mercoledì 27 settembre 2017

Lo spazio dello chef: il Cioccolato


Dopo mesi di successo per questa fortunata rubrica, quest'oggi mi vorrei discostare dal solito standard a cui vi ho abituato.


Nelle settimane precedenti le numerose ricette da me proposte hanno stuzzicato la vostra fantasia, il vostro appetito e le vostre papille gustative ma quanti di voi conoscono realmente gli ingredienti atti ad ottenere le delizie da noi declamate?
Oggi giorno, sempre più spesso si sottovaluta l'importanza, la natura e la storia delle materie prime, indispensabili invece per la creazione di fantastiche bontà culinarie.
Per questo motivo, oggi non vi proporrò alcuna ricetta bensì cercherò di "decantare" le caratteristiche, le origini e la semplicità dietro cui si cela un'ingrediente apprezzato per essere essenziale e non solo per la realizzazione di una moltitudine di ricette della pasticceria nostrana ed internazionale: il Cioccolato.

Non vi annoieremo elencandovi come avviene la produzione del cioccolato ma proveremo a farvi "degustare" con il pensiero la bontà di questa specialità di origine Maya.
Diffuso oggigiorno a livello globale, il cioccolato è un ingrediente che si ottiene dalla lavorazione dei semi dell'albero del cacao. Questa pianta di antichissime origini (secondo studi botanici la sua comparsa risalirebbe a seimila anni or sono nella zona del Rio delle Amazzoni e dell'Orinoco) venne coltivata per la prima volta dai Maya che intorno al 1000 a.c. ne cominciarono a capire la commestibilità e la bontà. Coltivate nei territori dello Yucatàn, del Chiapas e lungo la costa pacifica del Guatemala, il cacao assunse per le popolazioni locali un significato importantissimo, tanto che per gli Indios i semi della pianta rappresentavano una tale ricchezza da esser scambiati come monete.
Ben presto pure la civiltà Azteca conobbe la bontà dei frutti di questa pianta e ne intraprese la coltivazione. Se i primi a iniziare la coltura del cacao furono i Maya, è merito degli Aztechi la produzione della cioccolata.


E' risaputo anche da chi meno conosce la storia, come il cioccolato giunse nel vecchio continente: è merito di Cristoforo Colombo infatti se questo prelibato frutto americano è giunto sino a noi. 
Quello che pochi conoscono è che non fu importato subito in Europa bensì il genovese dovette aspettare il suo quarto viaggio, avvenuto nel 1502, per conoscere il cacao ed importarlo. Tra il cinquecento ed il seicento il cioccolato raggiunse i diversi stati europei tra cui l'Italia. 
Qui il cioccolato conobbe una nuova notorietà venendo prodotto presso Torino, Firenze e Venezia. E' in particolar modo la città sabauda a rivendicare il ruolo di principale città europea produttrice di questo nettare degli dei: nel 1800 solo nel capoluogo piemontese venivano prodotti giornalmente 350 chilogrammi di cioccolata. Sempre qui vi è la creazione dei primi cioccolatini, inventati dal pasticcere Doret. E' invece di invenzione svizzera il conosciutissimo cioccolato al latte.

Il cioccolato è una delizia capace di conquistare i palati più raffinati come quelli di scrittori ( Leonardo Sciascia, Goethe, Alessandro Manzoni, Gabriele D'Annunzio), papi (papa Pio V su tutti), musicisti (Wolfgang Amadeus Mozart), re, regine ed imperatori (Luigi XV, Maria Antonietta).

Tuttora, la città italiana che detiene la maggior parte della produzione di cioccolato è Torino: solamente nella città sabauda nasce il 40% della cioccolateria nostrana, per un totale annuo di oltre 85000 tonnellate.
Oltre ad essere utilizzato per la produzione di budini, gelati e altre differenti preparazioni dolciarie, il cioccolato può esser prodotto artigianalmente utilizzando la pasta di cacao ed aromi naturali. Industrialmente viene prodotto miscelando il burro di cacao, i semi in polvere, lo zucchero e ingredienti facoltativi.


Recenti studi, hanno confermato che il consumo assiduo di cioccolato può creare dipendenza così come l'alcolismo. Altre ricerche dimostrano invece come un consumo quotidiano di questo ingrediente procuri un tale rilascio di endorfine da rendere migliore l'umore dei soggetti che ne facciano consumo: quasi un vero e proprio effetto curativo.

                                                           -Scritto da A-

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