martedì 23 gennaio 2018

Papa Bergoglio, tra la commozione e le proteste


Meglio non avrebbe potuto concludersi il Viaggio Apostolico compiuto da Papa Francesco primo nelle terre latine del sud america.


L'itinerario che ha visto come sue tappe gli stati del Cile e del Perù, aveva avuto inizio lo scorso lunedì quindici gennaio e tra la commozione generale dei fedeli presenti ha avuto termine la domenica appena trascorsa. Papa Bergoglio, partito dalla sede vaticana con l'obbiettivo principale di condividere, tra le popolazioni meno abbienti (e non), un chiaro messaggio ispiratore, carico di speranza di vita e di pace, si è dovuto scontrare con la diffidenza delle popolazioni locali, non sempre benevole nei confronti del cattolicesimo. La Settimana di visita apostolica, è così stata un continuo alternarsi di veri e propri bagni di folla a pesanti e fuorvianti proteste.
Tra i momenti più significativi del viaggio, vanno certamente annoverati l'incontro con le popolazioni mapuche a Temuco, tenutosi mercoledì diciassette gennaio, e il primo incontro tra la massima figura clericale e la comunità dell'Amazzonia, appuntamento che ha avuto luogo il diciannove di gennaio con sede a Puerto Maldonado.
L'ultimo giorno che ha caratterizzato questo ventiduesimo viaggio internazionale di Papa Francesco, è senza alcun dubbio stato quello maggiormente carico d'emozione e significato. Dalla base aerea-militare di Las Palmas a Lima, capitale del Perù, il pontefice di fronte ad oltre un milione di fedeli (dati fatti pervenire dalle autorità peruviane competenti), ha concluso la sua "missione", prima di ripartire per la città del Vaticano, condannando apertamente la violenza sulle donne. Durante la messa, celebrata in omaggio della Virgen de la Puerta, il Santo Padre ha chiarito una volta ancora come sia compito d'ognuno di noi "combattere la piaga del femminicidio".

Nel frattempo che Sua Santità è tornato in possesso delle stanze papali, non accenna a placarsi la polemica conseguente all frasi di Bergoglio stesso riguardo al caso del vescovo Barros, accusato dai suoi stessi fedeli di aver coperto Fernando Karedima, accusato per abusi sessuali. Pur ammettendo i grossi sbagli ottemperati dal clero, reo di aver più volte nel corso della storia abusato di minori, il Papa si è schierato in difesa dell'accusato, chiarendo come non ci sia nessuna prova a sostegno della tesi dell'accusa. Una polemica destinata a far scalpore ancora a lungo per le strade vaticane, dell'america latina e non solo.


-Scritto da A-

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