martedì 19 dicembre 2017

La triste fine di Rebecca Dykes


Cercando si superare lo sgomento al quale tutti noi siamo sottoposti dopo notizie del genere, proveremo nel meno cruento modo possibile a raccontarvi la storia di Rebecca Dykes, rendendole in parte omaggio e sperando di non ferire ulteriormente amici, parenti e conoscenti della stessa.


Rebecca Dykes era una giovane donna di appena trent'anni e, come forse avrete intuito dal verbo impiegato al passato, ella non è più con noi. Dopo essersi laureata presso l'università di Manchester ed aver conseguito la specializzazione in sicurezza internazionale e governance globale nella capitale inglese, alla Birkbeck University,  la ragazza aveva cominciato a servire il proprio governo. Dopo una prima esperienza come analista in Iraq, Rebecca era subentrata in diversi team governativi, tra i quali quello che si occupava della Libia. 
Dalla scorso gennaio la giovane si era trasferita a Beirut, dove aveva iniziato a lavorare presso l'ambasciata locale del Regno di Sua Maestà; ed è qui, nella capitale del Libano, che il corpo esanime della donna è stato ritrovato sul ciglio di un'autostrada.
Come riportato dalla polizia libanese, il cadavere ritrovato nella zona di Metn denotava evidenti segni di strangolamento, probabilmente causati da una corda, mentre una seconda autopsia stabilirà se prima della morte la ragazza abbia subito un qualche tipo di violenza sessuale. L'ambasciata britannica, per mano del suo ambasciatore Hugo Shorter, si è detta profondamente addolorata dalla perdita e pronta a collaborare con le forze locali per stabilire l'esatta dinamica degli eventi ed incarcerare quanto prima il o i colpevoli dell'efferato omicidio.

Secondo la ricostruzione dei fatti, la giovane sarebbe morta nella notte tra venerdì e sabato; dopo aver festeggiato con amici e colleghi in un locale del centro l'addio di un'amica al Libano, la giovane era stata vista allontanarsi intorno alle due del mattino. All'indomani, la stessa avrebbe dovuto imbarcarsi su un volo che l'avrebbe riportata in Inghilterra, dove avrebbe trascorso le vacanze di Natale insieme alla famiglia.  
Con ogni probabilità, dopo aver lasciato gli amici, avrà incontrato la persona che dopo averla portata a diversi chilometri di distanza del centro l'ha poi uccisa.

Nella notte tra domenica e lunedì le forze dell'ordine di Beirut hanno proceduto al primo arresto di un sospettato, considerato il responsabile della morte della giovane. Costui, un tassista libanese, sarebbe tuttora sotto interrogatorio mentre gli investigatori hanno escluso che il caso abbia una matrice politica.


-Scritto da A- 

Nessun commento:

Posta un commento