martedì 9 gennaio 2018

Meno tasse universitarie? No, grazie!


Non ha nemmeno avuto modo di prender corpo la proposta arrivata nella giornata di ieri dal leader del movimento "Liberi e Uguali" Pietro Grasso, pronto a suo dire ad "abolire le tasse universitarie" che, la maggior parte degli uomini di governo, gli si è immediatamente schierata contro.


La proposta elettorale è stata presentata negli scorsi giorni presso l'assemblea nazionale di Leu a Roma, dove il democratico ha spiegato motivi e costi di una manovra che favorirebbe i giovani allo studio. Ai giornalisti, il Presidente del Senato ha spiegato come questa agevolazione "costerebbe uno virgola sei miliardi di euro, esattamente un decimo di quanto ci costa lo spreco di sussidi dannosi all'ambiente." L'idea, pervenuta mentre si parlava di alleanze politiche post elettorali, ha suscitato nelle ultime ore pesanti indignazioni da parte della maggior parte dei movimenti politici e dai "politicanti" stessi, apertamente contrari a quanto proposto dall'ex magistrato.
Le polemiche, hanno ben presto sommerso il Leader di "Liberi e Uguali" che, se da un lato voleva incentivare i giovani allo studio, "regalandoglielo", dall'altro non aveva fatto i conti sulla possibilità di infervorare così tanto gli animi ed è così che la sua idea gli si è ritorta contro.
Secondo i più, l'abolizione delle tasse universitarie altro non farebbe che favorire le famiglie degli studenti più ricchi, mettendo ancor più in svantaggio gli studenti più poveri, ai quali i vari governi, nel corso del tempo, hanno regalato aiuti e sussidi agli studi.
Una proposta tutt'altro che democratica secondo quanto riferito da Carlo Calenda (indipendentista), il quale senza mezzi termini ha definito la proposta "trumpiana". Esso (responsabile dello sviluppo economico del nostro Bel Paese) ha poi rincarato e motivato la sua affermazione, affermando come "gli studenti con redditi bassi siano già esentati dalle tasse universitarie e così facendo si aiuterebbe solamente la parte più ricca del paese".
Senza "pietà" nei confronti del Presidente del Senato si è dimostrata pure Valeria Fedeli, ministro dell'istruzione, la quale ha ricordato come "operazioni importanti sulle tasse universitarie siano già state effettuate nel corso degli ultimi due anni, come l'introduzione di una no tax area". 

Tante polemiche ma resta il fatto che, in questo paese, manca un vero e proprio incentivo che spinga i giovani di oggi a proseguire i propri studi, senza per forza di cose dover "scappare" oltre confine.


 -Scritto da A- 

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