Eastern Conference
Boston Celtics
A Boston è avvenuta una vera e propria rivoluzione, pochi giocatori confermati ma si è dato vita ad una squadra che viene indicata comunque come la principale pretendente alla vittoria della Eastern per cercare di spodestare i favoritissimi Cavaliers. Proprio con i Cavs è avvenuto uno degli scambi che rivoluzioneranno maggiormente la lega, ovvero Irving nuovo primo violino dei Celtics.
All'ex primo scudiero di LeBron si è aggiunto Hayward da Utah che ritrova l'allenatore che lo fece esplodere ai tempi del college. Aggiungiamo la terza scelta al draft, Tatum, e il giovane Brown per dare ulteriore freschezza. Il roster rimane lungo e in grado di concedere minuti di riposo ai suoi senza perderne in classe, soprattutto grazie agli innesti di Morris, Baynes e del tedesco che tanto bene ha fatto all'Europeo appena passato, Theis. La certezza oltre ad Al Horford nel pitturato, rimane l'allenatore, a mio modesto parere, coach Stevens è secondo forse solo a Popovich, Kerr e D'Antoni.
Hayward, Irving, Horford
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)
Brooklyn Nets
Che dire? A Brooklyn è tempo di riscatto. Esattamente quello che sta cercando D'Angelo Russell e Mozgov, dopo le non brillanti parentesi losangeline. Viene confermato l'esuberante talento cinese Lin e aggiunto un giocatore esperto come Carroll da Toronto. Poco altro da aggiungere, i Nets si apprestano a vivere l'ennesima stagione da fondo classifica, Russell e Lin permettendo.
New York Knicks
NY anno 0. Inizia l'era senza il leader e trascinatore dell'intera franchigia, Carmelo Anthony, per lasciare spazio a quello che si prospetta come futura fondamenta della squadra, ovviamente sto parlando del lettone biondo che fa impazzire il mondo, Porzingis.
Arrivano Beasley dai Bucks, Hardaway Jr da Atlanta e Kanter da Okc per aumentare il talento di una squadra che non ha nulla da perdere. Da troppo tempo non respira aria d'alta quota e molto probabilmente continuerà a sentirne la mancanza ancora per qualche nome.
Philadelphia 76ers
Trust The Process. Questo il mantra di una città intera, noi ci vogliamo fidare del progresso ma la sfortuna ha dimostrato di vederci benissimo e di colpire con insistente piacere i 76ers con infortuni che hanno tenuto fuori dai parquet prime scelte e ottimi talenti. Ora sfiga permettendo Embiid, Simmons e Fultz sembrano stare tutti bene e trovarsi alla perfezione. L'ottimo lavoro della dirigenza ha portato esperienza ad un gruppo giovanissimo con Amir Johnson e JJ Redick, quest'ultimo capace di allargare il campo e di garantire tanti punti da oltre l'arco. Se Saric e Covington si confermeranno ai livelli del finale della scorsa regular season, la città della fratellanza può sperare addirittura, in modo neanche troppo utopistico, ad un posto Play Off.
Fultz, Embiid, Simmons
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)
Toronto Raptors
Toronto conferma le sue star e non smuove gli equilibri della sua squadra. I punti fissi di coach Dwane Casey rimangono un DeRozan esplosivo in fase offensiva, un regista fenomenale come Lowry a tirare i fili della squadra e la forza fisica sotto canestro del lituano più canadese del mondo, Valanciunas, oltre all'ex Magic, Serge Ibaka. Mi sento di aggiungere tra questi pezzi da novanta Powell che, se non si perde durante questa stagione, potrebbe anche ambire al titolo di Most Improved Player.
Chicago Bulls
Mi spiace per tutti i nostalgici supporter dei Bulls, dove a dare spettacolo una volta c'era gente come Jordan, Pippen e Rodman. Bene forse il loro palato dovrà aspettare ancora molto tempo prima che questa franchigia torni ad alzare la voce in classifica. Da tener d'occhio il re indiscusso delle schiacciate Zach LaVine e Dunn che hanno fatto il tragitto opposto a quello di Butler, destinazione Timberwolves. Sotto la lente di ingrandimento mettiamo due prospetti eccellenti, il giovanissimo italoamericano Arcidiacono e il filandesino Markkanen.
Cleveland Cavaliers
Il Re non cambia corte (per ora, Lakers 2018?), ma il suo erede cambia maglia. Al suo posto arrivano da Boston il folletto Isaiah Thomas, che tanto fastidio aveva dato proprio agli uomini di Ohio State durante la scorsa regular season, assieme a Crowder e Zizic. LeBron decide di chiamare a giocare con lui amici che sono alla disperata ricerca di un anello, nonostante l'età o gli infortuni; ecco che arrivano in quel di Cleveland, D-Rose e Dwayne "Flash" Wade. Roster lunghissimo e pieno di alternative (Love, Smith, Shumpert, Thompson, Frye, Calderon, Korver, solo per citarne alcuni). L'obbiettivo dei Cavs quest'anno è di aggiungere un'ulteriore capitolo alla saga Golden State-Cleveland, cercando di rimettere in pari la serie.
Flash & King
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)
Detroit Pistons
Anche Detroit ha finalmente i suoi Big Three, a Drummond e Jackson si aggiunge un Bradley sacrificato da Boston per permettere di tesserare i suoi nuovi acquisti a quelle cifre mastodontiche. L'ex Celtics è la grande scommessa di quest'anno a Motor City. Ah sotto canestro ci sarà una vecchia conoscenza italiana che ci ha sbattuto fuori dall'Europeo di quest'anno, sto parlando di quel nano di 2.21 metri di Marjanovic che assieme ad Harris completa un quintetto di tutto rispetto. Forse servirebbe una panchina all'altezza dei titolari.
Indiana Pacers
I Pacers si accontentano di Oladipo e Sabonis al posto di Paul George. Qualcuno tolga la bottiglia dalla mano della dirigenza di Indiana. La certezza è quel Turner chiamato ad un'ulteriore salto in avanti nella sua carriera. Bogdanovic e Joseph sono buone scommesse ma non sembrano abbastanza per permettere a coach McMillan di raggiungere i tanto sperati play off.
Milwaukee Bucks
"The Greek Freak", il leader indiscusso della franchigia che capitana i suoi per punti, rimbalzi, assist e palle rubate. Durant lo ha da poco eletto come possibile giocatore più forte di tutti i tempi.
Jason Kidd se lo coccola e conferma le certezze della scorsa stagione, come il talentuosissimo Rookie of The Year Malcolm Brogdon, il sempre pronto Dellavedova e il secondo violino Jabari Parker.
Snell, Middleton, Maker e Monroe dovranno dare il loro giusto apporto alla causa, ma se tutto va come deve questi Bucks potrebbero addirittura ambire alle Finals di Conference.
"The Greek Freak"
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Giannis Antetokounmpo)
Atlanta Hawks
Atlanta è un cantiere a cielo aperto, dopo la partenza di tutti i senatori, rimane un povero Schroder sempre più unico faro in una landa desolata. Il nostro Belinelli va ai servigi del giovane tedesco dal ciuffo biondo, ma le prospettive di questa squadra sono minime e il coach Mike Budenholzer è chiamato ad evitare la figuraccia.
Charlotte Hornets
La franchigia di sua maestà Michael Jordan si rinforza, dando l'ennesima possibilità ad Howard. Dwight se si metterà a servizio della squadra ne gioverà in primis, soprattutto dal gioco veloce e agile di Kemba Walker. Sotto canestro arriva la conferma di uno dei migliori difensori della lega, il francese Batum. Sotto attenta osservazione ci finisce il rookie dalle grandi aspettative Monk e il giovane Kaminsky che dovrà confermare quanto di buono fatto lo scorso anno.
Miami Heat
Un Dragic fresco campione d'Europa con la sua Slovenia è pronto a prendere a braccetto i suoi Heat.
Whiteside centralone tra i migliori nel panorama cestistico mondiale e un Waiters rinato in Florida, aggiungiamoci i Johnson e le loro schiacciate, Jerebko dai Celtics, Adebayo dal draft e il talentino Winslow e l'equazione potrebbe avere come risultato dei play off da protagonisti.
Goran Dragic
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Miami Heat)
Orlando Magic
I Magic confermano quasi tutto il roster, integrando però giocatori in cerca di minuti e spazio come Speights e il fenomenale, ex Spurs, Simmons. Isaac è la scommessa del draft di quest'anno, ma siamo convinti per quello che ha già fatto vedere in preseason che sia già stata parzialmente vinta.
Il quintetto di partenza non cambia (Fournier, Payton, Gordon, Biyombo e Vucevic) ma la panchina si allunga, dove possono arrivare questi Magic?
Washington Wizards
Pochissimi cambi e tanta fiducia per i giocatori che hanno ridato speranza ad una franchigia come quella dei Wizards. I maghi si affidano nuovamente al duo Wall e Beal, confermano Otto Porter e l'altalenante talento di Oubre Jr, oltre al mai banale ceco Gortat.
Scott Brooks cercherà di portare i suoi ancora più avanti rispetto alle scorse semifinali di Conference, cercando di raggiungere le Finals, sfatando finalmente questa utopia.
Beal, Porter, Wall
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale NBA)
Scritto da L.
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