giovedì 9 novembre 2017

Resident Evil 7: Biohazard

Trama: Dimenticatevi di Chris Redfield, Jill Valentine e Leon Kennedy perché Resident Evil 7 ci mette nei panni di Ethan Winters, un uomo comune che crede che sua moglie Mia sia morta da tre anni. L'anno in cui è ambientata la storia è il 2017 e non ha nessun legame con le storie precedenti: la storia inizia con Ethan che riceve un video da parte di Mia in evidente pericolo, la quale si scusa col marito chiedendogli di perdonare le bugie e stare lontano da lei. Ignorando la richiesta della moglie il protagonista si getta alla ricerca della sua sposa, fino a giungere alla casa della famiglia Baker in Louisiana. L'allegra famiglia è stata già presentata grazie alla famosa scena della cena in cui Ethan, legato ad una sedia e con una mano ricucita dopo essere stata mozzata, viene colpito dal capofamiglia mentre il figlio gli tira resti umani invitandolo a cena. Una situazione improvvisa distrae la famiglia, permettendo al protagonista di liberarsi e partire alla ricerca di Mia. 

Recensione: La prima parte del gioco presenta pochi elementi che lo possono collegare alla serie a cui appartiene, puntando più su atmosfere cinematografiche cupe e oscure tipiche del genere horror. Col proseguire della storia ci si rende conto che la famiglia, composta da Jack, Lucas, Marguerite e una nonnetta in sedia a rotelle che appare ovunque, hanno tutti poteri sovrumani. Di fatto, rappresentano i boss della prima parte del gioco, i quali si divertono a giocare col povero Ethan. Quando non si deve combattere contro questi psicopatici, bisogna confrontarsi contro i Micomorfi, creature dalle sembianze umanoidi di colore nero. 

Il luogo in cui Ethan è tenuto prigioniero possiede una notevole atmosfera terrorizzante, in cui il pericolo può essere dietro l'angolo ma basta anche la comparsa della vecchia in carrozzina a far salire il cuore in gola. Per farsi largo attraverso il posto il protagonista deve risolvere vari enigmi, tutti connessi da un filo logico che danno appagamento quando risolti. Le fasi di gioco si alternano in maniera esemplare: si può passare da momenti in cui si esplora ad altri in cui bisogna far parlare le pistole per poi magari trovarsi a risolvere un enigma. In conclusione a patto di non essere disgustati dal genere Resident Evil 7: Biohazard è un magnifico gioco per far salire l'adrenalina, specie se accoppiata al visore PlayStation VR.


Il Trailer di Resident Evil 7


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