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martedì 26 settembre 2017

La Merkel vince ma perde consensi



La cancelliera più famosa di tutto il mondo si conferma per il quarto ed ultimo mandato, nonostante abbia perso una grossa percentuale di elettori e consensi.


Infatti le elezioni di quest'anno hanno mostrato come gli anti-Merkeliani, gli indecisi e gli scontenti abbiamo preferito credere nella nuova via tracciata dall'AfD, partito di estrema destra, che ricalca le gesta di partiti nazionalisti presenti in tutta Europa (Fronte Nazionale della Le Pen in Francia o la Lega Nord per fare un esempio nostrano).

L'inserimento nel Parlamento di questo nuovo partito implica una grande difficoltà per tutti nel cercare di creare una maggioranza all'interno del Bundestag sia liberal-conservatrice (come quelle precedenti, supportate dalla cancelliera) sia dell'opposizione. Una mina vagante che spaventa gli equilibri che sopravvivono in terra tedesca da anni.

Ora toccherà alla Merkel, soprattutto al suo innato pragmatismo, cercare di risollevare le sorti del suo partito e di riportare il popolo tedesco a credere ancora nella realtà europea.

Scritto da L.


martedì 8 agosto 2017

Sfiducia in Sud Africa e nuove elezioni in Kenya: il Continente Nero cambia facccia

Kenya

Il Kenya oggi è chiamato ad eleggere un nuovo presidente, se confermare il capo di Stato in carica Uhuru Kenyatta o il suo eterno rivale e sfidante Raila Odinga.
Oltre alla più alta carica della nazione, gli elettori dovranno anche votare per i membri del Parlamento e i governatori di tutte e 47 le contee del paese.

Il clima non è dei più distesi, visto che l'esito delle elezioni di 10 anni fa portò con se la morte di 1200 persone. Per evitare vari scontri, sono stati dispiegati 180 mila soldati in tutto il Kenya.

La paura di brogli e accuse post voto sono alte visto che, nonostante sia una delle nazioni più pacifiche di tutto il continente, in questi giorni sono avvenuti diversi disordini privi ancora per ora di responsabili; il più eclatante, la morte di Chris Msando che era a capo della Commissione elettorale a favore del voto elettronico (inserito proprio per evitare eventuali imbrogli e intimidazioni).




Sud Africa

Il Sud Africa non sta passando uno dei suoi migliori momenti, per via della continua recessione economica e degli scandali politici che hanno portato alla nona mozione di sfiducia, in 8 anni di mandato, nei confronti dell'attuale presidente Zuma.
Le accuse di utilizzo di soldi pubblici per fini personali si sommano ai vari problemi sopra citati.


Ora la palla passa al Parlamento che dovrà decidere se confermarlo o sollevarlo dall'incarico, questa volta tutto sembra più incerto dato che il suo stesso partito l'Anc (African National Congress) non è più convinto di garantire il suo appoggio all'attuale presidente.

Scritto da L.

martedì 20 giugno 2017

Macron: maggioranza assoluta all'Assemblèe National



Le elezioni legislative francesi si sono concluse così come alla vigilia si era pronosticato.

Il secondo turno andato in  scena domenica diciotto giugno, ha regalato al movimento En Marche! di Emmanuel Macron trecentocinquanta seggi (di cui quarantadue procurati dall'alleato MoDem). Una vittoria nitida ma non schiacciante.
I repubblicani rimangono e si attestano come seconda forza politica della nazione, conquistando "ben" centotrenta seggi. 
Decimati ma ancora presenti i socialisti, che dati per scomparsi in un primo momento riescono a far propri una cinquantina di seggi. Nonostante ciò Jean-Christophe Cambedelis, ha annunciato le proprie dimissioni dalla segreteria del partito, fermo della propria convinzione che ad oggi bisogna inaugurare un nuovo ciclo politico per dar nuova linfa e vitalità alla sinistra, mai apparsa nella propria storia così in crisi.
Storico risultato per Marine Le Pen, la quale per la prima volta mette piede in parlamento, centrando così un risultato storico che per ben due volte in passato le era sfuggito.
Chiara la volontà espressa dai cittadini francesi andati alle urne, i quali hanno garantito appoggio e maggioranza al partito del neo-eletto predente della repubblica.
Astensione mai così alta in Francia, dove nella giornata di voto si è assestata intorno al cinquantasette percento.

                                       -Scritto da A-

martedì 13 giugno 2017

Francia: il flop delle elezioni legislative




L'astensione record dalle urne, attestata intorno al 50,5%, ha segnato i risultati del primo turno delle elezioni legislative di Francia.



In un clima segnato dai recenti attacchi terroristici, la sicurezza prevista per l'evento è stata maniacale, con più di cinquantamila poliziotti e gendarmi mobilitati per provvedere alla sicurezza dei seggi elettorali. 
Il partito En Marche! del neoeletto presidente della repubblica Emmanuel Macron, ha trionfato con più del 32% dei voti, conquistando dai quattrocentoquindici ai quattrocentoquarantacinque seggi.
Crolla rispetto alle elezioni presidenziali, il Front National di Marinne Le Pen, che col 13,1% dei voti avrebbe diritto ad un massimo di quattro seggi.
Figurano al secondo posto i repubblicani che, con quasi il 21% dei voti, puntano ad un secondo turno favorevole che garantirebbe loro una cifra superiore agli ottanta seggi.
Malissimo il  partito socialista di Hamon, che con il solo 9% dei voti realizza il peggior risultato della propria storia. Una sconfitta senza precedenti per la sinistra francese.
I seggi chiusi dalle 20 di domenica 11 giugno, si riapriranno per il secondo e conclusivo turno il prossimo 18 giugno, quando i francesi saranno richiamati alle urne.

                                             -Scritto da A-

martedì 30 maggio 2017

Macron vs Putin: un dibattito acceso

Il neopresidente francese entra in gamba tesa nell'incontro faccia a faccia col premier russo, Vladimir Putin.
Dopo aver elogiato il motivo dell'incontro, ovvero i tre secoli di rapporti pacifici tra le due nazioni, si è aperta una piccola breccia su delle cicatrici che Emmanuel Macron vede ancora come aperte.

L'aria si fa tesa quando si toccano argomenti come la Cecenia, la Siria e le elezioni.
Macron non tollererà eventuali attacchi chimici in Siria e sottolinea che quella sarà una linea rossa della sua politica estera che non dovrà essere oltrepassata. La Francia come tutta l'Europa non starà a guardare senza intervenire.
Altro punto caldo è la Cecenia, dove pare ci siano stati attacchi e repressioni contro gli omosessuali , cosa che, a dire del presidente, va ad intaccare i diritti umani universali.
Infine il discorso sulle elezioni francesi che non è ancora andato giù a Macron che reputò i giornalisti di Russia Today e Sputnik, visti come strumenti di interferenza e organi di propaganda, incapaci di fornire una visione neutrale ma anzi accusandoli di buttare fango sulla persona dell'attuale presidente.
La cerimonia dell'amicizia pluricentenaria tra i due stati non si discute ma ha mostrato delle crepe.



Scritto da L.

martedì 9 maggio 2017

Macron: la Francia ha eletto il suo nuovo presidente



Domenica 7 maggio, a due settimane dal primo turno delle elezioni presidenziali, i francesi sono tornati alle urne per sancire il nuovo presidente della repubblica nel ballottaggio tra il centrista Emmanuel Macron e la rivoluzionaria Marine Le Pen.

Nonostante la bassa affluenza ai seggi, a trionfare sono stati gli elettori del movimento En Marche! grazie alla vittoria del loro candidato.
Infatti col 66,06% (quasi ventun milioni di voti ottenuti contro i dieci milioni della rivale) il trentanovenne Macron è il nuovo presidente di Francia, il più giovane mai eletto fino ad ora; sbaragliata la concorrente di estrema destra fermatasi al 33,94% dei voti.
Salito sul palco visibilmente emozionato con affianco la moglie Brigitte, ha festeggiato assieme ai suoi elettori, aprendo il suo primo discorso da presidente affermando come una nuova pagina sia stata aperta nella vita politica e non solo, di un intera nazione; un nuovo inizio in cui speranza e fiducia sono le parole chiave.
Soddisfatta per i voti ottenuti anche la sconfitta Marine Le Pen, che una volta congratulatasi con lo sfidante, ha ringraziato davanti ai propri sostenitori tutti i milioni di francesi che hanno fatto si che il Fronte Nazionale diventasse per la prima volta una vera e propria forza politica.
Ha poi affermato come ad oggi il partito dovrà rinnovarsi per riuscire a fronteggiare al meglio questa nuova sfida politica.
Ora gli occhi di milioni di cittadini sono puntati sulle elezioni legislative, dove Macron dovrà costruire una maggioranza forte e compatta, in modo da rispettare le aspettative che i francesi ripongono in lui.



Il giorno dopo
Avverrà questa domenica il passaggio di consegne tra l'attuale presidente Francois Hollande e il neoeletto Emmanuel Macron.
Il candidato di En Marche! (divenuto da ieri La Republique En Marche) sostenuto apertamente da Hollande, sarà il nuovo padrone di casa dell'Eliseo e come il suo predecessore ha scelto Berlino come sua prima visita ufficiale.
Appoggiato dalla maggior parte dei politici europei e francesi, Macron è stato nelle ultime ore massacrato dalla rete, complice il suo stretto rapporto con la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Nel primo pomeriggio di lunedì, un corteo contro il nuovo presidente ha sfilato sino alla Bastiglia in un clima di tensione e paura, adeguatamente controllato dalle forze dell'ordine.
Sempre nella giornata di ieri, è avvenuta la prima uscita pubblica di Macron al affianco di Holland per commemorare i settantadue anni dalla fine della seconda guerra mondiale.

                                                    -Scritto da A-



mercoledì 26 aprile 2017

Macron vs. Le Pen: volata verso l'Eliseo





Domenica non comune quella appena trascorsa per i cittadini francesi, chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali.

Alla chiusura dei seggi, lo spoglio dei voti ha sancito la sconfitta politica dei socialisti (centro-sinistra) e dei repubblicani (centro-destra), ovvero i partiti "storici" che hanno guidato il paese attraverso la quinta repubblica.
Vincitori del primo turno e diretti al ballottaggio, Emmanuel Macron del partito di centro En Marche! col 23,75% dei voti e Marine Le Pen del Front National (partito di estrema destra) con il 21,53%.
Nonostante il clima di tensione e paura a seguito dell'attentato avvenuto giovedì sera agli Champs Elysèes, dove un uomo armato di Kalashnikov ha aperto il fuoco contro la polizia uccidendo un agente e ferendone altri due, la popolazione francese ha risposto 'Presente!', votando in massa e sancendo un risultato storico per la loro patria.
Estromessi alla corsa all'Eliseo i repubblicani di Fillon, votati solamente col 19.91% e rappresentanti così solamente la terza forza politica francese. 
Momento storicamente delicato per i socialisti di Hamon, la cui percentuale di voto si aggira intorno al 6,35%; dopo la non ricandidatura alle presidenziali dell'attuale presidente François Holland e la sconfitta alle primarie dell'impopolare Valls a favore del movimentista Hamon, si prospetta ora dopo i risultati ottenuti, la morte del partito fondato nel lontano 1971, così come ammesso dal premier stesso al termine dello spoglio dei voti.
Spazio ora al ballottaggio del 7 maggio dove si sfideranno due movimenti politici mai al potere fino ad ora, segnando un nuovo inizio nella vita politica francese.


Emmanuel Macron
Aprono in rialzo i mercati economici globali dopo la vittoria del centrista Macron nel primo turno delle presidenziali francesi.
Nato ad Amiens il 21 dicembre del 1977, incarna una figura nuova per la politica d'oltralpe; uomo onesto e antitradizionale la cui figura politica risente dell'influenza di Brigitte Trogneaux, sua insegnante ai tempi del liceo e attualmente sua moglie di ventiquattro anni più anziana. 
L'ex ministro dell'economia, dell'industria e del digitale dal 2014 al 2016 ed ora rappresentante del partito En Marche!, viene considerato dai più il "figlio" politico di Hollande.
Dopo la giornata elettorale di domenica, potrà contare sull'appoggio della maggior parte delle forze politiche francesi, unite in un fronte comune 
anti-Le Pen. Da non tralasciare il sostegno garantitogli attualmente dal presidente uscente e del presidente della commissione europea Jean Claude Junker, consci e uniti nel definire Macron la scelta migliore per la Francia e il suo popolo.

Marine Le Pen
Nata il 5 agosto 1968, Marine Le Pen ha ereditato il Fronte Nazionale dal padre Jean-Marie che lo aveva fondato nel 1972, donandogli un un'anima meno nazista a differenza di un tempo, portando così il partito d'estrema destra al successo.

Terzogenita, ha saputo ricreare la sua immagine conquistando consenso fra la popolazione (soprattutto quella meno abbiente) nonostante un ideologia di base conservatrice e xenofoba.
Alta, bionda, carismatica e madre di tre figli ha conquistato quasi il 22% dei voti francesi, sancendo un risultato storico per il suo partito.
Raggiante e soddisfatta al termine dello spoglio dei voti, ha ringraziato i propri sostenitori, non mancando di punzecchiare il rivale nel ballottaggio della prossima settimana, definendo il suo programma politico "deboluccio" in materia di terrorismo e difesa dei cittadini.



Scontri e violenza post-voto
Violenta manifestazione nella capitale francese subito dopo l'annuncio ufficiale dei risultati elettorali.
Gli scontri hanno provocato nove feriti (sei poliziotti e tre studenti) e ben ventinove fermati.
Il fronte studentesco anti-Le Pen ha poi provocato distruzione e scompiglio nei dintorni della Bastiglia, rompendo vetrine di negozi e banche.

                                      -Scritto da A-