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lunedì 5 marzo 2018

Forza 4 in NBA con le vittorie di Toronto, Milwaukee, Clippers e Pacers!

NBA

Regular Season

Atlanta Hawks (20-44) - Phoenix Suns (19-46) 113-112
Atlanta al photofinish porta a casa la vittoria tra fanalini di coda. Prince si conferma mattatore di serata e con i suoi 22 punti permette agli Hawks di sorridere, durante una stagione che di sorrisi ne ha visti davvero pochi. Per i Suns da sottolineare la tripla doppia dell'ex Magic Payton che da quando è arrivato, sembra aver dato a Booker la possibilità di rifiatare ogni tanto.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Atlanta Hawks)

Washington Wizards (36-28) - Indiana Pacers (36-27) 95-98
I Pacers di Oladipo continuano a sorprendere e conquistano la quarta posizione ad Est. Attualmente nei play off le due squadre si fronteggerebbero e il clima allo stadio è quello delle grandi occasioni.
Beal e Porter portano alti gli scudi della propria squadra ma l'assenza di Wall è determinante.
Il sopra citato numero 4 di Indiana ne piazza 33 e continua a trascinare i suoi che hanno ritrovato un leader dopo la partenza di Paul George della scorsa estate.

Toronto Raptors (45-17) - Charlotte Hornets (28-36) 103-98
Una certezza, questa squadra darà fastidio a chiunque. DeRozan e ciurma spazzano via senza difficoltà degli Hornets in crisi di risultati. I Raptors continuano a guardare tutti dall'alto e si preparano per una post season da vivere da protagonisti.
Ah Charlotte attenta, se continui così, il tuo gioiello Kemba potrebbe accasarsi altrove.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Toronto Raptors)

Dallas Mavericks (19-45) - New Orleans Pelicans (36-26) 109-126
Anthony Davis è in missione. I suoi Pelicans sono una delle note più dolci di questa stagione, peccato per quella goccia di amaro, dovuta all'infortunio di Cousins. Con le Twin Towers al meglio, chissà dove sarebbero potuti arrivare. Per fortuna è arrivato un veterano come Mirotic, se ci aggiungiamo un Rondo in forma come poche altre volte, tutto può accadere.
Doverosa menzione per la bellissima partita dell'eterno Dirk. Nowitzki mette a referto 23 punti con una naturalezza disarmante che fa tornare alla mente ricordi di stagioni passate con una lacrima sul viso.

Milwaukee Bucks (34-29) - Philadelphia 76ers (34-28) 118-110
La partita più attesa della notte, non ha deluso le attese. Alla fine la spuntano i Bucks di Giannis. The Greek Freak fa la voce grossa, come al solito, ed alla fine per lui saranno 35 punti, conditi da 9 rimbalzi e 7 assist. Milwaukee riabbraccia il ritorno di Jabari Parker.
Per Phila uno stop che non ferma la loro avanzata. Embiid, Simmons e company non sono intenzionati a fare altri passi falsi.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Milwaukee Bucks)

Sacramento Kings (20-44) - New York Knicks (24-40) 102-99
Una mini soddisfazione per i Kings che tornano alla vittoria in casa. Bogdanovic dopo lo stupendo All Star Game sembra un altro giocatore e continua un percorso di crescita che nessuno si sarebbe aspettato. Per New York: no Porzingis, no party.

Los Angeles Clippers (34-28) - Brooklyn Nets (20-44) 123-120
I Clippers vedono l'obbiettivo. Ormai l'ottavo posto ad Ovest è distante una sola partita, per cui affronta i poveri Nets col sangue alla gola. Per DeAndre ennesima doppia doppia che lo conferma come uno dei migliori rimbalzisti della lega, mentre Lou Williams continua a stupire tutti per la maturità cestistica che sta mostrando in campo. Aggiungeteci un Teodosic tornato dopo l'infortunio e l'ottimo innesto di Harris da Detroit è avrete come risultato una convincente vittoria.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale L.A. Clippers)

Eastern Conference
1 Toronto Raptors
2 Boston Celtics 
3 Cleveland Cavaliers
4 Indiana Pacers
5 Washington Wizards
6 Philadelphia 76ers
7 Milwaukee Bucks
8 Miami Heat
9 Detroit Pistons
10 Charlotte Hornets
11 New York Knicks
12 Chicago Bulls
13 Orlando Magic
14 Brooklyn Nets
15 Atlanta Hawks

Western Conference
1 Houston Rockets
2 Golden State Warriors
3 Portland Trail Blazers
4 New Orleans Pelicans
5 Minnesota Timberwolves
6 San Antonio Spurs
7 Oklahoma City Thunder
8 Denver Nuggets
9 Los Angeles Clippers
10 Utah Jazz
11 Los Angeles Lakers
12 Sacramento Kings
13 Dallas Mavericks
14 Phoenix Suns
15 Memphis Grizzlies

Scritto da L.

lunedì 12 febbraio 2018

Standing Ovation per il ritiro della 34 di Paul Pierce a Boston!



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Boston Celtics)

The Truth. L'uomo capace, assieme a Kevin Garnett, Rajon Rondo, Ray Allen e Doc Rivers in panchina, di riportare i Celtics sul tetto del mondo. 
Dal famigerato Draft del 1998, con la decima chiamata assoluta, fino al 2013 sempre con la maglia biancoverde cucita addosso ha collezionato 24'021 punti in 1'102 partite, secondo solo alla leggenda John Havlicek.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Boston Celtics)

Ieri è entrato di diritto nell'Olimpo del Basket col ritiro del suo numero 34 al TD Garden di Boston. Un giocatore capace di primeggiare contro giocatori anche molto più forti di lui, costretto a fronteggiare colossi come Kobe Bryant e i suoi Lakers o gli Spurs di Popovich. 


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Paul Pierce)

Mvp delle Finals 2008, le rigiocherà con altri esiti nel 2010. Giocherà 10 All Star Game e il suo nome prima o poi entrerà di diritto nella Hall of Fame della NBA. 
Once a Celtic, always a Celtic!


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Cleveland Cavaliers)

Boston Celtics (40-18) - Cleveland Cavaliers (33-22) 99-121
Nella serata che tributava il fenomeno di Paul Pierce, i Cavs rovinano la festa. LeBron e i suoi nuovi compagni riportano alla vittoria Cleveland. 
James sfiora la tripla doppia con 8 rimbalzi, 10 assist e 24 punti, mentre i neo arrivati giocano alla perfezione attorno a The Chosen One. L'ex Lakers Clarkson ne piazza 17, l'ex play di Sacramento Hill 12 e l'ex Utah Hood 15, infine l'altro ex losangelino Nance Jr si deve accontentare di 5 punti e 4 rimbalzi, ma state certi che farà vedere le sue abilità di schiacciatore anche in Ohio.
Celtics sottotono con il solo ex di partita Irving a brillare come al solito. Lo step back sul suo vecchio capitano si lascia vedere e rivedere. Ah... la schiacciata di Jr Smith su Baynes a scosso tutto il Massachusetts. Mostruoso!

Scritto da L.





lunedì 5 febbraio 2018

NBA


NBA
Nel giorno in cui l'America si ferma per il Super Bowl; gli altri sport vengono anticipati o posticipati per permettere a tutti di godere dello spettacolo, ma l'NBA non si ferma mai.
Ecco il recap delle sei partite di ieri.

Regular Season

Brooklyn Nets (19-35) - Milwaukee Bucks (29-23) 94-109
Giannis giocando con le scarpe slacciate ne piazza 16 con 8 rimbalzi e permette alle seconde linee di prendersi la copertina del match. L'ex Suns Bledsoe illumina e sarà leader scorer di serata con i suoi 28 punti; da sottolineare le ottime prestazioni di Henson (19 punti e 18 rimbalzi) e il ritorno di un Jabari Parker che sta piano piano tornando quello dei suoi livelli, dopo un lungo infortunio.
Torna D'Angelo ma il risultato non cambia. Brooklyn sempre più lontana da un posto play off.

Boston Celtics (39-15) - Portland Trail Blazers (29-24) 97-96
Gara meravigliosa al TD Garden di Boston con i biancoverdi che la vincono sulla sirena, con un canestro in step back dolcissimo di Al Horford. Irving riposa e la scena viene presa dal centro dominicano, fresco di convocazione per l'All Star Game, e dai giovanissimi Tatum e Brown che continuano a sorprende per una maturità e QI cestistico fuori dal normale per un rookie e uno che è al solo secondo anno nella Lega. Si prospetta un futuro più che roseo per i ragazzi di coach Stevens!
Complimenti comunque a Portland che riesce a mettere in seria difficoltà una delle migliori difese del campionato. La prodezza del numero 42 mette la parola fine ad una gara che se avesse visto vincere i Blazers non sarebbe stata contestata. Portland ha buone speranze di fare bene in post season e se Lillard e McCollum girano coi tempi giusti possono mettere in seria difficoltà chiunque.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Al Horford)

Toronto Raptors (36-16) - Memphis Grizzlies (18-34) 101-86
Toronto si conferma come la seconda forza ad Ovest e zitta zitta si avvicina sempre più al record dei primi della classe (Celtics). Ben sei giocatori superano la doppia cifra a tabellino per i canadesi e con le marce basse riescono a battere una Memphis sempre più relegata ai bassi fondi della classifica.
Marc Gasol sembra l'unico a provarci fino alla fine, ma dovrà arrendersi alla maggiore profondità della panchina dei Raptors.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Toronto Raptors)

New York Knicks (23-31) - Atlanta Hawks (16-37) 96-99
Atlanta si toglie qualche soddisfazione, in una annata di restauro dove la strada verso la rinascita di questa franchigia sembra ancora molto lunga. Bazemore nell'ultimo quarto porta avanti i suoi e regala l'insperata W al Madison Square Garden.
I 22 punti di Porzingis non bastano a New York che si vede scavalcare dagli Hornets in classifica. Anche quest'anno le squadre della Città che non dorme mai, molto probabilmente, guarderanno i Play Off alla TV.

Oklahoma City Thunder (30-24) - Los Angeles Lakers (21-31) 104-108
Partita divertente che contro ogni pronostico porta al successo i losangelini. Coach Walton dimostra di saper manovrare al meglio la sua squadra che nonostante l'inesperienza gioca bene e riesce ad arginare gli attacchi fulminei di Okc. Randle e Clarkson da quando sono sul mercato sembrano giocare decisamente meglio, mentre Ingram dimostra di essere migliorato in ogni aspetto del gioco sotto la guida dell'ex vice di Steve Kerr ai Warriors.
Oklahoma si aggrappa ai suoi Big Four: Carmelo Anthony (13 rimbalzi e 10 punti), Paul George (26 punti), Steven Adams (12 punti) e Russell Westbrook (36 punti, 5 rimbalzi e 9 assist), ma la panchina non garantisce l'apporto sperato.
Proprio la maggiore lunghezza di uomini a disposizione dei Lakers ha permesso ai gialloviola di vincere la partita.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Los Angeles Lakers)

Phoenix Suns (18-36) - Charlotte Hornets (23-29) 110-115
Charlotte batte una Phoenix con la testa già al prossimo Draft e alla prossima stagione. Kemba e Howard collezionano 18 punti a testa, ma lasciano il primato di serata al francese Batum con i suoi 22 punti.
Phoenix sorprendentemente non gioca malissimo, ma se perde pure quando gioca bene è necessaria una visita di urgenza a Lourdes. AAA cercasi un buon general manager che guidi questa squadra fuori dalle sabbie mobili dove si è abissata.

Scritto da L.

lunedì 29 gennaio 2018

NBA

NBA

Regular Season

Houston Rockets (35-13) - Phoenix Suns (17-33) 113-102
I Rockets passeggiano sui Suns, mandando in doppia cifra ben 6 giocatori. Harden si è dimostrato già in formato All Star, mettendo a referto 10 rimbalzi, 8 assist e 27 punti. Il Barba continua la sua personalissima lotta all'Mvp e, se il resto della squadra continua a seguirlo come sta facendo, il suo obiettivo non è più da considerarsi così utopico.
Booker come al solito mostra di essere un giocatore capace di far fare il salto di qualità ad un'intera franchigia, certo ci vorrebbero anche dei compagni di squadra all'altezza.

Chicago Bulls (18-32) - Milwaukee Bucks (26-22) 96-110
Giannis non sembra aver preso troppo bene il licenziamento del suo ormai ex coach Jason Kidd. Il greco era molto legato al suo allenatore e ha deciso di rendergli omaggio, diventando ancora più dominante di quanto già è. Una schiacciata in faccia a tutta la difesa dei Bulls che si lascia vedere e rivedere, fino alla noia. Ben supportato da un Middleton in forma smagliante.
Leader scorer di serata per i padroni di casa il giovane Valentine, ma la certezza in quel di Chicago è finlandese e si chiama Markkanen che sigla l'ennesima doppia doppia della sua giovanissima carriera (10 rimbalzi e 17 punti).


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)

New Orleans Pelicans (27-21) - Los Angeles Clippers (24-24) 103-112
I Pelicans orfani di Cousins, che per via dell'infortunio rimediato la scorsa settimana starà fuori fino a fine stagione, si devono per forza aggrappare all'altra Twin Tower, Anthony Davis. The Brow colleziona 17 rimbalzi e 25 punti, ma l'assenza del suo gemello si è fatta sentire sul parquet, soprattutto contro questi Clippers. I Losangelini hanno recuperato lo svantaggio e si sono portati avanti nell'ultimo quarto, per poi non guardarsi più indietro. Protagonista assoluto della rimonta il solito Blake Griffin (12 rimbalzi, 7 assist e 27 punti) e l'inspiegabilmente tagliato fuori dall'All Star Game Lou Williams (22 punti), che sta portando avanti, senza alcun dubbio, la sua migliore stagione.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale L.A. Clippers)

Toronto Raptors (33-15) - Los Angeles Lakers (19-30) 123-111
I Raptors confermano sempre più il loro secondo posto ad Est. Inaspettato protagonista di serata l'uscente dalla panchina Vanvleet che in soli 20 minuti, mette a tabellino 25 punti. Valanciunas e Ibaka dominano sotto al ferro, mentre DeRozan apre la difesa avversaria con le sue fulminee incursioni.
I chiacchierati, in chiave mercato, Randle e Clarkson si dividono il titolo di miglior marcatore di serata tra i loro (17). 
L.A. farà meglio a rivedere i suoi piani perchè la sua squadra è giovane e i ragazzi hanno talento ma i risultati iniziano ad essere decisamente deludenti rispetto alle aspettative di inizio stagione.

Oklahoma City Thunder (30-20) - Philadelphia 76ers (24-22) 122-112
La più bella gara della notte va in scena a Oklahoma, dove si fronteggiano due squadre rivelazione di quest'anno. La partita è stata una vera e propria gara di schiacciate con Embiid che ha spazzato via Westbrook e anche il ferro. Russell, però non sembra d'accordo, è schiaccia con potenza e arroganza contro tutto e tutti. I due si rincontreranno all'All Star Game, uno contro l'altro.
Alla fine per l'Mvp della scorsa stagione non arriva, per un solo rimbalzo, l'ennesima tripla doppia di stagione (9 rimbalzi, 14 assist e 37 punti); comunque ben coadiuvato dai suoi: per Paul George sono 31, Carmelo Anthony 16 dalla panchina e Adams piazza la doppia doppia, con 13 rimbalzi e 20 punti.
Da riportare l'infortunio di un uomo fondamentale per Okc, difensivamente parlando, Andrè Roberson che ha finito anzitempo la sua stagione, non fatta di grandi numeri ma di giocate essenziali per i Thunder.
Phila si coccola Joel e Simmons ma contro questa Oklahoma c'è davvero poco da fare.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Philadelphia 76ers)

Cleveland Cavaliers (29-19) - Detroit Pistons (22-26) 121-104
I Cavs sembrano aver ritrovato la via della vittoria. Il record di LeBron raggiunto lo scorso match, dei 30'000 punti, deve aver galvanizzato la squadra che ora sembra girare coi tempi e ritmi dettati dal suo Re. Thomas, Jr Smith e Love sostengono l'operato di James, come da copione, e portano a casa una vittoria per cercare di scacciare l'arrivo di Miami in classifica.
Ottima gara di un Drummond visibilmente offeso dalla non chiamata all'All Star Game. Tobias Harris e Tolliver collezionano 20 punti ciascuno e scalano le gerarchie dei titolari in quel di Detroit.

San Antonio Spurs (33-19) - Sacramento Kings (15-34) 113-98
Gli Spurs passeggiano su una Sacramento in crisi nera. Doppie doppie pesanti come macigni quelle dell'ex Portland Aldridge, di Gasol e Murray, mentre il peso dell'attacco viene preso dalle giovani spalle di Forbes (23) e dall'eterno bambino Manu Ginobili (15).
Nei Kings si salvano le prestazioni del rookie, ex Kentucky, Fox (26) e del veterano Vince Carter (21), che a 40anni non sembra voler smettere di stupirci.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale San Antonio Spurs)

Scritto da L.




lunedì 22 gennaio 2018

Dinwiddie Mania a Brooklyn, mentre Boston inciampa coi Magic!

NBA

Regular Season

Boston Celtics (34-13) - Orlando Magic (14-32) 95-103
Nonostante un Kyrie Irving da 40 punti, i Celtics si devono arrendere sotto i colpi dei Magic.
Orlando torna alla vittoria, soprattutto grazie alla prestazione del ragazzo in foto. Payton ne piazza 22 e riesce a far girare la squadra coi tempi giusti. Dalla panchina arrivano punti importanti con Mack e Dj Augustin che ne fanno registrare 10 a testa; lo stesso non si può dire di quella di Boston.
Il margine nei confronti di Toronto è ancora rassicurante e difficilmente i ragazzi di coach Stevens scivoleranno per due volte di fila.



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Orlando Magic)

Los Angeles Lakers (17-29) - New York Knicks (21-26) 127-107
I giovani Lakers cominciano a girare, nonostante i fantasmi di enormi trade in un futuro neanche troppo lontano (LeBron e George). Clarkson, proprio uno dei più vociferati in chiave mercato, è stato il leader scorer di serata con 29 punti, 10 assist e 6 rimbalzi a tabellino. Stesso discorso vale per Randle (27) che, come il numero 6, sembrerebbe con le valigie già pronte.
New York deve stare attenta perchè inizia a distanziarsi dalla zona play off (Pistons e Bucks permettendo). Porzingis e l'ex Hawks Hardaway Jr mantengono alto l'onore della franchigia della Grande Mela ma la fase difensiva dei Knicks deve essere rivista, perchè al momento fa acqua da tutte le parti.



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Los Angeles Lakers)

Detroit Pistons (22-23) - Brooklyn Nets (18-29) 100-101
Match winner nei minuti finali dell'uomo in foto. Spencer Dinwiddie si sta prendendo sempre più le redini del gioco dei Nets; da terza scelta si è ritrovato starter, visti gli infortuni di Lin e D'Angelo. Ora Russell è tornato ma il posto da titolare dovrà riconquistarselo perchè DW8 al momento is on fire (22 punti). Ottime anche le prestazioni di Carroll (16) e Hollis-Jefferson (21), se contiamo anche il ritorno in campo del sopra citato Russell e di Okafor, i Nets possono ben sperare per l'anno prossimo. Detroit perde una grande occasione per portarsi sempre più a ridosso dei Milwaukee e dell'ultimo piazzamento utile per un posto nei play off 2018.



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Spencer Dinwiddie)

San Antonio Spurs (30-18) - Indiana Pacers (25-22) 86-94
Speravamo di non scriverlo mai, ma Parker è ufficialmente uscito dai titolari di San Antonio dopo più di 15 anni. Popovich sa che il play francese può dare maggiore contributo alla squadra se vengono centellinate le sue forze e il numero 9 non ha fatto minimamente storie, consapevole della lungimiranza tecnica e tattica di coach Pop.
Tornando alla partita, Indiana porta a casa una W, tutt'altro che aspettata. Oladipo continua nella sua scalata, il ruolo da leader comincia a calzargli a pennello; per l'ex Thunder a fine partita saranno 19 i punti messi a referto.

Scritto da L.

lunedì 15 gennaio 2018

NBA

NBA

Regular Season

Miami Heat (25-17) - Milwaukee Bucks (22-20) 97-79
Miami continua la sua scalata e oramai è a un passo dal superare i vicecampioni NBA. Un quarto posto che celebra il lavoro di squadra e che conferisce ancora più rispetto verso uno dei migliori allenatori della lega, coach Spoelstra. Dragic continua il suo periodo di massima maturità cestistica, divenendo lead scorer di serata con i suoi 25 punti. Whiteside fa sentire la sua presenza sotto al ferro e registra l'abituale doppia doppia rimbalzi-punti, 10-15.
I Bucks si aggrappano a Giannino (22), ma l'accoppiata Antetokounmpo-Brogdon non riesce a fermare la striscia di sette vittorie consecutive degli Heat. Ora Milwaukee deve rimettersi in carreggiata per evitare che i Sixers si insidino e li escludano dalla lotta play off.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Miami Heat)

New York Knicks (19-24) - New Orleans Pelicans (22-20) 118-123
Gara spettacolare, quella andata in scena ieri sera al Madison Square Garden. Solo l'Overtime ha decretato il vincitore; giustamente alla fine sono i Pelicans a prevalere sugli avversari. 
Anthony "The Brow" Davis fa registrare 48 punti, 17 rimbalzi, 3 steals e 4 blocks! Applausi scroscianti per uno dei talenti più cristallini di tutto il globo. Schiaccia, difende, tira dal post, in step back e recupera, poliedricamente completo. Le Twin Towers (Davis e Cousins) stanno facendo volare New Orleans; ora sesta ad Ovest, ad una sola vittoria da Oklahoma.
Ah riportiamo una schiacciata di Kanter in faccia a Boogie da vedere e rivedere. Kristaps e i suoi si arrendono solo nell'extra time, ma i Knicks non devono disperare, la speranza di vederli in questa post season non è così utopica.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)

Phoenix Suns (16-28) - Indiana Pacers (23-20) 97-120
Indiana spazza via una Phoenix sempre più allo sbando. Oladipo (17) continua la sua personale corsa al titolo di Most Improved Player; l'idea è che quando il giovane ex Thunder gira coi tempi giusti anche la squadra ne risente positivamente. 
Il Rookie dei Suns Jackson fa registrare una delle sue prestazioni migliori: 21 punti conditi da 6 rimbalzi e 3 assist. Riporto il mio appello della scorsa settimana: Date una squadra a Devin Booker!

Minnesota Timberwolves (29-16) - Portland Trail Blazers (22-21) 120-103
Gara interessantissima in chiave post season che ha premiato una delle squadre più sorprendenti dell'anno corrente. Questi Minnesota sono i veri outsider di quest'anno? A mio personalissimo parere, meritano di stare ad una partita dagli Spurs, ancora un gradino sotto ai Warriors e ai Rockets che sono maggiormente rodati, ma in una serie ai meglio delle 7 gare, tutto è possibile! I Big Three Wolves registrano anche stasera, come sempre, ottime prestazioni: Butler (24 punti), Towns (20 punti e 11 rimbalzi) e Wiggins (17 punti).
Il duo Lillard-McCollum mette i bastoni tra le ruote a Minnesota, ma il basso apporto della panchina dei Blazers è stata la loro condanna. Portland deve guardarsi le spalle, perchè ad Ovest sono tre squadre a contendersi gli ultimi due posti disponibili e sono distanziate da una sola vittoria (settima Portland, ottava Denver e noni i Clippers).


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Minnesota Timberwolves)

Scritto da L.

lunedì 8 gennaio 2018

NBA

NBA

Regular Season

Miami Heat (22-17) - Utah Jazz (16-24) 103-102
Miami la decide all'ultimo secondo con una giocata corale di squadra che ha portato Richardson ad appoggiare al tabellone il canestro della vittoria. Gli Heat di quest'anno sono una meravigliosa macchina, oliata a dovere da un'eccellente esteta del gioco; basti pensare che ben 6 giocatori sono andati oltre alla doppia cifra: oltre al sovra citato Richardson, i Johnson, Dragic, Whiteside e Olynyk.
Doveroso annoverare l'ennesima prestazione maiuscola, di quello che con ogni probabilità vincerà (Tatum e Simmons permettendo) il ROY di quest'anno: Donovan Mitchell! Alla fine sono 27 per lui, semplicemente una gioia da vedere per gli amanti del gioco! Utah può stare tranquilla, il futuro della franchigia ce l'ha in casa e indossa la canotta numero 45.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)

Dallas Mavericks (13-28) - New York Knicks (19-21) 96-100
Dallas non riesce a tributare al meglio il ritiro della maglia numero 12 di Derek Harper (12 stagioni tra le fila dei Mavericks, un giocatore capace di far registrare in carriera 16'006 punti, 2'884 rimbalzi e 6'557 assist).
Porzingis (29 punti e 8 rimbalzi) trascina i suoi e continua a far sperare in una post season che all'inizio della stagione era un'autentica chimera per una New York che salutava il suo pupillo e trascinatore.
Ora però c'è un nuovo idolo in città. È lettone, canotta numero 6, soprannome Unicorn: le luci del Madison Square Garden illuminano una nuova star, Kristaps!

Phoenix Suns (16-26) - Oklahoma City Thunder (22-18) 114-100
Okc rimane una bellissima realtà.. altalenante, soprattutto nei risultati. Russell mette a referto l'ennesima tripla doppia della carriera (26 punti, 11 assist e 10 rimbalzi) ma non basta contro i giovanissimi Suns.
AAA per cortesia date una squadra valida attorno a quel talento di Devin Booker. Ottima prestazione (finalmente) per il rookie Jackson che fa vedere finalmente una maturità di gioco che non aveva ancora palesato sul parquet.

Portland Trail Blazers (21-18) - San Antonio Spurs (27-14) 111-110
CJ McCollum trascina i Blazers, anche senza l'aiuto del suo compagno di merende Lillard, ancora fermo ai box. Questa volta la vittima è illustre.
Gli Spurs, seppur privi di Parker, Leonard e Gay, si aggrappano attorno al cuore e alla grinta di questa franchigia. Un ragazzino di quasi 40 anni, argentino di nome Manu Ginobili. Commoventi i suoi 26 punti, secondo solo alla prestazione del grande ex Aldridge che ne piazza 30.
La differenza sta nell'ottimo apporto dalla panchina delle seconde linee di Portland, Harkless e Napier su tutti.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)

Los Angeles Lakers (12-27) - Atlanta Hawks (10-29) 132-113
Coach Walton criticato aspramente da quel pagliaccio televisivo di LaVar, risponde facendo giocare i suoi alla sua maniera e vincendo una gara comunque agevole sulla carta contro il fanalino di coda della Eastern, Atlanta.
Gara di squadra con ben 8 giocatori in doppia cifra.
Questi Lakers sono giovani, avranno bisogno di tempo e di qualche innesto di spessore per ambire a ritornare ai vecchi fasti, ma di sicuro non serve a nulla criticare il lavoro di un coach giovane e capace come a dimostrato di essere Walton. Sbagliato dare eccessiva visibilità ad un uomo che si diverte a dare aria alla bocca, senza avere qualità particolari se non quella di promuovere i suoi figli come un venditore di auto fa con la propria merce.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)
Scritto da L.

lunedì 18 dicembre 2017

NBA

Regular Season

Toronto Raptors (20-8) - Sacramento Kings (9-20) 108-93
I Canadesi si confermano come terza forza ad Est grazie all'ennesima prestazione monstre, manco a dirlo, di DeMar DeRozan che chiude con 21 punti e tante giocate importanti. Nonostante l'assenza di Ibaka, Valanciunas sotto canestro fa sentire la sua presenza con una solida doppia doppia da 16 punti e 13 rimbalzi. Standing Ovation doverosa per Vince Carter che alla veneranda età di 40 anni si accinge ad affrontare i suoi Raptors, probabilmente per l'ultima volta; per Air Canada alla fine saranno 4 punti, 2 assist e 1 rimbalzo, bottino magro ma colmo di sentimentalismo.
Ottima prestazione di Bogdanovic (18) che sta iniziando a prendere il giusto ritmo, dopo un'inizio di stagione altalenante e altrettanto bene fanno anche l'ex Utah Hill (16) e il panchinaro Temple (18).
Resta di fatto la certezza che anche quest'anno la squadra di Sacramento guarderà da casa i tanto augurati play off.


Vince Carter vola verso il ferro, olio su tela
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Sacramento Kings)

Detroit Pistons (17-13) - Orlando Magic (11-20) 114-110
Detroit rimane la sorpresa della stagione! Drummond schiaccia e sposta l'asse terrestre di qualche centimetro, Tobias Harris si conferma sempre più uomo decisivo e Bullock, uscendo dalla panchina, mette a referto il suo massimo in carriera con 20 punti; se anche le seconde linee iniziano a tenere queste statistiche e questi numeri, Detroit allora può davvero ben sperare.
Onore a Orlando che ha lottato col coltello tra i denti per tutta la partita, ma i problemi difensivi di questa squadra sono davvero troppi. Un nota positiva in più e aver ritrovato un cecchino dall'arco come Hezonja che questa sera ha registrato la bellezza di 28 punti con 8 su 12 da tre.

Brooklyn Nets (11-18) - Indiana Pacers (17-13) 97-109
Indiana continua la sua marcia verso la post season e lo fa seguendo le orme e le gesta del suo generale: Victor Oladipo. L'ex Thunder piazza 26 punti e si conferma come principale vincitore del titolo di Most Improved Player of The Year. Qualcuno ad Okc si starà mangiando le mani..
Brooklyn nonostante l'assenza di tutti i pezzi da novanta (Lin, D'Angelo, Mozgov, Okafor) riesce comunque a mettere i bastoni tra le ruote ai Pacers, obbligandoli a giocare la loro migliore pallacanestro. Attenti all'esplosione di ragazzi poco noti in casa Nets che tanto bene potrebbero fare in futuro come Crabbe e LeVert.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Victor Oladipo)

Washington Wizards (16-14) - Cleveland Cavaliers (23-8) 99-106
Cleveland non si ferma e inizia a tenere la scia dei Celtics in vetta alla Eastern. Non ci sono più parole per descriverlo. LeBron che lo si ami o lo si odi è dominante e come un buon bicchiere di vino, invecchiando migliora. Sta dimostrando al mondo intero che non esistono limiti per lui.
Stasera entra ancora di più nella storia scavalcando Hakeem Olajuwon nella classifica dei Field Goal di tutti i tempi piazzandosi al nono posto. Ah per lui stanotte quarta tripla doppia nelle ultime cinque partite: 20 punti, 15 assist e 12 rimbalzi. Non lascia spazio ad altre interpretazioni.
Love (25) e Green (15) supportano alla grande il lavoro del loro leader e permettono di mettere in ombra l'ottima partita dei Wizards e in particolare di Beal (27).


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale LeBron James)


Ah, quasi mi dimenticavo di ricordare a tutti che stasera verranno ritirate le canotte di quel giocatore che è stato capace di fare da collante fra due secoli di pallacanestro e che ha incantato tutti coloro che erano rimasti orfani del talento di Michael Jordan.
Oggi allo Staples Center di Los Angeles verranno ritirate le due maglie gialloviola, la numero 8 e la 24, con cui per ben due decadi ha dato spettacolo sui parquet di tutta America e del mondo.
Stiamo parlando dell'unico e solo... Kobe Bryant! 
Un'atleta capace di vincere per cinque volte il titolo NBA, per due volte essere eletto Mvp delle Finals, una volta Mvp della regular season e per ben due volte miglior marcatore di stagione.
Oggi, 33'643 punti dopo, siamo riuniti per celebrare il terzo marcatore di sempre nella storia della National Basketball Association. 
Il ritiro delle maglie sarà la giusta tappa intermedia, prima di entrare di diritto nella Hall of Fame del pallone a spicchi.
Grazie di tutto Black Mamba!


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)

Scritto da L.

lunedì 11 dicembre 2017

NBA

Regular Season

Sacramento Kings (8-18) - Toronto Raptors (17-7) 87-102
Sacramento sta iniziando a giocare facendo girare bene la palla e facendo entrare sempre più in ritmo i campioni di domani come Bogdanovic e Hield che rispettivamente nella notte ne hanno piazzati 15 e 17. Questi buoni spunti non bastano a scalfire la forza e lo strapotere dei Raptors, una delle leghe più sottovalutate ma che ogni anno arriva almeno alle semifinali di play off. Basti pensare che attualmente nella Eastern ha davanti soltanto i biancoverdi di Boston.
Un DeRozan che con i suoi 25 punti è di gran lunga il top scorer di serata, tuttavia deve ringraziare anche l'importante supporto dei compagni, in primis Lowry che chiude con una solida doppia doppia da 12 rimbalzi e 15 punti.
Attenti alla squadra canadese che, partendo da outsider, finirà per mettere i bastoni tra le ruote a molti.

Detroit Pistons (14-12) - Boston Celtics (23-5) 81-91
Bellissimo match quello andato in scena alla Little Ceasars Arena di Detroit che vede i padroni di casa cercare di riprendere lo smalto perso nelle ultime uscite della squadra. Tobias Harris continua a sorprendere e a garantire punti, Tolliver in uscita dalla panchina mette a referto 15 punti mentre una brutta prestazione di Drummond che giganteggia a rimbalzo ma 6 punti sono davvero pochi per uno dei migliori centri della lega.
Per i Celtics ormai sono esaurite le parole di elogio nei confronti della Squadra più squadra che ci sia in tutta l'NBA. I due giovincelli Brown e Tatum stanno giocando già da giocatori navigati che calcano questi parquet da decenni, mentre Horford e Irving si dividono una leadership tanto utile in fase difensiva che quando si attacca. Aspettando Hayward, forse Boston può sperare di tornare sul tetto del mondo dopo 9 lunghi anni.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Boston Celtics)

Indiana Pacers (16-11) - Denver Nuggets (14-12) 126-116
Oladipo fa registrare il suo career high e si candida sempre più seriamente al titolo di Most Improved Player of The Year. Per il numero 4 il tabellino recita: 7 rimbalzi, 6 assist, 2 palle rubate e 47 punti con 6 tiri da 3 mandati a bersaglio. Oltre ai numeri straordinari e ancora più eccezionale la sua leadership che ha portato Indiana non solo a recuperare i Nuggets nell'ultimo quarto ma di andare a vincere questa partita all'overtime con un netto parziale di 12 a 2.
Oltre al sopracitato ex Thunder anche Turner (24), Taddeus Young (18), Stephenson (12) e Sabonis (14 in 20 minuti) sono andati oltre la doppia cifra.
I Nuggets seppur privi della loro stella Millsap sono riusciti a dare più di qualche grattacapo alla squadra di casa, attaccando il ferro a più riprese e attaccando da ogni angolo del campo allargando la difesa avversaria. Non è bastato ma ci sono degli ottimi presupposti per sperare in una post season che ad inizio stagione poteva sembrare solo una sbiadita utopia.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Uffciale Victor Oladipo)

Minnesota Timberwolves (16-11) - Dallas Mavericks (7-20) 97-92
Prestazione a tutto tondo per il Rookie of The Year di tre anni fa. Karl-Anthony Towns fa la voce grossa in mezzo al campo e le sue statistiche fanno impressione; per lui saranno alla fine del quarto quarto 28 punti, 12 rimbalzi, 3 assist e 3 palle rubate. I Wolves si tengono stretta la quarta posizione ad Ovest, cercando di staccare le tante inseguitrici.
Bisogna comunque ammettere che Dallas ha giocato una bellissima pallacanestro e messo seriamente in difficoltà Minnesota. Il top scorer per i texani è l'ex Wariors, Harrison Barnes (19).

New Orleans Pelicans (14-13) - Philadelphia 76ers (13-13) 131-124
Due delle franchigie più in forma della lega si scontrano, mostrando tutto il loro talento offensivo. I 40 e i 44 punti di parziali rispettivamente messi a referto nel terzo e quarto quarto da Phila e New Orleans sono la dimostrazione di percentuali al tiro davvero alte.
Torna Anthony Davis (29) e un Rajon Rondo in gran rispolvero che piazza 18 assist. L'altra Twin Tower, Cousins, continua il suo ottimo periodo di forma, ma il top scorer è il polivalente e utilissimo Jrue Holiday con i suoi 34 punti (5 da 3).
Simmons, anche senza Embiid, schiaccia e dispensa perle ogni volta che ha il pallone tra le mani. Se non lo aveste già fatto, segnatevi il nome di questo ragazzino australiano ne sentiremo parlare ancora molto.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Philadelphia 76ers)

New York Knicks (13-13) - Atlanta Hawks (6-20) 111-107
Torna Porzingis e New York torna a vincere. I Knicks sperano di tornare a giocare una post season che manca da troppo tempo al Madison Square Garden e quest'anno il numero 6 lettone ha una gran voglia di dire la sua; ennesimo trentello della sua carriera messo a segno questa notte. Ben coadiuvato da un Jack (19) e un McDermott (23) ispiratissimi.
Buona prestazione per il nostro Marco Belinelli che in uscita dalla panchina riesce sempre a dare un buon contributo alla sua squadra (13). Atlanta, sempre più fanalino di coda ad Est, Bulls permettendo.

Scritto da L.

lunedì 4 dicembre 2017

NBA

NBA

Regular Season

New York Knicks (11-11) - Orlando Magic (10-14) 100-105
New York appena fuori dalla zona play off nella Eastern, complice anche la sconfitta subita sul parquet di casa contro gli altalenanti Magic. Potete chiamarlo Vucevic show, quello che è andato in scena questa sera al Madison Square Garden con il montenegrino che ha messo a referto 34 punti, conditi da 12 rimbalzi. Non solo il numero 9, ma anche il resto del quintetto titolare è andato oltre alla doppia cifra: Payton (15), Gordon (10), Simmons (16) e Fournier (20). Per i Knicks, orfani del loro indiscusso re lettone Porzingis, si salvano le buonissime prestazioni di Beasley (21), Kanter (18 punti e 16 rimbalzi) e Lee (19).


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Orlando Magic)

Minnesota Timberwolves (14-10) - Los Angeles Clippers (8-14) 112-106
I Clippers continuano il loro periodo nero, perdendo sul campo dei Wolves. Un super Butler con una prestazione da 33 punti, 8 rimbalzi e 4 assist, ha condotto i suoi alla vittoria. Ben coadiuvato dalle doppie doppie di Gibson (11 rimbalzi e 20 punti) e Towns (12 rimbalzi e 15 punti).
Bisogna ammettere che la fortuna non ci vede ma la sfortuna ci vede benissimo e dopo aver tolto ai losangelini per infortunio Teodosic e Gallinari, ha deciso di togliere di mezzo anche Griffin.
Nonostante le insistenti voci di mercato (Cavs?) DeAndre ha giocato bene, ma L.A. ha trovato un leader inaspettato nel figlio del coach Rivers, Austin che ha totalizzato 30 punti.

Miami Heat (11-12) - Golden State Warriors (18-6) 95-123
Quando Durant e Steph giocano così c'è poco da fare per gli avversari. Alla fine per il due volte Mvp della Lega saranno, come il numero che ha stampato sulla schiena, 30, mentre per l'Mvp delle scorse Finals 24. Aggiungeteci Klay che tira come un cecchino (19) e un Casspi straispirato in un'uscita dalla panchina (10) e la frittata è fatta.
Coach Spoelstra deve essere comunque contento della prestazione dei suoi che hanno comunque combattuto fino all'ultimo. Dragic è il top scorer dei suoi con 20 punti.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Golden State Warriors)

Oklahoma City Thunder (10-12) - San Antonio Spurs (15-8) 90-87
In una serata dove Carmelo Anthony e Paul George sono sottotono, a salire in cattedra di conseguenza ci deve andare "Mister Triple Double" Russell Westbrook. Il numero 0 di Okc colleziona l'ennesima tripla doppia della sua carriera: 10 rimbalzi, 10 assist e 22 punti. Ottimo apporto di un quantomai silenzioso ma determinante Steven Adams.
Degli Spurs convalescenti lasciano in campo le seconde linee e senza la guida sicura del leader di questo inizio stagione Aldridge, il resto della squadra vacilla. Ricordiamoci che stanno per ritornare in rotazione Leonard e Parker, oltre al sopra citato LaMarcus e a quel punto affrontare sarà tutto un altro discorso.

Los Angeles Lakers (8-15) - Houston Rockets (18-4) 95-118
Harden mangia in testa a Lonzo Ball e lo ha dimostrato l'altra sera. Per il Barba a fine match il tabellino recita 4 rimbalzi, 9 assist e ben 36 punti, le statistiche del figliol prodigo di LaVar sono imbarazzanti 1 rimbalzo, 3 assist e 2 punti in 22 minuti. Sinceramente non mi sento di mettere in croce Lonzo, ma è ovvio che questo ragazzo abbia avuto una spinta mediatica eccessiva e forse ora se ne vedono i mediocri risultati. Ad L.A. però è nata una stella ed è stata presa anche questa al draft di quest'anno ma non alla 2 come Ball ma bensì alla 27. Stiamo parlando del nativo di Utah Kyle Kuzma che anche stasera ha mostrato le sue innate qualità con i suoi 22 punti e 12 rimbalzi.
Anche Ingram sta migliorando e continua il suo processo di evoluzione cestistica anche contro Houston collezionando 18 punti.
I Rockets si godono il ritorno di CP3, che aiuta e gestisce il gioco alla perfezione, e l'NBA Sixth Man of The Year dello scorso anno, Gordon, che si sta sempre più confermando quest'anno.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)

Scritto da L.

lunedì 27 novembre 2017

NBA e ItalBasket

NBA

Regular Season

Chicago Bulls (3-15) - Miami Heat (10-9) 93-100

Niente da fare. Questi Bulls non ne vogliono sapere di vincere, collezionando la 15esima sconfitta stagionale a fronte di sole 3 vittorie. Gli Heat dopo aver fermato la cavalcata di Boston, vincono ancora passeggiando allo United Center.
Mattatore di serata un Dragic da 24 punti, coadiuvato alla perfezione dalla panchina con i 19 di Ellington, i 10 dell'ex Celtics Olynyk e la solo sfiorata tripla doppia di J. Johnson (7 rimbalzi, 6 assist e 15 punti).
Per la franchigia bianco rossa si salvano le ottime prestazioni di Valentine, Markkanen e Grant, ma coach Hoiberg si dovrà inventare qualcosa per cercare di uscire da un tunnel che pare senza via d'uscita.


(Immagine presa dalla Pagina Ufficiale Facebook Miami Heat)

Minnesota Timberwolves (12-8) - Phoenix Suns (7-14) 119-108

I Timberwolves continuano la loro cavalcata in vista della post season, battendo i Suns in casa.
Minnesota si conferma come quarta potenza ad Ovest, dietro solo alle inavvicinabili (al momento) Golden State e Houston, e ad una sola vittoria dagli Spurs (ancora orfani di Leonard e Parker).
I Big Three si divertono e fanno divertire un Target Center gremito. Towns ricorda a tutti il motivo per cui due anni fa era stato votato come Rookie of The Year, schiaccia, difende, ha perfezionato il terzo da oltre l'arco e attacca il ferro, alla fine per lui saranno 12 rimbalzi e 32 punti.
Wiggins e Butler ne collezionano 21 e 25. Vanno fatti i complimenti per un giocatore dell'esperienza di Gibson che arrivato in sordina ora si merita i riflettori che meritatamente lo illuminano per un'inizio di stagione fenomenale, stasera 14 rimbalzi e 16 punti.
Phoenix regge per due quarti ma nel secondo tempo si deve arrendere alla forza dei giovani Wolves. Ah, tenete gli occhi ben aperti sul rookie dei Suns col numero 55, James, che anche questa sera ci ha deliziato con la bellezza di 26 punti.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Karl Anthony Towns)

Memphis Grizzlies (7-12) - Brooklyn Nets (7-12) 88-98

I Nets sono vivi e decisamente meglio rispetto alle passate stagioni. Nonostante le assenze pesantissime di Lin e D'Angelo Russell, Brooklyn riesce ad imporsi contro dei Grizzlies che sembrano aver perso la lucidità delle prime partite di stagione.
L'ex Raptors Carroll mette a referto 24 punti, grazie ad una prestazione maiuscola da oltre l'arco. Sorprendente la prova a tutto tondo di Booker che fa la voce grossa sotto canestro con 11 rimbalzi, conditi da 4 assist e 16 punti.
Per Memphis, l'assenza di Conley non può essere una giustificazione. Top scorer della squadra di casa un Marc Gasol e un Evans da 18 punti ciascuno.

Qualificazioni Mondiali ItalBasket

Croazia - Italia 64-80

L'Italia di Sacchetti fa due su due, nella prima tornata di partite valide per la qualificazione ai Mondiali di Cina 2019. Dopo aver battuto la Romania a Torino, bisognava confrontarsi con un'avversario molto più ostico: la Croazia.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Italbasket)

A Zagabria abbiamo dato vita ad una prestazione molto più solida e convincente con un Amedeo Della Valle in versione monstre. Sarà proprio il play di Reggio Emilia alla fine il top scorer di serata con 25 punti. Ottime le prestazioni di Abass, Biligha e Filloy in uscita dalla panchina.
Convincente ritorno in azzurro di Alessandro Gentile che ha mostrato ancora una volta di avere le caratteristiche del trascinatore, anche se oggi la copertina è tutta per il numero 00.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Italbasket)

Ora godiamoci la classifica del girone che ci vede come capolisti e prepariamo al meglio le sfide del prossimo febbraio, quando sfideremo in casa l'Olanda per poi spostarci in Romania.

Complimenti a coach Sacchetti e sempre forza Azzurri!

Scritto da L.


lunedì 20 novembre 2017

NBA

NBA

Regular Season

Toronto Raptors (11-5) - Washington Wizards (9-7) 100-91

Nonostante lo scarso apporto da parte dei lunghi della squadra (Ibaka e Valanciunas su tutti), DeRozan si carica il peso dell'attacco di Toronto e porta a casa l'11 W per i canadesi che tradotta, vuol dire secondo posto ad East. Come già detto, il mattatore di serata è stato proprio il numero 10, nativo di Compton, con 33 punti, 6 assist e 8 rimbalzi. Importante l'aiuto di Lowry e i punti dalla panchina di Cj Miles. Washington, priva del suo leader Wall, combatte e si aggrappa a Otto Porter e Beal, che rispettivamente ne piazzano 15 e 27. Solida prestazione sotto canestro di Gortat con 12 rimbalzi e altrettanti punti, ma le rotazioni, ridotte al minimo, sono state la causa principale di una sconfitta che complica la strada dei Play Off per i Wizards.


DeMar DeRozan
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale DeMar DeRozan)


Miami Heat (7-9) - Indiana Pacers (9-8) 95-120

Miami perde malamente in casa contro dei Pacers sempre più convincenti. Nonostante un Ellington da 21 punti e un Richardson in gran rispolvero (15), i ragazzi di Spoelstra non sono riusciti a contenere le mastodontiche prestazioni di Bogdanovic (26) e di Turner (25 punti, 7 rimbalzi e 4 assist). Oladipo si conferma come uno dei più papabili vincitori dell'ambito premio di Most Improved Player di quest'anno. Inoltre i cambi dalla panchina riescono sempre a far la differenza, permettendo al quintetto titolare di rifiatare, senza farli rimpiangere (Joseph e Alade, solo per citarne un paio).
La sconfitta di Miami è pesante, perchè 25 punti di distacco non sono pochi. Non può esser solo figlia di una brutta serata al tiro per il neo campione d'Europa Dragic. Gli Heat dovranno ritrovare subito l'assetto giusto per il prossimo match che li vedrà fronteggiare la migliore della classe, i Boston Celtics.

Brooklyn Nets (6-10) - Golden State Warriors (13-4) 111-118

I Nets privi di D'Angelo Russell, Lin e Mozgov riescono comunque a fronteggiare a viso aperto i campioni in carica e solo un mostruoso Steph Curry poteva intimidire, ieri sera, la franchigia meno nobile di New York. Il due volte Mvp della Regular Season ne piazza 39, condendoli con 11 rimbalzi e 7 assist. Ingiustamente in secondo piano la prestazione dell'altro Splash Brother, Klay Thompson, che si deve "accontentare" di una doppia doppia da 23 punti e 10 rimbalzi. Dalla panchina Iguodala e Casspi fanno la differenza. Questa vittoria permette ai Warriors di pareggiare la leadership di Houston nella Western Conference; per un duello che si prospetta molto interessante in chiave post season.
Vanno fatti comunque i complimenti ai Nets che, a onor del vero, hanno giocato una buona pallacanestro. Permettendo a ben 5 giocatori di superare la doppia cifra: Carroll 15, Hollis Jefferson 16, LeVert 13, Crabbe 25 e Dinwiddie 21; ma contro questo Steph è impossibile competere.


Stephen Curry
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Golden State Warriors)

Minnesota Timberwolves (10-6) - Detroit Pistons (11-5) 97-100

Detroit è senza dubbio la sorpresa più bella di questa stagione e i complimenti vanno fatti a tutti, perchè questa franchigia ha saputo aspettare i propri talenti che ormai sono definitivamente esplosi (su tutti Drummond, Jackson e Harris) e ha preso dei giocatori capaci di far fare un'ulteriore step in avanti sulla qualità del gioco, come l'ex Celtics Bradley.
Tutto questi sono gli ingredienti principali che hanno permesso ai Pistons di piazzarsi al secondo posto ad East, assieme a Toronto, e con solo l'inarrivabile Boston davanti.
Tornando alla partita un Tobias Harris fenomenale piazza l'ennesima doppia doppia di stagione con 16 rimbalzi e 20 punti, stesse identiche statistiche per il numero 0.
I Wolves hanno perso una partita difficile, ma questa L non deve fermare la loro corsa per un posto al sole nella Western. Leader scorer di serata un Butler da 26 punti, seguito a ruota dai 24 di Wiggins.

Phoenix Suns (7-11) - Chicago Bulls (3-11) 113-105

I Suns sembrano aver trovato un'equilibrio, dopo aver cacciato lo scontento Bledsoe. E sebbene non siano la franchigia più pericolosa di tutte (anzi) sono riusciti a portare a casa un'altro risultato positivo. TJ Warren si sta responsabilizzando e prende il peso dell'eredità del neo acquisto dei Bucks, per lui sono 27 a fine partita.
Chicago sempre più affossata nelle sabbie mobili della Eastern, dove solo gli Hawks sono stati capaci di fare peggio. Uniche note liete: il ritorno dall'infortunio dell'ex Minnesota Dunn (17 punti) e la leadership del giovanissimo Markkanen (26 punti e 13 rimbalzi). Chicago aspetta con impazienza il talento di Zach LaVine, ma difficilmente basterà alla franchigia di Chicago.

Los Angeles Lakers (7-10) - Denver Nuggets (9-7) 127-109

Lonzo Ball è il più giovane rookie di sempre nel riuscire a registrare più di una tripla doppia (2) nella sua prima annata in NBA: 11 punti, 11assist e 16 rimbalzi. Non voglio mettere in dubbio le qualità dell'uomo su cui i Lakers hanno deciso di puntare per riportare ai vertici la franchigia gialloviola, ma oggettivamente l'apporto del giovane numero 2 non è minimamente paragonabile ai vari Simmons, Tatum o Mitchell. Senza contare il confronto interno con l'altro rookie che si sta dimostrando una delle sorprese più dolci del draft di quest'anno, ovviamente parlo di Kyle Kuzma. Il numero 0 stasera al tabellino recita 17 punti e tante giocate importanti che costringono coach Walton a schierarlo sempre più spesso nel quintetto titolare.
I Nuggets convalescenti con ancora Jokic, Millsap e Faried malconci, non riescono a tenere testa ai ragazzini di L.A.
Arrendendosi già a fine primo tempo, quando i primi due quarti mettevano i Lakers sopra di 12 (70-48) e in pieno controllo della partita. Ce la faranno i giovani talenti losangelini ad approdare alla post season?


Kyle Kuzma
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Los Angeles Lakers)


Scritto da L.

lunedì 13 novembre 2017

NBA

NBA

Regular Season

Boston Celtics (12-2) - Toronto Raptors (7-5) 95-94
Ragazzi avevo già detto che coach Stevens era un genio, ma ora sta superando ogni più rosea aspettativa. Considerando che la dodicesima vittoria consecutiva dei suoi Celtics arriva con l'assenza dei due giocatori (Irving e Hayward) che erano stati designati come trascinatori della franchigia.
Per sua fortuna torna Horford che si cala benissimo nella posizione di leader e insieme ai due "bambini" Tatum e Brown consolida sempre più la prima posizione nella Eastern per Boston.
La panchina continua a dare quel supporto che il loro allenatore pretende da loro, riuscendo a far rinascere giocatori che venivano considerate vere e proprie meteore, chiedere a Rozier.
Vanno comunque fatti i complimenti ai Raptors che ci hanno provato fino all'ultimo, ma contro una franchigia in questo stato di grazia mentale, viene difficile per tutti cercare di portare a casa una vittoria. DeRozan, leader scorer di serata con i suoi 24 punti, non riesce nell'impresa di riportare in Canada i suoi con la W.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)

Detroit Pistons (10-3) - Miami Heat (6-7) 112-103
La sorpresa a tutti gli effetti di questa stagione ha un nome ben preciso ed è la franchigia di Detroit che porta a casa la sua decima vittoria nelle prime 13 gare della stagione.
Secondo posto che trova le sue fondamenta nelle prestazioni stravolgenti di Tobias Harris (25 punti) e dell'ex Celtics Bradley (24 punti). Aggiungiamo il duo Drummond e Reggie Jackson che portano avanti la squadra di Motor City da anni e che finalmente sembrano aver trovato la quadra tanto ambita che gli dovrebbe permettere di raggiungere dei Play Off, tanto bramati quanto utopici all'inizio della stagione. Miami ha lottato con un Whiteside che mette a referto l'ennesima doppia doppia della sua carriera (12 rimbalzi e 20 punti); aggiungeteci un Dragic e un Waiters in gran rispolvero, ma questi fattori non sono bastati ai ragazzi di coach Spoelstra.

Indiana Pacers (6-8) - Houston Rockets (11-3) 95-118
Abbiamo un papabile vincitore del titolo di Mvp della stagione, ovviamente sto parlando del "Barba" James Harden che continua a trascinare i suoi alla vetta della affollatissima Western Conference. All'ex Okc riesce l'impensabile, spodestando i Warriors dalla leadership della Lega, questa volta condisce la sua ottima prestazione da 26 punti con 15 assist, uno più bello dell'altro, con un passaggio sotto gamba per Capela  che si lascia guardare e riguardare.
Ah mi sono dimenticato di dire che Chris Paul è ancora ai box, il numero 3 di Houston scalpita in panchina aspettando di poter dare il suo contributo alla causa, ma per ora i Rockets sembrano non averne nemmeno bisogno. Gordon, Capela e Ariza sono i primi cavalieri di Harden e continuano a macinare punti e ottime prestazioni, seguendo la linea guida del proprio leader.
Per i Pacers si salva un Oladipo che sembra aver trovato una dimensione e si candida come Most Improved Player dell'anno, senza alcun ombra di dubbio.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Houston Rockets)

Oklahoma City Thunder (6-7) - Dallas Mavericks (2-12) 112-99
Oklahoma va a rilento ma piano piano macina gioco e vince. Era obbligatorio fare risultato in casa contro il fanalino di coda della Western. Mattatore di serata Paul George con 37 punti.
Russell "Mr.Triple Double" Westbrook festeggia il suo 29esimo compleanno con la vittoria, 27 punti per 29 candeline. Per Dallas vero e proprio faro nel deserto, l'ex Warriors Barnes ne piazza 22 con 13 rimbalzi, poco coadiuvato dal resto della squadra che mantiene delle pessime medie al tiro dalla media e lunga distanza; unici a salvarsi col numero 40 sono il rookie Smith Jr (15) e Ferrell (18). Per i Mavs la strada per uscire dal tunnel è ancora lunga.

Scritto da L.