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martedì 7 novembre 2017

I torinesi alla ricerca della verità


Cinque lunghi mesi sono trascorsi dalla tragica notte del tre giugno scorso, in cui la proiezione in Piazza San Carlo, a Torino, della finale di Champions League finì in tragedia. 


La giustizia ha dunque fatto il suo corso e oggi, nonostante non siano ancora state determinate le cause che scatenarono il panico responsabile del fuggi fuggi generale, sono venti i destinatari dei provvedimenti giudiziari emessi dalla Procura torinese.
Tra i soggetti a cui sono pervenuti gli avvisi di notifica, il sindaco di Torino Chiara Appendino, il questore di Torino Angelo Sanna, i responsabili di Turismo Torino (l'ente comunale a cui venne affidata l'organizzazione della messa in onda della partita) e Angelo Bonzano, commissario di polizia preposto, nella notte incriminata, a responsabilità inerenti l'ordine pubblico. Le procedure intraprese dai pm hanno come imputazione lesioni e omicidio colposo.
Disposta a collaborare e interessata a ricostruire i fatti oltre alle dinamiche avvenute si è detta la prima cittadina della città sabauda: "Offrirò come sempre la massima collaborazione agli inquirenti, poiché è interesse di tutta la cittadinanza che vengano ricostruiti  i fatti e definite le responsabilità di ognuno".
Per bocca del proprio presidente Carlo Rienzi, il Codacons ha invitato tutti i cittadini presenti la notte del tre giugno in Piazza San Carlo a chiedere un risarcimento, costituendosi parte civile nel processo avviato dalla Procura.
Massima fiducia alla sindaca Chiara Appendino e alla magistratura è arrivata direttamente dall'interno del movimento Cinque Stelle, intenzionato nel minor tempo possibile a venire a conoscenza sulla verità di quanto accaduto.

                                                                 -Scritto da A-

martedì 19 settembre 2017

Il parco dei divertimenti


Si è conclusa solamente ieri l'indagine compiuta dei carabinieri di Torino atta ad interrompere il traffico di stupefacenti che attanagliava il parco del Valentino, uno dei simboli della città sabauda.



Iniziate nell'ottobre del 2016, le indagini hanno portato i frutti desiderati: il blitz antidroga ha condotto all'arresto di ben sedici persone tutte di origine africana ed al sequestro di più di mille dosi di droga.
Gli spacciatori erano soliti nascondere le dosi di cannabis, hashish, eroina e cocaina negli anfratti del parco, sotto le buche del terreno, nascoste nelle zolle d'erba, tra i muretti che costeggiano i sentieri, ai piedi delle radici degli alberi, lungo i binari del tram.
Attorno a questa attività consolidata, si erano sviluppate delle sotto-attività atte a creare una micro economia illegale a supporto dello spaccio: era solito infatti trovare delle donne consegnare ai pusher il pranzo così che gli spacciatori non dovessero assentarsi "dal posto di lavoro" e perdere così potenziali clienti.
Per sorprenderli dopo mesi e mesi di ricerche ed indagini, gli uomini della questura di Torino si sarebbero finti dei runner e turisti qualunque, cogliendo ed arrestando gli spacciatori di sorpresa intenti ancora nella loro criminosa e fruttifera attività.

                                                           -Scritto da A-

martedì 20 giugno 2017

Torino: San Giovanni si festeggia



Torino

Tutto era ancora in dubbio dopo quello che è accaduto in Piazza San Carlo e confermata la notizia della morte di Erika Pioletti. La festa del santo patrono, San Giovanni, del capoluogo piemontese era a forte rischio.



Il sindaco, Appendino, era di fronte ad un bivio, ovvero: vietare una festa che fa parte della nostra tradizione da anni o cercare di reagire, contenendo in termini di sicurezza l'enorme affluenza che garantirà un evento di tale portata.

Per fortuna ha prevalso la seconda ipotesi ma verranno adottati metodi, già sperimentati con la visita del Papa in Piazza Vittorio di due anni fa.
La piazza verrà suddivisa in settori e solo un certo numero di partecipanti potrà assistere allo spettacolo pirotecnico dei fuochi sul Po, poi la piazza verrà chiusa. Gestendo la situazione in questa maniera, si potranno garantire più vie di fuga per ovviare ad ogni eventualità.

Sorge spontaneo chiedersi se organizzare in modo così tassativo la Piazza servirà perchè comunque molte persone impossibilitate di parteciparvi, probabilmente si addenseranno sul Monte dei Cappuccini o lungo il corso Moncalieri opposto alla piazza.

"Per la città sarà un nuovo inizio" così scandisce l'Appendino a pochi giorni dalle celebrazioni.

Quello che ci auguriamo è che sia una festa per tutti noi torinesi e una bellissima cartolina da visita della nostra città. Non è chiudendo gli eventi o bloccando manifestazioni che si sconfigge la paura ma così facendo,
non si fa altro che fomentarla.


Scritto da L.

martedì 13 giugno 2017

Quando l'ultimo giorno di scuola si trasforma in follia



Pavia, giovedì 8 giugno 2017
Per festeggiare l'ultimo agognato giorno di scuola, una decina di ragazzi dell'Istituto tecnico industriale Cardano hanno preso d'assalto l'antistante liceo scientifico Copernico.



Secondo le testimonianze, gli sfottò e le prese in giro tre i due istituti sarebbero all'ordine del giorno, gavettoni e insulti una tradizione dell'ultimo giorno di scuola per i rispettivi studenti.
Ciò nonostante, lascia sconvolti la dinamica dei fatti: quella che avrebbe dovuto essere a tutti gli effetti una goliardata si è trasformata in un inferno di paura, che ha portato in dote il ferimento di tre professori e di un alunno.
Dopo un iniziale lancio di fumogeni gli alluni dell'Itis, secondo le ricostruzioni, avrebbero tentato l'invasione del Copernico distruggendo le vetrate delle porte d'ingresso, venendo infine fermati da docenti e bidelli.
I responsabili del blitz sono stati identificati dalle forze dell'ordine e ad oggi oltre alle conseguenze penali, andrebbero incontro anche alla bocciatura e alla sospensione dall'Istituto.

Limbiate (Monza), giovedì 8 giugno 2017
Durante i festeggiamenti per l'ultimo giorno di scuola, uno studente dell'ITC e PACLE Elsa Morante è precipitato dalla finestra del primo piano dell'istituto lombardo.
Il giovane scampato fortunatamente alla morte, ha riportato solamente ferite e contusioni, e attualmente si trova all'ospedale San Gerardo di Monza. Provvidenziale l'intervento di docenti e compagni, i quali avrebbero avvertito prontamente i soccorsi; sul caso indagano i carabinieri di Limbiate e Desio.



Torino, venerdì 9 giugno 2017
A poche ore dalla fine dell'anno scolastico, una ragazzina di sedici anni si è gettata dal sesto piano di un palazzo, togliendosi così tragicamente la vita.
Il gesto avvenuto nel quartiere Pozzo Strada, ha sconvolto i residenti e i conoscenti della vittima; la ragazza, ancora viva al momento dell'impatto, è stata d'urgenza trasportata al vicino ospedale Martini, dove poco dopo è deceduta. Dai primi accertamenti parrebbe che la giovane soffrisse di depressione.
Sembra che la stessa, prima di compiere il folle gesto abbia lasciato una lettera alla nonna (nella cui casa si trovava al momento del suicidi) nella quale comunicava a parenti e amici le ragioni della tragedia.

                                            -Scritto da A-

giovedì 8 giugno 2017

Torino non farti inginocchiare dal panico



Sabato sera è andata in scena la finale di Champions tra Juventus e Real Madrid che ha visto vincere i castigliani per 4-1, ma non è di calcio che voglio parlare!

Migliaia di persone all'interno di piazza San Carlo, nel centro del capoluogo piemontese, spaventate dalla parole attentato ed esplosione, si sono fatte assalire dalla paura e dal panico, ecco proprio PANICO è la parola chiave.

Perchè quando una folla di persone si spaventa ed il panico si impossessa di loro, la prima cosa che si aziona è l'istinto animale della sopravvivenza, inutile fare discorsi morali ed etici perchè sul momento vanno a mancare.
L'unica cosa che conta è portare a casa la pelle sana e salva.

La cosa che più mi preme dire è che non bisogna pensare, che in un tempo storico in cui gli attentati terroristici sono all'ordine del giorno, di chiudersi in casa e vietarsi di vivere una vita piena, offuscata dal timore e precludendo a se stessi di fare e condividere esperienze uniche.

Spero con tutto cuore che la città di Torino, la mia città, non si faccia atterrare da queste scene di guerriglia urbana andate in scena il weekend scorso, ma che rimanga una città viva e propositiva verso il futuro come è sempre stata, colma di eventi che la rendono una meta turistica di spicco per il nostro paese.

Va comunque fatta una considerazione sull'organizzazione. Non all'altezza per la vastità dell'evento, il numero esiguo di operatori alla sicurezza e di personale sanitario, stanno alla base di un evento che è stato organizzato come se fosse un flashmob in una piazza. Di questo il sindaco dovrà farsi un esame di coscienza, perchè toccherà proprio alle autorità della città, farla rialzare e promuoverla magari con un piano organizzativo decente stavolta!


Tanti amici mi rivelano che sono preoccupati di andare in posti affollati o di prendere un aereo, e mi chiedono perchè io invece sia così tranquillo, la realtà e che chiudendoci nel nostro guscio non riusciremmo più ad uscirne una volta fatta l'abitudine,perciò mi impegno affinchè ciò non accada.
Io vado avanti con la mia filosofia di pensiero e non mi faccio fermare dal fanatismo insensato di queste persone.

La psicosi da attentato ha provocato più feriti di un eventuale attentato reale è qui che va spostata l'attenzione dell'opinione pubblica.
Torino non aver paura di essere caduta e torna a correre più forte di prima.

Scritto da L.

Piazza San Carlo: segreti e curiosità



Sono le ventidue e pochi minuti di sabato 3 giugno 2017, un giorno non comune per i torinesi, radunatisi in Piazza San Carlo per assistere davanti ai maxi schermi la finale di Champions League.



Scorre delusione e scoramento tra i presenti, visto il passivo maturato nei confronti della squadra di casa, quando all'improvviso un falso allarme attentato genera un fuggi-fuggi generale che provoca il ferimento di più di millecinquecento persone.
La cattiva organizzazione dell'evento imputata agli organi di potere sabaudi unita alla psicosi da terrorismo, hanno portato la piazza ad essere conosciuta a livello globale come luogo d'incubo e paura.
A questo, noi come torinesi, ci opponiamo perché Piazza San Carlo merita d'essere conosciuta a livello europeo e non solo per ben altre ragioni.
Soprannominata il "salotto bene", progettata nel 1617 dall'architetto Carlo di Castellamonte, venne inaugurata nel 1638 da Madama Cristina di Francia, col nome di Piazza Reale.
Nel corso della propria storia, la piazza ha assunto nomi differenti (come piazza D'Armi o place Napolèon) per giungere ai giorni nostri col nome che attualmente le è attribuito.
Lunga centosessantotto metri e larga settantasei, la piazza è circondata da portici costruiti nel 1643 ma abbelliti e arricchiti da Benedetto Alfieri nella seconda metà del settecento.
Sul versante meridionale della piazza, sorgono le chiese "gemelle": San Carlo (a destra) costruita nel 1619 ma ultimata da Ferdinando Coronesi solo nel 1835 e Santa Cristina (a sinistra) costruita a partire dal 1639 ed ultimata nel 1716 da Filippo Juvarra.



Al centro della sesta piazza in ordine di grandezza del capoluogo piemontese, sorge il famoso "Caval 'd Brons", monumento simbolo della piazza, raffigurante Emanuele Filiberto di Savoia al termine della battaglia di San Quintino.
Grazie alla propria eleganza e al proprio prestigio, la piazza riesce ad esprimere al meglio lo spirito torinese.

Piazza san Carlo sotto un altra luce:

  • Sulla pavimentazione della piazza, di fronte al Caffè San Carlo, si trova un toro rampante realizzato in bronzo; simbolo della città, la leggenda vuole che calpestargli gli "attributi" renda le persone fortunate.
  • La piazza è dedicata a San carlo Borromeo, arcivescovo e cardinale italiano.
  • Il monumento dedicato ad Emanuele Filiberto, sopravvisse ai bombardamenti della seconda guerra mondiale in quanto ricoperto e protetto da un enorme scatola di legno.
  • Ammirando attentamente la facciata dell'Accademia Filarmonica, si può notare una palla di cannone incastonata nel muro. La stessa risale all'epoca dell'assedio francese (1706).
  • La vita politica e nobiliare sabauda, si svolse principalmente nei caffè sorti sotto i portici di questa piazza. Il più famoso è senza ombra di dubbio il Caffè San Carlo: primo locale italiano alimentato ad illuminazione a gas e frequentato da personaggi illustri come Cavour e Giolitti.
  • Nel 1861, questa piazza fu il centro di una manifestazione pacifica contro la decisione di spostare la capitale d'Italia da Torino a Firenze. La protesta fu soppressa con l'uso della forza e centoquarantotto persone persero la vita.
  • Durante la costruzione dei parcheggi sotterranei, furono rinvenuti resti risalenti all'epoca romana.
  • In questa piazza, i torinesi festeggiano l'arrivo del nuovo anno.
  • In occasione dei giochi olimpici invernali del 2006, la piazza fu sottoposta ad una riqualificazione urbana, che la portò ad una totale pedonalizzazione.
  • In una scena del film "Io sono leggenda" si può ammirare Piazza San Carlo come sfondo di un servizio giornalistico.
                                                      -Scritto da A-

lunedì 5 giugno 2017

Champions League: Real sul tetto d'Europa




Al Millennium Stadium di Cardiff, teatro dalla finale della Uefa Champions League, prosegue la maledizione europea della Juventus, costretta ad arrendersi a pochi metri dal traguardo sotto i colpi del futuro (molto probabilmente) pallone d'oro.


In terra gallese, dove l'attenzione mediatica era tutta incentrata sul "figliol prodigo" Gareth Bale, grande protagonista è stato Cristiano Ronaldo, vero mattatore di serata con la doppietta messa a segno.
A due anni dalla sconfitta di Berlino, i sogni bianconeri d'alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie s'infrangono nella ripresa, quando la stanchezza ha preso il sopravvento e il goal di Casemiro ha spento le velleità dei piemontesi, crollati alla rete del numero sette "Blancos".
Una notte da sogno per Madrid e i suoi tifosi, portati nuovamente dal proprio tecnico Zinedine Zidane, sul tetto d'Europa. Il Real, vincitore per quattro reti ad una, conquista e aggiunge al proprio straordinario palmarès, la dodicesima Coppa Campioni della propria storia, la seconda consecutiva.
I "Merengues" divengono così la prima squadra europea a trionfare per due anni consecutivi nella massima competizione Uefa per Club, da quando questa ha assunto il nome di Champions League.
Ennesima notte europea da cancellare per la "Vecchia signora", caduta dopo un percorso europeo affrontato alla perfezione; imbattuta e con soli tre goal al passivo, sembrava l'anno buono per i piemontesi, pronti a tornare sul tetto d'Europa dopo ventun'anni.
Così non è stato, la difesa vero jolly di questa squadra ha deluso, incassando più goal nella sola finalissima (quattro) che durante l'intero cammino europeo (tre).
Profondo rammarico per i bianconeri, arrivati all'appuntamento più importante della stagione troppo sicuri dei propri mezzi, venendo poi tradita dalle proprie stelle (Dybala e Higuain su tutte).
Nonostante un primo tempo giocato forse meglio dei "Blancos", la Juventus si è arresa nella ripresa sotto i goal di Ronaldo, Casemiro e Asensio.
Settima finale Champions persa sulle nove disputate per la squadra più titolata d'Italia: anche questo a modo suo è un record.

Paura in Piazza San Carlo
Piazza San Carlo, simbolo della juventinità e sede di uno dei due maxi schermi collocati nella città sabauda, durante la finalissima di Champions, è divenuta teatro di una tragedia che sarebbe potuta costare numerose vittime.
Sono più di millecinquecento i feriti, tre quelli gravi tra cui un bambino di appena sette anni; questo il bilancio della "bravata" di un ragazzo denunciato dalla procura di Torino e riconosciuto come responsabile della psicosi da terrorismo che ha portato al fuggi-fuggi generale.
Secondo le indiscrezioni infatti, a scatenare il tutto sarebbe stato un ragazzo che al terzo goal del Madrid, si sarebbe finto un terrorista scatenando il panico tra i tifosi.
Questo spiacevole e riprovevole episodio, denota quanto al giorno d'oggi la fobia da terrorismo sia ormai intrinseca in ognuno di noi.

                                                       -Scritto da A-

giovedì 18 maggio 2017

Vento di novità al Salone Internazionale del Libro




Apre ufficialmente oggi nella "nostra" splendida Torino il Salone Internazionale del Libro.

A meno di un mese dal vero e proprio flop di "Tempo Libri", fiera milanese tanto attesa dall'associazione italiana editori quanto incapace d'entusiasmare (con numeri impietosi riguardo la presenza di editori, stand e di visite se comparati alla rinomata kermesse editoriale torinese dell'anno passato), sino al ventidue maggio presso il Lingotto si terra la trentesima edizione del Salone del Libro.
"Oltre il confine" sarà tema, titolo e monito di questa rinnovata edizione.
Dopo anni poveri d'innovazioni, con edizioni concluse fra i malumori generali di editori e visitatori, l'edizione 2017 appare completamente rinnovata, ricca di editori, idee ed d'eventi sparsi per tutto il capoluogo piemontese.
Il programma composto e firmato da Nicola Lagioia sotto l'attenta guida del presidente Massimo Bray, sarà una vera e propria sfilata di autori ed editori protagonisti del panorama culturale italiano e non solo: da Daniel Pennac a Maurizio De Giovanni, da Serena Vitale ad Amitav Gosh.
La fiera, inaugurata dal presidente del senato Pietro Grasso, affiancato nell'occasione dalle massime autorità cittadine e dai ministri Valeria Fedeli e Dario Franceschini, aspira a spingersi verso nuove dimensioni e contenuti.
Con milleduecento eventi e quarantacinquemila mq di sede espositiva, questa trentesima edizione espande i propri confini oltre le mura del Lingotto, con concerti, incontri, esibizioni, spettacoli e feste ubicate nelle location più esclusive ed affascinanti della città sabauda.



Iniziative
A sorprendere in questa edizione del Salone del Libro vi è, in particolar modo, la smisurata quantità di idee e la varietà di un programma ricco ed articolato.
Tra le novità di quest'anno, la sezione "Another side of America", nella quale vi si intratterranno ospiti d'oltreoceano come Richard Ford (premio Pulitzer), Jonathan Lethem e Claudia Rankine:
Intrigante ed affascinate certamente sarà la sezione dedicata alle forme d'arte "avversarie" della letteratura, dove avverranno incontri, confronti (e forse "scontri") tra narratori ed artisti.
Vi annoveriamo inoltre una nuova sezione dedicata al cinema, "Book to screen", in cui produttori famosi come Netflix e Fox (ma non solo loro) entreranno in contatto con piccoli e grandi scrittori con l'intento di trasportare le loro opere sul piccolo o grande schermo.

E ancora, fra le tante iniziative promosse, vi sarà quella indetta dal Banco Alimentare del Piemonte, intenzionata a raccogliere (mediante volontari) mille romanzi e racconti da donare alle persone meno fortunate e più in difficoltà.

Pubblico
Con una marea di booking alberghieri e la prenotazione di ventimila posti studente (provenienti da tutta Italia), l'edizione presente del Salone del Libro, contro ogni previsione, è destinata ad incrementare le visite dello scorso anno.
La manifestazione editoriale più famosa ed importante d'Italia è stata definita dall'assessore comunale Sacco un importante "volano economico".

Un'indagine compiuta sul territorio (svolta dall'Osservatorio turistico di Turismo Torino e Provincia), ha rilevato che i visitatori esteri dovrebbero rappresentare ottimisticamente il 30% del pubblico, che in questi cinque giorni di fiera occuperà i padiglioni del Lingotto e le strade torinesi.

A conti fatti, probabilmente la concorrenza con la kermesse milanese ha portato un vento di freschezza e novità fra le mura del Lingotto.
Un ottimo vento!

                                               -Scritto da A-

lunedì 15 maggio 2017

Grazie Tania!



A trentadue anni compiuti oggi, Tania Cagnotto, la più grande tuffatrice italiana di sempre, ha detto addio alle gare dopo la conquista dell'ennesimo oro della sua immensa carriera, conclusasi con la conquista di ben quarantun medaglie.
Altoatesina di nascita ma torinese d'adozione, Tania è figlia di due tuffatori degli anni settanta, Giorgio Cagnotto (suo allenatore) e Carmen Casteiner.
Stupendo l'Europa dal 1999 dove si impone a livello giovanile, viene consacrata definitivamente dagli Europei di Berlino del 2002, dove conquista il bronzo dal trampolino tre metri sincronizzato (al fianco di Maria Marconi) e l'argento dalla piattaforma.



Da quel lontano 2002 ad oggi, giorno del suo trentaduesimo compleanno, il tempo non sembra esser passato per l'altoatesina che continua a incantare le platee europee e mondiali.
Prima donna italiana ad aver conseguito una medaglia mondiale in questa disciplina, Tania è la tuffatrice europea col maggior numero di podi conquistati.
Coronata la sua carriera lo scorso agosto con la conquista dell'agognata medaglia Olimpica (argento nel trampolino sincronizzato con Francesca Dallapè e bronzo dal trampolino tre metri), chiude la sua sfolgorante carriera a Torino (città d'origine del padre) agli assoluti italiani.
Qui ha meravigliato e commosso gli spettatori paganti, consci di assistere all'ultima performance della campionessa italiana, conquistando poi il gradino più alto del podio dal trampolino di un metro.
Visibilmente emozionata e malinconica ha poi salutato il pubblico con un tuffo a bomba prima di partecipare ad una breve cerimonia in suo onore.
Cala così il sipario su una delle pagine più significative ed emozionanti dello sport italiano; grazie Tania per i sogni che ci hai donato!

                                      -Scritto da A-

martedì 4 aprile 2017

Scoperta scientifica a Torino

In questi giorni il Centro Clinico NeMO, assieme al Centro CRESLA dell'ospedale delle Molinette della città della Salute di Torino hanno scoperto la correlazione tra gli elevati livelli della proteina C-reattiva con la progressione della Sla (Sindrome Laterale Amiotrofica); una malattia neuromuscolare che affligge 6000 persone in Italia, tutt'oggi misteriosa per cause ed effetti.
Tale proteina viene prodotta dal fegato e dal grasso corporeo; attraverso svariate misurazioni si è constatato che nelle fasi critiche, la concentrazione della suddetta proteina aumentano nel sangue, soprattutto quando il corpo viene sottoposto a forti ed intensi stress.
Il progresso della malattia avviene per il forte processo infiammatorio che provoca la C-reattiva, diminuendo in modo vertiginoso le chance di sopravvivenza dei pazienti.
Tale scoperta è venuta a conoscenza mentre si testava un farmaco (NP001) che aveva come principali caratteristiche, la funzione di modulatore dell'attività di cellule implicate nei processi infiammatori; tutti i pazienti che rispondevano bene alla terapia, avevano un alto livello di C-reattiva.
La ricerca si sta concentrando con maggior interesse alla neuro infiammazione e questa è una scoperta da cui bisogna partire verso nuove medicine e terapie, a capitanare questa rivoluzione il capoluogo Torinese e i suoi centri di ricerca all'avanguardia.

Scritto da L.

giovedì 30 marzo 2017

Cara Italia, quanto sei retrograda?





Sfogliando le notizie della giornata odierna, mi sono imbattuto in un curioso quanto sconcertante articolo.
Il pezzo raccontava di come una coppia omosessuale di Torino, non avesse potuto ottenere un appartamento in affitto, in quanto omosessuali per l'appunto; come se ciò non bastasse, la coppia racconta di come questa non fosse la prima volta che le capitava.

IO raramente nei miei articoli parlo in prima persona, ma questa volta colgo l’occasione per esprimere tutto il mio disgusto e dissenso riguardo “obbrobri” del genere.
Siamo nel 2017 eppure mi sembra di vivere nel Medioevo.
L’italia è da sempre un paese pieno di pregiudizi, rancoroso e violento verso le “diversità”, eppure in fondo in fondo io speravo che le cose stessero cambiando; con la legge Cirinnà entrata in vigore il 29 maggio 2016, che consente le unioni civili tra persone dello stesso sesso, credevo proprio che la situazione non potesse altro che migliorare.
A quanto pare mi sbagliavo… così mi sono chiesto come e cosa dovesse sopportare una persona omosessuale, quali scherni e prese in giro dovesse subire, quanto sia difficile ancora ad oggi essere accettati dalla società; rimuginando e rimuginando su questi pensieri, ho chiamato una mia carissima amica omosessuale e mi sono fatto raccontare la sua esperienza.



S. mi racconta di come lei la sua omosessualità la viva il più normalmente possibile, non vivendola come un segreto: “Certo non mi presento alla gente come gay, ma non sono una di quelle che a casa, o per strada, o sul posto di lavoro si vergogna o si nasconde per baciare la propria ragazza.”


Continua raccontandomi di come purtroppo, di pregiudizi c’è ne siano eccome, soprattutto fra i giovani: “La ragazza lesbica viene vista al di fuori come un tipo mascolino, coi capelli corti e i vestiti da uomo, mentre al contrario il ragazzo gay deve essere effeminato. 
Se non rientri in questi canoni non sei veramente gay, ma solamente un etero curioso.”

Si sofferma poi come negli ultimi anni sia diventata quasi una moda quella di essere lesbiche, complicando così ancora di più la sua vita, venendo etichettata come falsa lesbica o “modaiola”.
Purtroppo i pregiudizi non ci sono solo nella fase adolescenziale ma crescendo si diversificano, da una parte c’è chi ti accetta senza remore, dall'altra vi si trova chi ti ripudia e non concepisce il tuo essere.

Per ultimo le chiedo quali aspettative lei abbia e cosa vorrebbe che succedesse in questo paese: “Vorrei che ognuno di noi si sentisse libero di essere se stesso, soprattutto in famiglia, perché è in famiglia il primo posto in cui non ci si sente accettati, non si viene capiti o peggio ancora ripudiati e massacrati”.

S. è una bellissima e bravissima ragazza di 23 anni che conosco da parecchio tempo, e non finirò mai di ringraziarla, perché è grazie a persone come lei che ho imparato a non discriminare una persona solo in base al suo orientamento sessuale.
Sono persone, non sono “diversi”, sono UGUALI a noi.







-Scritto da A-