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martedì 31 ottobre 2017

L'Europa centrale sotto scacco del maltempo


La natura e la sua forza inarrestabile sembra aver messo nel mirino le diverse popolazioni europee in questi ultimi giorni di fine ottobre.


Se da un lato vi è l'Italia messa sotto scacco dalla furia devastante e dirompente del fuoco causata da una siccità infinita (Il Piemonte sotto una cortina di fumo), dall'altro vi è il centro Europa con paesi quali la Germania, la Polonia e la Repubblica Ceca investiti da forti tempeste.
Secondo quanto riportato dai media locali, sarebbero almeno cinque le persone rimaste uccise a seguito di una tempesta di vento che, con violenza inaudita, si è abbattuta sull'Europa centrale. I forti venti hanno causato disagi soprattutto in Polonia, dove più di duecento persone si sono ritrovate senza energia elettrica. Meglio non è andata alla Repubblica Ceca, dove sono diverse le strade e le linee ferroviarie rese inagibili dalla perturbazione. Anche qui, sono decine le abitazioni rimaste senza elettricità, mentre le autorità locali monitorano ora dopo ora l'evolversi della situazione. Diversi fiumi nel nord del paese hanno raggiunto livelli di guardia massimi.
Colpita, seppur in maniera più blanda, la Germania; qui sono state le alluvioni e le esondazioni a tenere in apprensione la popolazione locale. La situazione più critica la si è avuta ad Amburgo, dove l'acqua ha invaso numerose aree della città tra cui lo storico mercato del pesce, il quartiere di Blankenese e quello di HafenCity.
La situazione nelle scorse ore è andata man mano migliorando anche se l'allerta delle autorità locali ed europee rimane alta.

                                                                       -Scritto da A-

martedì 12 settembre 2017

Emergenza maltempo: l'Italia in ginocchio!


Non è certamente stato un weekend semplice quello appena trascorso per la popolazione italiana, sulla quale sono imperversati violenti e abbondanti rovesci temporaleschi.


La situazione più critica si è registrata in Toscana, dove una bomba d'acqua ha devastato la città di Livorno. Nella nottata tra sabato e domenica, in sole due ore sono caduti più di 250 mm di pioggia che hanno gettato la città nel panico e nella confusione: mai fino ad ora i livornesi si erano dovuti confrontare con una simile ondata di maltempo.
La situazione ancora adesso drammatica, con l'intera città bloccata (stazione ferroviaria allagata e la linea Tirrenica inagibile), ha visto la prematura scomparsa di sette persone, sorprese dal nubifragio e decedute in seguito ad esso. Tra di loro vi è pure un bambino di appena quattro anni.
Ancora disperso l'anziano Gianfranco Tampucci, che ancora ad oggi i compaesani cercano disperatamente.
Scosso e affranto il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, che il più esaustivamente possibile, ha spiegato ai media la disperata ma in via di miglioramento situazione della città da lui amministrata. Con più di 2000 famiglie prive di energia elettrica e più di 50 persone costrette a dormire in occupazioni provvisorie, la situazione sembra esser ora meno grave se si considera l'entità e la portata del nubifragio.
Ricordiamo come nella nottata tra il 9 ed il 10 settembre, l'esondazione di alcuni corsi d'acqua minori, aveva riversato nel livornese una colata di fango capace di distruggere tutto ciò che nel suo cammino ha incrociato.
Fermo e duro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dopo aver espresso il proprio lutto per le famiglie delle vittime e la propria vicinanza alla città toscana, ha apertamente invitato la politica nostrana ad occuparsi maggiormente del clima, dei suoi mutamenti e di come difenderci da simili catastrofi.
Messaggi di solidarietà e vicinanza ai livornesi sono arrivati da ogni parte del paese, da politici a sportivi, da persone comuni a personaggi influenti.
L'allerta maltempo sino alla giornata di ieri è stato di livello arancione.


Se da un lato la procura ha aperto un fascicolo atto ad indagare sulla gestione e prevenzione della tragedia, dall'altro impazza la polemica fra il sindaco di Livorno ed il governatore della regione Enrico Rossi.
Se il primo ha apertamente criticato la regione per il mancato preavviso di una simile ondata di maltempo, il secondo, senza mezzi termini, ha attaccato il primo cittadino reo di aver interpretato con troppa superficialità i bollettini meteo arrivati dalla regione.
Una polemica destinata a far scalpore ma che difficilmente ridarà alla popolazione colpita quel che la natura ingiustamente le ha sottratto.
Urgono contromisure adatte ed efficaci a contrastare queste sempre più violente ondate di perturbazioni, frequenti ormai nella nostra penisola.

                                                              -Scritto da A-