martedì 31 ottobre 2017

Il Piemonte sotto una cortina di fumo


Sono giorni strani questi per i torinesi e più in generale per il Piemonte intero, ostaggio ormai da dieci giorni dalle fiamme che imperversano sulle proprie stupende cime e vallate.


Una calamità la cui portata nonché la sua gravità, sottovalutata dalle autorità regionali nei primi giorni d'emergenza, risulta facilmente evincibile dalle immagini scioccanti che giornalmente la rete ed i social network ci propongono.
Una situazione gravissima accentuata nei giorni scorsi da una coltre di fumo che dalla Val Susa è scesa sino alla città sabauda, inglobandola e costringendo i torinesi a convivere con essa. 
Nonostante tutti i mezzi e le risorse umane piemontesi e non siano finalmente impiegati sul territorio, i roghi continuano a divorare boschi e montagne dal Cuneese sino al Canavese. Ancora peggiore la situazione in provincia di Susa e nelle sue valli, dove le forti raffiche di vento hanno riattizzato focolai che dopo giorni di lavori apparivano oramai domi e sotto controllo. Sempre il vento poi ha reso, nel weekend, impossibile l'utilizzo dei mezzi aerei per fronteggiare l'emergenza, giorno dopo giorno sempre più grave. 

La rapida progressione delle fiamme ora dopo ora continua ad avanzare verso Susa, inghiottendo e distruggendo interi paesi e frazioni. Sono fino ad ora seicento le persone sfollate in tutta la valle, di cui duecento ospitidi una casa di riposo per anziani. Circolazione impossibilitata nel tratto tra Oulx e Susa dell'autostrada A32 del Frejus. 
Continuo e senza sosta il lavoro dei vigili del fuoco, da giorni sul posto per frenare la corsa dei roghi. Otto pompieri sono stati ricoverati nelle scorse ore per intossicazione da fumo ma le loro condizioni non risultano essere critiche.
Preoccupante la situazione in altre aree piemontesi: nel Canavese, dove Sperone risulta essere la località maggiormente colpita, in Val Varaita e in Valle Stura di Demonte nel Cuneese.

Le fiamme non accennano a fermarsi nemmeno nel resto del Nord Italia, dove ora dopo ora il bilancio degli ettari andati in fumo accresce sempre di più.
In Lombardia sono quattro gli incendi ancora da domare, rispettivamente nei comuni di Varese, Tavenario, Forcola e Tremosine. Con questi ultimi si incrementa il dato mostruoso relativo agli ettari di bosco andati in fumo nel 2017: sono infatti ben centoquaranta mila gli ettari andati bruciati, quasi il triplo rispetto all'anno precedente fa sapere la Coldiretti.
La mancata caduta di pioggia al Nord Italia e le previsioni meteorologiche avverse, rendono la paura per ulteriori giorni di "fuoco" ancor maggiore, con il dato relativo ai roghi destinato nostro malgrado ad aumentare con buona pace di ambiente, turismo ed economia.

                                                                       -Scritto da A-


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