Sono le ventidue e pochi minuti di sabato 3 giugno 2017, un giorno non comune per i torinesi, radunatisi in Piazza San Carlo per assistere davanti ai maxi schermi la finale di Champions League.
Scorre delusione e scoramento tra i presenti, visto il passivo maturato nei confronti della squadra di casa, quando all'improvviso un falso allarme attentato genera un fuggi-fuggi generale che provoca il ferimento di più di millecinquecento persone.
La cattiva organizzazione dell'evento imputata agli organi di potere sabaudi unita alla psicosi da terrorismo, hanno portato la piazza ad essere conosciuta a livello globale come luogo d'incubo e paura.
A questo, noi come torinesi, ci opponiamo perché Piazza San Carlo merita d'essere conosciuta a livello europeo e non solo per ben altre ragioni.
Soprannominata il "salotto bene", progettata nel 1617 dall'architetto Carlo di Castellamonte, venne inaugurata nel 1638 da Madama Cristina di Francia, col nome di Piazza Reale.
Nel corso della propria storia, la piazza ha assunto nomi differenti (come piazza D'Armi o place Napolèon) per giungere ai giorni nostri col nome che attualmente le è attribuito.
Lunga centosessantotto metri e larga settantasei, la piazza è circondata da portici costruiti nel 1643 ma abbelliti e arricchiti da Benedetto Alfieri nella seconda metà del settecento.
Sul versante meridionale della piazza, sorgono le chiese "gemelle": San Carlo (a destra) costruita nel 1619 ma ultimata da Ferdinando Coronesi solo nel 1835 e Santa Cristina (a sinistra) costruita a partire dal 1639 ed ultimata nel 1716 da Filippo Juvarra.
Al centro della sesta piazza in ordine di grandezza del capoluogo piemontese, sorge il famoso "Caval 'd Brons", monumento simbolo della piazza, raffigurante Emanuele Filiberto di Savoia al termine della battaglia di San Quintino.
Grazie alla propria eleganza e al proprio prestigio, la piazza riesce ad esprimere al meglio lo spirito torinese.
Piazza san Carlo sotto un altra luce:
- Sulla pavimentazione della piazza, di fronte al Caffè San Carlo, si trova un toro rampante realizzato in bronzo; simbolo della città, la leggenda vuole che calpestargli gli "attributi" renda le persone fortunate.
- La piazza è dedicata a San carlo Borromeo, arcivescovo e cardinale italiano.
- Il monumento dedicato ad Emanuele Filiberto, sopravvisse ai bombardamenti della seconda guerra mondiale in quanto ricoperto e protetto da un enorme scatola di legno.
- Ammirando attentamente la facciata dell'Accademia Filarmonica, si può notare una palla di cannone incastonata nel muro. La stessa risale all'epoca dell'assedio francese (1706).
- La vita politica e nobiliare sabauda, si svolse principalmente nei caffè sorti sotto i portici di questa piazza. Il più famoso è senza ombra di dubbio il Caffè San Carlo: primo locale italiano alimentato ad illuminazione a gas e frequentato da personaggi illustri come Cavour e Giolitti.
- Nel 1861, questa piazza fu il centro di una manifestazione pacifica contro la decisione di spostare la capitale d'Italia da Torino a Firenze. La protesta fu soppressa con l'uso della forza e centoquarantotto persone persero la vita.
- Durante la costruzione dei parcheggi sotterranei, furono rinvenuti resti risalenti all'epoca romana.
- In questa piazza, i torinesi festeggiano l'arrivo del nuovo anno.
- In occasione dei giochi olimpici invernali del 2006, la piazza fu sottoposta ad una riqualificazione urbana, che la portò ad una totale pedonalizzazione.
- In una scena del film "Io sono leggenda" si può ammirare Piazza San Carlo come sfondo di un servizio giornalistico.
-Scritto da A-
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