venerdì 22 dicembre 2017

Doctor Who

Trama: La serie narra le avventure del Dottore, un'alieno viaggiatore del tempo e dello spazio, e dei suoi compagni a bordo del Tardis. 

Genere: Fantascienza, Avventura, Fantasy, Drammatico;

Anno: 1963 - In corso;

Personaggi: 1° Dottore - William Hartnell/David Bradley; 2° Dottore - Patrick Troughton; 3° Dottore - Jon Pertwee; 4°Dottore - Tom Baker; 5° Dottore - Peter Davison; 6° Dottore - Colin Baker; 7° Dottore - Sylvester McCoy; 8° Dottore - Paul McGann; War Doctor - John Hurt; 9° Dottore - Christopher Eccleston; 10°Dottore - David Tennant; 11° Dottore - Matt Smith; 12° Dottore - Peter Capaldi; 13° Dottore - Jodie Whittaker;

Recensione: Il Dottore, un alieno misterioso con molte vite che viaggia nel tempo in una cabina blu, il Tardis. Nonostante l'aspetto poco attraente, il Tardis è in grado di andare ovunque nel tempo e nello spazio, è stato alla fine dell'universo e ha visto il Big Bang. Ovunque arrivi il dottore trova amici, combatte mostri e salva pianeti. Ma non è da solo, nel corso della storia è accompagnato da numerosi compagni. 

Comparso sulla televisione di milioni di persone per la prima volta il 23 novembre 1963 la serie è andata in onda fino al 1989, quando ne fu sospesa la trasmissione. Nei seguenti anni vennero comunque pubblicate numerose riviste, fumetti e, nel 1996, un film. La serie ritornò ufficialmente nelle case di milioni di fan il 26 marzo 2005. Doctor Who viene tutt'oggi considerato una parte significativa della cultura inglese, influenzandone notevolmente la fantascienza e i personaggi famosi che si è conquistata negli anni, come la regina Elisabetta, il professor Stephen Hawking, George Lucas, Steven Spielberg... Originariamente nata come un programma educativo con l'obbiettivo di spiegare i vari fenomeni scientifici e i momenti importanti della storia la serie ottenne immediatamente un enorme successo. 

Inizialmente viene presentato un vecchio burbero, chiamato Il Dottore (William Hartnell) con la nipote a bordo del Tardis (Time And Relative Dimension In Space), un veicolo con un mondo al suo interno ma che esternamente può assumere numerose fattezze ma rimasto bloccato su una cabina blu, in grado di viaggiare ovunque nel tempo e nello spazio. Grazie alla bravura dell'attore la serie ha un riscontro tale col pubblico che, nonostante i problemi di salute di Hartnell continuano la produzione con un'altro attore, introducendo un nuovo elemento: la rigenerazione, che permetterà alla serie di continuare fino ai giorni nostri. Grazie a questo nuovo elemento si sono alternati numerosi attori che hanno dato la loro caratterizzazione al personaggio, cambiandone aspetto, vestiario e personalità ma non i principi e la voglia di avventure. 

Ma il Dottore non viaggia solo, è sempre accompagnato da dei compagni che possono essere umani, alieni o robot, di cui alcuni sono indimenticabili come la nipote Susan, il robot K-9, il brigadiere Lethbridge-Stewart, Sarah Jane Smith, Rose Tyler e Amy Pond. Nel corso della sua vita il dottore sconfigge innumerevoli mostri, salva pianeti e colleziona molti nemici, i cui più famosi sono i Dalek, i Cyberman e il Maestro, vera e propria nemesi del Dottore. Durante i numerosi anni l'universo del Dottore si è ampliato, distorto e contorto, ma che comunque ha sempre attirato moltissimi fan.


Assassinio sull'Orient Express


Trama
Hercule Poirot è il più celebre detective degli anni trenta in giro per l'europa e, come tale, sono diversi i paesi che intendono accaparrarsi le sue prestazioni.
(Immagine di ComingSoon)

Così, dopo aver risolto un temibile furto subito dalla chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, l'ex poliziotto belga è costretto da alcuni emissari britannici a salire sullo sfarzoso e rinomato Orient Express per raggiungere nel minor tempo possibile Londra, dove lo attenderà un nuovo caso. 
Il treno, l'unico in grado di attraversare l'europa centrale in tre giorni, è gestito dall'amico Bouc, figlio del capo della compagnia nonchè uomo dai facili costumi. Immersi nel lusso e negli agi, i passeggeri dell'Orient si godono un viaggio all'insegna dello svago e del riposo, fin quando una tormenta di neve, capace di bloccare la corsa del treno stesso nonché l'omicidio di un facoltoso uomo d'affari americano, tale Mr. Edward Ratchett, non getteranno gli stessi nel panico.
Toccherà al famoso investigatore condurre gli interrogatori fra i diversi passeggeri e scoprire al più presto la verità.

Regia: Kenneth Branagh;


Data di uscita: 30 novembre 2017;

Interpreti: Kenneth Branagh, Johnny Depp, Penélope Cruz, Daisy Ridley, Michelle Pfeiffer, Josh Gad, Leslie Odom Jr, Judi Dench;

Genere: Thriller, Drammatico, Giallo;

Commento
Il film, diretto ed interpretato dal britannico Kenneth Branagh, è il remake dell'altrettanto famoso film del del 1974, basato sul romanzo di Agatha Christie. La grande scrittrice di gialli, lo concepì e lo realizzo nel 1934 durante un suo famoso viaggio ad Istanbul, precisamente nella stanza numero 441 del Pera Palace Hotel.

(Immagine di ComingSoon)

Scritto da Michael Green e prodotto da Ridley Scott, il film seppur incalzante ed accattivante non è riuscito nel proprio intento di emulare la grandezza del suo predecessore, perdendosi dietro ad una serie di oscuri e poco capibili flashback e reso monotono dall'impostazione teatrale impostagli dalla regia. Meno opprimente e claustrofobico di come la Christie aveva reso il suo romanzo, le varie star impiegate nelle riprese non hanno saputo conferire al film quello spessore che Albert Finney, Ingrid Bergman, Sean Connery e Lauren Bacall, solo per citarne alcuni, avevano conferito al predecessore degli anni settanta. Il regista e sceneggiatore inglese Branagh, ha vissuto in questo film vere e proprie manie di protagonismo, lavorando così sia dietro la macchina da presa sia come interprete della storia stessa, divenendo il celebre detective belga. E' uscito così un film dove l'ego del regista/attore ha portato la pellicola a concentrarsi quasi ed esclusivamente sul personaggio di Hercule Poirot, negli altri film e nel libro abile invece a mimetizzarsi all'interno della storia. Poco più che un cameo, anche se fondamentale, quello di Johnny Depp nei panni del misterioso uomo d'affari ucciso mentre, disastrosa è apparsa Penélope Cruz, lontana nella sua interpretazione dalla parte.
Un film che sicuramente avrà lasciato affascinati chi, per la prima volta, si affacciasse sulla sfarzoso mondo dell'Orient Express mentre, per tutti gli altri, meglio non infierire.


-Scritto da A- 

giovedì 21 dicembre 2017

Curiosità Natalizie


Pensavate le avessimo già finite?
Assolutamente no! Eccovene altre cinque!


  • Pensavate che in Italia si mangiasse tanto durante le feste? Bisogna ammettere che i polacchi ci tengono degnamente testa. Proprio così, in Polonia si è soliti mangiare durante il pranzo natalizio ben 12 portate, ovvero una per ogni apostolo.
  • Pensate al regalo di Natale più grande del mondo, fatto? (leggetelo con la voce di Giovanni Muchacha) Cancellatevelo pure dalla testa, perchè viene difficile anche solo pensare ad un regalo più grande della Statua della Libertà. La Francia per celebrare gli ottimi rapporti con gli States, fece recapitare proprio il 25 dicembre la celebra statua che successivamente divenne il simbolo per eccellenza della Grande Mela.
  • Tradizioni particolari, targate Repubblica Ceca. A Natale le donne single sono solite mettersi di spalle rispetto alla propria porta di casa, per poi lanciarsi dietro delle scarpe. Se la punta della suddetta scarpa punterà la porta, la ragazza troverà l'amore certamente l'anno successivo; in caso contrario continuerà la ricerca o aspetterà il lancio dell'anno dopo.
  • La città statunitense Leavenworth nello stato di Washington è famosa in tutto il Paese per essere il centro cittadino a stelle e strisce più natalizio di sempre. Infatti tutti i poco più di 2000 abitanti si impegnano nel cercare di ricostruire un tipico villaggio bavarese, con tanto di mercatini, stand gastronomici e addobbi tipici del sud della Germania.
  • Un fiore tipico di questo periodo è la Euphorbia pulcherrima, o anche più semplicemente conosciuta come Stella di Natale. Questo fiore rosso fuoco nasce dai cespugli di una tipica pianta messicana che può addirittura raggiungere i 4 metri di altezza. La leggenda narra che una piccola bambina messicana di nome Altea, si trovò in una cappella di una chiesetta locale il giorno di Natale a piangere disperata, non potendo permettersi (vista la povertà) di portare un dono al bambin Gesù. Il suo angelo custode scese affianco a lei e le disse di raccogliere dei fiori/erbacce dalla strada e di riporli sull'altare. Una volta sistemati nel luogo predetto si trasformarono nei fiori più belli che il mondo avesse mai visto, frutto del dono di una bambina per amore della fede. 

Scritto da L.


Curiosità

Tutti conoscono il famoso Spyro, dell'omonimo gioco. Quindi ecco alcune curiosità che forse non conoscevate:

Il nome del cattivo Ripto è nato dalla somiglianza della scritta giapponese di Spyro.

Le musiche della seconda saga sono state composte da Stewart Copeland, ex membro dei The Police.

Durante lo sviluppo del gioco non si sapeva che forma dare al protagonista, venne deciso dopo aver visto il film Dragonheart.

Tutti contro Vittorio Emanuele III


Negli ultimi giorni le questioni di casa Savoia, la famiglia che diede i natali ai Re d'Italia sino alla proclamazione della Repubblica, sono tornate fortemente d'attualità, irritando ed inasprendo ulteriormente i rapporti fra i discendenti degli ex sovrani e la popolazione nostrana.


In gran segreto, lo Stato italiano ha acconsentito alle richieste di Maria Gabriella di Savoia di riportare in patria le salme del Re Vittorio Emanuele III e della regina Elena: i suoi nonni. La pretesa che da anni risiedeva nelle stanze del Quirinale è stata riconosciuta legittima, ed in segno di umanità le forze politiche hanno lavorato, tenendo all'oscuro di tutto gli italiani, per riportare nel territorio sabaudo i corpi dei vecchi sovrani. Così, lo scorso 17 dicembre il penultimo Re d'Italia, seppellito in precedenza ad Alessandria d'Egitto, ha fatto il suo ritorno in patria, anticipato di alcuni giorni dall'amata consorte Elena, le cui esequie furono svolte a Montpellier.  A settant'anni dalla morte del più longevo monarca nostrano, i due coniugi hanno potuto così rincontrarsi venendo definitivamente tumulati nel santuario di Vicoforte, nei pressi di Mondovì. 
La decisione, una volta resa pubblica, ha fatto infervorare i più, ancora indignati verso ciò che il sovrano fece in vita, ma non solo; infatti, anche il capo di casa Savoia, Vittorio Emanuele, padre del più celebre Emanuele Filiberto, ha criticato aspramente la decisione della sorella definendo inaudito che un Re d'Italia possa non esser seppellito al Pantheon, il sacrario dei padri della nostra amata patria.
Perché una decisione, come quella intrapresa dai nostri capi di governo, non è andata giù alla stragrande maggioranza della popolazione? E perché Vittorio Emanuele III non è seppellito insieme ai suoi predecessori?
Andiamo con ordine e cerchiamo di capirne insieme i motivi.


Storia
Vittorio Emanuele III nasce a Napoli, città di cui ne diventa principe (per cementificare l'appena consolidata unità d'Italia), nel novembre del 1869. Figlio dei cugini primi Umberto I e Margherita di Savoia, il piccolo crebbe lontano dal caldo amore familiare, venendo educato secondo una specifica dottrina militare. Il mancato calore che solo un madre ed un padre possono donare ed il minuto aspetto fisico (il Re era alto appena un metro e cinquantatré centimetri), contribuirono a rendere il futuro sovrano poco risoluto e caratterialmente debole.  
Dopo aver sposato nel 1896 la principessa montenegrina Elena, di cui il principe fu sempre follemente innamorato, esso si ritrovò tra capo e collo il dover salire al trono dopo la prematura scomparsa del padre, assassinato a Monza per mano di un'anarchico. Era il lontano agosto del 1900 quando Vittorio Emanuele III venne incoronato come terzo Re d'Italia, carica che ricoprì per quarantasei lunghi anni. Nel corso del suo lungo mandato, il nostro Bel Paese crebbe grazie all'introduzione di nuove riforme, come l'introduzione del suffragio universale maschile ed in seguito anche femminile e la creazione delle prime forme di prevenzione sociale, ed espanse i suoi territori in Africa, dove colonizzò prima la Libia e poi l'Etiopia.
Soprannominato il "Re Soldato" per via della sua istruzione e per il fatto che egli sopravvisse a ben due guerre mondiali, è generalmente mal visto dalla popolazione nostrana per via di aver consegnato il paese al Duce Benito Mussolini. Dopo aver abdicato, in favore del figlio Umberto II, il 9 maggio del 1946, il sovrano si ritirò ad Alessandria d'Egitto, dove la morte lo colse nel dicembre del 1947. 
Il regno del figlio (denominato Re di maggio) durò appena un mese, infatti a seguito del referendum del 2 giugno del 1946, l'Italia divenne una repubblica.

I motivi dell'astio nei suoi confronti

Pur introducendo differenti ed innovative riforme sociali, il terzo Re d'Italia viene ricordato dalle generazioni passate, presenti e future, come la persona che diede forza politica a Benito Mussolini.



Seppur i due mal si sopportassero, con il sovrano spesso in disaccordo ed ostile verso la politica repressiva e anti-razziale del Duce, fu lo stesso monarca a far si che l'ex direttore dell'Avanti salisse al governo. Nei giorni che precedettero la famosa marcia su Roma, il presidente del consiglio Luigi Facta, consigliò a più riprese al Re di fermare le camicie nere, proclamando lo stato d'assedio. Sua maestà rigettò tali consigli anzi, dopo aver consegnato a Mussolini le "chiavi" del paese lo incaricò di formare un nuovo esecutivo. Con ogni probabilità, Vittorio Emanuele si auspicava che il fascismo potesse esser la soluzione dopo anni di tensioni sociali ma così non fu e, nel ventennio che seguì, il paese si ritrovò a dover fronteggiare un numero impari di leggi antidemocratiche e anticostituzionali. L'arrivo della seconda guerra mondiale inasprì ulteriormente i contrasti tra la sovranità e la popolazione, ritrovatasi a dover fronteggiare una guerra alla quale non era minimamente preparata. Dopo tre anni di guerra il Re prese finalmente, ma troppo tardi, le distanze dal fascismo, esautorando Mussolini ed affidando l'Italia a Pietro Badoglio. Il susseguente armistizio con le potenze Alleate e la fuga del monarca dopo l'occupazione tedesca, segnò la fine del rapporto tra italiani e Savoia. Seppur consigliato dal maresciallo Badoglio, il quale ben sapeva che una cattura del sovrano avrebbe dato linfa vitale all'avvento della repubblica di Salò, il gesto venne visto (anche grazie ad una massiccia opera di propaganda filo-fascista, pronta a gettar fango sul Re per legittimarsi) come un atto di vigliaccheria che approfondì la fine del rapporto tra la monarchia e la popolazione. Il Paese, senza una vera e propria guida, dovette subire altri venti mesi di guerra che fecero uscire l'Italia del tutto disintegrata.
Il disperato tentativo di salvare la corona abdicando in favore del figlio, servì poco a nulla e tempo un mese gli italiani votarono la cosa più saggia che potessero fare: scelsero la repubblica, esiliando così fino a qualche giorno fa l'ultimo vero Re d'Italia.


-Scritto da A- 

mercoledì 20 dicembre 2017

Lo spazio dello chef: Panettone vs Pandoro - Parte I


Storia
Oramai siamo agli sgoccioli, ancora cinque lunghe giornate e finalmente arriverà il Natale che, con la sua magica atmosfera, conquisterà come ogni anno grandi e piccini. La festa della nascita di Gesù bambino, commercializzata oltre ogni modo negli ultimi decenni, è ancora oggi un giorno capace di riunire famiglie ed amici, intenti in questa giornata a scambiarsi i regali e a gustarsi tutti insieme un lauto e gustoso pasto. E cosa c'è di meglio se non un buonissimo Panettone per concludere degnamente una ricorrenza tanto speciale?


Il panettone è un dolce tipico della tradizione pasticcera italiana, per la precisione della città di Milano, il quale da secoli è strettamente legato alle festività natalizie, dove è solito esser consumato come dessert alla fine dei pasti, magari accompagnato da un buon calice di vino dolce. 
Esso si realizza lavorando con molta pazienza ed amore ingredienti come le uova, la farina, lo zucchero, il latte ed il burro, ai quali in un secondo momento vengono aggiunte scorzette di arancia candita ed uvetta. Il dolce milanese, si presenta agli occhi dei commensali con una base cilindrica che sviluppandosi in altezza termina con una cupola. 

La globalizzazione, ha fatto si che il Re dei dolci natalizi smettesse in larga parte di esser prodotto dalle sapienti mani degli artigiani locali, per esser cucinato in larga scala all'interno delle industrie dolciarie, responsabili poi di espandere l'onomatopea del panettone oltre i confini lombardi ed italici. Ad oggi, è infatti assai facile reperire in tutto il globo il dessert in questione, anche se i prodotti artigianali vantano una qualità organolettica inarrivabile per le case di produzione di massa. 

Il panettone affonda le proprie origini nel passato (il primo scritto che certifica la presenza nel tempo di un'antenato della squisitezza da noi trattata oggi, è contenuto all'interno di un registro del collegio Borromeo di Pavia, ed è datato 1599) e nel corso dei secoli, sono molteplici le leggende ed i miti che si sono intrecciate alla sua storia. 
Secondo alcuni, l'antenato per eccellenza del panettone è il panfarcito, una preparazione di origine siciliana realizzata oltre settecento anni fa con un impasto simile a quello del pane ma con l'aggiunta di mandorle, miele e passoline. Altri attribuiscono la sua creazione ad uno sguattero di nome Toni, il quale aiuto lo chef di Ludovico il Moro a realizzare uno splendido e sontuoso pranzo di Natale. 
La leggenda più affascinante, racconta invece la storia di Messer Ulivo degli Atellani che, innamorato della figlia di un fornaio, si fece assumere da quest'ultimo per conquistare il cuore della ragazza. Egli riuscì incorporando vari ingredienti, a realizzare un dolce che rese celebre il forno e ricco il suo proprietario, il quale diede di buon grado il consenso ai due giovani di convolare a nozze.

Curiosità
-Nella città di Milano è solito conservare un panettone da consumarsi il 3 febbraio dell'anno nuovo, nel giorno di San Biagio. Esso, altro non rappresenta che un gesto scaramantico contro i mali di stagione ma, permette anche alle pasticcerie di riutilizzare e guadagnare sui panettoni invenduti.
-Negli anni, sono diverse e differenti le variazioni sul tema proposte da pasticcerie ed industrie dolciarie, come il panettone glassato, quello ricoperto da cioccolato o quelli guarniti con creme varie.
-Il panettone artigianale è certificato da un marchio rilasciato dalla Camera di Commercio di Milano.
-Il dolce è registrato all'interno dell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani, i PAT.


Gusto e realizzazione
Il panettone, almeno quello realizzato secondo le tecniche della tradizione artigianale nostrana, è un prodotto da forno realizzato a partire da una pasta lievitata. Dalla consistenza morbida e fragrante, la forma stessa del dolce è realizzata attraverso degli stampi di cottura, i quali rimangono poi attaccati al prodotto una volta terminato. Dall'aroma pungente e corposo, il dolce tipico natalizio deve il suo aroma alla lievitazione a pasta acida, anche se i canditi e le uvette tendono a smorzare questo gusto. Gli ultimi ingredienti citati poc'anzi, sono spesso criticati soprattutto dai più piccoli, i quali tendono a toglierli dal prodotto finito. 
Con la globalizzazione, il panettone ha avuto negli anni molti e vari prodotti che hanno tentato di sostituirlo o modificarlo, uno di questi è il Pandoro, l'altro tipico dolce natalizio che contende ogni anno lo scettro di sovrano dei dolci delle feste, di cui andremo ad analizzare la prossima settimana.


-Scritto da A- 

Regali fit per Natale

Se non sapete cosa regalare per Natale a una persona appassionata di fitness ecco a voi alcuni spunti che potranno esservi utili:

  • Cuffie Bluetooth: uno dei regali migliori, quale scelta migliore delle cuffie che permettono di ascoltare la propria playlist mentre si fa dello sport senza il fastidio dato dai fili?;

  • Braciale fit: grazie a questo accessorio si potrà monitorare l'attività fisica, le ore di sonno, il peso e l'alimentazione;
  • Lunch box: che l'alimentazione sia importante per gli sportivi lo sanno tutti, un'idea carina ma sopratutto utile è un porta pasti, per organizzare al meglio il proprio pranzo senza farsi mancare nulla;




Scoperto nuovo pianeta

Un sistema di intelligenza artificiale di Google ha permesso la scoperta di un nuovo pianeta in un nuovo sistema solare, attraverso l'analisi dei dati forniti dal telescopio spaziale Kepler della NASA. Il nuovo pianeta, chiamato Kepler-9oi, si trova a 2'545 anni luce da noi e compie un giro completo ogni 14,4 giorni terrestri. Kepler-9oi è più grande del 30% circa, ma non ha un ambiente adatto alla vita che conosciamo. Il pianeta orbita così vicino alla sua stella da avere una temperatura superficiale di oltre 400°.

Osservare pianeti così distanti non è possibile, vengono quindi rilevate le variazioni di luminosità delle stelle causate dal passaggio dei pianeti, misurandone l'intensità e la frequenza della variazione di luce e determinando se è dovuto al passaggio di pianeti o al comportamento della stella. L'intelligenza artificiale di Google ha imparato a interpretare i dati, perr poter segnalare o meno la presenza di un potenziale pianeta.


martedì 19 dicembre 2017

Più panettone per tutti


Il sopraggiungere delle feste ha fatto sì, che in ognuna delle nostre abitazioni, si potesse finalmente respirare una sana e magica atmosfera natalizia, capace di rendere ciascuno di noi più buono ed altruista.


Come ogni anno l'arrivo del Natale farà riscoprire alla maggior parte della popolazione nostrana la bontà del panettone, dolce tipico di questo specifico periodo dell'anno. Non tutti però avranno la fortuna di poterne assaggiare una fetta ed è per questa ragione che, la collaborazione fra Confcommercio Milano, Confartigianato, Unione Artigiani e Camera di Commercio, porterà nelle strade di Milano una fetta di questo tradizionale dolce per tutti noi.
Questo compito verrà reso più semplice grazie alla storica pasticceria San Gregorio e dal suo mastro pasticcere Said, i quali hanno portato alla realizzazione del panettone più grande al mondo. Dopo quattro dure giornate di lavorazione a cui quattro pasticceri si sono minuziosamente dedicati, il dolce godrà di un'altezza pari a due metri, un diametro di ottanta centimetri ed un peso di ben centoquaranta chili. Non sono solamente questi i numeri da Guinnes dei primati stracciati dal dolce nato a Milano; per dare alla luce il suddetto, vi sono voluti dieci chili di pasta madre, sessantanove chili di farina, ventotto litri d'acqua, quindici chili di tuorli d'uovo, ventisette chili di burro e diciotto chili di zucchero. Tutto questo senza contare i chili di uvetta e di arancia dedita a divenire candita. 
Creato seguendo meticolosamente la genuina e squisita tradizione milanese, il panettone è stato mostrato al pubblico la scorsa domenica presso la Galleria Vittorio Emanuele II. Da esso vi sono state ricavate milleduecento fette, regalate e distribuite ad ogni passante, turista e senzatetto lì presente, dai ragazzi della Capac, la scuola di formazione Confcommercio della città meneghina. Contemporaneamente, altre fette del dolce sono state ricavate e servite da numerosi panettoni artigianali di più modeste dimensioni.
Una festa per tutti, grandi e piccini che insieme, uniti dalla magica atmosfera del Natale, hanno potuto assaporare la fragrante consistenza del panettone.

Un'unico quesito solca ancora le nostre menti, come avranno fatto a cuocere un tale "mostro" di bontà?


-Scritto da A- 

La triste fine di Rebecca Dykes


Cercando si superare lo sgomento al quale tutti noi siamo sottoposti dopo notizie del genere, proveremo nel meno cruento modo possibile a raccontarvi la storia di Rebecca Dykes, rendendole in parte omaggio e sperando di non ferire ulteriormente amici, parenti e conoscenti della stessa.


Rebecca Dykes era una giovane donna di appena trent'anni e, come forse avrete intuito dal verbo impiegato al passato, ella non è più con noi. Dopo essersi laureata presso l'università di Manchester ed aver conseguito la specializzazione in sicurezza internazionale e governance globale nella capitale inglese, alla Birkbeck University,  la ragazza aveva cominciato a servire il proprio governo. Dopo una prima esperienza come analista in Iraq, Rebecca era subentrata in diversi team governativi, tra i quali quello che si occupava della Libia. 
Dalla scorso gennaio la giovane si era trasferita a Beirut, dove aveva iniziato a lavorare presso l'ambasciata locale del Regno di Sua Maestà; ed è qui, nella capitale del Libano, che il corpo esanime della donna è stato ritrovato sul ciglio di un'autostrada.
Come riportato dalla polizia libanese, il cadavere ritrovato nella zona di Metn denotava evidenti segni di strangolamento, probabilmente causati da una corda, mentre una seconda autopsia stabilirà se prima della morte la ragazza abbia subito un qualche tipo di violenza sessuale. L'ambasciata britannica, per mano del suo ambasciatore Hugo Shorter, si è detta profondamente addolorata dalla perdita e pronta a collaborare con le forze locali per stabilire l'esatta dinamica degli eventi ed incarcerare quanto prima il o i colpevoli dell'efferato omicidio.

Secondo la ricostruzione dei fatti, la giovane sarebbe morta nella notte tra venerdì e sabato; dopo aver festeggiato con amici e colleghi in un locale del centro l'addio di un'amica al Libano, la giovane era stata vista allontanarsi intorno alle due del mattino. All'indomani, la stessa avrebbe dovuto imbarcarsi su un volo che l'avrebbe riportata in Inghilterra, dove avrebbe trascorso le vacanze di Natale insieme alla famiglia.  
Con ogni probabilità, dopo aver lasciato gli amici, avrà incontrato la persona che dopo averla portata a diversi chilometri di distanza del centro l'ha poi uccisa.

Nella notte tra domenica e lunedì le forze dell'ordine di Beirut hanno proceduto al primo arresto di un sospettato, considerato il responsabile della morte della giovane. Costui, un tassista libanese, sarebbe tuttora sotto interrogatorio mentre gli investigatori hanno escluso che il caso abbia una matrice politica.


-Scritto da A- 

Equilibri politici in crisi per un selfie!



Miss Israele, Adar Gandelsman, e Miss Iraq, Sarah Idan
(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.lastampa.it)

Sembra incredibile ma a quanto pare basterebbe un selfie per giustificare delle minacce di morte.
Ma partiamo dall'inizio, ci troviamo a Las Vegas, per uno dei concorsi di bellezza più famosi del mondo: l'elezione di Miss Universo.

Naturalmente le varie Miss scattano selfie e li pubblicano sui propri social, ma uno di questi ha fatto più scalpore degli altri. Una foto dove vi sono due giovani ragazze sorridenti (Miss Iraq, Sarah Idan, e Miss Israel, Adar Gandelsman) con l'aggiunta di questa breve descrizione: "Peace and Love from Miss Iraq and Miss Israel".
Pochi secondi dopo la pubblicazione sono apparse tantissime minacce che colpivano in prima persona la povera Sarah.

Ora bisogna ammettere che i rapporti fra i due stati non sono proprio dei più idilliaci. Infatti l'Iraq non ha mai riconosciuto lo Stato Israeliano e nel 1948 esiliò 120'000 ebrei iracheni, costringendoli ad abbandonare il paese.
Aggiungeteci che i rispettivi eserciti si sono fronteggiati nel 1948, 1967, 1973 e che vi sono stati vari lanci di missili e bombardamenti reciproci, e la frittata è fatta.

La famiglia della ragazza è stata costretta a fuggire dall'Iraq per via delle continue minacce di morte e a lei è stato ordinato di tornare in patria, rinnegando non solo le foto ma anche il suo titolo di Miss.
La ragazza sconvolta ha chiesto scusa pubblicamente, difendendosi di non sostenere il governo israeliano e di non essere d'accordo con la loro politica nei confronti del mondo arabo.
Era semplicemente un'appello di pace e speranza, niente più.

Il diritto di espressione è di tutti, non è minacciando una ragazza che i propri conflitti di politica internazionale si risanano e questo è un dato di fatto!

Scritto da L.


IKEA che combini!


L'azienda svedese, leader mondiale della vendita di mobili, è ufficialmente sotto inchiesta per via di trattamenti fiscali di favore avvenuti in terra Olandese.

La denuncia di questo reato avviene dalla numero uno dell'Antitrust Europeo, Margrethe Vestager, che ha appurato la presenza di aiuti statali illegittimi, che avrebbero favorito la ditta svedese sulle dirette concorrenti.


Il sistema utilizzato permetteva di spostare i propri profitti tra società collegate tra loro (dall'Olanda a Lussemburgo e successivamente in Liechtenstein), evitando di pagare delle ingenti imposte e dando vita ad un rapporto di vantaggi reciproci che ha posto l'Ikea in netto vantaggio sulla rivali di settore.

Si è calcolato che tramite questo asse triangolare, l'Ikea sia stata capace di evadere più o meno una centinaia di milioni di euro.

L'Unione Europea ha aperto l'indagine e ci si aspetta delle grosse e salate sanzioni per dei mobili fai-da-te che stanno iniziando a scricchiolare.

Scritto da L.

Fallisce la Borsalino


Quasi sicuramente, alla maggior parte di voi, l'azienda con il nome Borsalino non dirà niente di che a primo acchito.
(Immagine di Comingsoon)


La ditta alessandrina, è la storica creatrice dei cappelli indossati dai divi del cinema nostrano ed hollywoodiano; basti pensare che attori internazionali dal calibro di Johnny Depp, Robert De Niro, Nicole Kidman e Alain Delon, solo per citarne alcuni, hanno indossato nell'interpretazione di una o più delle loro parti un cappello modello "borsalino". 
Amata dalla maggior parte della popolazione nostrana, non solo per dare alla luce fantastiche creazioni poi impiegate sui set più disparati ma, anche per la qualità e la raffinatezza delle "opere d'arte" create ad Alessandria dalle mani sapienti dei sarti dell'azienda stessa. Tutto ciò non è comunque servito a salvare la storica fabbrica, la quale dopo centosessanta anni di onorato servizio cessa la sua attività per fallimento. Il tribunale di Alessandria ha infatti respinto il concordato proposto dalla società dell'imprenditore svizzero Camperio, la Haeres Equita srl, subentrata da più di un anno nella gestione della Borsalino. Come reso noto dai sindacati, l'Italia ed il cinema dovranno dire dunque addio alla tanto celebre azienda, la quale dal canto proprio si è trincerata dietro ad una coltre di silenzio non rilasciando nessuna comunicazione officiale.
Un'altro pezzo storico del nostro Bel Paese viene a mancare, aggravando ed evidenziando una volta ancora il profondo disagio economico a cui molti imprenditori e molte ditte sono ogni giorno sottoposti.


-Scritto da A- 

lunedì 18 dicembre 2017

Kaká si ritira

Il 17 dicembre Kaká ha annunciato il suo ritiro. Si parla dell'ultimo giocatore ad aver vinto il pallone d'oro prima dell'era Messi-CR7.
A Old Trafford prima e San Siro dopo, Kaká mise in mostra tutto ciò che aveva acquisito dal suo arrivo in Italia nel 2003. In particolare una straordinaria capacità di ribaltare l'azione. Partì così l'assalto delle squadre europee, alle quali disse no, anche quando nel 2009 il Manchester City offri 100-120 milioni al Milan.
Però dopo sei mesi di tempo finì al Real Madrid. In teoria sarebbe dovuto diventare uno dei mattoni della squadra con Ronaldo, ma a partire dai palloni d'oro l'ascesa di CR7 fu proporzionale al declino di Kaká.
In seguito torno a vestire i panni rossoneri per riuscire a recuperare l'antico lustro, ma non funzionò. Andò a chiudere la sua carriera a Orlando, dopo un brevissimo periodo al San Paolo. Ora sembra che voglia cimentarsi come dirigente sportivo, in modo da esercitare ancora la sua intelligenza ed esperienza calcistica.

NBA

Regular Season

Toronto Raptors (20-8) - Sacramento Kings (9-20) 108-93
I Canadesi si confermano come terza forza ad Est grazie all'ennesima prestazione monstre, manco a dirlo, di DeMar DeRozan che chiude con 21 punti e tante giocate importanti. Nonostante l'assenza di Ibaka, Valanciunas sotto canestro fa sentire la sua presenza con una solida doppia doppia da 16 punti e 13 rimbalzi. Standing Ovation doverosa per Vince Carter che alla veneranda età di 40 anni si accinge ad affrontare i suoi Raptors, probabilmente per l'ultima volta; per Air Canada alla fine saranno 4 punti, 2 assist e 1 rimbalzo, bottino magro ma colmo di sentimentalismo.
Ottima prestazione di Bogdanovic (18) che sta iniziando a prendere il giusto ritmo, dopo un'inizio di stagione altalenante e altrettanto bene fanno anche l'ex Utah Hill (16) e il panchinaro Temple (18).
Resta di fatto la certezza che anche quest'anno la squadra di Sacramento guarderà da casa i tanto augurati play off.


Vince Carter vola verso il ferro, olio su tela
(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Sacramento Kings)

Detroit Pistons (17-13) - Orlando Magic (11-20) 114-110
Detroit rimane la sorpresa della stagione! Drummond schiaccia e sposta l'asse terrestre di qualche centimetro, Tobias Harris si conferma sempre più uomo decisivo e Bullock, uscendo dalla panchina, mette a referto il suo massimo in carriera con 20 punti; se anche le seconde linee iniziano a tenere queste statistiche e questi numeri, Detroit allora può davvero ben sperare.
Onore a Orlando che ha lottato col coltello tra i denti per tutta la partita, ma i problemi difensivi di questa squadra sono davvero troppi. Un nota positiva in più e aver ritrovato un cecchino dall'arco come Hezonja che questa sera ha registrato la bellezza di 28 punti con 8 su 12 da tre.

Brooklyn Nets (11-18) - Indiana Pacers (17-13) 97-109
Indiana continua la sua marcia verso la post season e lo fa seguendo le orme e le gesta del suo generale: Victor Oladipo. L'ex Thunder piazza 26 punti e si conferma come principale vincitore del titolo di Most Improved Player of The Year. Qualcuno ad Okc si starà mangiando le mani..
Brooklyn nonostante l'assenza di tutti i pezzi da novanta (Lin, D'Angelo, Mozgov, Okafor) riesce comunque a mettere i bastoni tra le ruote ai Pacers, obbligandoli a giocare la loro migliore pallacanestro. Attenti all'esplosione di ragazzi poco noti in casa Nets che tanto bene potrebbero fare in futuro come Crabbe e LeVert.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Victor Oladipo)

Washington Wizards (16-14) - Cleveland Cavaliers (23-8) 99-106
Cleveland non si ferma e inizia a tenere la scia dei Celtics in vetta alla Eastern. Non ci sono più parole per descriverlo. LeBron che lo si ami o lo si odi è dominante e come un buon bicchiere di vino, invecchiando migliora. Sta dimostrando al mondo intero che non esistono limiti per lui.
Stasera entra ancora di più nella storia scavalcando Hakeem Olajuwon nella classifica dei Field Goal di tutti i tempi piazzandosi al nono posto. Ah per lui stanotte quarta tripla doppia nelle ultime cinque partite: 20 punti, 15 assist e 12 rimbalzi. Non lascia spazio ad altre interpretazioni.
Love (25) e Green (15) supportano alla grande il lavoro del loro leader e permettono di mettere in ombra l'ottima partita dei Wizards e in particolare di Beal (27).


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale LeBron James)


Ah, quasi mi dimenticavo di ricordare a tutti che stasera verranno ritirate le canotte di quel giocatore che è stato capace di fare da collante fra due secoli di pallacanestro e che ha incantato tutti coloro che erano rimasti orfani del talento di Michael Jordan.
Oggi allo Staples Center di Los Angeles verranno ritirate le due maglie gialloviola, la numero 8 e la 24, con cui per ben due decadi ha dato spettacolo sui parquet di tutta America e del mondo.
Stiamo parlando dell'unico e solo... Kobe Bryant! 
Un'atleta capace di vincere per cinque volte il titolo NBA, per due volte essere eletto Mvp delle Finals, una volta Mvp della regular season e per ben due volte miglior marcatore di stagione.
Oggi, 33'643 punti dopo, siamo riuniti per celebrare il terzo marcatore di sempre nella storia della National Basketball Association. 
Il ritiro delle maglie sarà la giusta tappa intermedia, prima di entrare di diritto nella Hall of Fame del pallone a spicchi.
Grazie di tutto Black Mamba!


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)

Scritto da L.

Goal ed emozioni dai campi internazionali


La vicinanza con le festività natalizie ricorda a tutte le compagini, impegnate nei differenti campionati europei, di come oramai il girone di andata si stia per concludere. Giunti al giro di boa e tirando le prime preliminari considerazioni, è evidente come ormai soltanto in Italia ed in Spagna la corsa al titolo abbia ancora un senso. Questo per merito, o colpa, di squadre come il Manchester City, il PSG ed il Bayern Monaco, capaci sin dalle prime giornate di monopolizzare i loro rispettivi campionati. 
Ora però, addentriamoci più nel dettaglio andando ad analizzare ciò che la giornata calcistica appena conclusasi ci ha regalato.


Premier League
Nella diciottesima giornata della massima competizione calcistica inglese, continua inarrestabile la corsa verso il titolo (il quinto) del Manchester City. 
La squadra di Guardiola, sotto la pioggia battente dell'Etihad Stadium, ha annichilito il Tottenham, non proprio l'ultima in classifica, con un sonoro quattro ad uno. Pressing alto, possesso palla e verticalizzazioni improvvise, hanno permesso ai Citizens di asfissiare il gioco degli Spurs, pericolosi solo con qualche tiro dalla distanza del solito Kane, e portare a casa facilmente i tre punti. Di Gundogan, De Bruyne e Sterling (doppietta) le reti dei padroni di casa mentre superflua ai fini della vittoria si è rivelata la rete ospite siglata da Eriksen allo scadere. Per gli Skyblues si tratta del diciottesimo risultato utile consecutivo in altrettante giornate, numeri da Guinnes.

Dopo aver pubblicamente abdicato al titolo, il Chelsea di Antonio Conte strappa la seconda vittoria consecutiva. Contro il Suothampton, i Blues hanno costruito una mole di gioco abnorme ma ciò nonostante si sono dovuti accontentare di portare a casa i tre punti con il minimo sforzo. A Stamford Bridge, finisce uno a zero grazie alla rete di Alonso nel terzo minuto di recupero del primo tempo.

Il medesimo risultato lo si è riscontrato all'Emirates Stadium, dove l'Arsenal di Arsène Wenger è riuscita a fare suoi i tre punti contro un Newcastle sempre più in crisi. A decidere una sfida senza storia vi ha pensato Ozil, grazie ad uno splendido tiro al volo. Non pervenuti in campo i Megpies di Benitez, terzultimi in campionato.

Bella e convincente la prestazione offerta dal Manchester United di Josè Mourinho al The Hawthorns. Contro i padroni di casa del West Bromwich Albion, i Red Devils si impongono per due reti ad uno grazie alle marcature di Lukaku e Lingard. Inutile il sigillo dei padroni di casa con Barry. Lo United mantiene così invariata (undici punti) la distanza dalla capolista.


Tutto troppo semplice per il Liverpool che, in casa del Bournemounth, spazza via le esili difese dei padroni di casa dopo appena venti minuti di gioco grazie ad una rete di Coutinho. Sono poi Lovren, Salah e Firmino ad aumentare il passivo dei rossoneri. I Reds salgono così al quarto posto in classifica, a quattro lunghezze dal Chelsea ora terzo.

Altri risultati: Leicester-Crystal Palace 0-3, Watford-Huddersifield Town 1-4, Brighton-Burnley 0-0, Stoke City-West Ham 0-3, Everton-Swansea oggi ore 21.

Bundesliga
La diciassettesima giornata della Bundesliga tedesca ha consegnato al Bayern Monaco un vantaggio sulle inseguitrici di ben undici punti. 
La squadra allenata da Jupp Heynckes ha una volta ancora dimostrato tutta la propria forza, battendo di misura grazie ad una rete di Mueller lo Stoccarda padrone di casa. Alla Mercedes-Benz Arena, una gara divertente ed elettrizzante viene decisa solamente nelle battute conclusive, quando il centrocampista offensivo dei bavaresi insacca il vantaggio mentre Akolo non è abile a trasformare il rigore del possibile pareggio allo scadere.

Rallenta la propria corsa lo Schalke 04, il quale impegnato sul campo dell'Eintracht Francoforte non riesce ad andare oltre al risultato di due a due. Il doppio vantaggio in favore dei padroni di casa, firmato dalle reti di Jovic e Haller, non abbatte le speranze degli ospiti che, nei dieci minuti finali, trovano il pareggio con le marcature di Embolo e Naldo.


Al Signal Iduna Park, il Borussia Dortmund trova la sua seconda vittoria consecutiva dopo l'avvento in panchina di Peter Stoeger. Contro L'Hoffenheim, passato per primo in vantaggio, i gialloneri hanno dovuto faticare più del previsto ma grazie alle reti di Aubameyang, su rigore, e Pulisic, allo scadere, conquistano tre punti preziosissimi, utili a rilanciarsi concretamente per agguantare la zona Champions League.

Il risultato più sorprendente della diciassettesima giornata è arrivato dalla Red Bull Arena dove, nel posticipo serale, il Lipsia padrone di casa è caduto sotto i colpi dell'Hertha Berlino. Nonostante l'inferiorità numerica dovuta all'espulsione di Torunarigha, gli ospiti hanno saputo sfruttare le poche occasioni avute per portarsi in vantaggio grazie alla doppietta di Selke e alla rete di Kalou. Il netto dominio dei padroni di casa, ha fatto breccia nel muro difensivo degli avversari solo sul finire di gara e così, a nulla sono valse le reti di Orban e Halstenberg.

Altri risultati: Ausburg-Friburgo 3-3, Colonia-Wolfsburg 1-0, Werder Brema-Mainz 2-2, Borussia M'Gladbach-Amburgo 3-1, Hannover-Leverkusen 4-4.

Ligue 1
L'uscita prematura dalla Champions League deve aver giovato ai campioni di Francia in carica del Monaco, i quali travolgono il St-Etienne con un perentorio quattro a zero. Al Geoffroy-Guichard, i monegaschi trovano la seconda vittoria consecutiva in campionato, annichilendo grazie alle reti di Sidibé, Lemar, Tavares e Keità i padroni di casa.

Vittoria a valanga e vantaggio sulle inseguitrici mantenuto; questo è il responso della più che positiva trasferta giocata dal Paris Saint-German contro il Rennes. Contro i rossoneri, i parigini hanno sin dalle prime battute di gara imposto il loro gioco, dominando in lungo ed in largo. Le reti di Neymar e Mbappè, sono quindi stata una logica conseguenza del primo tempo perfetto della squadra di Unai Emery. Nella ripresa, il goal a sorpresa di Mubulè per i padroni di casa risveglia dal torpore gli ospiti, in rete nuovamente con Cavani e Neymar. A favorire la vittoria del PSG vi ha pensato Andrè, espulso sul risultato in bilico di uno a due.


Continua la serie positiva del Nizza che, impegnato di fronte al pubblico amico dell'Allianz Riviera, si sbarazza per una rete a zero del Bordeaux. Decisivo ai fini della vittoria il goal di Super Mario Balotelli.

Nello scontro al vertice del Parc Olympique Lyonnais tra il Lione ed il Marsiglia, sono i padroni di casa a far propri i tre punti grazie ad una sontuosa prestazione. A decidere la sfida le reti di Fekir e Mariano.

Altri risultati: Strasburgo-Tolosa 2-1, Montpellier-Metz 1-3, Digione-Lilla 3-0, Caen-Guingump 0-0, Troyes-Amiens 1-0, Nantes-Angers 1-0.

Liga BBVA
La sedicesima giornata della massima competizione calcistica spagnola è stata segnata dal rinvio della partita tra Leganés e real Madrid, causa partecipazione al mondiale per club delle Merengues. 

Approfitta del rinvio del match dei cugini l'Atletico, il quale al Wanda Metropolitano è riuscito a far suoi i tre punti, imponendosi con il minimo sforzo sull'Alavés. A decidere la sfida una rete di Fernando Torres. I Cholchoners con il risultato maturato ottengono il secondo posto in classifica, grazie anche allo scivolone del Valencia, sconfitto allo Stadio Municipale di Ipurùa.

La squadra allenata da Marcelino vede sempre più come un miraggio la vetta della classifica, ora distante otto punti. Contro l'Eibar, il Valencia è apparso lento e prevedibile, dimostrandosi un lontano parente delle squadra delle prime giornate di campionato. A decidere la sfida vi hanno pensato Inui e Jordàn. Inutile la rete di Santi Mina per gli ospiti.


Il Barcellona insegna una volta ancora ai "comuni mortali" come si debba giocare a pallone e, nel posticipo della sedicesima giornata, incanta il Camp Nou con una partita a dir poco spettacolare. A farne le spese il malcapitato Deportivo, naufragato sotto le doppiette di Suarez e Paulinho. Sfortuna nera per Messi, capace di cogliere tre legni e di sbagliare un calcio di rigore. I Blaugrana allungano così nuovamente in classifica, staccando di sei lunghezze l'Atletico, secondo.

Altri risultati: Girona-Getafe 1-0, Atletic Bilbao-Real Sociedad 0-0, Siviglia-Levante 0-0, Celta Vigo-Villareal 0-1, Las Palmas-Espanyol 2-2, Malaga-Real Betis stasera ore 21:00, Leganés-Real Madrid rinviata.


Mondiale per Club
Il Real Madrid di Zinedine Zidane conquista, per il secondo anno consecutio, il tetto del mondo. Negli Emirati Arabi i Blancos, dopo aver sconfitto in semifinale l'Al Jazira per due reti ad una, si sono imposti sul Gremio per uno a zero. 
Contro i brasiliani, gli spagnoli hanno saputo sfruttare le poche occasioni venutesi a creare, concedendo poco o nulla in fase difensiva. A decidere un match a dir poco noioso vi ha pensato il fresco pallone d'oro Cristiano Ronaldo, capace di infilare su punizione il portiere avversario Grohe. La squadra di Madrid, conquista così per la terza volta nella propria storia la Coppa del mondo per club.


-Scritto da A- 

Una vasca di medaglie


L'Italia fa una scorpacciata di medaglie e record agli Europei di nuoto in vasca corta di Copenaghen.
Gli Azzurri collezionano 17 medaglie (5 ori, 7 argenti e 5 bronzi) e nell'ultima giornata (ieri) c'è stata una netta ripresa del nostro gruppo.


(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.federnuoto.it)

In primis il 27enne padovano Luca Dotto ha vinto la finale dei 100 metri stile libero in 46"11, che lo consacrano ancora una volta come degno erede di Filippo Magnini, fresco di ritiro.
Subito dopo arriva un'altro primo posto con il bolognese Marco Orsi, che inaspettatamente supera di due centesimi il favorito Fesikov e trionfa nell'insidiosa 100 metri misti.
Il terzo oro di giornata arriva con Simone Sabbioni che a soli 21 anni diviene campione in carica della velocissima 50 metri dorso. Un successo che rilancia le sue aspirazioni, dopo il lungo infortunio che lo ha tenuto lontano dalle vasche per quasi un anno intero.

Infine chiude questa meravigliosa giornata di nuoto la staffetta uomini 4x50 mista (Sabbioni, Scozzoli, Codia e Dotto), dove solo la Russia è stata capace di fare meglio.

Nel palmares guardiamo tutti dall'alto e l'inno di Mameli diventa sempre più un'abitudine nelle competizioni europee e intercontinentali.

Scritto da L.

Il bello della diciassettesima giornata


Niente da dire, il campionato di Serie A in corso quest'anno è sicuramente uno dei più appassionanti fino ad ora osservati. 


A differenza degli anni passati, dove la Juventus era solita monopolizzare i campionati sin dalle prime fasi degli stessi, quello odierno sta regalando agli appassionati emozioni e colpi di scena a non finire. Sono quattro, cinque se la Lazio vincesse il recupero della dodicesima giornata contro l'Udinese, le squadre che partita dopo partita si stanno contendendo la testa della classifica, tutte distanziate le une dalle altre da una manciata di punti. Così, basti pensare che all'inizio della diciassettesima giornata la sorprendente Inter di Luciano Spalletti risiedeva stabilmente da due giornate al comando dell'attuale Serie A e che ora, al termine della stessa, scivola al terzo posto. 
Perplessi da quanto suddetto in precedenza? 
Non c'è problema ed andiamo ora ad addentrarci più nello specifico della giornata appena conclusasi.

Quello appena passato è stato un sabato ricco ed entusiasmante per la Serie A, visto la discesa in campo di squadre come Inter, Napoli e Roma. Ad aprire la "danze" vi hanno pensato i nerazzurri, impegnati a San Siro contro l'Udinese. Nonostante i pronostici della vigilia vedessero avvantaggiata la squadra di casa, gli ospiti allenati da Massimo Oddo (tre vittorie ed una sola sconfitta dal suo arrivo ad Udine) hanno ribaltato le gerarchie, imponendosi di fronte al pubblico ostile. I friulani hanno concretizzato al meglio le palle goal da loro createsi, trincerandosi in difesa e ripartendo a tutta velocità. L'Inter dal canto suo, forse stanca dopo i centoventi minuti disputati in Coppa Italia, è sembrata la lontana parente di quella ammirata fino ad ora e ha così incassato la prima sconfitta stagionale. Decisivi ai fini del successo bianconero sono risultate le marcature di Lasagna, De Paul e Barak. Inutile la diciassettesima rete in altrettante gare di Maurito Icardi.

Il secondo anticipo del sabato pomeriggio ha visto sfidarsi, all'Olimpico Grande Torino, Toro e Napoli. 
La squadra di Maurizio Sarri, criticata dai più dopo i tre passi falsi consecutivi tra campionato e Champions, ha saputo imporsi per tre reti ad uno, scacciando almeno momentaneamente le critiche e rifacendo propria la testa della classifica. Contro i granata, apparsi avulsi e poco incisivi, i partenopei hanno aperto la sfida alla prima palla goal creata con Koulibaly e hanno chiuso la pratica già prima della fine della prima frazione di gara, grazie ai goal di Zielinski e capitan Hamsik; quest'ultimo arrivato finalmente alla centoquindicesima rete in maglia azzurra, ha raggiunto Maradona come miglior marcatore del club di Aurelio De Laurentis.

Vince ma non convince la Roma di Eusebio Di Francesco, la quale impiega più di novanta minuti di gioco per sbarazzarsi delle difese del Cagliari. A decidere la sfida vi ha pensato il difensore Fazio che, all'ultimo assalto dei giallorossi, tramuta in rete un pallone sporco. Preziosa la vittoria conseguita dai capitolini, al quarto posto ma con una gara ancora da recuperare ed ipoteticamente proiettati al secondo posto in classifica.

Ad aprire la domenica di Serie A vi hanno pensato Hellas Verona e Milan. La squadra di Ringhio Gattuso, reduce da due vittorie consecutive (una delle quali proprio contro il Verona in Coppa Italia), ha steccato al Bentegodi, facendosi sovrastare dalla squadra di casa. Pur giocando meglio degli avversari, il goal subito ad opera di Caracciolo alla mezzora, ha spento ogni velleità offensiva dei rossoneri, naufragati nella ripresa sotto i colpi di Kean e Bessa. Sprofonda così nuovamente negli abissi il Milan che, fra il mancato accordo con l'Uefa sul voluntary agreement e lo spigoloso caso di Gigio Donnaumma, si trova ora ad affrontare una vera e propria stagione di transizione. E' proprio vero, i soldi non comprano la felicità.

Vince, convince (finalmente) e si prende la seconda piazza dell'attuale campionato la Juventus, la quale impegnata al Dall'Ara contro il Bologna ha saputo ammaestrare gioco ed avversari sin dalle prime battute di gioco. Il tre a zero scaturito dalle reti di Pjanic, Mandzukic e Matuidi, è la netta conseguenza di un predominio tecnico e tattico durato per novanta minuti. Alla vigilia della sfida contro la Roma, la ritrovata solidità difensiva e la nuova maturità offensiva consegnano a mister Allegri una squadra ampiamente competitiva per poter far suo il settimo campionato di fila, Napoli, Roma ed Inter permettendo. Unica nota negativa ancora Paolo Dybala, più volenteroso ed incisivo delle precedenti apparizioni ma ancora il lontano parente di quello ammirato nelle prime giornate.

A chiudere la diciassettesima giornata della massima competizione calcistica italiana vi ha pensato lo scontro fra Atalanta e Lazio. All'Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo, le due compagini hanno dato vita ad un match elettrizzante e spettacolare, conclusosi sul risultato di tre a tre. La squadra biancoceleste, pur senza il diffidato Immobile, ha saputo reagire alla grande al doppio svantaggio iniziale firmato da Caldara ed Ilicic, riportandosi sul risultato di parità ancor prima del duplice fischio di Irrati, grazie alla fantastica doppietta del serbo Milinkovic Savic. Ad inizio ripresa, l'abnorme produzione offensiva bergamasca crea i presupposti per il calcio di rigore poi trasformato da Ilicic ma, il VAR (bravo ad annullare una rete irregolare di Caldara) e Strakosha, tengono aggrappata al match la squadra capitolina, in rete sul finire di gara con Luis Alberto. Un partita al cardiopalma, giocata sull'inerzia offensiva e decisa dalla vena realizzativa degli uomini più talentuosi in campo; ciò nonostante il risultato maturato, scontenta un po' tutti i protagonisti in campo, volenterosi a conquistare i tanto agognati tre punti.

Nelle altre partite, spicca la vittoria del Sassuolo sul campo della Sampdoria grazie ad una rete di Matri allo scadere. Nella partita in questione, assurdo e sconcertante come il VAR non sia stato in grado di sanzionare la vera e propria parata di Torreira. Blucerchiati ora sull'orlo della crisi, visto e considerato che la vittoria manca oramai da più di un mese. Si impone con il minimo sforzo pure il Crotone di Walter Zenga, il quale impegnato allo Scida contro il Chievo Verona fa suoi i tre punti (i primi per l'allenatore milanese sulla panchina rossoblu), grazie ad una rete alla mezz'ora di Budimir. Pareggio incolore e senza reti al Franchi fra la Fiorentina ed il Genoa. Nello scontro salvezza fra la Spal ed il Benevento, sono gli ospiti ad uscire vittoriosi grazie alla doppietta di Floccari, capace di ribaltare il vantaggio giallorosso firmato dall'autorete di Cremonesi.

Risultati
-Inter vs Udinese  1-3
-Torino vs Napoli  1-3
-Roma vs Cagliari  1-0
-Hellas Verona vs Milan 3-0
-Bologna vs Juventus  0-3
-Sampdoria vs Sassuolo  0-1
-Crotone vs Chievo Verona  1-0
-Fiorentina vs Genoa 0-0
-Benevento vs Spal  1-2
-Atalanta vs Lazio  3-3

Classifica
1. Napoli (43 punti), 2. Juventus (41 punti), 3. Inter (40 punti), 4. Roma (38 punti), 5.Lazio (33 Punti), 6. Sampdoria (27 punti), 7. Milan (24 punti), 8. Atalanta (24 punti)  9. Fiorentina (23 punti), 10. Torino (23 punti), 11. Udinese (21 punti), 12. Bologna (21 punti), 13. Chievo Verona (21 punti), 14. Cagliari (17 punti), 15. Sassuolo (17 punti), 16. Crotone (15 punti), 17. Genoa (14 punti), 18. Spal (14 punti), 19. Hellas Verona (10 punti), 20. Benevento (1 punto).


-Scritto da A-