Un vile e insulso attacco terroristico ha colpito nella mattinata di venerdì una moschea nei pressi del piccolo centro di Bir El Abd, appartenente come tutta la zona dell'Al Rawdah al Sinai settentrionale.
Il luogo colpito, come risaputo, appartiene ai Sufi: orientamento spirituale mistico dell'islam considerato dalle forze terroristiche "apostata".
Il bilancio della strage, compiuta di proposito nel giorno di culto per i musulmani, è di duecentotrentacinque morti e centinaia di feriti. Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, un ordigno sarebbe esploso all'uscita dei fedeli dalla moschea, provocando il numero maggiore di vittime e feriti.
In un secondo momento, sarebbero poi stati sparati diversi colpi di arma da fuoco contro tutti coloro che, in preda alla disperazione, cercavano di allontanarsi dal luogo dell'attentato.
Gli attentatori hanno, sempre secondo le testimonianze dei superstiti, approfittato del giorno della preghiera pubblica. La moschea, sita nei pressi dell'autostrada internazionale, aveva come di consueto ospitato diversi fedeli provenienti dalle zone più disparate del paese e di passaggio in quell'area.
Da segnalare come, nella zona dell'attacco, sia attivo un gruppo di jihadisti alleati dell'Isis.
Diversi messaggi di cordoglio verso le vittime sono pervenuti nei giorni passati: dal presidente Al-Sisi al Papa , da Donald Trump a Sergio Mattarella, senza annoverare le numerose personalità meno influenti ma non per questo meno colpite da questo avvenimento.
-Scritto da A-
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