martedì 27 giugno 2017

Turchia: la polizia blocca il Gay Pride



Non si sono lasciati intimidire le migliaia di persone appartenenti al movimento LGTB (movimento di liberazione omosessuale), che nel weekend scorso hanno sfilato per le vie della capitale turca disobbedendo al divieto imposto dal presidente  Recep Tayyp Erdogan.

Il veto, posto dal governo, era stato motivato dal timore di possibili attacchi ai cortei da parte di gruppi d'estrema destra ma l'organizzazione dell'evento ha rifiutato di assecondare l'imposizione, promuovendo l'evento e sostenendo la comunità omosessuale a scendere per le strade di Istanbul.
Nonostante l'omosessualità non sia considerata reato, sotto il governo Erdogan la vita delle minoranze sessuali è divenuta assai ardua, così come si è andata incrementando l'omofobia tra la popolazione.
Per il terzo anno consecutivo, il Gay Pride si è trasformato per un vero e proprio incubo per le migliaia di partecipanti, scesi in piazza in nome di Hande Kader (trans ventiduenne brutalmente assassinata lo scorso agosto) ma fermati dalle forze dell'ordine.
Secondo quanto riportato da fonti attendibili, la polizia avrebbe impiegato idranti e proiettili di gomma per disperdere la folla via via crescente, bloccando l'accesso a piazza Taksim a chiunque portasse una bandiera arcobaleno (simbolo dell'omosessualità) o magliette con la scritta Pride.
Il bilancio a fine giornata è poi stato di una decina d'attivisti incarcerati; fonti locali fanno sapere che al momento del corteo, gruppi contrari si sarebbero scagliati contro i manifestanti provocando tafferugli e disordini.
In segno di solidarietà, il consolato olandese, ha esposto lungo l'arco della propria facciata una bandiera arcobaleno.

                                           -Scritto da A-

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