giovedì 21 dicembre 2017

Tutti contro Vittorio Emanuele III


Negli ultimi giorni le questioni di casa Savoia, la famiglia che diede i natali ai Re d'Italia sino alla proclamazione della Repubblica, sono tornate fortemente d'attualità, irritando ed inasprendo ulteriormente i rapporti fra i discendenti degli ex sovrani e la popolazione nostrana.


In gran segreto, lo Stato italiano ha acconsentito alle richieste di Maria Gabriella di Savoia di riportare in patria le salme del Re Vittorio Emanuele III e della regina Elena: i suoi nonni. La pretesa che da anni risiedeva nelle stanze del Quirinale è stata riconosciuta legittima, ed in segno di umanità le forze politiche hanno lavorato, tenendo all'oscuro di tutto gli italiani, per riportare nel territorio sabaudo i corpi dei vecchi sovrani. Così, lo scorso 17 dicembre il penultimo Re d'Italia, seppellito in precedenza ad Alessandria d'Egitto, ha fatto il suo ritorno in patria, anticipato di alcuni giorni dall'amata consorte Elena, le cui esequie furono svolte a Montpellier.  A settant'anni dalla morte del più longevo monarca nostrano, i due coniugi hanno potuto così rincontrarsi venendo definitivamente tumulati nel santuario di Vicoforte, nei pressi di Mondovì. 
La decisione, una volta resa pubblica, ha fatto infervorare i più, ancora indignati verso ciò che il sovrano fece in vita, ma non solo; infatti, anche il capo di casa Savoia, Vittorio Emanuele, padre del più celebre Emanuele Filiberto, ha criticato aspramente la decisione della sorella definendo inaudito che un Re d'Italia possa non esser seppellito al Pantheon, il sacrario dei padri della nostra amata patria.
Perché una decisione, come quella intrapresa dai nostri capi di governo, non è andata giù alla stragrande maggioranza della popolazione? E perché Vittorio Emanuele III non è seppellito insieme ai suoi predecessori?
Andiamo con ordine e cerchiamo di capirne insieme i motivi.


Storia
Vittorio Emanuele III nasce a Napoli, città di cui ne diventa principe (per cementificare l'appena consolidata unità d'Italia), nel novembre del 1869. Figlio dei cugini primi Umberto I e Margherita di Savoia, il piccolo crebbe lontano dal caldo amore familiare, venendo educato secondo una specifica dottrina militare. Il mancato calore che solo un madre ed un padre possono donare ed il minuto aspetto fisico (il Re era alto appena un metro e cinquantatré centimetri), contribuirono a rendere il futuro sovrano poco risoluto e caratterialmente debole.  
Dopo aver sposato nel 1896 la principessa montenegrina Elena, di cui il principe fu sempre follemente innamorato, esso si ritrovò tra capo e collo il dover salire al trono dopo la prematura scomparsa del padre, assassinato a Monza per mano di un'anarchico. Era il lontano agosto del 1900 quando Vittorio Emanuele III venne incoronato come terzo Re d'Italia, carica che ricoprì per quarantasei lunghi anni. Nel corso del suo lungo mandato, il nostro Bel Paese crebbe grazie all'introduzione di nuove riforme, come l'introduzione del suffragio universale maschile ed in seguito anche femminile e la creazione delle prime forme di prevenzione sociale, ed espanse i suoi territori in Africa, dove colonizzò prima la Libia e poi l'Etiopia.
Soprannominato il "Re Soldato" per via della sua istruzione e per il fatto che egli sopravvisse a ben due guerre mondiali, è generalmente mal visto dalla popolazione nostrana per via di aver consegnato il paese al Duce Benito Mussolini. Dopo aver abdicato, in favore del figlio Umberto II, il 9 maggio del 1946, il sovrano si ritirò ad Alessandria d'Egitto, dove la morte lo colse nel dicembre del 1947. 
Il regno del figlio (denominato Re di maggio) durò appena un mese, infatti a seguito del referendum del 2 giugno del 1946, l'Italia divenne una repubblica.

I motivi dell'astio nei suoi confronti

Pur introducendo differenti ed innovative riforme sociali, il terzo Re d'Italia viene ricordato dalle generazioni passate, presenti e future, come la persona che diede forza politica a Benito Mussolini.



Seppur i due mal si sopportassero, con il sovrano spesso in disaccordo ed ostile verso la politica repressiva e anti-razziale del Duce, fu lo stesso monarca a far si che l'ex direttore dell'Avanti salisse al governo. Nei giorni che precedettero la famosa marcia su Roma, il presidente del consiglio Luigi Facta, consigliò a più riprese al Re di fermare le camicie nere, proclamando lo stato d'assedio. Sua maestà rigettò tali consigli anzi, dopo aver consegnato a Mussolini le "chiavi" del paese lo incaricò di formare un nuovo esecutivo. Con ogni probabilità, Vittorio Emanuele si auspicava che il fascismo potesse esser la soluzione dopo anni di tensioni sociali ma così non fu e, nel ventennio che seguì, il paese si ritrovò a dover fronteggiare un numero impari di leggi antidemocratiche e anticostituzionali. L'arrivo della seconda guerra mondiale inasprì ulteriormente i contrasti tra la sovranità e la popolazione, ritrovatasi a dover fronteggiare una guerra alla quale non era minimamente preparata. Dopo tre anni di guerra il Re prese finalmente, ma troppo tardi, le distanze dal fascismo, esautorando Mussolini ed affidando l'Italia a Pietro Badoglio. Il susseguente armistizio con le potenze Alleate e la fuga del monarca dopo l'occupazione tedesca, segnò la fine del rapporto tra italiani e Savoia. Seppur consigliato dal maresciallo Badoglio, il quale ben sapeva che una cattura del sovrano avrebbe dato linfa vitale all'avvento della repubblica di Salò, il gesto venne visto (anche grazie ad una massiccia opera di propaganda filo-fascista, pronta a gettar fango sul Re per legittimarsi) come un atto di vigliaccheria che approfondì la fine del rapporto tra la monarchia e la popolazione. Il Paese, senza una vera e propria guida, dovette subire altri venti mesi di guerra che fecero uscire l'Italia del tutto disintegrata.
Il disperato tentativo di salvare la corona abdicando in favore del figlio, servì poco a nulla e tempo un mese gli italiani votarono la cosa più saggia che potessero fare: scelsero la repubblica, esiliando così fino a qualche giorno fa l'ultimo vero Re d'Italia.


-Scritto da A- 

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