martedì 5 dicembre 2017

Giustizia per Daphne Galizia


Ad oggi sono esattamente trascorsi cinquanta lunghi giorni da quel maledetto 16 ottobre 2017, in cui la giornalista Daphne Caruana Galizia fu uccisa da un'autobomba.


Aveva solamente cinquantatré anni Daphne ma alle spalle poteva vantare una signora carriera giornalistica. La reporter, dopo anni di lavoro per la carta stampata, aveva conquistato notorietà per le accuse di corruzione rivolte al presidente maltese Joseph Muscat e a molti suoi sostenitori politici. 
Specializzata in giornalismo investigativo, la Galizia aveva indagato sugli scandali fiscali "Panama papers" e "Malta files". Inoltre sul suo blog personale, Running Commentary, la stessa era solita perpetrare un giornalismo "senza censura", ricco di inchieste ma anche e soprattutto riflessioni personali.
Proprio questo suo coraggio nell'attaccare, spesso e volentieri, personaggi scomodi, le aveva causato ripercussioni giudiziarie e costanti messaggi minatori fino ad arrivare a quel dannato giorno di metà ottobre, quando nei pressi di Bidnija, un autobomba è deflagrata causando la morte sul colpo della blogger.

E' notizia odierna invece che la polizia di Malta ha portato all'arresto di dieci persone sospettate dell'efferato attentato contro Daphne Galizia. A darne la notizia è stato in prima persona il premier Joseph Muscat, il quale ha poi spiegato, in un secondo momento, di come ora la questura abbia a disposizione quarantotto ore per interrogare i sospettati e decidere se continuare a procedere legalmente nei loro confronti.
Il premier, ha poi continuato il suo discorso comunicando come la notizia del blitz sia d'interesse pubblico e di come, in queste settimane, la vicenda e le dinamiche dell'attentato abbiano tenuto lo stesso più volte impegnato.

L'operazione svolta congiuntamente tra le forze armate di Malta, la polizia ed i servizi di sicurezza, è il risultato di una lunga e meticolosa indagine che ha visto i sospetti essere pedinati per più tempo prima di esser sottoposti ad arresto. Diverse le zone dell'isola in cui sono avvenute le perquisizioni e i fermi, da Marsa a Bugibba passando per Zebbug.
Una cosa sola ora noi tutti ci auguriamo, che la giustizia possa ora fare il suo corso portando finalmente verità e rendendo onore alla memoria di Daphne Caruana Galizia.


-Scritto da A- 

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