lunedì 13 novembre 2017

Un'Italia troppo brutta per essere vera


Quelli di questa sera a San Siro saranno i novanta minuti più lunghi a cui ciascun italiano avrà mai assistito. Dopo la scialba prestazione di Stoccolma, la Nazionale guidata dal confusionario Giampiero Ventura si giocherà le proprie chance di qualificazione ai mondiali 2018 dinnanzi al pubblico amico.


Lo strano e per certi versi beffardo uno a zero subito contro gli scandinavi, arrivato su un tiro innocuo di Johansson sfortunatamente deviato da un impalpabile Daniele De Rossi, ha evidenziato una volta ancora il momento di profonda crisi che sta attraversando il nostro movimento calcistico.
A Solna, il nostro Commissario Tecnico ha giustificato l'opaca prestazione azzurra dietro ad un'arbitraggio, a suo dire troppo permissivo e alla sfortuna; niente di più errato si potrebbe celare in queste patetiche scuse. Noi siamo l'Italia, assenti solo in una competizione mondiale sino ad ora (nel 1958) e non è accettabile mascherare la pochezza tattica e la povertà di gioco dietro a delle scusanti da squadra di provincia.
In questo momento, la nostra nazionale è il frutto della confusione mentale del nostro C.T. il quale, a due anni dalla presa in carico della squadra, ancora non riesce a trovarne la quadra giusta. Moduli continuamente in evoluzione, giocatori essenziali per esprimere un bel gioco malamente lasciati a scaldare la panchina pongono seri interrogativi sul fatto che Ventura sia stato da parte della FGCI la scelta corretta.
La Svezia pur non avendo la nostra stessa qualità od il nostro talento, venerdì sera ha meritato di vincere la partita perché squadra più coesa e compatta della nostra. Gli azzurri dopo l'iniziale occasione capitata sulla testa di uno spento Belotti, hanno man mano abbassato il proprio baricentro e gli svedesi hanno potuto minuto dopo minuto gestire la gara nel modo a loro più congeniale, mettendola sul piano della fisicità. Questo, sommato allo sterile possesso palla nostrano, hanno esaltato la Nazionale di Jan Andersson, ora  a novanta minuti da una qualificazione alla vigilia insperata.
Novanta minuti, ancora un'ora e mezza di gioco per far davvero capire chi siamo e ribaltare il risultato, consci che questa non è la Nazionale che noi vogliamo.
Sveglia e forza azzurri!!

                                                                         -Scritto da A-

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