giovedì 5 ottobre 2017

Ciao Hugh!


Si è spento lo scorso mercoledì 29 settembre, presso la propria abitazione di Beverly Hills, Hugh Hefner, lo storico fondatore della rivista erotica più conosciuta ed amata al mondo: Playboy.

Arrivato alla veneranda età di novantuno anni, l'editore sarebbe deceduto per cause naturali legate alla vecchia.
Nato nel 1926 a Chicago dalla relazione fra Glenn Lucius Hefner e Grace Caroline Swanson, Hugh dopo una breve parentesi militare svoltasi nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale, si laureò in psicologia. Cresciuto in un ambiente casto e puritano dove era assolutamente vietato bere, fumare o parlare di sesso, Hefner diede vita all'età di ventisette anni ad una rivista destinata a cambiare per sempre i costumi e la moralità del tempo.
Quello che molti non conoscono è che il celebre coniglietto con il papillon comparve solamente dalla seconda edizione del mensile. Nella prima vi era un cervo in vestaglia come simbolo riconoscitivo della rivista, che nelle intenzioni del suo editore avrebbe dovuto chiamarsi "Stag Party", ovvero festa di nubilato. La già esistente rivista Stag minacciò una causa nei confronti di Hefner, così il fondatore dovette cambiare il nome alla sua rivista che divenne per l'appunto Playboy.
Era il lontano 1953 quando la sua rivista per soli uomini fece il suo ingresso nel mondo editoriale statunitense. Composto da sole quarantaquattro pagine, il primo numero raccoglieva un racconto si Sherlock Holmes, un articolo di architettura moderna ma soprattutto uno scatto osé della futura icona del cinema e non solo Marilyn Monroe. Lo scatto, che riprendeva la giovanissima Marilyn distesa su un lenzuolo rosso, fu scelta dall'editore non tanto per la bellezza dell'istantanea ma piuttosto per il basso costo della stessa. La fotografia era infatti stata acquistata da una casa editrice di calendari preoccupata di poter esser denunciata per oscenità.
Il successo fu disarmante tanto da vendere in pochi giorni oltre cinquantamila copie. Hefner diede luce per oltre vent'anni ad un soft porno. La rivista infatti, non ospitava solamente belle ragazze disinibite e pronte a spogliarsi ma anche e soprattutto racconti di autori ben noti al pubblico americano come Ian Fleming e Arthur C.Clarke, Alberto Moravia e Jack Kerouac. Inoltre vi si potevano leggere editoriali di costume sociale, di politica e reportage vari.
In breve tempo la rivista diventò un must nella vita di tutti i giorni, tanto che nel 1972 riuscì nell'impresa di vendere più di sette milioni ci copie. Il suo fondatore stimato ed apprezzato dalle personalità più in vista d'america, diede slancio e vita a fenomeni culturali e sociali. Il marchio Playboy crebbe a dismisura sino a sfondare le pareti dell'editoria per occuparsi di vestiti, gioielli, cinema e molto altro ancora.
Proprio una volta toccato il massimo del successo, il marchio e la rivista persero man mano notorietà vista la brutale concorrenza di mensili rivali che non si ponevano scrupoli nel mostrare immagini di sesso esplicito.
La creatura di Hefner mutò così per adeguarsi al mercato di quegli anni, trasformandosi da rivista soft-porno a vero e proprio magazine del sesso.
Questa sua mutazione non è comunque passata inosservata al grande pubblico americano ed occidentale che non ha più visto nella rivista un mezzo capace di modificare ed influenzare i costumi della società.
Ciò detto, la rivista ad oggi conta ancora tre milioni di lettori mensili nei soli Stati Uniti d'america: un gran risultato per il buon vecchio Hugh, volato ora in cielo per influenzare da lassù i costumi della nostra società.

                                                        -Scritto da A-

Nessun commento:

Posta un commento