mercoledì 26 aprile 2017
Macron vs. Le Pen: volata verso l'Eliseo
Domenica non comune quella appena trascorsa per i cittadini francesi, chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali.
Alla chiusura dei seggi, lo spoglio dei voti ha sancito la sconfitta politica dei socialisti (centro-sinistra) e dei repubblicani (centro-destra), ovvero i partiti "storici" che hanno guidato il paese attraverso la quinta repubblica.
Vincitori del primo turno e diretti al ballottaggio, Emmanuel Macron del partito di centro En Marche! col 23,75% dei voti e Marine Le Pen del Front National (partito di estrema destra) con il 21,53%.
Nonostante il clima di tensione e paura a seguito dell'attentato avvenuto giovedì sera agli Champs Elysèes, dove un uomo armato di Kalashnikov ha aperto il fuoco contro la polizia uccidendo un agente e ferendone altri due, la popolazione francese ha risposto 'Presente!', votando in massa e sancendo un risultato storico per la loro patria.
Estromessi alla corsa all'Eliseo i repubblicani di Fillon, votati solamente col 19.91% e rappresentanti così solamente la terza forza politica francese.
Momento storicamente delicato per i socialisti di Hamon, la cui percentuale di voto si aggira intorno al 6,35%; dopo la non ricandidatura alle presidenziali dell'attuale presidente François Holland e la sconfitta alle primarie dell'impopolare Valls a favore del movimentista Hamon, si prospetta ora dopo i risultati ottenuti, la morte del partito fondato nel lontano 1971, così come ammesso dal premier stesso al termine dello spoglio dei voti.
Spazio ora al ballottaggio del 7 maggio dove si sfideranno due movimenti politici mai al potere fino ad ora, segnando un nuovo inizio nella vita politica francese.
Emmanuel Macron
Aprono in rialzo i mercati economici globali dopo la vittoria del centrista Macron nel primo turno delle presidenziali francesi.
Nato ad Amiens il 21 dicembre del 1977, incarna una figura nuova per la politica d'oltralpe; uomo onesto e antitradizionale la cui figura politica risente dell'influenza di Brigitte Trogneaux, sua insegnante ai tempi del liceo e attualmente sua moglie di ventiquattro anni più anziana.
L'ex ministro dell'economia, dell'industria e del digitale dal 2014 al 2016 ed ora rappresentante del partito En Marche!, viene considerato dai più il "figlio" politico di Hollande.
Dopo la giornata elettorale di domenica, potrà contare sull'appoggio della maggior parte delle forze politiche francesi, unite in un fronte comune
anti-Le Pen. Da non tralasciare il sostegno garantitogli attualmente dal presidente uscente e del presidente della commissione europea Jean Claude Junker, consci e uniti nel definire Macron la scelta migliore per la Francia e il suo popolo.
Marine Le Pen
Nata il 5 agosto 1968, Marine Le Pen ha ereditato il Fronte Nazionale dal padre Jean-Marie che lo aveva fondato nel 1972, donandogli un un'anima meno nazista a differenza di un tempo, portando così il partito d'estrema destra al successo.
Terzogenita, ha saputo ricreare la sua immagine conquistando consenso fra la popolazione (soprattutto quella meno abbiente) nonostante un ideologia di base conservatrice e xenofoba.
Alta, bionda, carismatica e madre di tre figli ha conquistato quasi il 22% dei voti francesi, sancendo un risultato storico per il suo partito.
Raggiante e soddisfatta al termine dello spoglio dei voti, ha ringraziato i propri sostenitori, non mancando di punzecchiare il rivale nel ballottaggio della prossima settimana, definendo il suo programma politico "deboluccio" in materia di terrorismo e difesa dei cittadini.
Scontri e violenza post-voto
Violenta manifestazione nella capitale francese subito dopo l'annuncio ufficiale dei risultati elettorali.
Gli scontri hanno provocato nove feriti (sei poliziotti e tre studenti) e ben ventinove fermati.
Il fronte studentesco anti-Le Pen ha poi provocato distruzione e scompiglio nei dintorni della Bastiglia, rompendo vetrine di negozi e banche.
-Scritto da A-
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