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martedì 28 novembre 2017
Sensibilizzazione sulle violenze sessuali attraverso realtà virtuale
La violenza sessuale nei confronti delle donne è purtroppo sempre più un problema che tocca la nostra quotidianità.
Oltre a giornate mondiali indette per far leva sui poteri forti e permettere una maggiore visibilità del problema. Una start up americana (la Vantage Point) ha messo in atto un progetto, tanto rischioso quanto importante.
Ovvero, mostrare attraverso la nuova tecnologia della realtà virtuale le violenze, cui sono soggette quelle persone che consideriamo così lontane da noi.
Il fine di questa organizzazione è proprio quello di far provare maggior empatia alle persone, in modo di potersi identificare in queste orribili e disumane situazioni.
Verrà gestito come un vero e proprio percorso didattico, suddiviso in diversi moduli: da quello dove si cercherà di replicare una situazione di estremo pericolo, fino al profilo psicologico della vittima (ad esempio, intenta a sottostimare l'evento).
Le fondatrici Morgan Mercer e Louisa Spring hanno intenzione di commercializzare questo prodotto entro aprile del prossimo anno. Suddividendo una produzione gratuita per associazioni no profit e scuole, mentre verrà distribuito a pagamento per le imprese che vorranno i progetti del prototipo e promuoverne la produzione successivamente.
Il 5% dei ricavi verrà interamente versato a favore di un fondo di sostegno, specializzato nell'aiuto economico delle vittime (dai costi legali all'assistenza psicologica).
Il fine di quest'opera è nobile e la realtà, messa a nudo di queste simulazioni virtuali, potrebbe servire per educare una generazione intera a rispettare il gentil sesso; evitando un regresso sociale, degno dell'età della pietra.
Scritto da L.
martedì 6 giugno 2017
Gerusalemme: donne in piazza a seno nudo
Domenica singolare per Gerusalemme, svegliatasi tra le proteste di ragazze e donne scese nelle piazze per manifestare la loro indignazione e il loro sdegno contro chi commette abusi e violenze sessuali.
Sono migliaia le donne ritrovatesi a manifestare per porre fine alle tante, troppe molestie e stupri che caratterizzano la loro vita quotidiana.
Molte di loro, hanno voluto provocare l'opinione pubblica sfilando in biancheria intima o a seno nudo.
Fra i tanti cartelloni proposti, il tema che più è ricorso, è stato di trasmettere le proprie emozioni e sentimenti verso questi crimini, assai attuali e al contempo inaccettabili.
Hanno infine richiesto di smettere di attribuire la colpa di questi vili soprusi ad abiti succinti e provocanti che talvolta le donne indossano, perché ciò non può e non deve giustificare uomini (che uomini non sono) capaci di compiere queste efferatezze.
-Scritto da A-
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