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lunedì 19 febbraio 2018

La Fiat Auxilium Torino è Campione!


Coppa Italia



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Fiat Torino Auxilium)

Finale
Fiat Auxilium Torino - Germani Basket Brescia 69-67



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Fiat Torino Auxilium)

Incredibile ma vero! La Fiat Auxilium Torino è riuscita a portare a casa la Coppa Italia commovente. Contro ogni pronostico e qualsiasi dato statistico i torinesi sono riusciti a compiere l'impresa. Al Mandela Forum di Firenze va in scena un vero e proprio film di riscatto a forti tinte gialle.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Fiat Torino Auxilium)

I primi due quarti di partita non sono stati memorabili e hanno confermato la stanchezza generale che aveva accompagnato le due squadre sino alla finale. La Leonessa riesce però ad andare al riposo lungo in vantaggio, sul 31-28. Dati alla mano, percentuali di tiro imbarazzanti, ma evidentemente si erano accordate per dare il meglio all'inizio del terzo quarto e per il resto della partita, con le triple e le difese che hanno cominciato a dare il loro apporto in maniera vincente.
Alla fine i rimbalzi di Mazzola, la rubata di Washington, la tripla da meta campo di Poeta e l'appoggio al tabellone di Vujacic per il sorpasso a 2.4 secondi dalla fine hanno permesso all'Auxilium di completare la rimonta.
Blue viene nominato Mvp e Garrett si conferma come giocatore dalle grandi prospettive. 
Onore al Brescia che ha lottato fino all'ultimo possesso e reso onore alla competizione. Da sottolineare in particolare una serata da sogno per Landry dall'arco (22 punti, leader scorer di serata) e le ottime prestazioni di Sacchetti, Vitali e Moss.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Fiat Torino Auxilium)

Infine tributiamo, doverosamente, la favola di coach Galbiati che è stato messo sulla panchina di Torino dopo che i due allenatori precedenti si erano dimessi per varie problematiche legate al rapporto con la squadra e la società. Il giovane allenatore 35enne si è rimboccato le maniche e in meno di un mese ha già portato a casa un trofeo. 
Complimenti mister! Ora ci aspettiamo di vedere l'Auxilium ancora più in alto del già buon sesto posto in campionato.

Scritto da L.

lunedì 12 febbraio 2018

Standing Ovation per il ritiro della 34 di Paul Pierce a Boston!



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Boston Celtics)

The Truth. L'uomo capace, assieme a Kevin Garnett, Rajon Rondo, Ray Allen e Doc Rivers in panchina, di riportare i Celtics sul tetto del mondo. 
Dal famigerato Draft del 1998, con la decima chiamata assoluta, fino al 2013 sempre con la maglia biancoverde cucita addosso ha collezionato 24'021 punti in 1'102 partite, secondo solo alla leggenda John Havlicek.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Boston Celtics)

Ieri è entrato di diritto nell'Olimpo del Basket col ritiro del suo numero 34 al TD Garden di Boston. Un giocatore capace di primeggiare contro giocatori anche molto più forti di lui, costretto a fronteggiare colossi come Kobe Bryant e i suoi Lakers o gli Spurs di Popovich. 


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Paul Pierce)

Mvp delle Finals 2008, le rigiocherà con altri esiti nel 2010. Giocherà 10 All Star Game e il suo nome prima o poi entrerà di diritto nella Hall of Fame della NBA. 
Once a Celtic, always a Celtic!


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Cleveland Cavaliers)

Boston Celtics (40-18) - Cleveland Cavaliers (33-22) 99-121
Nella serata che tributava il fenomeno di Paul Pierce, i Cavs rovinano la festa. LeBron e i suoi nuovi compagni riportano alla vittoria Cleveland. 
James sfiora la tripla doppia con 8 rimbalzi, 10 assist e 24 punti, mentre i neo arrivati giocano alla perfezione attorno a The Chosen One. L'ex Lakers Clarkson ne piazza 17, l'ex play di Sacramento Hill 12 e l'ex Utah Hood 15, infine l'altro ex losangelino Nance Jr si deve accontentare di 5 punti e 4 rimbalzi, ma state certi che farà vedere le sue abilità di schiacciatore anche in Ohio.
Celtics sottotono con il solo ex di partita Irving a brillare come al solito. Lo step back sul suo vecchio capitano si lascia vedere e rivedere. Ah... la schiacciata di Jr Smith su Baynes a scosso tutto il Massachusetts. Mostruoso!

Scritto da L.





lunedì 5 febbraio 2018

NBA


NBA
Nel giorno in cui l'America si ferma per il Super Bowl; gli altri sport vengono anticipati o posticipati per permettere a tutti di godere dello spettacolo, ma l'NBA non si ferma mai.
Ecco il recap delle sei partite di ieri.

Regular Season

Brooklyn Nets (19-35) - Milwaukee Bucks (29-23) 94-109
Giannis giocando con le scarpe slacciate ne piazza 16 con 8 rimbalzi e permette alle seconde linee di prendersi la copertina del match. L'ex Suns Bledsoe illumina e sarà leader scorer di serata con i suoi 28 punti; da sottolineare le ottime prestazioni di Henson (19 punti e 18 rimbalzi) e il ritorno di un Jabari Parker che sta piano piano tornando quello dei suoi livelli, dopo un lungo infortunio.
Torna D'Angelo ma il risultato non cambia. Brooklyn sempre più lontana da un posto play off.

Boston Celtics (39-15) - Portland Trail Blazers (29-24) 97-96
Gara meravigliosa al TD Garden di Boston con i biancoverdi che la vincono sulla sirena, con un canestro in step back dolcissimo di Al Horford. Irving riposa e la scena viene presa dal centro dominicano, fresco di convocazione per l'All Star Game, e dai giovanissimi Tatum e Brown che continuano a sorprende per una maturità e QI cestistico fuori dal normale per un rookie e uno che è al solo secondo anno nella Lega. Si prospetta un futuro più che roseo per i ragazzi di coach Stevens!
Complimenti comunque a Portland che riesce a mettere in seria difficoltà una delle migliori difese del campionato. La prodezza del numero 42 mette la parola fine ad una gara che se avesse visto vincere i Blazers non sarebbe stata contestata. Portland ha buone speranze di fare bene in post season e se Lillard e McCollum girano coi tempi giusti possono mettere in seria difficoltà chiunque.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Al Horford)

Toronto Raptors (36-16) - Memphis Grizzlies (18-34) 101-86
Toronto si conferma come la seconda forza ad Ovest e zitta zitta si avvicina sempre più al record dei primi della classe (Celtics). Ben sei giocatori superano la doppia cifra a tabellino per i canadesi e con le marce basse riescono a battere una Memphis sempre più relegata ai bassi fondi della classifica.
Marc Gasol sembra l'unico a provarci fino alla fine, ma dovrà arrendersi alla maggiore profondità della panchina dei Raptors.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Toronto Raptors)

New York Knicks (23-31) - Atlanta Hawks (16-37) 96-99
Atlanta si toglie qualche soddisfazione, in una annata di restauro dove la strada verso la rinascita di questa franchigia sembra ancora molto lunga. Bazemore nell'ultimo quarto porta avanti i suoi e regala l'insperata W al Madison Square Garden.
I 22 punti di Porzingis non bastano a New York che si vede scavalcare dagli Hornets in classifica. Anche quest'anno le squadre della Città che non dorme mai, molto probabilmente, guarderanno i Play Off alla TV.

Oklahoma City Thunder (30-24) - Los Angeles Lakers (21-31) 104-108
Partita divertente che contro ogni pronostico porta al successo i losangelini. Coach Walton dimostra di saper manovrare al meglio la sua squadra che nonostante l'inesperienza gioca bene e riesce ad arginare gli attacchi fulminei di Okc. Randle e Clarkson da quando sono sul mercato sembrano giocare decisamente meglio, mentre Ingram dimostra di essere migliorato in ogni aspetto del gioco sotto la guida dell'ex vice di Steve Kerr ai Warriors.
Oklahoma si aggrappa ai suoi Big Four: Carmelo Anthony (13 rimbalzi e 10 punti), Paul George (26 punti), Steven Adams (12 punti) e Russell Westbrook (36 punti, 5 rimbalzi e 9 assist), ma la panchina non garantisce l'apporto sperato.
Proprio la maggiore lunghezza di uomini a disposizione dei Lakers ha permesso ai gialloviola di vincere la partita.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Los Angeles Lakers)

Phoenix Suns (18-36) - Charlotte Hornets (23-29) 110-115
Charlotte batte una Phoenix con la testa già al prossimo Draft e alla prossima stagione. Kemba e Howard collezionano 18 punti a testa, ma lasciano il primato di serata al francese Batum con i suoi 22 punti.
Phoenix sorprendentemente non gioca malissimo, ma se perde pure quando gioca bene è necessaria una visita di urgenza a Lourdes. AAA cercasi un buon general manager che guidi questa squadra fuori dalle sabbie mobili dove si è abissata.

Scritto da L.

lunedì 29 gennaio 2018

NBA

NBA

Regular Season

Houston Rockets (35-13) - Phoenix Suns (17-33) 113-102
I Rockets passeggiano sui Suns, mandando in doppia cifra ben 6 giocatori. Harden si è dimostrato già in formato All Star, mettendo a referto 10 rimbalzi, 8 assist e 27 punti. Il Barba continua la sua personalissima lotta all'Mvp e, se il resto della squadra continua a seguirlo come sta facendo, il suo obiettivo non è più da considerarsi così utopico.
Booker come al solito mostra di essere un giocatore capace di far fare il salto di qualità ad un'intera franchigia, certo ci vorrebbero anche dei compagni di squadra all'altezza.

Chicago Bulls (18-32) - Milwaukee Bucks (26-22) 96-110
Giannis non sembra aver preso troppo bene il licenziamento del suo ormai ex coach Jason Kidd. Il greco era molto legato al suo allenatore e ha deciso di rendergli omaggio, diventando ancora più dominante di quanto già è. Una schiacciata in faccia a tutta la difesa dei Bulls che si lascia vedere e rivedere, fino alla noia. Ben supportato da un Middleton in forma smagliante.
Leader scorer di serata per i padroni di casa il giovane Valentine, ma la certezza in quel di Chicago è finlandese e si chiama Markkanen che sigla l'ennesima doppia doppia della sua giovanissima carriera (10 rimbalzi e 17 punti).


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)

New Orleans Pelicans (27-21) - Los Angeles Clippers (24-24) 103-112
I Pelicans orfani di Cousins, che per via dell'infortunio rimediato la scorsa settimana starà fuori fino a fine stagione, si devono per forza aggrappare all'altra Twin Tower, Anthony Davis. The Brow colleziona 17 rimbalzi e 25 punti, ma l'assenza del suo gemello si è fatta sentire sul parquet, soprattutto contro questi Clippers. I Losangelini hanno recuperato lo svantaggio e si sono portati avanti nell'ultimo quarto, per poi non guardarsi più indietro. Protagonista assoluto della rimonta il solito Blake Griffin (12 rimbalzi, 7 assist e 27 punti) e l'inspiegabilmente tagliato fuori dall'All Star Game Lou Williams (22 punti), che sta portando avanti, senza alcun dubbio, la sua migliore stagione.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale L.A. Clippers)

Toronto Raptors (33-15) - Los Angeles Lakers (19-30) 123-111
I Raptors confermano sempre più il loro secondo posto ad Est. Inaspettato protagonista di serata l'uscente dalla panchina Vanvleet che in soli 20 minuti, mette a tabellino 25 punti. Valanciunas e Ibaka dominano sotto al ferro, mentre DeRozan apre la difesa avversaria con le sue fulminee incursioni.
I chiacchierati, in chiave mercato, Randle e Clarkson si dividono il titolo di miglior marcatore di serata tra i loro (17). 
L.A. farà meglio a rivedere i suoi piani perchè la sua squadra è giovane e i ragazzi hanno talento ma i risultati iniziano ad essere decisamente deludenti rispetto alle aspettative di inizio stagione.

Oklahoma City Thunder (30-20) - Philadelphia 76ers (24-22) 122-112
La più bella gara della notte va in scena a Oklahoma, dove si fronteggiano due squadre rivelazione di quest'anno. La partita è stata una vera e propria gara di schiacciate con Embiid che ha spazzato via Westbrook e anche il ferro. Russell, però non sembra d'accordo, è schiaccia con potenza e arroganza contro tutto e tutti. I due si rincontreranno all'All Star Game, uno contro l'altro.
Alla fine per l'Mvp della scorsa stagione non arriva, per un solo rimbalzo, l'ennesima tripla doppia di stagione (9 rimbalzi, 14 assist e 37 punti); comunque ben coadiuvato dai suoi: per Paul George sono 31, Carmelo Anthony 16 dalla panchina e Adams piazza la doppia doppia, con 13 rimbalzi e 20 punti.
Da riportare l'infortunio di un uomo fondamentale per Okc, difensivamente parlando, Andrè Roberson che ha finito anzitempo la sua stagione, non fatta di grandi numeri ma di giocate essenziali per i Thunder.
Phila si coccola Joel e Simmons ma contro questa Oklahoma c'è davvero poco da fare.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Philadelphia 76ers)

Cleveland Cavaliers (29-19) - Detroit Pistons (22-26) 121-104
I Cavs sembrano aver ritrovato la via della vittoria. Il record di LeBron raggiunto lo scorso match, dei 30'000 punti, deve aver galvanizzato la squadra che ora sembra girare coi tempi e ritmi dettati dal suo Re. Thomas, Jr Smith e Love sostengono l'operato di James, come da copione, e portano a casa una vittoria per cercare di scacciare l'arrivo di Miami in classifica.
Ottima gara di un Drummond visibilmente offeso dalla non chiamata all'All Star Game. Tobias Harris e Tolliver collezionano 20 punti ciascuno e scalano le gerarchie dei titolari in quel di Detroit.

San Antonio Spurs (33-19) - Sacramento Kings (15-34) 113-98
Gli Spurs passeggiano su una Sacramento in crisi nera. Doppie doppie pesanti come macigni quelle dell'ex Portland Aldridge, di Gasol e Murray, mentre il peso dell'attacco viene preso dalle giovani spalle di Forbes (23) e dall'eterno bambino Manu Ginobili (15).
Nei Kings si salvano le prestazioni del rookie, ex Kentucky, Fox (26) e del veterano Vince Carter (21), che a 40anni non sembra voler smettere di stupirci.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale San Antonio Spurs)

Scritto da L.




lunedì 22 gennaio 2018

Dinwiddie Mania a Brooklyn, mentre Boston inciampa coi Magic!

NBA

Regular Season

Boston Celtics (34-13) - Orlando Magic (14-32) 95-103
Nonostante un Kyrie Irving da 40 punti, i Celtics si devono arrendere sotto i colpi dei Magic.
Orlando torna alla vittoria, soprattutto grazie alla prestazione del ragazzo in foto. Payton ne piazza 22 e riesce a far girare la squadra coi tempi giusti. Dalla panchina arrivano punti importanti con Mack e Dj Augustin che ne fanno registrare 10 a testa; lo stesso non si può dire di quella di Boston.
Il margine nei confronti di Toronto è ancora rassicurante e difficilmente i ragazzi di coach Stevens scivoleranno per due volte di fila.



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Orlando Magic)

Los Angeles Lakers (17-29) - New York Knicks (21-26) 127-107
I giovani Lakers cominciano a girare, nonostante i fantasmi di enormi trade in un futuro neanche troppo lontano (LeBron e George). Clarkson, proprio uno dei più vociferati in chiave mercato, è stato il leader scorer di serata con 29 punti, 10 assist e 6 rimbalzi a tabellino. Stesso discorso vale per Randle (27) che, come il numero 6, sembrerebbe con le valigie già pronte.
New York deve stare attenta perchè inizia a distanziarsi dalla zona play off (Pistons e Bucks permettendo). Porzingis e l'ex Hawks Hardaway Jr mantengono alto l'onore della franchigia della Grande Mela ma la fase difensiva dei Knicks deve essere rivista, perchè al momento fa acqua da tutte le parti.



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Los Angeles Lakers)

Detroit Pistons (22-23) - Brooklyn Nets (18-29) 100-101
Match winner nei minuti finali dell'uomo in foto. Spencer Dinwiddie si sta prendendo sempre più le redini del gioco dei Nets; da terza scelta si è ritrovato starter, visti gli infortuni di Lin e D'Angelo. Ora Russell è tornato ma il posto da titolare dovrà riconquistarselo perchè DW8 al momento is on fire (22 punti). Ottime anche le prestazioni di Carroll (16) e Hollis-Jefferson (21), se contiamo anche il ritorno in campo del sopra citato Russell e di Okafor, i Nets possono ben sperare per l'anno prossimo. Detroit perde una grande occasione per portarsi sempre più a ridosso dei Milwaukee e dell'ultimo piazzamento utile per un posto nei play off 2018.



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Spencer Dinwiddie)

San Antonio Spurs (30-18) - Indiana Pacers (25-22) 86-94
Speravamo di non scriverlo mai, ma Parker è ufficialmente uscito dai titolari di San Antonio dopo più di 15 anni. Popovich sa che il play francese può dare maggiore contributo alla squadra se vengono centellinate le sue forze e il numero 9 non ha fatto minimamente storie, consapevole della lungimiranza tecnica e tattica di coach Pop.
Tornando alla partita, Indiana porta a casa una W, tutt'altro che aspettata. Oladipo continua nella sua scalata, il ruolo da leader comincia a calzargli a pennello; per l'ex Thunder a fine partita saranno 19 i punti messi a referto.

Scritto da L.

lunedì 15 gennaio 2018

NBA

NBA

Regular Season

Miami Heat (25-17) - Milwaukee Bucks (22-20) 97-79
Miami continua la sua scalata e oramai è a un passo dal superare i vicecampioni NBA. Un quarto posto che celebra il lavoro di squadra e che conferisce ancora più rispetto verso uno dei migliori allenatori della lega, coach Spoelstra. Dragic continua il suo periodo di massima maturità cestistica, divenendo lead scorer di serata con i suoi 25 punti. Whiteside fa sentire la sua presenza sotto al ferro e registra l'abituale doppia doppia rimbalzi-punti, 10-15.
I Bucks si aggrappano a Giannino (22), ma l'accoppiata Antetokounmpo-Brogdon non riesce a fermare la striscia di sette vittorie consecutive degli Heat. Ora Milwaukee deve rimettersi in carreggiata per evitare che i Sixers si insidino e li escludano dalla lotta play off.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Miami Heat)

New York Knicks (19-24) - New Orleans Pelicans (22-20) 118-123
Gara spettacolare, quella andata in scena ieri sera al Madison Square Garden. Solo l'Overtime ha decretato il vincitore; giustamente alla fine sono i Pelicans a prevalere sugli avversari. 
Anthony "The Brow" Davis fa registrare 48 punti, 17 rimbalzi, 3 steals e 4 blocks! Applausi scroscianti per uno dei talenti più cristallini di tutto il globo. Schiaccia, difende, tira dal post, in step back e recupera, poliedricamente completo. Le Twin Towers (Davis e Cousins) stanno facendo volare New Orleans; ora sesta ad Ovest, ad una sola vittoria da Oklahoma.
Ah riportiamo una schiacciata di Kanter in faccia a Boogie da vedere e rivedere. Kristaps e i suoi si arrendono solo nell'extra time, ma i Knicks non devono disperare, la speranza di vederli in questa post season non è così utopica.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)

Phoenix Suns (16-28) - Indiana Pacers (23-20) 97-120
Indiana spazza via una Phoenix sempre più allo sbando. Oladipo (17) continua la sua personale corsa al titolo di Most Improved Player; l'idea è che quando il giovane ex Thunder gira coi tempi giusti anche la squadra ne risente positivamente. 
Il Rookie dei Suns Jackson fa registrare una delle sue prestazioni migliori: 21 punti conditi da 6 rimbalzi e 3 assist. Riporto il mio appello della scorsa settimana: Date una squadra a Devin Booker!

Minnesota Timberwolves (29-16) - Portland Trail Blazers (22-21) 120-103
Gara interessantissima in chiave post season che ha premiato una delle squadre più sorprendenti dell'anno corrente. Questi Minnesota sono i veri outsider di quest'anno? A mio personalissimo parere, meritano di stare ad una partita dagli Spurs, ancora un gradino sotto ai Warriors e ai Rockets che sono maggiormente rodati, ma in una serie ai meglio delle 7 gare, tutto è possibile! I Big Three Wolves registrano anche stasera, come sempre, ottime prestazioni: Butler (24 punti), Towns (20 punti e 11 rimbalzi) e Wiggins (17 punti).
Il duo Lillard-McCollum mette i bastoni tra le ruote a Minnesota, ma il basso apporto della panchina dei Blazers è stata la loro condanna. Portland deve guardarsi le spalle, perchè ad Ovest sono tre squadre a contendersi gli ultimi due posti disponibili e sono distanziate da una sola vittoria (settima Portland, ottava Denver e noni i Clippers).


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Minnesota Timberwolves)

Scritto da L.

lunedì 13 novembre 2017

NBA

NBA

Regular Season

Boston Celtics (12-2) - Toronto Raptors (7-5) 95-94
Ragazzi avevo già detto che coach Stevens era un genio, ma ora sta superando ogni più rosea aspettativa. Considerando che la dodicesima vittoria consecutiva dei suoi Celtics arriva con l'assenza dei due giocatori (Irving e Hayward) che erano stati designati come trascinatori della franchigia.
Per sua fortuna torna Horford che si cala benissimo nella posizione di leader e insieme ai due "bambini" Tatum e Brown consolida sempre più la prima posizione nella Eastern per Boston.
La panchina continua a dare quel supporto che il loro allenatore pretende da loro, riuscendo a far rinascere giocatori che venivano considerate vere e proprie meteore, chiedere a Rozier.
Vanno comunque fatti i complimenti ai Raptors che ci hanno provato fino all'ultimo, ma contro una franchigia in questo stato di grazia mentale, viene difficile per tutti cercare di portare a casa una vittoria. DeRozan, leader scorer di serata con i suoi 24 punti, non riesce nell'impresa di riportare in Canada i suoi con la W.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)

Detroit Pistons (10-3) - Miami Heat (6-7) 112-103
La sorpresa a tutti gli effetti di questa stagione ha un nome ben preciso ed è la franchigia di Detroit che porta a casa la sua decima vittoria nelle prime 13 gare della stagione.
Secondo posto che trova le sue fondamenta nelle prestazioni stravolgenti di Tobias Harris (25 punti) e dell'ex Celtics Bradley (24 punti). Aggiungiamo il duo Drummond e Reggie Jackson che portano avanti la squadra di Motor City da anni e che finalmente sembrano aver trovato la quadra tanto ambita che gli dovrebbe permettere di raggiungere dei Play Off, tanto bramati quanto utopici all'inizio della stagione. Miami ha lottato con un Whiteside che mette a referto l'ennesima doppia doppia della sua carriera (12 rimbalzi e 20 punti); aggiungeteci un Dragic e un Waiters in gran rispolvero, ma questi fattori non sono bastati ai ragazzi di coach Spoelstra.

Indiana Pacers (6-8) - Houston Rockets (11-3) 95-118
Abbiamo un papabile vincitore del titolo di Mvp della stagione, ovviamente sto parlando del "Barba" James Harden che continua a trascinare i suoi alla vetta della affollatissima Western Conference. All'ex Okc riesce l'impensabile, spodestando i Warriors dalla leadership della Lega, questa volta condisce la sua ottima prestazione da 26 punti con 15 assist, uno più bello dell'altro, con un passaggio sotto gamba per Capela  che si lascia guardare e riguardare.
Ah mi sono dimenticato di dire che Chris Paul è ancora ai box, il numero 3 di Houston scalpita in panchina aspettando di poter dare il suo contributo alla causa, ma per ora i Rockets sembrano non averne nemmeno bisogno. Gordon, Capela e Ariza sono i primi cavalieri di Harden e continuano a macinare punti e ottime prestazioni, seguendo la linea guida del proprio leader.
Per i Pacers si salva un Oladipo che sembra aver trovato una dimensione e si candida come Most Improved Player dell'anno, senza alcun ombra di dubbio.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Houston Rockets)

Oklahoma City Thunder (6-7) - Dallas Mavericks (2-12) 112-99
Oklahoma va a rilento ma piano piano macina gioco e vince. Era obbligatorio fare risultato in casa contro il fanalino di coda della Western. Mattatore di serata Paul George con 37 punti.
Russell "Mr.Triple Double" Westbrook festeggia il suo 29esimo compleanno con la vittoria, 27 punti per 29 candeline. Per Dallas vero e proprio faro nel deserto, l'ex Warriors Barnes ne piazza 22 con 13 rimbalzi, poco coadiuvato dal resto della squadra che mantiene delle pessime medie al tiro dalla media e lunga distanza; unici a salvarsi col numero 40 sono il rookie Smith Jr (15) e Ferrell (18). Per i Mavs la strada per uscire dal tunnel è ancora lunga.

Scritto da L.

lunedì 6 novembre 2017

NBA

NBA

Regular Season

Cleveland Cavaliers (4-6) - Atlanta Hawks (2-8) 115-117
I Cavs cadono ancora. Questa volta per mano del fanalino di coda Hawks. Ora i vicecampioni Nba in carica stanno rischiando seriamente di guardare i play off dal proprio divano di casa. Si scherza, i Cavaliers hanno tutta la forza e il tempo necessario di rientrare, considerando anche il ritorno del folletto Isaiah Thomas che non ha ancora esordito con la nuova maglia per via dell'infortunio.
LeBron, solito trascinatore nato, dopo aver superato la soglia dei 29000 punti in carriera ne aggiunge altri 26 e li condisce con 13 assist, ma solo Wade e Korver riescono a scartare i cioccolatini serviti dal Re. Il resto della squadra chiude con percentuali imbarazzanti al tiro e una difesa che fa acqua da tutte le parti, permettendo a ben 7 giocatori di Atlanta di superare i 10 punti.
Mattatore di serata degli Hawks è la guardia tedesca Dennis Schroder con i suoi 28 punti.

Los Angeles Clippers (5-4) - Miami Heat (4-5) 101-104
Sorprendentemente arriva una sconfitta in casa per i Clippers contro gli Heat di coach Spoelstra.
Una gara corale quella di Miami, capitanata dal centralone Whiteside che fa la voce grossa sia a rimbalzo (17) che nel pitturato avversario (21 punti). Ottimi anche gli apporti dei Johnson, di Richardson, Dragic ed Ellington con lo sloveno che si piazza ultimo in questa modesta classifica con "soli" 12 punti. 
Per i Clippers arriva una sconfitta che non scalfisce l'ottimo inizio di stagione. Griffin si sta prendendo giustamente il peso della squadra sulle spalle, ma una volta che Teodosic tornerà, le rotazioni per Doc Rivers potranno aumentare e ne gioverà in primis proprio il gioco dei losangelini.

Orlando Magic (6-4) - Boston Celtics (8-2) 88-104
La stupefacente Orlando si deve arrendere in casa sotto i colpi dei Celtics che si portano in vetta alla Eastern Conference con un record di 8 vittorie e due sole sconfitte. L'infortunio di Hayward non ha demoralizzato l'ambiente ma al contrario lo ha motivato a sopperire all'assenza di uno dei loro leader, permettendo a giocatori come Tatum e Brown di mettersi ancora più in mostra.
La gara viene vinta nell'ultimo quarto grazie ad un meraviglioso giro palla che segue i dettami del proprio coach, Brad Stevens.
Aaron Gordon e Vucevic mettono a referto una doppia doppia a testa e Simmons dalla panchina realizza 14 punti. Orlando deve ripartire da questo per continuare il suo ottimo inizio di stagione che gli sta permettendo di essere temuta anche dalle grandi favorite della Eastern.


Kyrie Irving
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)

Toronto Raptors (5-4) - Washington Wizards (5-4) 96-107
I Wizards anche senza il loro primo violino (Wall), si aggrappano al vice Beal che registra 38 punti e asfalta i Raptors con determinazione. Otto Porter e Gortat aiutano il numero 3 a vincere contro una Toronto sottotono. Patendo una pessima giornata al tiro per Lowry, Ibaka e Valanciunas.
Per i canadesi si salva solo DeRozan che con 26 punti è il leader scorer dei suoi.

San Antonio Spurs (6-4) - Phoenix Suns (4-6) 112-95
Gli Spurs si rialzano dopo la sconfitta casalinga contro i Warriors. La vittoria viene costruita dalle ottime prestazioni dalla panchina di ragazzi come Forbes, Paul e Murray, che hanno saputo utilizzare al meglio i minuti concessigli dal turn over di coach Popovich.
I Suns ci provano ma la panchina corta e le tante energie utilizzate durante questa cinquina di trasferte la hanno consumata. Aggiungiamoci l'enorme polverone mediatico alzato dalla guardia titolare Bledsoe che ha chiesto di poter essere ceduto, con conseguente esclusione dalla rosa, e avremo come risultato una squadra che è ancora in cerca di equilibri, non solo nel gioco ma anche nel proprio roster.

Houston Rockets (8-3) - Utah Jazz (5-5) 137-110
Prestazione Magnifica per il "Barba" James Harden che ha fatto registrare il suo massimo in carriera. Con i suoi 57 punti ha trascinato i suoi all'ottava vittoria di questa regular season e alla conquista della prima posizione nella competitissima Western Conference. Il numero 13 di Houston segna dall'arco, in transizione, in post basso e attaccando il ferro, praticamente in ogni modo, e per la buona difesa di Utah viene davvero difficile arginare un giocatore in tal rispolvero. Giustamente in secondo piano, il ventello di Gordon e l'ottimo apporto di Nene sotto canestro e di Ariza da lontano. Se si considera che Chris Paul deve ancora tornare dall'infortunio di inizio stagione, mi sento in dovere di dire che questi Houston Rockets possono tranquillamente ambire al successo finale.


James Harden
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Houston Rockets)

New York Knicks (5-4) - Indiana Pacers (5-5) 108-101
New York si diverte e parla lettone. Porzingis sta dimostrando di meritare la leadership lasciatagli in eredità da Carmelo Anthony. Il numero 6 ne piazza 40, (sì, avete letto bene!) condendoli con 6 stoppate. Hardaway Jr e Kanter sono i suoi scudieri e stanno creando quei Big Three che da tanti anni mancavano al Madison Square Garden.
I Pacers hanno lottato e combattuto fino all'ultimo, con gli ex Thunder Oladipo (17 punti) e Sabonis (16 punti) a capitanare la carica dei loro.


Kristaps Porzingis
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale New York Knicks)

Minnesota Timberwolves (7-3) - Charlotte Hornets (5-5) 112-94
I Lupi di Minnesota sembrano aver trovato finalmente una quadra. Attualmente si piazzano dietro Houston in classifica e ambiscono a concretizzare un progetto che sembra esser ben indirizzato.
A infrangere i sogni di gloria della franchigia di Michael Jordan ci pensano Wiggins (20 punti), Towns (16), Teague (12 assist e 18 punti), Butler (13), Crawford e Dieng (15 punti per entrambi).
La lunga panchina dei Timberwolves ha fatto la differenza, assieme alle altissime percentuali del quintetto di partenza. Per Charlotte sconfitta, figlia della brutta prestazione del proprio leader, Kemba Walker, che chiude con a malapena 9 punti.

Portland Trail Blazers (6-4) - Oklahoma City Thunder (4-5) 103-99
Oklahoma perde contro i Blazers di Lillard. Damian tira le fila della squadra alla perfezione distribuendo 13 assist e segnando 36 punti, coadiuvato dai suoi due fidati compagni McCollum (22) e l'ex Nuggets Nurkic (25).
Il trio delle meraviglie Paul George, Carmelo Anthony e Russell Westbrook non riesce a tenere i ritmi dei tre in canotta nera-rossa-bianca. L'alchimia in casa Okc sembra esserci ma i risultati tardano ad arrivare, riusciranno i Thunder a piazzarsi almeno tra le prime quattro delle Western Conference?


Damian Lillard
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Damian Lillard)

Los Angeles Lakers (5-5) - Memphis Grizzlies (6-4) 107-102
I giovanissimi Lakers si sbarazzano contro ogni pronostico dei Grizzlies, quarta forza della Western Conference. Nonostante la non eccellente prova di Lonzo Ball, ci pensano le seconde linee a portare a casa la quinta vittoria della franchigia di Magic Johnson. Ingram ne mette 20, ma nonostante questo il vero mattatore di serata è l'ex Nets Brook Lopez che con i suoi 21 punti fa la voce grossa sotto canestro. Kuzma, Clarkson, Randle e Caldwell Pope spezzano la partita in due e permettono a coach Walton di creare schemi e spaziature sempre nuove, mandando in tilt la difesa di Memphis.
Per i Grizzlies è una battuta d'arresto che non deve preoccupare più di tanto, avendo la consapevolezza di avere tra le mani una delle coppie meglio amalgamate della Lega, ovviamente stiamo parlando di Marc Gasol e Conley.

Scritto da L.

lunedì 25 settembre 2017

Palla a spicchi a 360 gradi!


Basket

Supercoppa Italiana

Olimpia Milano - Reyer Venezia 82-77

Per il neo coach di Milano, Pianigiani (ex ct della Nazionale), arriva il primo trofeo con la sua nuova squadra. Milano vince meritatamente la supercoppa contro i campioni italiani in carica.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Olimpia Milano)

Un Theodore straripante si è contraddistinto come mattatore di tutta la serata, chiudendo la partita con 29 punti a referto e giustamente eletto Mvp del torneo. Ottimi gli apporti del centro lituano Gudaitis, che ha ben sostituito un convalescente Cusin, e di Goudelock che ha permesso all'EA7 di mettere il punto esclamativo alla partita con i suoi pesantissimi punti nel finale del quarto periodo.

I complimenti vanno fatti anche alla Reyer che nonostante una netta inferiorità ha tenuto viva la gara grazie ad un'ottima difesa. Biligha sarà l'osservato speciale di questa stagione, che lo ha già contraddistinto come una delle rivelazione della nostra Nazionale all'Europeo di quest'anno.
Bramos e l'ex milanese Jenkins hanno tenuto a galla la propria squadra fino alla fine ma alla fine si sono dovuti arrendere. 


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Olimpia Milano)

Il primo trofeo della stagione se lo aggiudica Milano, che sia l'anno buono per i biancorossi per tornare a dire la propria sia in campionato che in Eurolega? 


Mercato NBA

Dopo Irving, l'altra grandissima incognita del mercato di quest'anno era legata al talento cristallino e longevo di Carmelo Anthony, deciso a voler lasciare i suoi Knicks dopo 6 anni e ad andare in una contender in grado di potersi giocare le sue chances per il titolo.
Alla fine l'ha spuntata Okc che aggiunge al suo roster un giocatore importantissimo che permetterà all'Mvp della scorsa stagione, Russell Westbrook, di non dover per forza mantenere una media da tripla doppia per far arrivare i suoi ai play off. 
I Big Three di Oklahoma sono ormai realtà. Dopo PG13 si aggiunge Melo, ora se oltre a Russell contiamo Adams e Robertson, ecco che i Thunder si candidano come la vera e propria outsider al titolo.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)

A New York arriva Kanter, McDermott e delle scelte ai futuri draft, ora la squadra della Grande Mela è totalmente nelle mani del gigante lettone Porzingis.

Ah notizia delle ultime ore la decisione di Wade di lasciare i Chicago Bulls.
Le possibili mete per Flash sono quattro:

  • un romantico ritorno a Miami, dove ad aspettarlo a braccia aperte ci sarebbero Dragic, Whiteside e Waiters;
  • i Cavaliers dove ritroverebbe il vecchio amico dei tempi degli Heat, LeBron;
  • una Okc scatenata che dopo Anthony potrebbe fare un ulteriore regale a Russell;
  • infine i San Antonio Spurs ci stanno facendo più di un pensiero. Leonard, Gasol, Aldridge, Ginobili, Pop in panchina e anche D-Wade sarebbero illegali.

Finals WNBA

Una mini nota per omaggiare la nostra Cecilia Zandalasini, che dopo lo strepitoso Europeo dello scorso giugno è stata reclutata dalle Minnesota Lynx per cercare di vincere il titolo NBA femminile contro le rivali, che l'anno scorso hanno trionfato, di LA.
Purtroppo le Lynx hanno dovuto arrendersi di un solo punto contro le Sparks, per la nostra Cecilia zero minuti ma essendo anche l'ultima arrivata deve cercare di assimilare tutto il possibile da un'esperienza che già di per se è unica. La ragazza originaria di Pavia, a soli 21 anni, può essere la seconda italiana a riuscirci, dopo la leggendaria Catarina Pollini che vi riuscì nel lontano 1997. 

Scritto da L.

lunedì 18 settembre 2017

Età aurea del Basket Sloveno


Basket

Finale Europeo



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)

Serbia - Slovenia 85-93

Gli sloveni portano a casa un'oro meritatissimo, soprattutto per la pallacanestro corale a cui hanno dato vita. Oltre agli sprazzi di genio di Dragic e al talento cristallino del piccolo Doncic, anche il resto della squadra ha mantenuto alto il nome della propria nazione, a partire anche dallo statunitense naturalizzato Randolph.

La Serbia è dura a morire e nonostante sia arrivata a questo Europeo con assenze illustrissime (su tutti Teodosic, Bjelica e Kalinic) è riuscita ad arrivare in finale e dare più di qualche fastidio agli sloveni.

Inizialmente infatti i serbi dominano sopratutto grazie alla presenza di Marjanovic e Kuzmic sotto canestro ma nel secondo quarto Dragic da sfoggio delle sue qualità. Spinto da una nazione intera venuta ad Istanbul per vedere i suoi 12 guerrieri, il play di Miami dà spettacolo e quando parte in transizione e infermabile. La probabilissima prima scelta del prossimo Draft NBA decide di mettersi in proprio in un coast to coast che fa alzare tutti in piedi allo stadio e sui divani per chi la guardava da casa.

Ma coach Djordjevic ci ha insegnato che la Serbia prima di alzare bandiera bianca vende cara la pelle, l'anima e anche le ossa. Recuperano uno scarto che aveva toccato anche il +12, aiutati anche dall'infortunio alla caviglia del giovane play del Real, Doncic per l'appunto, che atterra dopo un salto, mettendo male la caviglia. Dragic arriva agli sgoccioli di partita distrutto e conscio di aver dato tutto con i suoi 35 punti.

Coach Kokoskov mette nella mischia le seconde linee che mettono a segno giocate dove la palla pesava come un macigno, su tutti i complimenti vanno fatti a Prepelic che con le sue triple a consacrato la vittoria.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)


Giù il cappello per una squadra che ha ancora davanti molti anni di successi e che porta a casa meritatamente la medaglia d'oro. Dragic viene eletto MVP del torneo e si consacra come mostro sacro del parquet. Onore alla Serbia e ringraziamo entrambe per aver regalato uno dei migliori spot al mondo per promuovere questo meraviglioso gioco.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale FIBA)

Spagna - Russia 93-85

La Spagna campione in carica porta a casa un terzo posto meritato. I fratelli Gasol hanno onorato la maglia spagnola e il loro capitano all'ultima con la nazionale.
Infatti Juan Carlos Navarro dopo due ori, due argenti e un bronzo, aggiunge un'altra medaglia europea alla sua collezione e con i suoi 37 anni, dove ben 17 sono stati spesi con la camiseta spagnola sulle spalle, si ritira lasciando spazio alle nuove leve.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale FIBA)

Tributato da tutto lo stadio e da tutti i compagni e staff si appresta a concentrarsi sulle sue ultime stagioni con i blaugrana in campionato ed Eurolega.

La Russia si aggrappa a Shved ma non riesce ad arginare i fratelli Gasol che mettono a referto 51 punti assieme, 26 Pau e 25 Marc. Inevitabile quindi vedere gli spagnoli celebrare l'ennesimo successo della loro gloriosa storia recente.

Scritto da L.

lunedì 11 settembre 2017

Italbasket

Europei di Basket 2017

Finalndia - Italia 57-70


"L'unione fa la forza", Belinelli da tre.
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)

L'Italia che non ti aspetti asfalta la nazionale finlandese in un'ottavo tutt'altro che scontato. 
I Finlandesi avevano mostrato un signor gioco nel loro girone, soprattutto il piccolo astro nascente Markkanen che il prossimo anno cercherà di rendersi protagonista sui parquet degli States con i Chicago Bulls.

La vittoria è stata costruita da una difesa monumentale su tutti capitan Datome e un Melli in netto rispolvero. L'attacco è affidato al nostro Marco Belinelli che alla fine della partita metterà a referto 22 punti. 

Nel primo tempo i tiri entrano e le nostre percentuali sono da stropicciarsi gli occhi con un 11/12 di squadra; Belinelli non appagato tiri da 10 metri e dopo l'unico rumore è il soave suono della retina che si gonfia. Marco aggiusta la mira anche coi liberi e sotto canestro Melli giganteggia.
A fine primo tempo siamo sul 48-29 per noi, nessuno ci avrebbe scommesso.

Nel terzo e quarto quarto l'Italia si spegne in attacco, un black out che viene arginato dall'ottimo lavoro difensivo. Datome fa la stoppata del secolo, ma la Finlandia si fa sotto con i tiri del cecchino Koponen. Nell'ultimo quarto esce una leadership che lo sta contraddistinguendo in questo Europeo di chi stiamo parlando, ovvio del nostro play titolare Daniel Hackett. Se ci aggiungiamo la personalità di Biligha e Filloy dalla panchina quest'Italia è proprio bella.
La stanchezza nel finale si fa sentire ma basta un po di concentrazione difensiva per portare a casa il match.


"La stoppata del secolo", olio su tela.
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)


Ora ci aspetta la Serbia di Bogdanovic in semifinale, non sarà facile e partiamo come sempre sfavoriti ma con questa nazionale è lecito sperarci. Comunque vada è stato già un cammino eccellente fino a qui, se contiamo le assenze e gli infortuni, nessuno avrebbe scommesso un euro che nelle migliori 8 d'Europa ci saremmo stati noi e non la Francia o la Lituania.

Noi ci siamo e mercoledì saremo tutti uniti per tifare i nostri 12 guerrieri che lotteranno per guadagnare un posto nella gloria.

Altri quarti di finale

Spagna - Germania martedì, i fratelli Gasol, Rubio e co. sfideranno la Germania del sempre più leader Schroeder. Partita da non perdere e dal sapore di un play off NBA, nonostante la grande assenza del ritirato Dirk.
Slovenia - Lettonia martedì, una gara che mette davanti alcuni dei fenomeni e talenti più puri di tutto il mondo. Parere del tutto personale, non me ne voglia Porzingis, ma la Slovenia se gioco come sa dovrebbe vincere e consacrare un periodo che diverrà d'oro per la loro pallacanestro con a capo Dragic e Doncic.
Grecia - Russia mercoledì, piacevoli sorprese una Grecia ritrovata che contro ogni pronostico elimina una Lituania nettamente favorita e una Russia che passa sul velluto contro la Croazia, grazie alle giocate del fenomenale Shved.

Scritto da L.

lunedì 4 settembre 2017

ItalBasket e mercato NBA


ItalBasket

Italia - Lituania 73-78

Dopo le due convincenti ma sofferte vittorie con Israele e Ucraina, arriva un test match di tutt'altra caratura, contro una delle nostre bestie nere: la Lituania.

Partendo dal fatto che i lituani hanno una squadra più fisica e lunga della nostra, va aggiunto che i ragazzi di coach Adomaitis si conoscono a memoria, visto che è una nazionale rodata da decenni.

Nonostante questa premessa l'Italia parte benone con un Belinelli in gran rispolvero e un Melli intenzionato ad essere protagonista, ma dopo pochi minuti i lituani prendono le misure e parte un festival di triple da tutte e due le parti del campo.

La chiave della partita sta nel secondo tempo, quando la partita è stata vinta a rimbalzo e per i punti dati dalla panchina lunga del lituani. Valanciunas sotto canestro fa il bello e il brutto tempo e da lontano amministra la manovra Kalnietis, puntando quasi sempre su un tiratore scelto come Juskevicius o Kuzminskas.
I lituani riescono ad arrivare all'intervallo lungo con 9 punti di vantaggio, nel terzo tempo la sfortuna che ci ha accompagnato per tutto il pre europeo ci riassale mettendo fuori gioco Melli.
A questo punto l'Italia si attacca al suo capitano Datome e al piccolo italo argentino Filloy che dimostra di avere degli attributi enormi. I due riescono a tenere a galla la nostra nazionale e a far prendere più di un brivido agli avversari ma alla fine non basteranno i 24 punti del sardo e i 10 del giocatore di Venezia.

Beli mette a referto 14 punti che lo portano ad essere il settimo italiano per punti segnati nella storia della nostra nazionale, superando quota 2000. Oggi giornata di riposo ma domani arriva una sfida importante contro la Germania di Schroeder e mercoledì contro la Georgia di Zaza Pachulia.

Arriverà una medaglia? Passeremo almeno ai quarti? Chi lo sa. Ma una cosa è certa se vendiamo cara la pelle come abbiamo fatto ieri, sarà dura per chiunque ci sfidi perchè dovrà fronteggiare una Squadra con la S maiuscola. Forza ragazzi!


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)

Mercato NBA

Tra poco rinizierà il campionato di basket più bello del mondo, ma le bombe di mercato non sembrano essere finite.
Infatti è arrivata l'ufficialità Kyrie Irving è un nuovo giocatore dei Boston Celtics, mentre ai Cavs passano Isaiah Thomas, Jae Crawder, Ante Zizic, la prima scelta del draft 2018 e una prima scelta per quello del 2019.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Basketball Forever)


Bene ora gli equilibri a Est sono tutti ridisegnati con Boston e Cleveland a fare la voce grossa.
Ah la prima giornata di campionato sarà proprio Cavs-Celtics... ora LeBron avrà un nuovo scudiero mentre dall'altra parte la franchigia del quadrifoglio ha dato le chiavi della sua squadra ad Uncle Drew.
Preparate i pop corn che fra poco si ricomincia!

Scritto da L.

lunedì 7 agosto 2017

NBA Africa Game 2017


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)

L'NBA come ogni anno sposa progetti di beneficenza e questa volta si va in Africa, più precisamente a Johannesburg in Sud Africa.


Porzingis e Nowitzki in allenamento pre partita

(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)

Il Team World contro il Team Africa di giocatori africani e di origini del continente nero.
I quintetti base promettono già emozioni garantite con da un lato capitan Nowitzki e i suoi compagni statunitensi Kemba Walker, Cousins, Lee e Lowry, mentre dall'altro lato capitano l'idolo di casa, svizzero ma originario del Sud Africa, Sefolosha, Mudiay e Ibaka a rappresentare il Congo, Oladipo la Nigeria e Capela un po di Angola e Congo.

La gara comincia in un clima eccezionale con una Ticketpro Dome stracolma di gente venuta per vedere più da vicino i campioni che calcano i parquet più famosi del mondo e per fare un bel gesto di beneficenza.

Il match inizialmente è abbastanza equilibrato ma poi il Team World prende il largo, grazie alle giocate di un Porzingis da stropicciarsi gli occhi e da una possente presenza sotto al ferro in attacco con Cousins e Drummond. La squadra di casa si aggrappa ad un Oladipo in formato All Star, infatti il neo acquisto dei Pacers, riporta i suoi ad un solo possesso pieno all'intervallo lungo.


Capela e Mudiay in allenamento

(Immagine presa dalla Pagina Ufficiale Facebook NBA)


Nel secondo tempo i giochi iniziano a farsi un po più seri, perchè l'agonismo intrinseco in questi campioni non riesce a tirarsi indietro ma nei minuti finali con la panchina lunga il Team World mette il givane Celtics, Jaylen Brown a dare spettacolo e la parola fine al match la mette il play dei Toronto, Lowry che con un circus shot, si conquista anche il fallo che sancisce il termine del match.

Team World - Team Africa 108-97

lunedì 31 luglio 2017

Basket: Italia e mercato NBA

Mercato NBA


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)



  • Kyrie Irving, è lui l'uomo del momento, il play che tutte le squadre cercano e vorrebbero. Tra le varie offerte pervenute ai Cavs è arrivata quella dei Miami Heat (destinazione molto gradita a Uncle Drew) con la proposta di scambio con Dragic e il talentino Winslow. Mentre Minnesota che ha deciso di rivoluzionare completamente una franchigia, dopo gli innesti di Butler, Gibson e Teague, sarebbero disposti a sacrificare il canadese Wiggins per arrivare all'estro ex play di Duke. L'ultima indiscrezione, di pochi giorni fa, è l'allenamento di LeBron con Bledsoe che ha lasciato presagire un interessamento da parte dei Suns per Kyrie, ma l'infortunio di Brandom Knight non permette margine di manovra a Phoenix, che non vuole e non può rinunciare al suo numero 2.
  • Carmelo Anthony: ormai una gara a due per il veterano dei Knicks. Houston con Harden e CP3 o Oklahoma con Westbrook e George, in entrambi i casi si verrebbe a formare un trio da titolo e da stropicciarsi gli occhi per la bellezza del gioco che si verrebbe a produrre.
  • Chiudiamo con 5 giocatori, i più interesanti, free agent che non hanno ancora un contratto e potrebbero essere molto utili in diverse squadre. Partiamo col veterano dei Grizzlies, Allen, 35 anni e non sentirli, ma tutto lascia presagire che oramai abbia fatto il suo tempo a Memphis e starebbe cercando una squadra in cui chiudere la carriera. Mirotic non più nei piani dei Bulls, potrebbe essere un ottimo colpo, anche se le sue prestazioni sono molto altalenanti e difensivamente parlando non è proprio un fenomeno, ma garantisce ottimi tiri dall'arco. Noel e Plumlee sono restricted free agent, cosa vuol dire? Che solo in caso di mancato contratto da parte della loro società, avranno la possibilità di accasarsi altrove, quindi tutto lascia presagire che entrambi continueranno con le rispettive franchigie (Dallas e Denver), eppure i contratti non sono ancora arrivati. Infine il giovane Ian Clark, chiuso dall'arrivo di Nick Young a Golden State, si trova fuori dalle rotazioni e sta cercando un contratto importante sia a livello tecnico che salariale.
Finale Trentino Basket Cup

Italia - Olanda 66-57


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Federazione Italiana Pallacanestro - Italbasket)


L'Italia vince la Trentino Basket Cup, ma non senza fatica. Infatti gli Olandesi sono molto più avanti nella preparazione, complice il fatto che debbano giocarsi tra pochi giorni le prequalificazioni ai mondiali. 
Gli Azzurri patiscono la forte difesa a zona degli Oranges che si mettono subito avanti di 7 lunghezze, ma per fortuna l'apporto delle seconde linee ci ha permesso di rimanere in gara. 

Poi alla fine del secondo quarto avviene quello che tutti sperano di non vedere mai in un match amichevole. Il centro olandese Kok, a difesa di un rimbalzo dopo un tiro libero avversario, allarga il gomito, prendendo in faccia il nostro Danilo Gallinari che decide di farsi giustizia da solo, tirandogli un gancio sotto l'cchio.
 Esito: espulsi entrambi, ma la cosa peggiore è l'aver riportato una frattura al metacarpo della mano destra dovuto al pugno per il Gallo, che gli farà saltare l'Europeo.
Il Gallo ha commesso un'ingenuità, che non solo fa male a se stesso ma soprattutto grava su tutta la squadra che perde un tassello fondamentale. Al suo posto verrà a Cagliari per il prossimo torneo di preparazione il giovane talento di Trento, Diego Flaccadori.

Alla fine l'Italia si aggrappa al Beli che trascina i suoi ad una vittoria importante e ottiene anche il premio come Mvp della competizione.
Ora tutti in Sardegna per continuare la preparazione in vista di un Europeo sempre più in salita ma consapevoli di avere i mezzi e i giocatori per poter arrivare a medaglia.


Coach Ettore Messina dovrà decidere chi tagliare dalla rosa, che ora conta 19 elementi:
- Awudu Abass (Olimpia Milano) 
- Pietro Aradori (Grissin Bon Reggio Emilia)
- Filippo Baldi Rossi (Dolomiti Energia Trentino)
- Marco Belinelli (Atlanta Hawks)
- Paul Biligha (Vanoli Cremona)
- Christian Burns (Brescia Basket Leonessa)
- Riccardo Cervi (Grissin Bon Reggio Emilia)
- Andrea Cinciarini (Olimpia Milano)
- Marco Cusin (Olimpia Milano)
- Luigi Datome (Fenerbahce) Capitano
- Amedeo Della Valle (Grissin Bon Reggio Emilia)
- Ariel Filloy (Reyer Venezia)
- Diego Flaccadori (Dolomiti Energia Trentino)
- Daniel Hackett (Olympiacos)
- Nicolò Melli (Fenerbahce)
- Davide Pascolo (Olimpia Milano)
- Stefano Tonut (Reyer Venezia)
- Luca Vitali (Brescia Basket Leonessa)
- Andrea Zerini (Scandone Avellino)

Soltanto 12 ci rappresenteranno! Forza Azzurri!

Scritto da L.