I David sono da considerarsi gli Oscar del cinema nostrano, e da quando Sky ha deciso di prendersene i diritti, come è giusto che sia, hanno trasformato quest'evento in uno spettacolo mediatico. Vi si celebra il proprio cinema che, se non per i budget, non ha nulla da invidiare a quello internazionale.
In questa edizione, per la prima volta, si è deciso di consegnare un "Premio alla Carriera" e chi poteva vincerlo, se non colui che riuscì a far commuovere e ridere al tempo stesso il mondo intero con un film che gli garantì l'Oscar oltreoceano. Logicamente sto parlando di Roberto Benigni che viene tributato con una standing ovation da parte di tutta la platea.
Nel mezzo delle celebrazioni c'è stata una bella performance musicale da parte del neo giudice di X Factor, Manuel Agnelli, con una versione alternativa di "Across The Universe" dei Beatles.
I premi più celebri sono stati dati rispettivamente:
- "Migliore attore protagonista" a Stefano Accorsi, per l'interpretazione di Loris (ex pilota tossicodipendente che cercherà di aiutare la sorella nelle gare facendogli da allenatore e mentore) in "Veloce come il vento".
- "Migliore attrice protagonista" a Valeria Bruni Tedeschi, premiata per il ruolo di Beatrice (donna con disturbi mentali, chiusa in una comunità in Toscana, dove riesce a trovare un po di felicità, evadendo con l'amica Donatella) ne "La Pazza Gioia".
- "Miglior attore non protagonista" a Valerio Mastrandrea, per "Fiore" (dove interpreta il padre della protagonista, una giovane ragazza in un carcere minorile, capace di trovare l'amore oltre la dura legge di un penitenziario).
- "Miglior attrice non protagonista" ad Antonia Truppo, per "Indivisibili" (madre di due gemelle siamesi, venute a conoscenza di potersi dividere; cosa sempre tenuta nascosta dai genitori che vivono grazie ai soldi che guadagnano le loro figlie, cantando ai matrimoni).
- "David Giovani" (premio per celebrare i giovani registi del panorama italiano) va a Pierfrancesco Diliberto, conosciuto da tutti come Pif, premiato per "In guerra per amore" dove è sia regista e attore principale.
- Il premio più atteso, come sempre, è quello per il "Miglior Film" che viene aggiudicato da "La pazza gioia". Viene celebrato così anche Paolo Virzì come "Miglior regista" (per il maestro della cinepresa è il settimo David, dopo i più celebri per film come "La bella vita" ,1994, e "Il capitale umano" ,2014).
Il film vincitore celebra la ricerca di un po di felicità in quel manicomio a cielo aperto che è il mondo dei sani. Anche quest'anno l'Italia ha dimostrato di avere grandi interpreti e storie da raccontare. Non ci resta che attendere con impazienza le nomination dell'anno prossimo.
Scritto da L.
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