martedì 12 settembre 2017
L'uragano Irma è giunto al capolinea
Dopo aver seminato panico, distruzione e morte lungo tutto il suo percorso catastrofico, l'uragano Irma, declassato nella mattinata di ieri a categoria uno (con venti non superiori ai 135 Km/h), sembra finalmente giunto al capolinea.
Dopo aver portato la sua violenta furia su Cuba, Caraibi e Florida, nella serata dell 11 settembre (non un giorno comune per gli americani) esso si è spostato verso la Georgia riducendo ulteriormente la sua forza distruttrice.
Nella serata infatti, è stato ulteriormente declassato a tempesta tropicale ma il pericolo, come riporta il National Hurricane Center Usa, non è certamente terminato.
Su tutta la costa della Florida si sono abbattute le ampiamente previste forti inondazioni che hanno inevitabilmente incrementato il numero delle vittime.
L'uragano Irma, che da più di una settimana imperversa sul Mar dei Caraibi, ha lasciato dietro di se una lunga striscia di distruzione: catastrofici i suoi esiti a Cuba, nelle isole delle Antille ed in Florida.
Allagata e desertificata la città di Miami, dove la popolazione non si è lasciata cogliere impreparata dalla tempesta.
Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha proclamato lo stato di calamità naturale, al fine di far giungere più facilmente gli aiuti alle aree colpite. Lo stesso presidente ha poi fatto sapere come presto "donerà" la sua presenza nel sud-est del paese, lì dove Irma ha più colpito.
Secondo le prime stime, Irma ha causato la morte di almeno una trentina di persone, di cui cinque negli Stati Uniti.
Con l'uragano che gradualmente va perdendo intensità, si inizia a far la conta dei danni, i quali senza alcun dubbio avranno una pesante ripercussione sull'economia d'oltreoceano e che secondo i primi provvisori calcoli toccherebbero i 200 miliardi di dollari, più di 130 solo nello stato della Florida: nemmeno Katrina nel 2005 causò cotanta devastazione.
-Scritto da A-
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