Regular Season
Cleveland Cavaliers (4-6) - Atlanta Hawks (2-8) 115-117
I Cavs cadono ancora. Questa volta per mano del fanalino di coda Hawks. Ora i vicecampioni Nba in carica stanno rischiando seriamente di guardare i play off dal proprio divano di casa. Si scherza, i Cavaliers hanno tutta la forza e il tempo necessario di rientrare, considerando anche il ritorno del folletto Isaiah Thomas che non ha ancora esordito con la nuova maglia per via dell'infortunio.
LeBron, solito trascinatore nato, dopo aver superato la soglia dei 29000 punti in carriera ne aggiunge altri 26 e li condisce con 13 assist, ma solo Wade e Korver riescono a scartare i cioccolatini serviti dal Re. Il resto della squadra chiude con percentuali imbarazzanti al tiro e una difesa che fa acqua da tutte le parti, permettendo a ben 7 giocatori di Atlanta di superare i 10 punti.
Mattatore di serata degli Hawks è la guardia tedesca Dennis Schroder con i suoi 28 punti.
Los Angeles Clippers (5-4) - Miami Heat (4-5) 101-104
Sorprendentemente arriva una sconfitta in casa per i Clippers contro gli Heat di coach Spoelstra.
Una gara corale quella di Miami, capitanata dal centralone Whiteside che fa la voce grossa sia a rimbalzo (17) che nel pitturato avversario (21 punti). Ottimi anche gli apporti dei Johnson, di Richardson, Dragic ed Ellington con lo sloveno che si piazza ultimo in questa modesta classifica con "soli" 12 punti.
Per i Clippers arriva una sconfitta che non scalfisce l'ottimo inizio di stagione. Griffin si sta prendendo giustamente il peso della squadra sulle spalle, ma una volta che Teodosic tornerà, le rotazioni per Doc Rivers potranno aumentare e ne gioverà in primis proprio il gioco dei losangelini.
Orlando Magic (6-4) - Boston Celtics (8-2) 88-104
La stupefacente Orlando si deve arrendere in casa sotto i colpi dei Celtics che si portano in vetta alla Eastern Conference con un record di 8 vittorie e due sole sconfitte. L'infortunio di Hayward non ha demoralizzato l'ambiente ma al contrario lo ha motivato a sopperire all'assenza di uno dei loro leader, permettendo a giocatori come Tatum e Brown di mettersi ancora più in mostra.
La gara viene vinta nell'ultimo quarto grazie ad un meraviglioso giro palla che segue i dettami del proprio coach, Brad Stevens.
Aaron Gordon e Vucevic mettono a referto una doppia doppia a testa e Simmons dalla panchina realizza 14 punti. Orlando deve ripartire da questo per continuare il suo ottimo inizio di stagione che gli sta permettendo di essere temuta anche dalle grandi favorite della Eastern.
Toronto Raptors (5-4) - Washington Wizards (5-4) 96-107
I Wizards anche senza il loro primo violino (Wall), si aggrappano al vice Beal che registra 38 punti e asfalta i Raptors con determinazione. Otto Porter e Gortat aiutano il numero 3 a vincere contro una Toronto sottotono. Patendo una pessima giornata al tiro per Lowry, Ibaka e Valanciunas.
Per i canadesi si salva solo DeRozan che con 26 punti è il leader scorer dei suoi.
San Antonio Spurs (6-4) - Phoenix Suns (4-6) 112-95
Gli Spurs si rialzano dopo la sconfitta casalinga contro i Warriors. La vittoria viene costruita dalle ottime prestazioni dalla panchina di ragazzi come Forbes, Paul e Murray, che hanno saputo utilizzare al meglio i minuti concessigli dal turn over di coach Popovich.
I Suns ci provano ma la panchina corta e le tante energie utilizzate durante questa cinquina di trasferte la hanno consumata. Aggiungiamoci l'enorme polverone mediatico alzato dalla guardia titolare Bledsoe che ha chiesto di poter essere ceduto, con conseguente esclusione dalla rosa, e avremo come risultato una squadra che è ancora in cerca di equilibri, non solo nel gioco ma anche nel proprio roster.
Houston Rockets (8-3) - Utah Jazz (5-5) 137-110
Prestazione Magnifica per il "Barba" James Harden che ha fatto registrare il suo massimo in carriera. Con i suoi 57 punti ha trascinato i suoi all'ottava vittoria di questa regular season e alla conquista della prima posizione nella competitissima Western Conference. Il numero 13 di Houston segna dall'arco, in transizione, in post basso e attaccando il ferro, praticamente in ogni modo, e per la buona difesa di Utah viene davvero difficile arginare un giocatore in tal rispolvero. Giustamente in secondo piano, il ventello di Gordon e l'ottimo apporto di Nene sotto canestro e di Ariza da lontano. Se si considera che Chris Paul deve ancora tornare dall'infortunio di inizio stagione, mi sento in dovere di dire che questi Houston Rockets possono tranquillamente ambire al successo finale.
New York Knicks (5-4) - Indiana Pacers (5-5) 108-101
New York si diverte e parla lettone. Porzingis sta dimostrando di meritare la leadership lasciatagli in eredità da Carmelo Anthony. Il numero 6 ne piazza 40, (sì, avete letto bene!) condendoli con 6 stoppate. Hardaway Jr e Kanter sono i suoi scudieri e stanno creando quei Big Three che da tanti anni mancavano al Madison Square Garden.
I Pacers hanno lottato e combattuto fino all'ultimo, con gli ex Thunder Oladipo (17 punti) e Sabonis (16 punti) a capitanare la carica dei loro.
Minnesota Timberwolves (7-3) - Charlotte Hornets (5-5) 112-94
I Lupi di Minnesota sembrano aver trovato finalmente una quadra. Attualmente si piazzano dietro Houston in classifica e ambiscono a concretizzare un progetto che sembra esser ben indirizzato.
A infrangere i sogni di gloria della franchigia di Michael Jordan ci pensano Wiggins (20 punti), Towns (16), Teague (12 assist e 18 punti), Butler (13), Crawford e Dieng (15 punti per entrambi).
La lunga panchina dei Timberwolves ha fatto la differenza, assieme alle altissime percentuali del quintetto di partenza. Per Charlotte sconfitta, figlia della brutta prestazione del proprio leader, Kemba Walker, che chiude con a malapena 9 punti.
Portland Trail Blazers (6-4) - Oklahoma City Thunder (4-5) 103-99
Oklahoma perde contro i Blazers di Lillard. Damian tira le fila della squadra alla perfezione distribuendo 13 assist e segnando 36 punti, coadiuvato dai suoi due fidati compagni McCollum (22) e l'ex Nuggets Nurkic (25).
Il trio delle meraviglie Paul George, Carmelo Anthony e Russell Westbrook non riesce a tenere i ritmi dei tre in canotta nera-rossa-bianca. L'alchimia in casa Okc sembra esserci ma i risultati tardano ad arrivare, riusciranno i Thunder a piazzarsi almeno tra le prime quattro delle Western Conference?
Los Angeles Lakers (5-5) - Memphis Grizzlies (6-4) 107-102
I giovanissimi Lakers si sbarazzano contro ogni pronostico dei Grizzlies, quarta forza della Western Conference. Nonostante la non eccellente prova di Lonzo Ball, ci pensano le seconde linee a portare a casa la quinta vittoria della franchigia di Magic Johnson. Ingram ne mette 20, ma nonostante questo il vero mattatore di serata è l'ex Nets Brook Lopez che con i suoi 21 punti fa la voce grossa sotto canestro. Kuzma, Clarkson, Randle e Caldwell Pope spezzano la partita in due e permettono a coach Walton di creare schemi e spaziature sempre nuove, mandando in tilt la difesa di Memphis.
Per i Grizzlies è una battuta d'arresto che non deve preoccupare più di tanto, avendo la consapevolezza di avere tra le mani una delle coppie meglio amalgamate della Lega, ovviamente stiamo parlando di Marc Gasol e Conley.
Scritto da L.
Orlando Magic (6-4) - Boston Celtics (8-2) 88-104
La stupefacente Orlando si deve arrendere in casa sotto i colpi dei Celtics che si portano in vetta alla Eastern Conference con un record di 8 vittorie e due sole sconfitte. L'infortunio di Hayward non ha demoralizzato l'ambiente ma al contrario lo ha motivato a sopperire all'assenza di uno dei loro leader, permettendo a giocatori come Tatum e Brown di mettersi ancora più in mostra.
La gara viene vinta nell'ultimo quarto grazie ad un meraviglioso giro palla che segue i dettami del proprio coach, Brad Stevens.
Aaron Gordon e Vucevic mettono a referto una doppia doppia a testa e Simmons dalla panchina realizza 14 punti. Orlando deve ripartire da questo per continuare il suo ottimo inizio di stagione che gli sta permettendo di essere temuta anche dalle grandi favorite della Eastern.
Kyrie Irving
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)
Toronto Raptors (5-4) - Washington Wizards (5-4) 96-107
I Wizards anche senza il loro primo violino (Wall), si aggrappano al vice Beal che registra 38 punti e asfalta i Raptors con determinazione. Otto Porter e Gortat aiutano il numero 3 a vincere contro una Toronto sottotono. Patendo una pessima giornata al tiro per Lowry, Ibaka e Valanciunas.
Per i canadesi si salva solo DeRozan che con 26 punti è il leader scorer dei suoi.
San Antonio Spurs (6-4) - Phoenix Suns (4-6) 112-95
Gli Spurs si rialzano dopo la sconfitta casalinga contro i Warriors. La vittoria viene costruita dalle ottime prestazioni dalla panchina di ragazzi come Forbes, Paul e Murray, che hanno saputo utilizzare al meglio i minuti concessigli dal turn over di coach Popovich.
I Suns ci provano ma la panchina corta e le tante energie utilizzate durante questa cinquina di trasferte la hanno consumata. Aggiungiamoci l'enorme polverone mediatico alzato dalla guardia titolare Bledsoe che ha chiesto di poter essere ceduto, con conseguente esclusione dalla rosa, e avremo come risultato una squadra che è ancora in cerca di equilibri, non solo nel gioco ma anche nel proprio roster.
Houston Rockets (8-3) - Utah Jazz (5-5) 137-110
Prestazione Magnifica per il "Barba" James Harden che ha fatto registrare il suo massimo in carriera. Con i suoi 57 punti ha trascinato i suoi all'ottava vittoria di questa regular season e alla conquista della prima posizione nella competitissima Western Conference. Il numero 13 di Houston segna dall'arco, in transizione, in post basso e attaccando il ferro, praticamente in ogni modo, e per la buona difesa di Utah viene davvero difficile arginare un giocatore in tal rispolvero. Giustamente in secondo piano, il ventello di Gordon e l'ottimo apporto di Nene sotto canestro e di Ariza da lontano. Se si considera che Chris Paul deve ancora tornare dall'infortunio di inizio stagione, mi sento in dovere di dire che questi Houston Rockets possono tranquillamente ambire al successo finale.
James Harden
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Houston Rockets)
New York Knicks (5-4) - Indiana Pacers (5-5) 108-101
New York si diverte e parla lettone. Porzingis sta dimostrando di meritare la leadership lasciatagli in eredità da Carmelo Anthony. Il numero 6 ne piazza 40, (sì, avete letto bene!) condendoli con 6 stoppate. Hardaway Jr e Kanter sono i suoi scudieri e stanno creando quei Big Three che da tanti anni mancavano al Madison Square Garden.
I Pacers hanno lottato e combattuto fino all'ultimo, con gli ex Thunder Oladipo (17 punti) e Sabonis (16 punti) a capitanare la carica dei loro.
Kristaps Porzingis
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale New York Knicks)
Minnesota Timberwolves (7-3) - Charlotte Hornets (5-5) 112-94
I Lupi di Minnesota sembrano aver trovato finalmente una quadra. Attualmente si piazzano dietro Houston in classifica e ambiscono a concretizzare un progetto che sembra esser ben indirizzato.
A infrangere i sogni di gloria della franchigia di Michael Jordan ci pensano Wiggins (20 punti), Towns (16), Teague (12 assist e 18 punti), Butler (13), Crawford e Dieng (15 punti per entrambi).
La lunga panchina dei Timberwolves ha fatto la differenza, assieme alle altissime percentuali del quintetto di partenza. Per Charlotte sconfitta, figlia della brutta prestazione del proprio leader, Kemba Walker, che chiude con a malapena 9 punti.
Portland Trail Blazers (6-4) - Oklahoma City Thunder (4-5) 103-99
Oklahoma perde contro i Blazers di Lillard. Damian tira le fila della squadra alla perfezione distribuendo 13 assist e segnando 36 punti, coadiuvato dai suoi due fidati compagni McCollum (22) e l'ex Nuggets Nurkic (25).
Il trio delle meraviglie Paul George, Carmelo Anthony e Russell Westbrook non riesce a tenere i ritmi dei tre in canotta nera-rossa-bianca. L'alchimia in casa Okc sembra esserci ma i risultati tardano ad arrivare, riusciranno i Thunder a piazzarsi almeno tra le prime quattro delle Western Conference?
Damian Lillard
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Damian Lillard)
Los Angeles Lakers (5-5) - Memphis Grizzlies (6-4) 107-102
I giovanissimi Lakers si sbarazzano contro ogni pronostico dei Grizzlies, quarta forza della Western Conference. Nonostante la non eccellente prova di Lonzo Ball, ci pensano le seconde linee a portare a casa la quinta vittoria della franchigia di Magic Johnson. Ingram ne mette 20, ma nonostante questo il vero mattatore di serata è l'ex Nets Brook Lopez che con i suoi 21 punti fa la voce grossa sotto canestro. Kuzma, Clarkson, Randle e Caldwell Pope spezzano la partita in due e permettono a coach Walton di creare schemi e spaziature sempre nuove, mandando in tilt la difesa di Memphis.
Per i Grizzlies è una battuta d'arresto che non deve preoccupare più di tanto, avendo la consapevolezza di avere tra le mani una delle coppie meglio amalgamate della Lega, ovviamente stiamo parlando di Marc Gasol e Conley.
Scritto da L.
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