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martedì 8 agosto 2017

Pompieri o piromani?



Quanto scoperto dalla squadra mobile di Ragusa ha davvero dell'incredibile.

Le indagini, avviate in seguito ad una segnalazione del Comando provinciale dei vigili del fuoco della città siciliana, hanno portato alla luce una truffa organizzata da alcuni pompieri ausiliari locali.Secondo quanto riportato, i quindici componenti del team, appiccavano incendi dolosi per poi simulare richieste di soccorso e recarsi sul posto pronti per risolvere l'emergenza, guadagnando di conseguenza più soldi.
Con il capo gruppo posto agli arresti domiciliari, sono quindici gli indagati per truffa e una parte di essi risponderebbe pure all'accusa d'incendio doloso.
I rei colpevoli erano in servizio presso il distaccamento di Santa Croce Camerina e secondo le prime indiscrezioni erano mesi che la truffa proseguiva.
Quanto appreso dalle indagini, fra l'altro, riporta che il leader della squadra si assentava durante il turno di lavoro, con la complicità dei propri subalterni, per andare ad appiccare le fiamme che in un secondo momento e su fasulla chiamata accorrevano a domare.
A mesi di distanza, il Comando comunale dei vigili del fuoco ha iniziato a notare anomalie sul territorio, con la squadra incriminata chiamata ad effettuare un forte maggior numero d'interventi rispetto alle altre.
Una volta avvisate le forze dell'ordine, è stato facile individuare i colpevoli e il meccanismo truffaldino.
Alla "fantasia" disonesta par proprio non esserci confine: se coloro che dovrebbero spegnere le fiamme sono i primi ad appiccarle, di chi ci si può fidare al giorno d'oggi?

                                                   -Scritto da A-
                                                   


martedì 27 giugno 2017

Gran Bretagna: sono più di 60 gli edifici insicuri



Proseguono ininterrottamente nella capitale britannica e in tutto il territorio di Sua Maestà le verifiche di sicurezza, volute dal governo May su blocchi residenziali considerati a rischio; ciò a seguito della tragedia occorsa alla Grenfell Tower il quattordici giugno scorso, ove settantanove vite umane scomparvero a seguito di un brutale incendio divampato per un corto circuito e capace in pochi minuti di risucchiare l'intero grattacielo (come da noi ampiamente documentato la scorsa settimana in: Londra, una città senza pace).


Secondo quanto emerso dai controlli anti-incendio, sarebbero una sessantina i grattacieli britannici a rischio perché privi delle adeguate misure di sicurezza.
I controlli hanno interessato oltre alla Capitale, città come Manchester, Norwich, Doncaster e Plymouth, individuando come oggetto di rischio il rivestimento isolante delle facciate altamente infiammabile.
Le autorità britanniche ancora impegnate nello sgombero dei residenti di alcuni appartamenti, dove vi sono state riscontrate gravi carenze in materia di sicurezza, fanno sapere che almeno altri seicento complessi abitabili saranno posti ad ispezione per prevenire altre catastrofi.
Tutti i servizi anti incendio e i residenti saranno poi informati costantemente sui risultati ottenuti dai test.

                                                   -Scritto da A-


martedì 20 giugno 2017

Quando la natura si scatena...



Pedrogao grande (Portogallo), 17 giugno 2017
Sono giorni intensi e di paura quelli che stanno trascorrendo in Portogallo.
E dallo scorso sabato infatti, che un violento incendio boschivo infuria nella zona di Pedrogao Grande, continuando a mietere vittime e a provocare distruzione.



L'incendio ad oggi ancora non ancora domato, nonostante l'impiego sul posto di oltre un migliaio di pompieri, ha portato via la vita a sessantatre persone (di cui almeno quattro bambini), la maggior parte carbonizzate in auto senza quasi rendersi conto di ciò che stava loro capitando. La conta dei feriti è al momento di centotrentacinque di cui cinque verserebbero in gravi condizioni.
A causa delle elevatissime temperature raggiunte nel weekend e del forte vento dei giorni scorsi, l'incendio si è propagato rapidissimamente nelle zone antistanti di Coimbra e Castelo Branco.
Come riportato dalle autorità locali, alla base dell'incendio vi sarebbe un fulmine abbattutosi su un tronco rinsecchito; esclusa ad ora la pista dolosa, seppure si dovrà attendere l'esito delle indagini per aver una maggior chiarezza sulle dinamiche.
Mentre la protezione civile innalza al livello massimo l'allerta incendio nel centro del paese lusitano, giungono aiuti aerei e via terra da Spagna, Italia e Francia.
Sale il cordoglio per le persone tragicamente scomparse come riportato dallo stesso presidente Marcelo Rebelo de Sousa, ancora sotto shock dopo quella che a tutti gli effetti si presenta come la più drammatica catastrofe della storia portoghese.

Nuugaatsiag (Groenlandia), 18 giugno 2017
E' di quattro dispersi e nove feriti il bilancio del violento tsunami che nella giornata di domenica diciotto giugno si è abbattuto sulla costa occidentale della Groenlandia, di fronte alle coste canadesi.



Il maremoto che ha completamente devastato il piccolo villaggio di Nuugaatsiag (situato in un'isola della baia di Baffin), ha colto completamente impreparata la popolazione, seminando panico e distruzione. Residuali se non pressoché nulle le speranze di ritrovar vivi i dispersi, visto e considerando la temperatura glaciale delle acque.
E mentre il regno di Danimarca proclama il lutto nazionale, gli esperti concordano nell'asserire la seria possibilità di nuove e potenti onde anomale.
Ancora incerte le cause della catastrofe; secondo la sismologa del Natural Resources Canada Allison Bent, dietro al maremoto vi sarebbe un terremoto di magnitudo 4.1 registrato nella zona antistante al villaggio devastato.
Nelle scorse ore si è convenuto nel determinare come causa dello tsunami, una frana sottomarina che avrebbe innescato il tutto provocando inoltre il terremoto registrato dai sismologi.
Evacuata la popolazione.

                                         -Scritto da A-



martedì 9 maggio 2017

Rifiuti al rogo

L'impianto in cui venerdì si è sviluppato un incendio è stato messo sotto sequestro e la procura di Velletri ha incaricato l'Arpa della verifica dei livelli di diossina che si è prodotta nell'aria. I valori rilevati nell'atmosfera nelle giornate di venerdì e sabato erano superiori ai limiti consentiti dalla legge, ma sono anche simili a quelli registrati a Roma nei periodi critici. La procura di Velletri ha deciso di avviare delle indagini per verificare che l'azienda Eco X operi regolarmente. Gli inquirenti hanno disposto delle verifiche sulle fibre di amianto che possibilmente si sono liberate nell'atmosfera e i dati saranno comunicati entro giovedì.
La concentrazione di pm10 nell'atmosfera nei pressi del deposito di rifiuti sulla Pontina erano, sabato 5 maggio il giorno dell'incendio, erano il triplo (130 microgrammi per metro cubo) rispetto alla soglia di rischio (50 microgrammi). il giorno seguente i valori sono scesi a 73 microgrammi. Nei territori adiacenti di 4 000 ettari in cui si ha il divieto di raccolta degli ortaggi e di pascolo degli animali sono presenti più di 150 aziende agricole che vivono un momento di grande difficoltà, in quanto non possono vendere i prodotti per cui hanno lavorato sodo. è quindi fondamentale avviare subito le procedure per il rimborso dei danni per garantire la sopravvivenza delle imprese e degli imprenditori. La sicurezza e la qualità dei prodotti sono una priorità per gli imprenditori agricoli che sono pronti a distruggere tempestivamente i propri raccolti se contaminati, tuttavia richiedono chiarezza sulle vicende e tempestività nell'accedere ai risarcimenti, spesso rallentati dai tempi della burrocrazia.

- Articolo scritto da M -