Il primo sms della storia, inviato il 3 dicembre 1992 dall'ingegnere Neil Papworth a Richard Jarvis, recitava le parole Buon Natale. Era un sms primordiale mandato da un computer e ricevuto da un telefonino Orbitel 901. L'idea era di utilizzarlo come un servizio di cercapersone, ma da quel primo messaggino da 140 byte, la storia era segnata. Nokia ci lavorò intensamente e nei primi mesi del 1993 uno stagista dell'azienda finlandese, Riku Pihkonen, inviò il primo vero e proprio sms da mobile a mobile durante il test del Nokia 2110, messo in commercio nel gennaio 1994. E gli operatori iniziarono a proporre il nuovo servizio, che partì lentamente, dato che fino al 1999 i messaggi potevano essere inviati solo a clienti dello stesso network.
In seguito il mercato esplose diventando un fenomeno culturale, oltre che un enorme business. Nel 2007 negli USA per la prima volta il numero totale di messaggi superò le telefonate, raggiungendo i seimila miliardi nel 2010, garantendo enormi utili agli operatori che in seguito introdussero gli mms, ovvero i messaggi multimediali. L'idea iniziale era di avere la possibilità di inviare messaggi anche durante le riunioni senza disturbare nessuno. Pensato dunque come strumento di lavoro, gli sms hanno spopolato, diventando un sistema di comunicazione immediato e flessibile. Ad oggi l'sms è sotto attacco da parte di applicazioni gratuite come Whatsapp, rese possibili dall'arrivo degli smartphone, sui quali è possibile caricare app sempre più sofisticate.
Nel 2012 per la prima volta le chat scambiate nel mondo hanno superato quello degli sms. Ormai il problema degli sms non è tecnologico, ma di costo. Lì dovranno agire gli operatori se vorranno mantenerlo in vita, anche perché funziona bene dove non è presente connessione ad internet.
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