mercoledì 16 agosto 2017

Charlottesville: come la violenza ti trasforma una città



Non accennano a placarsi le polemiche intorno agli scontri di Charlottesville, dove nel weekend gli scontri tra i suprematisti bianchi ed un corteo antirazzista ha portato alla tagica scomparsa di tre persone, una manifestate e due agenti di polizia.


Tardiva la presa di posizione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, contestato pubblicamente da ogni angolo del paese per la sua blanda accusa generale nei confronti della violenza. Il neo eletto presidente, sino alla giornata di lunedì, non ha infatti minimamente accusato gli appartenenti ai movimenti razzisti e nazisti (tra cui spicca il gruppo del Ku Klux Klan).

Gli antefatti
La decisione presa dal consiglio comunale della cittadina di Charlottesville di rimuovere da un parco pubblico la statua del generale Lee, uomo controverso che guidò negli anni della guerra di secessione le forze armate confederate, aveva creato dissenso fra gli appartenenti dei movimenti antisemiti e di supremazia bianca.
Nei primi giorni del mese scorso, membri del Ku Klux Klan provenienti dalla Carolina del nord, erano giunti in Virginia per opporsi alla decisione, esibendo slogan che poco lasciavano all'immaginazione, gridando frasi a favore del potere bianco e sventolando vessilli confederati.
Il fatto, conclusosi con ben ventitré arresti, è stato l'anteprima degli scontri di sabato.

Sabato
Ancor prima del sorgere delle prime luci dell'alba di sabato dodici agosto, la tensione tra i suprematisti bianchi, in rivolta dopo la decisione di espropriare il parco pubblico dalla statua dello storico generale confederato, ed un corteo anti-razziale aveva portato i due gruppi allo scontro.
Gli accattivanti slogan di una e dell'altra fazione, sono stati presto sostituiti dalla violenza che è sfociata in scontri fisici.
L'intervento della polizia in assetto anti-sommossa ha scongiurato il peggio riducendo a pochi feriti e qualche contuso il bilancio degli scontri notturni.
Quando tutto sembrava ormai alle spalle, con le forze dell'ordine ormai riuscite a disperdere la folla di manifestatati dell'una e dell'altra parte, un auto si è scagliata a folle velocità sul gruppo antirazzista falciandolo e concludendo la sua corsa contro un'altra auto. Riuscito a scappare in un primo momento, l'autista del mezzo è stato riconosciuto, rintracciato e tratto in arresto dalle forze di polizia. James Alex Fields Jr, ventenne dell'Ohio: questo l'identikit del ragazzo il cui folle gesto è risultato fatale per una donna, tale Heather Heyer di trentadue anni, morta sul colpo dopo esser stata investita; trenta altri suoi compagni di proteste sono rimasti invece feriti.


L'FBI ha inoltre aperto un inchiesta dopo gli scontri, in materia di "violazione dei diritti civili".
Nella serata un elicottero impegnato in operazioni di controllo sopra la cittadina, luogo degli scontri, si è schiantato al suolo per un guasto tecnico. Non c'è stato nulla da fare per i due agenti a bordo, morti sul colpo.

La condanna
I fatti che hanno indignato una nazione intera non hanno lasciato indifferente il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, intervenuto per biasimare il gesto: " Non c'è posto per questo tipo di violenza in America".
La reazione al gesto è stata considerata da molti democratici e repubblicani blanda e troppo timida. Inoltre sino alla giornata di lunedì, il presidente non ha mai contestato i gesti dei suprematisti bianchi, vili responsabili degli scontri oltre che disseminatori di odio e antisemitismo.
Dopo aver reagito criticando e condannando i gesti dei membri del Ku Klux Klan con colpevole ritardo, nella giornata odierna il controverso tycoon ha fatto retromarcia. 
Chissà, forse consigliato da quegli stessi suprematisti bianchi che lo hanno spinto a divenir presidente della nazione, il settantunenne ha attaccato l'estrema sinistra, colpevole secondo lui in egual misura.

Charlottesville

Eletta nel 2014 come città più felice d'America, Charlottesville trova sede in Virginia nella contea di Albemarle.


Fondata nel 1762, questa cittadina venne chiamata in questo modo in onore della consorte di Re Giorgio III del Regno Unito, Sofia Carlotta.
Con i suoi quarantamila abitanti, la località ha nel suo alto tenore di vita e nella tranquillità il suo punto di forza.
Oggi al centro di polemiche legate agli scontri tra antirazzisti e suprematisti, la cittadina piombata in stato d'emergenza, venne premiata dal National Bureau of Economic Research per il suo spirito libero e per la mentalità aperta.
Una cittadina modello per tutte le altre, trasformata dalla follia razzista in città dell'orrore.

                                                         -Scritto da A-


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