Proprio come il titolo suggerisce l'arte e l'amore sono strettamente collegati gli uni agli altri e questa settimana per l'articolo sull'arte abbiamo deciso di concentrarci proprio su questo tema.
Quale opera poteva essere presa in esame, se non una delle manifestazioni più belle che la storia abbia mai visto e che fortuna vuole sia tranquillamente ammirabile al Louvre di Parigi.
(Immagine presa dal Sito Ufficiale it.wikipedia.org)
Ovviamente sto parlando di Amore e Psiche, la più famosa scultura di Antonio Canova. Un marmo bianco che rende l'immagine indelebile nella nostra mente, capace di superare i limiti del tempo per entrare di diritto all'interno dell'iconicismo moderno.
Creata tra il 1787 e il 1793, quest'opera d'arte sopravvive ai giorni nostri per la potenza del messaggio sempre attuale di un'amore passionale e tormentato, capace di superare gli ostacoli.
La vicenda è stata presa dal famoso racconto del II secolo d.C. l'Asino d'Oro di Lucio Apuleio.
Psiche era una fanciulla dalla bellezza seducente e smisurata. Ovviamente non passò inosservata nell'Olimpo e scatenò l'invidia della dea che incarnava quella stessa virtù, Venere, che decise di farsi aiutare dal figlio Amore, meglio conosciuto come Cupido.
L'aiutante avrebbe dovuto farla innamorare di uno zotico che non avrebbe dovuto ricambiare i suoi sentimenti, ma così non andò.
Una volta incontrata la fanciulla, Amore ne venne folgorato e decise con l'aiuto di Zefiro di portarla nel suo palazzo. La loro storia di passione era perfetta, nonostante lei non avesse mai scoperto l'identità del suo amato, tenutagli segreta per evitare le ire della madre.
Spronata dalle sorelle, riuscì a vedere il suo volto, ma così facendo fece scappare Amore che per l'indignazione non la volle più vedere.
Psiche distrutta d'allontanamento, cercò di ricongiungersi con lui guadagnandosi l'immortalità attraversando diverse prove messegli di fronte da Venere. Nonostante le difficoltà, riuscì a superarle tutte brillantemente. La Dea della bellezza decise allora di metterle di fronte la prova più ardua: scendere negli Inferi e chiedere alla Regina dell'Inferno Proserpina un po' della sua bellezza.
La giovane ragazza ricevette un'ampolla, ma spinta dalla curiosità volle guardare all'interno, scoprendo che al posto della bellezza vi era un sonno infernale che la fece addormentare profondamente. Amore venuto a conoscenza del tragico destino dell'amata, scenderà nella terra di Ade per risvegliarla, in modo abbastanza fiabesco, con un bacio.
(Immagine presa dal Sito Ufficiale cultura.biografieonline.it)
"Se Orfeo non si fosse girato, se Psiche non avesse tentato di conoscere, allora noi non avremmo creduto alla forza del loro amore." - Cit. Apuleio.
Scritto da L.
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