mercoledì 5 aprile 2017

Attenzione signora ministro così perde credibilità


Nei mesi scorsi è filtrata una notizia quantomai imbarazzante riguardo uno dei nuovi ministri del governo Gentiloni. 
La ministra in questione è Valeria Fedeli, Ministro dell'istruzione, dell'Università e della ricerca, eletta nel dicembre del 2016; lo scandalo mediatico che l'ha vista come protagonista, riguarda le sue stesse dichiarazioni presenti all'interno della biografia del suo sito web personale.
Dichiarò il conseguimento di una laurea in servizio sociale presso la scuola per assistenti sociali di Milano nel 1971, quando all'epoca non era istituita una laurea ma bensì un diploma in servizio sociale; tale titolo di studio è riconosciuto in Italia in egual misura alla laurea ma ai soli fini dell'esercizio della professione di assistente sociale.
Dopo aver conseguito tale diploma, la ministra ha cominciato a lavorare come maestra nel comune di Milano e poco dopo fu nominata delegata della FLELS (Federazione Lavoratori Enti Locali Sanità) che confluirà nella Funzione Pubblica della CGIL.
A questo punto comincia a eseguire diversi incarichi all'interno della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, trasferendosi a Roma; nel 1994 entra a far parte della Direzione Nazionale della CGIL. Dopo una lunga carriera all'interno del sindacato più importante d'Italia entra in politica e viene eletta senatrice del PD nel 2013. Il resto è storia attuale...
Quello che molti italiani ora si chiedono, è come mai tale ministro abbia dovuto mentire, affermando il falso.
Perché quello che lascia più interdetti, cara ministra, non è il fatto che lei non sia in possesso di una laurea, bensì il fatto che lei abbia potuto mentire con così tanta nonchalance.
Lei come figura politica, dovrebbe far trasparire onestà e incorruttibilità, ispirando il popolo; quello invece che lei lascia in eredità con le sue affermazioni, invece, è che non ci si possa fidare di lei.
Siamo andati dunque in giro a domandare alle persone comuni, cosa pensassero riguardo il fatto che lei non sia in possesso di una laurea, chiedendo se si potesse essere ministri nonostante non si sia adeguatamente preparati e ancora, sul fatto di cosa fosse giusto che lei facesse una volta scoperta la sua "innocente" bugia.
F. ci spiega come non sia possibile, che un ministro possa mentire e farla franca, continuando ad occupare il suo ruolo come se nulla fosse; racconta di come se lui sbagliasse nel suo lavoro, rischierebbe il licenziamento a differenza vostra che ve la siete cavata solo con un grosso polverone mediatico: " Non è importante che il ministro non sia in possesso di una laurea, se occupa quel posto dovrebbe essere tecnicamente competente."
Di diverso avviso è I. che afferma: "E' fondamentale che le persone che ci rappresentano a livello mondiale siano istruite, e tale istruzione è raggiungibile solamente attraverso un adeguato percorso universitario. E' fondamentale a certi livelli essere in possesso di una laurea!"
Chiedendo ad altre persone giovani, la maggior parte di loro conferma il pensiero di I. ovvero che la laurea è fondamentale per certi lavori di rappresentazione nazionale, anzi bisognerebbe addirittura conseguire dei master o dottorati.
Altre persone non si focalizzano sul fatto che una persona non abbia o meno un pezzo di carta in più, ma si focalizzano sulla veridicità delle sue parole.
Noi suggeriamo alla signora ministro di andare a contatto e di documentarsi con un mondo che lei rappresenta e che probabilmente le è estraneo, ma soprattutto di fare attenzione a cosa dice o scrive prima di incappare in un'altra diatriba mediatica.
Diteci cosa ne pensate con un commento.  
                                  
Scritto da A. e L.
                                                                                                                      

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