Attimi concitati, vissuti sotto un'autentica cortina di paura e terrore, hanno atteso nella mattinata del 15 gennaio scorso gli abitanti dell'imponente città di Giacarta, la capitale dell'Indonesia.
Nelle prime ore della giornata infatti, un piano ammezzato del palazzo della Borsa valori è crollato sulla strada ferendo, secondo i media locali, non meno settantacinque persone che in quel momento si trovavano a percorrere il tratto di strada sottostante e coloro i quali si trovavano sulla struttura caduta.
Dopo un primo momento dove era stato ipotizzato un'azione di matrice terroristica, il portavoce della polizia locale ha rilasciato alle TV la dichiarazione secondo cui "E' escluso che si tratti di terrorismo: non si è trattato di una bomba".
Le diverse emittenti televisive una volta giunte precipitosamente sul luogo, hanno ripreso scene drammatiche: il forte rumore provocato dallo schianto ha ricordato a molti quello di un'ordigno, creando così fra passanti e impiegati della Borsa un vero e proprio fuggi-fuggi generale. Le macerie hanno reso ardua l'evacuazione dell'impianto, ad oggi chiuso e sotto sequestro, e i soccorritori hanno dovuto districarsi fra esse per raggiungere le persone ferite e quelle rimaste all'interno dello stabile. Ad oggi, fortunatamente nessuna vittima è stata riscontrata.
Le forze dell'ordine indonesiane, sono incessantemente al lavoro per risolvere quanto prima l'indagine aperta, nelle scorse ore, riguardo le cause che hanno provocato l'improvviso crollo del piano rialzato dell'edificio che ospita la Borsa della capitale ma tutt'ora il mistero ancora attanaglia abitanti, funzionari statali e lavoratori presenti sul posto al momento della sciagura.
-Scritto da A-
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