lunedì 11 dicembre 2017

Le gemme del genocidio


Sembra un ottimo titolo per un sequel del meraviglioso film di Edward Zwick, "Blood Diamond" che aveva per protagonista uno straordinario Leonardo Di Caprio.
La notizia ha colpito tutti, proprio ieri la campagna internazionale di gioielli Cartier ha deciso di seguire la linea politica intrapresa già da qualche settimana da Tiffany, decidendo di non rifornirsi più di gemme dalla Birmania.


Infatti, si è scoperto che le attività di estrazione e di vendita all'asta di preziosi era direttamente coordinata dai generali dell'ex colonia inglese attraverso imprese controllate dalle forze armate. Perciò l'acquisto dei meravigliosi gioielli birmani, avrebbe favorito il finanziamento illegale dell'esercito e la persecuzione della minoranza musulmana Rohingya dal paese.


Erano già arrivate alla Birmania diverse sanzioni nel 2013 e nel 2016 dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti, successivamente revocate dopo la liberazione dagli arresti domiciliari dell'ex dissidente Aung San Suu Kyi, ora leader del paese; mostrando una parziale apertura nei confronti di una politica più democratica.

Le major delle principali compagnie di gioielli internazionali non hanno più intenzione di guardare e di finanziare una tale barbarie, denunciandone l'acquisto.
Il sangue che scorre in Birmania scivola sui colli delle belle modelle sorridenti sui cartelloni pubblicitari di tutto il mondo.

Scritto da L.

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