martedì 6 febbraio 2018

Spari contro i migranti: l'odio razziale investe Macerata


Ancora una volta l'odio razziale ed indiscriminato verso tutto ciò che, secondo i canoni odierni è differente a noi, ha visto il nostro Bel Paese protagonista. 


Nella mattinata di sabato tre febbraio, la cittadina di Macerata nelle Marche è stata il teatro di un'insulso raid razzista che ha coinvolto un ventottenne italiano, reo di aver sparato su una folla di persone di colore e capace di gettare nel panico una comunità intera.
Il colpevole, tale Luca Traini, era noto agli abitanti della zona per il suo essere apertamente simpatizzante di movimenti di estrema destra, oltre ad essere stato nel 2017 un ex candidato a consigliere del consiglio comunale di Corridonia per la Lega Nord.

La dinamica dei fatti, resa pubblica dai mass-media, ha visto il giovane uomo sparare dalla propria auto con un'arma da fuoco, regolarmente registrata, in direzione di un gruppo di giovani persone di origine africana. Scappato dal luogo della sparatoria, Traini avrebbe percorso un tratto di strada in automobile, precisamente sino a piazza della Vittoria. Qui, disceso dal mezzo, avrebbe scalato i gradini del Monumento ai Caduti sito nel cento del paese e dopo essersi avvolto in una bandiera tricolore avrebbe mostrato agli esterrefatti passanti il saluto fascista.
Una volta tratto in arresto dalle forza dell'ordine con l'accusa di tentato omicidio, il folle avrebbe dichiarato di aver compiuto il gesto per restituire "l'Italia agli italiani" e di non pentirsi affatto di quanto ultimato poco prima, perché era ciò che "doveva esser fatto".

Sono in tutto state sei le persone raggiunte dai colpi di pistola esplosi dalla pazzia dell'uomo, tutte di colore e di età compresa fra i ventuno ed i trentatre anni. La fortuna e la mira approssimativa del killer han fatto si che nessuno dei coinvolti sia ora in  pericolo di vita. Con lievi contusioni, ferite ma tanta, tanta paura, i cinque uomini e la donna interessati sono stati nelle scorse ore dimessi dagli ospedali di zona. 

Pronta e ferma la condanna da parte dello Stato italiano al gesto, dichiarato inconcepibile e disumano. L'aria tesa che si respira fra i differenti partiti politici non ha ostacolato la veemente reazione del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il quale ha affermato come "odio e violenza non riusciranno a dividerci", rincarando la dose e confermando come delitti e gesti razziali verranno severamente perseguitati dalla giustizia nostrana.


-Scritto da A-


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