martedì 23 maggio 2017

Attentato Manchester, durante il concerto di Ariana Grande


Ieri sera alle ore 22.33 al termine del concerto della pop star statunitense Ariana Grande, è esploso un ordigno all'interno della Manchester Arena; nei pressi del foyer, vicino alla biglietteria.

L'Arena indoor di Manchester è la più grane d'Europa, può contenere fino a 21000 posti. Naturalmente ieri c'era il tutto esaurito con tanti giovani al seguito della loro beniamina.

Le vittime accertate, attualmente, sono 22 (tra cui anche bambini) e 59 feriti che sono stati ricoverati negli ospedali più vicini.
Il capo della polizia britannica Hopkins ha fatto sapere che l'esplosione è stata causata da un ordigno rudimentale e che si tratta di un attentato terroristico, si esclude la presenza di complici; l'attentatore, di cui ancora non si sono scoperte le generalità, è morto nell'esplosione.

Dopo l'attentato catastrofico del 7 luglio 2005, quando 4 attentatori suicidi islamici britannici uccisero ben 52 persone e ferirono più di 700 persone, questo è il peggiore in terra inglese.

Theresa May, attuale primo ministro, ha interrotto la sua campagna elettorale a distanza di due settimane dal voto delle elezioni politiche dell'8 giugno.
Dalla Cina, passando per la Scozia e l'Australia, tutte le maggiori autorità del mondo si avvicinano nelle condoglianze alle famiglie delle vittime e denunciano l'atto vile da parte dell'attentatore.

L'artista Ariana Grande, visibilmente scossa dall'accaduto, fa sapere tramite dei suoi porta voce che sta bene e rilascia questa dichiarazione sul suo profilo Twitter: "Distrutta. Dal profondo del mio cuore. Mi dispiace davvero tanto. Non ho parole".

Viene spontaneo chiedersi, come sia possibile che nonostante tutti i controlli preventivi che avvengono per eventi di tale portata, non sia stato fermata una persona con un ordigno esplosivo, seppur rudimentale, quando si vieta di entrare all'interno delle arene con ombrelli o tappi delle bottiglie.
Non ci resta che unirci al cordoglio delle condoglianze nei confronti dei familiari delle vittime.

Scritto da L.

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