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martedì 5 settembre 2017
Un sogno divenuto realtà
Quel che per molti potrebbe sembrare un sogno, per altri può trasformarsi in realtà.
E' quello che è accaduto a Lindsay Simpson, una bimba di cinque anni con la passione per i cigni, desiderosa di averne una e pronta a tutto pur di riuscire ad ottenere quanto voluto.
La bambina, residente assieme a mamma e papà a Petersfield nell'Hampshire, è sempre rimasta attratta ed affascinata dai maestosi pennuti che quotidianamente ammira nel laghetto del parco comunale locale.
Non contenta di ciò, ha chiesto ai propri genitori il permesso di poterne possedere ed accudirne uno, almeno per il weekend.
Alla risposta negativa dei due, motivata dal fatto che tutti i cigni del regno appartengono a sua Maestà la Regina Elisabetta II, la piccola ha afferrato carta e penna, e di suo pugno ha scritto alla sovrana.
Noncurante dei pareri contrari e dell'ironia che aleggiava intorno a questa sua scelta, Lindsay grazie alla sua tenera età e alla sua onesta sfacciataggine, è riuscita a far breccia nel cuore dell'amata regina britannica la quale ha risposto alla missiva della nostra protagonista.
La monarca ha dato il suo benestare alla bimba che incredibilmente potrà così accudire l'animale da lei tanto amato. Oltre a tutto ciò, la regina ha concesso alla famiglia Simpson l'invito ufficiale per lo Sawn Upping, l'annuale cerimonia che vede il censimento dei cigni sulle rive del Tamigi.
La storia che ha dell'incredibile, tanto da sembrare una fiaba, ha così avuto il suo lieto fine: i cigni non sono più tutti di Sua Maestà, da oggi anche Lindsay avrà il suo.
La tradizione
La credenza popolare secondo cui tutti i cigni del regno appartengano alla regina, si basa su una errata interpretazione di un decreto emanato nel cinquecento da Edoardo IV.
Infatti, i regnati passati, presenti e futuri, hanno questo diritto di possesso esclusivo solamente verso i cigni di alcune zone del fiume che bagna la capitale inglese.
-Scritto da A-
lunedì 15 maggio 2017
Grazie Tania!
A trentadue anni compiuti oggi, Tania Cagnotto, la più grande tuffatrice italiana di sempre, ha detto addio alle gare dopo la conquista dell'ennesimo oro della sua immensa carriera, conclusasi con la conquista di ben quarantun medaglie.
Altoatesina di nascita ma torinese d'adozione, Tania è figlia di due tuffatori degli anni settanta, Giorgio Cagnotto (suo allenatore) e Carmen Casteiner.
Stupendo l'Europa dal 1999 dove si impone a livello giovanile, viene consacrata definitivamente dagli Europei di Berlino del 2002, dove conquista il bronzo dal trampolino tre metri sincronizzato (al fianco di Maria Marconi) e l'argento dalla piattaforma.
Da quel lontano 2002 ad oggi, giorno del suo trentaduesimo compleanno, il tempo non sembra esser passato per l'altoatesina che continua a incantare le platee europee e mondiali.
Prima donna italiana ad aver conseguito una medaglia mondiale in questa disciplina, Tania è la tuffatrice europea col maggior numero di podi conquistati.
Coronata la sua carriera lo scorso agosto con la conquista dell'agognata medaglia Olimpica (argento nel trampolino sincronizzato con Francesca Dallapè e bronzo dal trampolino tre metri), chiude la sua sfolgorante carriera a Torino (città d'origine del padre) agli assoluti italiani.
Qui ha meravigliato e commosso gli spettatori paganti, consci di assistere all'ultima performance della campionessa italiana, conquistando poi il gradino più alto del podio dal trampolino di un metro.
Visibilmente emozionata e malinconica ha poi salutato il pubblico con un tuffo a bomba prima di partecipare ad una breve cerimonia in suo onore.
Cala così il sipario su una delle pagine più significative ed emozionanti dello sport italiano; grazie Tania per i sogni che ci hai donato!
-Scritto da A-
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