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martedì 19 dicembre 2017

Fallisce la Borsalino


Quasi sicuramente, alla maggior parte di voi, l'azienda con il nome Borsalino non dirà niente di che a primo acchito.
(Immagine di Comingsoon)


La ditta alessandrina, è la storica creatrice dei cappelli indossati dai divi del cinema nostrano ed hollywoodiano; basti pensare che attori internazionali dal calibro di Johnny Depp, Robert De Niro, Nicole Kidman e Alain Delon, solo per citarne alcuni, hanno indossato nell'interpretazione di una o più delle loro parti un cappello modello "borsalino". 
Amata dalla maggior parte della popolazione nostrana, non solo per dare alla luce fantastiche creazioni poi impiegate sui set più disparati ma, anche per la qualità e la raffinatezza delle "opere d'arte" create ad Alessandria dalle mani sapienti dei sarti dell'azienda stessa. Tutto ciò non è comunque servito a salvare la storica fabbrica, la quale dopo centosessanta anni di onorato servizio cessa la sua attività per fallimento. Il tribunale di Alessandria ha infatti respinto il concordato proposto dalla società dell'imprenditore svizzero Camperio, la Haeres Equita srl, subentrata da più di un anno nella gestione della Borsalino. Come reso noto dai sindacati, l'Italia ed il cinema dovranno dire dunque addio alla tanto celebre azienda, la quale dal canto proprio si è trincerata dietro ad una coltre di silenzio non rilasciando nessuna comunicazione officiale.
Un'altro pezzo storico del nostro Bel Paese viene a mancare, aggravando ed evidenziando una volta ancora il profondo disagio economico a cui molti imprenditori e molte ditte sono ogni giorno sottoposti.


-Scritto da A- 

giovedì 22 giugno 2017

Usato vs nuovo: qual è il futuro?



Lo shopping di seconda mano e il mercato dell'usato non vengono visti di buon occhio quì in Italia, ma se fosse il business su cui puntare nel prossimo futuro?

Alcune realtà europee si stanno già mobilitando verso questa soluzione.
Su tutti la Svezia, infatti proprio ieri mi è capitato un articolo sotto mano di un noto giornale gratuito di Torino, "Metro", che celebrava l'apertura di un centro commerciale costituito interamente da negozi specializzati nella rivendita di oggetti usati.

Mi si potrebbe obiettare che sarebbe possibile farlo anche qui unendo dei mercatini dell'usato, ma la differenza sta nella qualità e nell'organizzazione.

Ognuno può lasciare in un apposito spazio gli oggetti che ritiene non gli siano più utili.
A quel punto del personale specializzato li selezionerà e successivamente si attiverà una vera e propria macchina dell'artigianato locale, con la riparazione e la messa a nuovo di ogni effetto rilasciato.

All'interno di questo centro commerciale, vicino alla capitale svedese (Stoccolma), vi sono ben 14 negozi e vi si possono trovare le cose più disparate, passando dal vestiario alla mobilia, fino ad arrivare agli elettrodomestici e al materiale edile.

L'economia circolare è il futuro!
Permette di utilizzare al meglio le risorse che abbiamo senza ridursi a cercarne di nuove, quanto ci metteremo a capirlo anche noi?


Scritto da L.