Il Gran Premio del Messico è stato pieno di terrore per la Ferrari: Vettel, pur passando in testa alla prima curva, interpreta male le reazioni avversarie, trovando il contatto con Verstappen ed Hamilton in pochi metri e procurando una foratura al suo rivale.
Per via dell'ennesimo errore di valutazione commesso alla partenza dal ferrarista, il giovane olandese si distanzia sin dall'inizio della corsa trovando una tranquilla vittoria, mentre i due leader della classifica generale provvisoria si sono ritrovati immediatamente ai box, dovendo così inseguire dal fondo. Nonostante Vettel sia riuscito a chiudere la gara quarto è bastato un nono posto ad Hamilton per creare una distanza incolmabile necessaria a mettere le mani sul mondiale con due prove alla fine. Il vantaggio fornito è stato sufficiente a incoronarlo per la quarta volta campione del mondo di Formula 1, dopo il 2008, 2014 e 2015.
La misura nella quale la Red Bull di Verstappen sia stata superiore all'Ermanos Rodrìguez si trova nei venti secondi di Vantaggio su Bottas e sui cinquantaquattro si Raikkonen, che registra la sua seconda gara migliora rispetto al suo compagno in questo 2017. La Ferrari è condannata ad essere seconda e una dei costruttori più sfortunati di tutti i tempi. Non è infatti la prima volta che le rosse raggiungono la vetta per poi lasciarsi sfuggire l'obbiettivo a pochi passi dalla fine.
Fortunatamente la gara è stata spettacolare, sopratutto all'inizio, dove una caotica partenza ha messo tutto in discussione per almeno un'ora: Se Hamilton avesse finito senza punti e Vettel un po' più avanti in classifica l'assegnazione del titolo sarebbe stata decisa in Brasile. I fatti salienti sono: dopo una prima curva con la Ferrari che si trova in testa, Vettel tocca Verstappen ed Hamilton alla seconda, danneggiando l'ala anteriore. Una foratura vede Hamilton indietreggiare spaventosamente e impiegare molto tempo a rientrare in gara. A quasi metà gara senza eventi di spicco si iniziano a vedere degli incontri ravvicinati, come Raikkonen che riprende la posizione su Ocon e guadagna il podio virtuale dopo Verstappen e Bottas. Si può definire una pazzia la lotta di Hamilton con Alonso, ai limiti del regolamento e non senza un contatto che fa saltare qualche pezzo di carbonio, fortunatamente piccoli e trascurabili.
Nonostante tutto Hamilton festeggia il titolo di campione del mondo in una giornata che ricorderà più delle altre perché particolarmente sofferta
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