La violenza in Europa non sembra avere tregua.
Proprio mentre la concentrazione di tutti viene rivolta a ciò che accade a Londra, si consuma a Kiev un altra pagina di terrore.
Giovedì 23 marzo, è arrivata a colpi di arma da fuoco, la morte dell’ ex deputato della Duma (assemblea rappresentativa Russa) Denis Voronenkov.
E' accaduto in pieno pomeriggio, nei pressi dell' hotel (situato nel centro della capitale Ucraina) in cui il politico alloggiava assieme alla consorte.
Nell' agguato vi è rimasto coinvolto anche la guardia del corpo della vittima e l'omicida, che ferito è morto successivamente in ospedale.
I testimoni riferiscono di una sparatoria da "Far West", mentre le autorità parlano di un vero e proprio atto di terrorismo russo.
L’ ex deputato si trovava a Kiev dalla fine dello scorso anno, dopo l'accusa a suo carico da parte dei servizi di sicurezza Russi, che lo ritenevano coinvolto in un traffico di droga.
Da sempre nemico pubblico di Putin, aveva denunciato apertamente la presunta falsità delle elezioni municipali e parlamentari Russe, oltre ad essere critico riguardo l’annessione della Crimea.
Nato nel 1971, Voronenkov inizia a far parte del parlamento Sovietico nel 2011, sollevandosi poi dall'incarico nel 2016; lascia vedova la moglie Marià Maksàkova, cantante d' opera Russa ma di origini Tedesche, e tre figli.
-Scriito da A-
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