martedì 24 ottobre 2017

Quando la morte arriva su Facebook


Al giorno d'oggi esiste un limite alla decenza umana? 


La domanda ci è sorta spontanea dopo che la morte di un ragazzo è divenuta l'oggetto di una diretta Facebook davvero insensata e inumana.
Il fatto, accaduto nella nottata fra sabato e domenica a Riccione, ha visto come protagonista un quasi trentenne che dopo aver assistito ad un tragico incidente in moto,al posto di soccorrere la vittima agonizzante al suolo, si è adoperato nel riprendere il tutto e postarlo sul famoso social network come diretta live.
La vittima, un ragazzo di appena ventiquattro anni, poi soccorsa dai paramedici giunti sul posto, è deceduta in seguito ai traumi e alle ferite riportate dallo scontro del suo scuoter contro un albero. 
Il fatto oltre a lasciare interdetti noi, ha profondamente scosso l'opinione pubblica, scagliatasi in massa contro il "regista" del video, difesosi affermando di esser rimasto scioccato da quanto stesse avvenendo e di aver in primis contattato i soccorsi.
La procura di Rimini non ha comunque sorvolato sull'accaduto, aprendo un'inchiesta riguardante il reato di pubblicazione e spettacoli osceni, incaricando le forze dell'ordine di esaminare attentamente i video e le immagini dei fatti accaduti.

A noi non aspetta certamente il compito di voler giudicare la faccenda, ne tanto meno sarebbe di nostra competenza farlo. 
Quello che è certo è che l'utilizzo degli smartphone annebbia le menti dei soggetti che ne fanno uso, inebetendoli e rendendoli schiavi di un processo di globalizzazione ad oggi sempre più evidente. Il loro utilizzo sembra arrivato ad essere quasi indispensabile; mentre l'educazione ad un uso più coscienzioso di questo strumento e' di altre forme di nuovi media tarda ad arrivare.
L'episodio di Riccione è solo l'ultimo di una lunga serie destinata purtroppo a divenire sempre maggiore con l'andare avanti dei tempi.
La tecnologia e i suoi strumenti sono un mezzo ad oggi indispensabile per la vita d'ogni giorno ma non sarebbe forse il caso di educare le masse ad un utilizzo più consapevole di questi apparecchi?

                                                                  -Scritto da A-

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