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mercoledì 28 febbraio 2018

Innovativamente statue!


(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.focus.it)

Per continuare sul filone delle statue particolari di qualche settimana fa, quest'oggi andremo a scoprire l'enorme forchetta in acciaio inossidabile che si trova al centro del lago Lemano a Vevey, in Svizzera.

L'opera è stata scolpita nel 1995 da due artisti locali, Jean Pierre Zaugg e Georges Favre, per spronare il turismo nel scoprire la presenza, su una delle due rive del lago, del famoso Museo dell'Alimentazione (Alimentarium). 

Questa è una prova di come l'arte e il marketing possano essere un connubio perfetto, capace di stupire e attrarre le persone incalzandole.

Scritto da L.

mercoledì 14 febbraio 2018

Arte e Amore: un connubio perfetto!


Proprio come il titolo suggerisce l'arte e l'amore sono strettamente collegati gli uni agli altri e questa settimana per l'articolo sull'arte abbiamo deciso di concentrarci proprio su questo tema.
Quale opera poteva essere presa in esame, se non una delle manifestazioni più belle che la storia abbia mai visto e che fortuna vuole sia tranquillamente ammirabile al Louvre di Parigi.


(Immagine presa dal Sito Ufficiale it.wikipedia.org)

Ovviamente sto parlando di Amore e Psiche, la più famosa scultura di Antonio Canova. Un marmo bianco che rende l'immagine indelebile nella nostra mente, capace di superare i limiti del tempo per entrare di diritto all'interno dell'iconicismo moderno.
Creata tra il 1787 e il 1793, quest'opera d'arte sopravvive ai giorni nostri per la potenza del messaggio sempre attuale di un'amore passionale e tormentato, capace di superare gli ostacoli.

La vicenda è stata presa dal famoso racconto del II secolo d.C. l'Asino d'Oro di Lucio Apuleio.
Psiche era una fanciulla dalla bellezza seducente e smisurata. Ovviamente non passò inosservata nell'Olimpo e scatenò l'invidia della dea che incarnava quella stessa virtù, Venere, che decise di farsi aiutare dal figlio Amore, meglio conosciuto come Cupido.
L'aiutante avrebbe dovuto farla innamorare di uno zotico che non avrebbe dovuto ricambiare i suoi sentimenti, ma così non andò.
Una volta incontrata la fanciulla, Amore ne venne folgorato e decise con l'aiuto di Zefiro di portarla nel suo palazzo. La loro storia di passione era perfetta, nonostante lei non avesse mai scoperto l'identità del suo amato, tenutagli segreta per evitare le ire della madre.
Spronata dalle sorelle, riuscì a vedere il suo volto, ma così facendo fece scappare Amore che per l'indignazione non la volle più vedere.
Psiche distrutta d'allontanamento, cercò di ricongiungersi con lui guadagnandosi l'immortalità attraversando diverse prove messegli di fronte da Venere. Nonostante le difficoltà, riuscì a superarle tutte brillantemente. La Dea della bellezza decise allora di metterle di fronte la prova più ardua: scendere negli Inferi e chiedere alla Regina dell'Inferno Proserpina un po' della sua bellezza.
La giovane ragazza ricevette un'ampolla, ma spinta dalla curiosità volle guardare all'interno, scoprendo che al posto della bellezza vi era un sonno infernale che la fece addormentare profondamente. Amore venuto a conoscenza del tragico destino dell'amata, scenderà nella terra di Ade per risvegliarla, in modo abbastanza fiabesco, con un bacio.


(Immagine presa dal Sito Ufficiale cultura.biografieonline.it)

"Se Orfeo non si fosse girato, se Psiche non avesse tentato di conoscere, allora noi non avremmo creduto alla forza del loro amore." - Cit. Apuleio.

Scritto da L.



mercoledì 7 febbraio 2018

Curiosità artistica



(Immagine presa dal Sito Ufficiale radiobau.it)


Non tutti sanno che il capostipite della Pop Art, Andy Warhol, era sempre accompagnato da il suo cane Archie. Il piccolo bassotto era solito seguire l'amato padrone anche durante le interviste.
L'artista sfruttava il giovane compagno di avventure, girandogli le domande che riteneva scomode o quelle a cui era incapace di dare risposta.

Il suo alter ego canino non si tirò mai indietro da nessuna spinosa domanda ricevuta.

Scritto da L.

mercoledì 31 gennaio 2018

Il furfante del canale


(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.tastingtheworld.it)

Questa settimana, come nelle due precedenti, l'articolo settimanale sull'arte prenderà in esame una statua.

Questa volta parliamo della bellissima opera dello scultore belga Tom Frantzen. Il giovane artista ha deciso di omaggiare la capitale della sua Nazione con diverse statue in giro per tutta Bruxelles.
La più famosa è proprio questa: Vaartkapoen (italianizzando: La canaglia del canale); rappresentante un giovane malvivente nascosto in un tombino intento a far inciampare un poliziotto.

Fatta per tributare la vittoria dell'anarchia giovanile su il sistema autoritario, è divenuta un simbolo identificativo della città belga. La potrete ammirare in piazza Saintelette ad una decina di minuti a piedi dal centro.

Scritto da L. 

mercoledì 24 gennaio 2018

Arte: il potere del ricordo!


Oggi l'articolo settimanale dell'arte verrà dedicato ad una scultura che ritengo possa appieno riepilogare la forza, il dolore e il ricordo di un evento che ogni anno viene celebrato nel Giorno della Memoria (il 27 gennaio).
Come mi sforzo di dire da sempre, l'arte è comunicazione, non solo intrattenimento, alle volte il suo sapore squisitamente sociale travalica il divertimento, per incontrare fini più nobili come il ricordo.


(Immagine presa dal Sito Ufficiale it.wikipedia.org)

Oggi vi mostrerò un'opera sconosciuta ai più, dall'impatto emotivo universale.
Parliamo delle scarpe poste sul lato di Pest, lungo la riva del Danubio, che per l'appunto divide la capitale Ungherese, Budapest.
Queste scarpe sono il simbolo di un'efferato massacro nei confronti della comunità ebraica ungherese.
Nel 1944/45 il Partito delle Croci Frecciate collaborò con i nazisti. Infatti, erano soliti imprigionare gli ebrei all'interno delle loro case nel ghetto, per poi assassinarli in città. Precisamente su una delle due rive del Danubio. Legati a gruppi di tre. Solo quello centrale era destinato ad una morte veloce, data dal colpo di pistola, mentre gli altri erano destinati a morire annegati dentro al fiume. Nessuno veniva risparmiato: bambini, donne e anziani.
Prima di legarli erano soliti fargli togliere le scarpe, considerate come un capo d'abbigliamento pregiato e non doverose di andare perso nelle acque del fiume.

Così il regista Can Togay, assieme allo scultore Gyula Pauer ha deciso di ricordare quelle vittime per mezzo di un'opera che, ogni volta che la si guarda, lascia senza parole.


(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.luoghidanonperdere.com)

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perchè ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.

Cit. Primo Levi

Scritto da L.

mercoledì 17 gennaio 2018

Thun



(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale THUN)


Oggi parlando di arte tocchiamo un'altra faccia dell'eterogeneo mondo artistico, ovvero: l'artigianato!
Il nostro paese è famoso in tutto il mondo per le sue produzioni e spesso piccole realtà locali sono state capaci di catapultarsi nel mondo del mercato globale, ottenendo notorietà e prestigio.

Prenderemo in esame un'azienda di questo tipo che è stata capace di realizzare i propri sogni e di migliorarsi nel tempo, tenendo fede alle tradizione da cui è partita.

La Thun famosa per la realizzazione di oggettistica da collezione, di articoli da decoro interni e idee regalo, è stata capace di fatturare 87,5 milioni di euro nel 2016, con a carico più di 370 dipendenti, potendo contare su oltre un migliaio di punti vendita in tutto il mondo.

(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.thun.net)

La cosa che fa più scalpore è il sapere da dove sono partiti. Nel, non molto lontano, 1950 i coniugi Otmar e Lene Thun hanno messo in piedi negli scantinati di Castel Sant'Angelo (Klebestein) a Bolzano il laboratorio atelier Officine Ceramiche Thun che si occupava di produrre piccoli oggetti in ceramica e piastrelle per stufe, anch'esse naturalmente in ceramica.

Il simbolo dell'azienda è il caratteristico angioletto con gli occhi chiusi che nel tempo non solo è diventato simbolo della città di Bolzano ma di tutta la regione del Trentino Alto Adige.
Esso venne realizzato per la prima volta proprio da Lene mentre osservava i suoi figli Matteo e Peter dormire. Probabilmente la giovane Thun non avrebbe mai immaginato che da quella intuizione e da una serrata attività di passaparola si sarebbe dato vita alla realtà che tutt'oggi conosciamo.

(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.thun.net)

"Nella omologazione portata dalla globalizzazione, la maestria espressa dagli antichi mestieri è da salvaguardare al pari delle opere d'arte" - Cit. Carla Fendi

Scritto da L.

mercoledì 10 gennaio 2018

Support


A mio personale avviso, la scultura più bella dell'anno appena passato ha avuto la fortuna di essere esposta in una delle città più belle del pianeta.


(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.art-vibes.com, foto di Dario Di Trana)

Le immagini della meravigliosa installazione dello scultore romano Lorenzo Quinn hanno fatto il giro del mondo intero.

Proprio come il nome suggerisce ("Support") le enormi mani, che fuoriuscivano dal Canal Grande, sorreggono i lati dell'antico palazzo veneziano, dove risiede lo storico Ca' Sagredo Hotel.

Nella sua semplicità iconica e più che suggestiva, l'elemento che più impreziosisce l'opera è il suo messaggio; ovvero di sostenere la bellissima città dei leoni alati, di San Marco, dei ponti, dei canali e delle gondole, di proteggerla dalle minacce dei cambiamenti climatici e dal decadimento.

Per me non ci sono dubbi , questo è il tipo di arte che serve; mi faccio portatore di questo messaggio di promozione verso artisti capaci di produrre opere che siano in grado di abbellire e insegnare.
Mai come ora c'è bisogno di far conoscere ed emozionare.



(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.art-vibes.com, foto di Dario Di Trana)

"L'arte scuote dall'anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni" Cit. Pablo Picasso

Scritto da L.

mercoledì 13 dicembre 2017

Picasso come non lo avete mai visto!

Pablo Picasso

Pablo Picasso, uno degli artisti più famosi di tutti i tempi, il capostipite del cubismo... ma ce la farà questa volta a stupirvi Newsollo?


(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.tes.com)

Abbiamo scovato per voi tre particolarità, quantomai originali che hanno caratterizzato la vita del pittore spagnolo. Iniziamo!


  1. Iniziamo da un dato di fatto che siamo convinti lo avrebbe reso molto fiero. Ovvero, il fatto di detenere il Guinness World Record di pittore più prolifico della storia. Non male Pablo!
  2. Forse non tutti sanno che esiste una maledizione, legata alla persona di Picasso e alle sue amanti che prende proprio il suo nome. Sembra sia stato appurato che il Maestro avesse un carattere particolarmente complicato e forse proprio per questo buona parte delle donne della sua vita hanno deciso di darci un taglio netto, forse troppo. La prima moglie, Olga Kolkova, finì per impazzire; la seconda moglie, Jacqueline Roque, si sparò, due delle sue più famose amanti, Marie-Therese Walter e Dora Maar, si tolsero la vita rispettivamente impiccandosi e suicidandosi dopo un'esaurimento. Un uomo a cui far sposare tua figlia... anche no.
  3. Infine parliamo di uno dei suoi più famosi e stupendi quadri. Guernica è una prova su tela del dolore e della ferocia della seconda guerra mondiale. Non tutti sanno che alcuni soldati Nazisti accompagnati dall'ambasciatore tedesco di Parigi andarono ad ammirare l'opera e chiesero stupefatti al pittore se fosse stato lui a fare quell'orrore, e il Maestro rispose, come meglio non si sarebbe potuto: "No, è opera vostra."

Pablo Picasso, Guernica, 1937
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.libertaepersona.com)

Scritto da L.

mercoledì 6 dicembre 2017

Curiosità Artistica


Non fate arrabbiare Michelangelo


(Immagine presa dal Sito Ufficiale it.wikipedia.org)

Oggi vi propongo una curiosità che sanno davvero in pochi.
Se io menziono la Cappella Sistina a tutti di conseguenza viene in mente il genio di Michelangelo Buonarroti.

Ma io voglio cercare di portare la vostra attenzione su un dettaglio del gigantesco affresco principale, il "Giudizio Universale".

Secondo diverse teorie è stato appurato che il cerimoniere Biagio da Cesena, durante i lavori, aveva affermato per l'eccessiva quantità di nudi che il lavoro di Michelangelo era da considerarsi un'opera da osteria, più che da ambienti sacri e religiosi.

Bene, il Buonarroti non era famoso per avere un carattere dall'indole buona e decise di vendicarsi dando le sue sembianze al giudice degli inferi, Minosse; adornandolo con orecchie d'asino e un serpente che, avvolto tutt'attorno alla bestia, gli mordeva il membro.


(Immagine presa dal Sito Ufficiale it.wikipedia.org)

Scritto da L.





mercoledì 29 novembre 2017

Salvator Mundi da record!


Un paio di settimane fa, avevo pubblicato il consueto articolo sull'arte, concentrando l'attenzione del pubblico sulle vendite record delle aste (Aste Pazze).

Ma manco a dirlo, il giorno dopo avviene l'asta che sconvolge tutti gli schemi e supera di gran lunga tutte le precedenti.
Proprio così, alla famosissima casa di aste Christie's a New York è stato venduto l'ultimo quadro ancora in mani private in circolazione di Leonardo Da Vinci: il Salvator Mundi.

Il prezzo è un qualcosa di impensabile, se si considera che la prima volta che venne venduto, nel lontano 1958, fu considerato un falso e venduto per la misera cifra di 45 sterline.
Sta di fatto che nel 2013 arrivò nelle mani del miliardario russo, nonchè presidente della squadra di calcio AC Monacò, Dimitri Ryobovlev per 127,5 milioni di $. Non proprio "du spicci", ma niente se si considera la vendita record di cui parlavamo qui sopra.

I 19 minuti d'asta, che hanno fatto la storia, hanno toccato l'insensata cifra di 450 milioni di dollari.
Leonardo surclassa, quello che doveva essere il pezzo forte di giornata, ovvero Le 60 Ultime Cene di Andy Warhol (che è stato comunque acquistato per 56 milioni).

Il vero colpo di genio degli organizzatori dell'asta è stato quello di porre tra gli artisti dell'arte moderna e contemporanea un'opera di uno degli intramontabili Old Masters; ottenendo una visibilità che non avrebbe avuto.

Spiace che l'arte sia sempre più un mondo dettato dalle cifre mastodontiche del mercato, ma ci auguriamo che, almeno, l'enorme pubblicità mediatica di questo evento avvicini molta più gente al genio di Leonardo.


Leonardo Da Vinci, Salvator Mundi, 1490-1519
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.artslife.com)

Scritto da L.







mercoledì 22 novembre 2017

Curiosità Artistiche

Salvador Dalì



Dalì in compagnia del suo gattopardo Babou
(Immagine presa dal Sito Ufficiale it.wikipedia.org)

Tutti conosciamo il surrealismo, gli orologi e i baffi dell'artista sopracitato.
Proverò a sorprendervi con 5 particolarità, quantomai originali sul pittore spagnolo. Cominciamo!
  • Fin dall'adolescenza il giovane Salvador si rivelò stravagante. Basti pensare che decise di non sostenere l'esame finale di storia dell'arte della sua scuola, ritenendo che gli insegnanti non fossero degni di giudicarlo, vista la sua superiore conoscenza sull'argomento. In realtà il giovane artista studiò questo escamotage in modo che il padre continuasse a stipendiare i suoi studi e a mantenerlo. 
  • La sua passione per il surreale lo portò, nei primi anni 60, ad acquistare come animale da compagnia un gattopardo americano di nome Babou. Per tranquillizzare i passanti che lo vedevano andare in giro col felino al guinzaglio, raccontava che fosse un gatto innocuo fuoriuscito da uno dei suoi quadri.
  • Dalì aveva l'inusuale abitudine di non pagare le proprie segretarie con denaro ma piuttosto con suoi bozzetti e disegni. Le impiegate, che forse inizialmente avranno storto il naso di fronte a questa formula di pagamento, si sono ricredute una volta morto l'artista, vendendo le opere e vivendo di rendita.
  • Il pittore era un grande amante delle donne e, come tanti, rimase ammaliato dalla bellezza della modella italiana Amanda Lear, che divenne la sua musa ispiratrice. Non volendo separarsene, per un buon quindicennio, portò avanti una relazione a tre con la moglie e l'amante, il tutto ovviamente col consenso incondizionato di entrambe.
  • Oltre ai dipinti, Dalì è ben riconoscibile per l'essere un'artista poliedrico e a tutto tondo. Il suo talento lo portò a disegnare una linea di cravatte, una collezione di gioielli per donna e il famosissimo logo della celebre azienda di lecca lecca, Chupa Chups.


(immagine presa dal Sito Ufficiale maddmaths.simai.eu)

Scritto da L.

mercoledì 15 novembre 2017

Curiosità Artistica


Quante volte ci siamo chiesti se con l'arte si possa in qualche maniera campare e tirare avanti.
Bene non guardiamo il guadagno effettivo degli artisti, che spesso son dovuti morire per ottenere la visibilità che in vita non avevano mai raggiunto. Quindi analizziamo più il mondo circostante che smuove economicamente somme monstre!


Jackson Pollock, No. 5, 1948
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.focus.it)

Ecco a voi i 5 quadri battuti all'asta o venduti a privati più cari al mondo!


Paul Cézanne, I giocatori di carte, 1895
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.focus.it)

  • Entra in classifica, nella top 5, la sregolatezza del genio di Jackson Pollock. Infatti nel 2006 il suo No. 5, 1948 è stato venduto dal magnate David Geffen al tycoon messicano David Martinez per la modica cifra di 140 milioni di dollari.
  • Subito fuori dal podio arriva il pittore capostipite del cubismo, Pablo Picasso, con Donne di Algeri. La sua opera è stata battuta all'asta con il prezzo record di 160 milioni di euro. In assoluto la vendita più cara di un'opera d'arte, in un'asta.
  • Infatti il podio è interamente occupato da vendite di privati. Sul gradino più basso degli iridati si piazza un pittore decisamente più attuale e contemporaneo , rispetto agli altri. Il No. 6 (Violet, Green and Red) di Mark Rothko è stato aggiudicato nel 2014 per 165 milioni di euro al magnate russo Rybolovlev.
  • Ad un soffio dalla vittoria arriva la famiglia reale del Qatar che nel 2012 ha comprato da privati uno dei cinque esemplari esistenti de I giocatori di carte di Paul Cézanne. La cifra non è stata accertata, ma si sa per certo che ha superato di poco i 220 milioni di euro.
  • Din! Din! Din! Abbiamo un vincitore. Rimaniamo in Qatar (con una coalizione di musei nazionali), dove è avvenuto l'acquisto più caro della storia dell'arte, con l'acquisto del capolavoro di Paul Gauguin, Nafea faa ipoipo (traduzione: Quando ti sposi?). Proprio così, l'opera del pittore post-impressionista francese, del suo periodo polinesiano, vince a mani basse col prezzo monstre di 266 milioni di euro.


Paul Gauguin, Nafea faa ipoipo, 1892
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.focus.it)

Scritto da L.


mercoledì 8 novembre 2017

Photo Ark

Arte


un cucciolo, nato da soli sei giorni, di Tapiro della Malesia
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.nationalgeographic.it)

Photo Ark

Oggi il nostro articolo settimanale sull'arte tocca la fotografia. Voglio ampliare, per quello che posso, l'eco dell'intento di questo fotografo di National Geographic, Joel Sartore, che cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla biodiversità animale e l'estinzione di quest'ultimi.


il Fennec, il più piccolo canide al mondo, residente delle dune sabbiose del Sahara
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.nationalgeographic.it)

Il progetto è iniziato mentre badava ai suoi tre figli, visto che la moglie stava lottando contro un tumore al seno che l'ha costretta a sostenere mesi di chemioterapia, radioterapia e due interventi chirurgici.
Per fortuna tutto è andato per il meglio ed è guarita, ma in quei mesi Joel decise di dare un proprio contributo, cercare di mostrare a tutti l'inevitabile e dando una voce a chi non ce l'ha.


un cucciolo di Pangolino arboricolo africano
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.nationalgeographic.it)

Iniziò fotografando alcune specie di roditori nello Zoo per bambini di Lincoln in Nebraska, a pochi km da casa sua. Per poi intraprendere un viaggio che lo ha portato dalle pendici Himalayane, fino alle foreste tropicali africane, passando per il Sud America fino alla piovosa Gran Bretagna.


un Porcospino brasiliano dalla coda prensile
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.nationalgeographic.it)

Dal 2006 ad oggi ha eseguito all'incirca 5600 ritratti. Sì perchè è vero che sono foto, ma il dettame base è quello di rappresentarli su fondo bianco o nero da vivi. In modo che il loro sguardo sia in grado di comunicare alla gente. Oltretutto potranno essere molto utili, in caso di studi successivi post estinzione di alcune specie.
Per quanto sia triste, molte specie fotografate da Sartore sono già condannate, mentre altre stanno combattendo per cercare di rimanere in vita.


un degli ultimi 70 esemplari di Presbite dalla testa bianca, Vietnam
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.nationalgeographic.it)

Joel continuerà questo lavoro fino a che le gambe lo reggeranno e noi non dobbiamo far altro che ammirare le sue foto e preservare questa biodiversità che è alla base dello sviluppo del nostro pianeta.

Scritto da L.

mercoledì 25 ottobre 2017

curiosità artistica



Molti artisti internazionali hanno dovuto fare altro prima di cimentarsi appieno nella pittura.

Partiamo dal famosissimo Monet che riuscì a realizzare il sogno di diventare un pittore, nonostante il padre avesse in serbo per lui una carriera già avviata in una drogheria.

Andando avanti col tempo arriviamo a uno dei più grandi esponenti dell'impressionismo, Paul Gauguin. Conosciuto da tutti come un famoso pittore e artista poliedrico ma forse non tutti sanno che lavorò come sterratore durante la costruzione del canale di Panama.

Infine tocchiamo un'altra corrente artistica gigantesca come l'espressionismo astratto. Il protagonista questa volta è Jackson Pollock che inizialmente per permettersi di lavorare sui suoi capolavori decise di fare l'addetto alla pulizia delle statue per la nettezza urbana e anche il bidello nella scuola dove il fratello maggiore Charles insegnava.

Scritto da L.

mercoledì 18 ottobre 2017

Curiosità Artistica



Monna Lisa 
(Immagine presa dal Sito Ufficiale it.wikipedia.org)

Questo dipinto non ha bisogno di presentazioni! Parliamo ovviamente della Monna Lisa di Da Vinci e solleviamo un dilemma a cui diversi esperti hanno dato le loro rispettive soluzioni.

Perchè la Gioconda non ha le sopracciglia?

La teoria più quotata suppone che all'epoca era una moda seguita da tutte le donne. Infatti la depilazione del viso era un status symbol nel cinquecento, che indicava il benessere e l'appartenenza ad un ceto aristocratico.

Altre teorie sostengono che nelle famosissime biografie del Vasari quando si parlava dell'opera le sopracciglia non venivano espressamente indicate ma vi si accennava della loro presenza. Per cui si pensa che durante un restauro fatto male siano andate perse o coperte.

Infine si ipotizza che Leonardo abbia usato questo escamotage per mettere un'ulteriore aurea di mistero attorno alla sua opera e favorendo l'idea che gli occhi della donna seguano colui che la osserva.

Una cosa è certa, ovvero che l'intento di Leonardo, se reale, è stato pienamente ottenuto.

Scritto da L.

mercoledì 11 ottobre 2017

Eduardo Kobra


Pace tra le Nazioni
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Eduardo Kobra)

Ragazzi se seguite questo blog e questa rubrica saprete che sono un accanito ammiratore della street art. Non vi avevo ancora parlato di uno dei miei preferiti, capace attraverso la sua visione del mondo multicolore a trasferire potenza e forza comunicativa a immagini iconiche.


Incentivo alla letteratura
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Eduardo Kobra)

Ecco a voi il più grande prospetto dell'arte di strada brasiliana Eduardo Kobra, fa parte del nuovo movimento artistico di San Paolo, città di cui è nativo e in cui si è imposto.


Yoda: Stop Wars
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Eduardo Kobra)

Le tecniche utilizzate sono le più svariate, utilizza pennelli, spray e aerografo solo per citarne alcuni.
La memoria e il messaggio sono essenziali nelle sue opere; tematiche come l'inquinamento, il riscaldamento globale, la deforestazione e la guerra gli sono molto care.


Amleto
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Eduardo Kobra)

Anche se ai più è conosciuto come il restyler per eccellenza delle icone.


Tupac e Notorious B.I.G.
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Eduardo Kobra)


Einstein
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Eduardo Kobra)

Molto attaccato alla sua terra e alle sue origini, un esempio lampante è l'enorme murales dedicato al padre fondatore della città paolista, Oscar Niemeyer.


Oscar Niemeyer
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Eduardo Kobra)

Tratto cromatico caleidoscopico e dimensioni mastodontiche, queste sono le parole chiave di un'artista che morde come un Kobra ma rilascia senso artistico e veleno al miele che come un liquore brucia l'animo fino a farlo stare bene.


Etnie
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Eduardo Kobra)

Scritto da L.

mercoledì 4 ottobre 2017

Charles Bukowski



(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.librofilia.it)

Ospedali, galere e puttane: ecco le università della vita. Ho preso diverse lauree. Chiamatemi dottore.

Molti conosceranno le sue frasi o poesie più celebri, perchè vengono utilizzate da molti nelle loro foto sui social per cercare di sembrare un po più acculturati della media.

Ma la mia domanda è: sapete realmente chi fu Charles Bukowski?

La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.

Il poeta naque nel lontano 1920 in Germania, più specificatamente ad Andernach, da un padre statunitense di origini polacco-tedesche e una madre tedesca.
Il padre stava facendo il servizio militare dopo la prima guerra mondiale in Germania, quando conobbe la sua anima gemella, ma l'economia tedesca stava collassando per via della depressione post bellica; così decisero di trasferirsi negli States, a Baltimora inizialmente per poi stabilirsi permanentemente nella periferia di Los Angeles.

Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.

L'infanzia di Henry Charles Bukowski Jr non fu delle più facili con il padre, dipinto dallo stesso Charles, violento e duro, oltre che disoccupato. Non venne facilmente accettato dai suoi coetanei che lo bullizzavano per via del suo accento e delle sue origini. All'epoca la solitudine e la timidezza erano i suoi tratti caratteristici.
Ma all'età di 13 anni incontrerà quello che sarà uno degli amori più duraturi della sua vita, ovvero quello con l'alcool, assaggiando a casa di un amico il suo primo bicchiere di vino.

Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; se non succede niente si beve per far succedere qualcosa.

Una volta conseguito il diploma alla High School, decise di proseguire nel City College di L.A. per due anni, seguendo corsi di arte, letteratura e giornalismo. Nel periodo universitario si avvicina dapprima a gruppi filo nazisti per poi aderire a gruppi di estrema sinistra, ma concretamente non credeva in nessuna di queste filosofie politiche e ammise di averlo fatto solo per conoscere gente che gli offrisse da bere.

Corrono come se avessero il fuoco sotto il sedere in cerca di qualcosa che non si trova. Si tratta fondamentalmente della paura di affrontare se stessi, si tratta fondamentalmente della paura di essere soli.
Invece a me fa paura la folla.

All'età di 24 anni, scrisse un paio di racconti ma non riuscì mai a raggiungere la fama; così iniziò quella che lui stesso definì "una sbronza durata dieci anni". Infatti lui dal 1945 al 1955 non scrisse più e iniziò a vagabondare per gli Stati Uniti, facendo lavori occasionali e alloggiando in pensioni economiche e diroccate.
Nel 1955 il suo bere lo portò a soffrire di ulcera e, se non fosse stato per le trasfusioni di sangue del padre, probabilmente gli sarebbe stata fatale. Questo evento lo spinse a ricominciare con la scrittura.
Sposò una poetessa senza neanche averla mai vista e, come logico che sia, vi divorziò dopo appena due anni.

Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla.

Tornò nella città degli angeli, dove decise di accettare un suo vecchio lavoro, ovvero l'impiegato archivista delle poste. Vi resterà per oltre 10 anni.
Un'altro evento che cambierà il suo modo di vedere la vita e lo influenzerà nella scrittura sarà la morte della sua musa, nonchè prima vera ragazza, Jane.

Se inizierò a parlare di amore e stelle, vi prego: abbattetemi.

La convivenza con Frances Smith, gli regalò la sua unica figlia Marina Louise. Nonostante questo odiava il rapporto con Frances e dopo poco chiuse i rapporti con entrambe.
La sua prima raccolta "Confessioni di un uomo folle abbastanza per vivere con le Bestie" fu pubblicata nel 1955 con a malapena 500 copie e seguì l'anno successivo "Tutti gli stronzi del mondo e me".
Nel frattempo pubblicò a puntate su dei giornali underground del tempo, parti del suo "Taccuino di un vecchio porco".

La svolta arrivò nel 1969 quando l'editore John Martin della Black Sparrow decise di offrirgli 100 $ al mese per vivere di scrittura e mollare tutto il resto. Charles non ci pensò un secondo e accettò l'offerta; nemmeno un mese diede alle stampe il suo primo romanzo autobiografico "Post Office", che lo rese celebre in tutta la Nazione e non solo.
Da quel momento decise di pubblicare quasi tutti i suoi scritti proprio con quella casa editrice che aveva creduto in lui ancora quando non era nessuno.

I pazzi e gli ubriachi sono gli ultimi santi della terra.

Ottenuta la fama si seguirono relazioni fugaci ma travolgenti, che condusse per avere ulteriore materiale letterario da cui accingere per i suoi successivi lavori.
Nel 1976 però si legò ad una donna, Linda Lee Beighle, appartenente ad una setta indiana. Insieme a lei decise di spostarsi nel distretto di San Pedro sempre a L.A. e decise di sposarla nel 1985, dopo anni di tira e molla.
Dopo aver sofferto di tubercolosi nel 1988, ci lascerà sei anni dopo per via di una leucemia fulminante che non gli lasciò scampo, permettendogli comunque di completare il suo ultimo romanzo "Pulp".

Un buon poeta non sa chi e che cosa è, è a un passo dall'orlo dell'abisso, ma non c'è niente di sacro in quello che fa, è un mestiere. Come lavare i pavimenti di un bar.

Ecco a voi la vita di un'Artista con la A maiuscola, uno che ha evitato di piegarsi al conformismo e deciso di cercare la realtà delle cose negli angoli più bui, proprio perchè più veri e sinceri.
Il suo è considerato Realismo Sporco perchè le tematiche principali sono per lo più alcool e sesso, ma la crudezza delle sue parole è arrivata fino a noi con forza; perchè il mondo che ha dipinto tramite le sue tinte forti, non è molto diverso dalla realtà di tutti i giorni in cui ci troviamo tutt'ora.

Che fine ha fatto la semplicità? Sembriamo tutti messi su un palcoscenico e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo.

Scritto da L.

giovedì 28 settembre 2017

Wynwood Walls Miami


Wynwood Wall (Art District)


Murale di quest'anno dell'artista Ron English.
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.thewynwoodwalls.com)

Era un quartiere malfamato negli anni 90 e durante i primi anni del nuovo millennio, abitato principalmente da portoricani e proprio per questa particolarità era riconosciuto come Little San Juan o El Barrio. Pieno zeppo di magazzini di vecchie industrie per lo più tessili e di scarpe, viene indicato come luogo da rivalutare tra tutti i subborghi provinciali di Miami.


Murale di quest'anno dell'artista Retna.
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.thewynwoodwalls.com)

Il quartiere è stato reinventato soprattutto grazie all'aiuto dell'immobiliarista e proprietario Tony Goldman che, nel 2009, mise a disposizione 6 palazzi che possedeva nella zona e scommise molto su questo progetto. Ovvero, dar vita al museo di Street Art più grande del mondo.


Murale di quest'anno degli artisti Pichi and Avo.
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.thewynwoodwalls.com)

All'epoca non sapeva che i suoi sogni si sarebbero trasformati in realtà, portando ogni anno sempre più artisti da tutto il mondo per nobilitare un'arte sottovalutata e accusata, ingiustamente, di non avere una storia alle spalle. Oltre alla visibilità e arrivata anche l'attenzione da parte dei media globali che non hanno potuto far altro che ricredersi di fronte alla maestosità e alla bellezza delle opere esposte.


Murale di quest'anno dell'artista Lady Pink.
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.thewynwoodwalls.com)

Nel 2010 si decise di ampliare gli orizzonti e oltre ai Muri giganteschi, si aggiunsero le Doors (porte) e vennero allestite anche molte gallerie d'arte tutto in torno al fulcro centrale.


Murale di quest'anno dell'artista Maya Hayuk.
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.thewynwoodwalls.com)

Un Museo della Strada capace di dare nuova linfa ad un quartiere; cultura e arte possono aiutare zone di città periferiche lasciate a se stesse, donandogli una nuova identità.


Murale di quest'anno dell'artista Case.
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.thewynwoodwalls.com)

Se siete appassionati del genere, non potete perdervi questo museo a cielo aperto che spazia dalla Old School Graffiti ai generi più moderni e attuali.
Colori, etnie e creatività. Basta una parola per racchiuderle tutte: Wynwood!


Murale di quest'anno dell'artista Cryptik.
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.thewynwoodwalls.com)

Scritto da L.

giovedì 21 settembre 2017

Yehuda Devir


Per la nostra rubrica dedicata all'arte abbiamo deciso di farvi conoscere un giovane talento.
Il suo nome è Yehuda Adi Devir. Laureatosi in Visual Communication all'Accademia delle Belle Arti e Design di Gerusalemme, ha deciso di intraprendere la sua carriera di illustratore e grafico soprattutto tramite la sponsorizzazione e l'aiuto dei social.


(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.yehudadevir.com)

Basti pensare che la sua pagina Instagram è seguita da più di 500 mila persone in tutto il mondo.
Divenuto famoso ai più proprio per le illustrazioni comiche che ritraggono la vita coniugale con sua moglie/collega a Tel Aviv.
Oltre a questo ha lavorato su commissione per illustrare libri, copertine di dischi, vestiti, loghi, poster e fumetti. Insomma un'artista a tutto tondo.


(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.yehudadevir.com)

Devir è il classico self made man capace di inventarsi e reinventarsi in ogni suo lavoro e la genuinità del disegno riporta queste sue caratteristiche.

Ora la sua tesi di laurea è considerata un'opera d'arte a tutti gli effetti. Si tratta di un murales lungo 11 metri e alto 2 che ritrae 300 istantanee e personaggi dell'industria cinematografica a partire dagli anni '20 fino ad arrivare ai giorni nostri.














(Immagini prese dal Sito Ufficiale www.yehudadevir.com)

Noi non possiamo far altro che promuovere artisti di questo calibro e augurare al giovanissimo Yehuda di continuare la sua escalation.

Vi lasciamo il link del suo blog qua sotto. Vedere per credere.
www.yehudadevir.com

Scritto da L.