martedì 22 agosto 2017

No tenim por!


Ancora una volta il sangue, la morte ed il terrore hanno attirato l'attenzione dei mass media mondiali.


Dopo gli attacchi terroristici di Parigi, Londra, Manchester, Nizza, Rouen, Berlino e Stoccolma fra le tante, è stata la volta di Barcellona, colpita al cuore da un vile ed insulso attentato. Il duplice attacco che ha attanagliato la metropoli catalana e la sua provincia, ha profondamente scosso la popolazione locale e non solo, ormai atterrita da questa violenza insensata che colpisce senza tregua il vecchio continente.
Il bilancio delle vittime nelle scorse ore è salito a quindici persone mentre centinaia sono i feriti.
Dura la reazione dei politicanti europei e mondiali, da Donald Trump ("Gli Stati Uniti condannano l'attacco terroristico a Barcellona- -Siete forti e tenaci, vi amiamo") a Jean-Claude Junker, presidente della Commissione europea ("Non ci faremo mai intimidire da una tale barbarie").
E' il secondo grave attentato di matrice islamica che la Spagna subisce dopo quello avvenuto più di tredici anni fa a Madrid. Allora ad essere colpito fu il sistema ferroviario locale, con quattro treni fatti esplodere e centinaia di vittime provocate.

Attacco sulle Rambla

Un giovedì pomeriggio catalano come tanti altri, con turisti e abitanti locali indaffarati tra compere, visite guidate e un po' di shopping. Il sole caldo aumenta man mano l'afflusso di gente che ogni giorno invade le Rambla.
Tutto apparentemente normale; nessuno dei presenti immagina quello che da lì a pochi istanti si sarebbe andato a verificare.
All'altezza di Plaça de Catalunya, un furgoncino entra ad alta velocità nella zona pedonale della Rambla e procedendo a zig-zag colpisce e falcia il maggior numero possibile di persone che trova lungo il suo tragitto, schiantatosi infine su un chiosco nei pressi del teatro dell'opera.
Arrestati a poche ore di distanza dall'attacco tre uomini, uno a Alcanar e gli altri due a Ripoll sui Pirenei mentre è ancora oggi in fuga il guidatore.


Attentato a Cambrils
Le forze di polizia nella notte sono riuscite a sventare un secondo possibile attacco terroristico. Cinque passeggeri di un Audi A3 non si fermano ad un posto di blocco antecedente alla piccola cittadina a settanta chilometri da Barcellona.
Il fatti insospettisce gli agenti che una volta seguiti e capiti gli intenti dei fuggitivi sono intervenuti bloccando un secondo possibile brutale attentato.
L'idea degli assalitori era quella di colpire decine e decine d'innocenti lungo la passeggiata dinnanzi alla costa. Nonostante il pronto intervento delle forze dell'ordine, giacciono sul terreno una vittima e cinque feriti.

La cellula 
Gli uomini coinvolti nei due attentati apparterrebbero alla stessa cellula Jihadista, così come i tre cadaveri ritrovati ad Alcanar tra le macerie di una villa esplosa il giorno prima dell'attacco.
Secondo quanto si apprende dai media catalani, in quell'edificio i terroristi stavano preparando l'esplosivo da utilizzare. Trovati all'interno del casolare anche centoventi bombole di gas. Gli inquirenti non escludono la possibilità che il grande obbiettivo dell'attacco potesse in origine essere la Sagrada Familia. Quello che appare certo è come l'attentato, progettato in Marocco, si sarebbe dovuto sviluppare in più parti della città e la portata dello stesso avrebbe dovuto e potuto rivelarsi ben più ampia.
La cellula composta da dodici uomini è stata neutralizzata: sette membri uccisi, quattro tratti in arresto e un uno ancora in fuga.

Le ricerche continuano
Continuano in tutta Europa le ricerche di Younes Abouyaaquou, secondo i sospetti, l'autista-killer della Rambla.
Riuscito a fuggire mescolandosi con la folla impaurita ad oggi risulta ancora latitante, armato e pericoloso.

Seppure dolore e commozione aleggiano ancora nell'aria e nei cuori delle persone, si leva alto il grido "NO TENIM POR!".

                                                      -Scritto da A-






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