di tre persone e il ferimento di 
ulteriori duecentosessantaquattro.
La polizia con l'aiuto del FBI comincia una disperata caccia all'uomo intenta a catturare i colpevoli e vendicare così un'intera città...

Regia: Peter Berg;
(Immagine di ComingSoon)


Anno: 2017;

Interpreti: Mark Wahlberg, 
Kevin bacon, Michelle Monaghan,
John Goodman, J. K. Simmons,
Rachel Brosnahan, Alex Wolff, 
Melissa Benoist;

Genere: Storico, Drammatico, Azione;

Commento:
Il film di Peter Berg è il classico film patriottico, in cui gli eroi non sono altro che persone comuni abili nello svolgere egregiamente il proprio lavoro.
Se la prima parte del film si sofferma sull'intreccio di storie e personaggi differenti, lo si deve al fatto che Berg voglia empatizzare lo spettatore con i protagonisti e le vittime dell'attentato, rendendo così quest'ultimo ancora più spregevole e meschino.
Nella parte di storia successiva all'esplosione, la trama segue un filo parallelo, avviluppando il tentativo di fuga degli attentatori con l'impegno delle forze dell'ordine nella lotta per la loro cattura.
Un film ansiogeno in alcuni frangenti, come quello dell'esplosione degli ordigni ma capace di dar luce all'umanità dei personaggi, siano essi buoni o 
cattivi e trovando in questo uno degli aspetti più significativi del film.
Da guardare per non dimenticare!

                                                    -Scritto da A-