lunedì 20 novembre 2017

NBA

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Regular Season

Toronto Raptors (11-5) - Washington Wizards (9-7) 100-91

Nonostante lo scarso apporto da parte dei lunghi della squadra (Ibaka e Valanciunas su tutti), DeRozan si carica il peso dell'attacco di Toronto e porta a casa l'11 W per i canadesi che tradotta, vuol dire secondo posto ad East. Come già detto, il mattatore di serata è stato proprio il numero 10, nativo di Compton, con 33 punti, 6 assist e 8 rimbalzi. Importante l'aiuto di Lowry e i punti dalla panchina di Cj Miles. Washington, priva del suo leader Wall, combatte e si aggrappa a Otto Porter e Beal, che rispettivamente ne piazzano 15 e 27. Solida prestazione sotto canestro di Gortat con 12 rimbalzi e altrettanti punti, ma le rotazioni, ridotte al minimo, sono state la causa principale di una sconfitta che complica la strada dei Play Off per i Wizards.


DeMar DeRozan
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale DeMar DeRozan)


Miami Heat (7-9) - Indiana Pacers (9-8) 95-120

Miami perde malamente in casa contro dei Pacers sempre più convincenti. Nonostante un Ellington da 21 punti e un Richardson in gran rispolvero (15), i ragazzi di Spoelstra non sono riusciti a contenere le mastodontiche prestazioni di Bogdanovic (26) e di Turner (25 punti, 7 rimbalzi e 4 assist). Oladipo si conferma come uno dei più papabili vincitori dell'ambito premio di Most Improved Player di quest'anno. Inoltre i cambi dalla panchina riescono sempre a far la differenza, permettendo al quintetto titolare di rifiatare, senza farli rimpiangere (Joseph e Alade, solo per citarne un paio).
La sconfitta di Miami è pesante, perchè 25 punti di distacco non sono pochi. Non può esser solo figlia di una brutta serata al tiro per il neo campione d'Europa Dragic. Gli Heat dovranno ritrovare subito l'assetto giusto per il prossimo match che li vedrà fronteggiare la migliore della classe, i Boston Celtics.

Brooklyn Nets (6-10) - Golden State Warriors (13-4) 111-118

I Nets privi di D'Angelo Russell, Lin e Mozgov riescono comunque a fronteggiare a viso aperto i campioni in carica e solo un mostruoso Steph Curry poteva intimidire, ieri sera, la franchigia meno nobile di New York. Il due volte Mvp della Regular Season ne piazza 39, condendoli con 11 rimbalzi e 7 assist. Ingiustamente in secondo piano la prestazione dell'altro Splash Brother, Klay Thompson, che si deve "accontentare" di una doppia doppia da 23 punti e 10 rimbalzi. Dalla panchina Iguodala e Casspi fanno la differenza. Questa vittoria permette ai Warriors di pareggiare la leadership di Houston nella Western Conference; per un duello che si prospetta molto interessante in chiave post season.
Vanno fatti comunque i complimenti ai Nets che, a onor del vero, hanno giocato una buona pallacanestro. Permettendo a ben 5 giocatori di superare la doppia cifra: Carroll 15, Hollis Jefferson 16, LeVert 13, Crabbe 25 e Dinwiddie 21; ma contro questo Steph è impossibile competere.


Stephen Curry
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Golden State Warriors)

Minnesota Timberwolves (10-6) - Detroit Pistons (11-5) 97-100

Detroit è senza dubbio la sorpresa più bella di questa stagione e i complimenti vanno fatti a tutti, perchè questa franchigia ha saputo aspettare i propri talenti che ormai sono definitivamente esplosi (su tutti Drummond, Jackson e Harris) e ha preso dei giocatori capaci di far fare un'ulteriore step in avanti sulla qualità del gioco, come l'ex Celtics Bradley.
Tutto questi sono gli ingredienti principali che hanno permesso ai Pistons di piazzarsi al secondo posto ad East, assieme a Toronto, e con solo l'inarrivabile Boston davanti.
Tornando alla partita un Tobias Harris fenomenale piazza l'ennesima doppia doppia di stagione con 16 rimbalzi e 20 punti, stesse identiche statistiche per il numero 0.
I Wolves hanno perso una partita difficile, ma questa L non deve fermare la loro corsa per un posto al sole nella Western. Leader scorer di serata un Butler da 26 punti, seguito a ruota dai 24 di Wiggins.

Phoenix Suns (7-11) - Chicago Bulls (3-11) 113-105

I Suns sembrano aver trovato un'equilibrio, dopo aver cacciato lo scontento Bledsoe. E sebbene non siano la franchigia più pericolosa di tutte (anzi) sono riusciti a portare a casa un'altro risultato positivo. TJ Warren si sta responsabilizzando e prende il peso dell'eredità del neo acquisto dei Bucks, per lui sono 27 a fine partita.
Chicago sempre più affossata nelle sabbie mobili della Eastern, dove solo gli Hawks sono stati capaci di fare peggio. Uniche note liete: il ritorno dall'infortunio dell'ex Minnesota Dunn (17 punti) e la leadership del giovanissimo Markkanen (26 punti e 13 rimbalzi). Chicago aspetta con impazienza il talento di Zach LaVine, ma difficilmente basterà alla franchigia di Chicago.

Los Angeles Lakers (7-10) - Denver Nuggets (9-7) 127-109

Lonzo Ball è il più giovane rookie di sempre nel riuscire a registrare più di una tripla doppia (2) nella sua prima annata in NBA: 11 punti, 11assist e 16 rimbalzi. Non voglio mettere in dubbio le qualità dell'uomo su cui i Lakers hanno deciso di puntare per riportare ai vertici la franchigia gialloviola, ma oggettivamente l'apporto del giovane numero 2 non è minimamente paragonabile ai vari Simmons, Tatum o Mitchell. Senza contare il confronto interno con l'altro rookie che si sta dimostrando una delle sorprese più dolci del draft di quest'anno, ovviamente parlo di Kyle Kuzma. Il numero 0 stasera al tabellino recita 17 punti e tante giocate importanti che costringono coach Walton a schierarlo sempre più spesso nel quintetto titolare.
I Nuggets convalescenti con ancora Jokic, Millsap e Faried malconci, non riescono a tenere testa ai ragazzini di L.A.
Arrendendosi già a fine primo tempo, quando i primi due quarti mettevano i Lakers sopra di 12 (70-48) e in pieno controllo della partita. Ce la faranno i giovani talenti losangelini ad approdare alla post season?


Kyle Kuzma
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Los Angeles Lakers)


Scritto da L.

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