Nel corso dell’ultimo weekend, la Serie A non è scesa in campo, a causa della sosta dovuta agli impegni delle nazionali.
Colgo dunque l’occasione per soffermarmi e analizzare la squadra che fino ad ora ha più sorpreso in campionato...l’Atalanta.
Ebbene sì, perchè a Zingonia dopo la vittoria contro il Pescara, si respira aria d’ Europa.
La sconfitta di San Siro è ormai un lontano ricordo e i tre punti conquistati domenica, fanno si che i bergamaschi possano raggiungere in classifica proprio l’ Inter, “fermata al palo” da un ottimo Torino.
E’ una stagione a dir poco straordinaria quella dei Bergamaschi, che hanno,sempre contro il Pescara, ottenuto il loro record di punti in serie A; ma questo come sottolineato da Gasperini, non può e non deve bastare ai suoi ragazzi, perchè questa stagione fino ad ora entusiasmante può diventare leggendaria.
Con nove gare ancora da disputare, tra cui sfide dirette contro Roma e Milan,
l’ Atalanta si presenta come la vera mina vagante tra le squadre in corsa per un piazzamento europeo, con un vantaggio non indifferente rispetto alle rivali: è l’unica a non dover centrare per forza l’Europa.
L’inizio della favola
Tutto inizia a Giugno quando il presidente Antonio Percassi non conferma Edi Reja, puntando su un allenatore capace di valorizzare i giovani, maestro di tecnica e promotore di un calcio propositivo: Giampiero Gasperini.
L’allenatore Piemontese arriva da una stagione non propriamente esaltante col Genoa, che a fine campionato preferisce puntare sul tecnico neopromosso Ivan Juric.
Il “Gasp” dopo i primi tentennamenti accetta l’incarico.
Inizia la stagione è tutto va come non dovrebbe andare: quattro sconfitte nelle prime sei di campionato; sembra la fine di tutto, l’esonero sembra imminente,
quasi scontato.
Poi cambia tutto..arriva prima la vittoria contro il Crotone in trasferta e nella giornata successiva, all’Atleti Azzurri D’italia, Petagna stende il Napoli.
E’ l’inizio della cavalcata Europea dei ragazzi terribili di mister Gasperini.
IL tecnico
Giampiero Gasperini è forse l'uomo più adatto ad esaltare le qualità della “cantera” Bergamasca.
Nato a Grugliasco il 26 gennaio 1958, inizia la sua carriera calcistica nelle giovanili della Juventus, al fianco di campioni come Paolo Rossi, ma è a Palermo e Pescara dove il centrocampista lascia più il segno.
Ritiratosi nel 1993, torna a Torino dove inizia la sua carriera d'allenatore con le giovanili della Juventus, per poi passare al Crotone dove conquista la promozione alla serie B.
La vera svolta arriva nel 2006 quando, diventato allenatore del Genoa, trascina i "Grifoni" alla serie A, conquistando anche la panchina d’argento.
Quello tra l’allenatore Piemontese e i Genoani, è un rapporto che ha il suo apice nella qualificazione dei Rossoblù all'Europa League, avvenuta nel 2009 e nel 2015.
Sfortunata invece la sua prima avventura in una big del nostro calcio, dove dopo appena tre giornate di campionato e nessuna vittoria, viene esonerato dall’Inter di Massimo Moratti.
Se con i nerazzurri di Milano tutto è andato storto, è con i nerazzurri Bergamaschi che tutto ora sta andando nel verso giusto, con l’europa nel mirino.
Gagliardini, Caldara, Conti, Kessie, Petagna, Grassi e Spinazzola sono solo alcuni dei giovani che hanno beneficiato del lavoro di mister Gasperini.
Il “mix” tra loro e giocatori più esperti, come il capitano Gomez, ha fatto le fortune in questa stagione dei bergamaschi; se da un lato si vedono valorizzare i loro “ragazzi”, dall’altro hanno il timore di perderli, così come già avvenuto per Gagliardini.
Quello che hanno creato a Zingonia è un “giocattolo” quasi perfetto che a malincuore, probabilmente nei prossimi anni, verrà smantellato a suon di milioni.
-Scritto da A-
-Scritto da A-
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