martedì 30 maggio 2017

G7 a Taormina: il summit della discordia



Il 26 e il 27 maggio scorsi, presso il Palacongressi di Taormina in provincia di Messina, si è svolto il quarantatreesimo vertice G7, in formato ridotto per la quarta volta consecutiva dopo la sospensione della Russia dal G8, avvenuta nel 2014.



La scelta della sede, annunciata a metà 2016 dall'ex presidente del consiglio Matteo Renzi, è ricaduta su questa città della Sicilia con un duplice intento: tener viva la questione migranti (sensibilizzando così l'opinione pubblica mondiale) E cancellare i pregiudizi di alcuni leder economici e non nei confronti della Trinacria.
Il vertice presieduto dal Premier italiano Paolo Gentiloni, alla prima partecipazione in questo tipo di vertice, si è concluso lasciandosi alle spalle numerosi punti interrogativi.
Il concetto espresso dal Presidente del consiglio Gentiloni (secondo cui la valenza di questo vertice sta nel mantenere un sistema di governace globale), coccia con la difficoltà nell'affrontare spigolose questioni internazionali senza l'appoggio di paesi come la Cina, la Russia e l'India, messi attualmente al bando.
Coinvolti all'interno del quarantatreesimo vertice G7 i capi di stato di Tunisia,Nigeria, Kenia, Niger ed Etiopia.

Nonostante le difficoltà emerse nei giorni di lavoro, il vertice ha disquisito a lungo sui seguenti argomenti:


  • Cambiamenti climatici;
  • Lotta al terrorismo;
  • Impegno nel combattere il protezionismo, mantenendo dunque i mercati globali aperi;
  • Diritto d'ogni stato di gestire i propri confini, stabilendo politiche sui flussi migratori nell'interesse della sicurezza interna nazionale;
  • Supporto al governo ucraino relativo all'annessione della Crimea da parte dello stato sovietico;
  • Impegno nel contrastare il programma nucleare nordcoreano;

I risultati ottenuti dal summit sono a molti apparsi insoddisfacenti; nei giorni scorsi si sono moltiplicati gli appelli della società civile ai sette grandi potenti della Terra riguardo temi come la lotta alla povertà, le diseguaglianze, l'accoglienza dei migranti e dei rifugiati e la sicurezza alimentare.
Duri scontri si sono susseguiti nei pressi dei giardini Naxos, dove i manifestanti sono venuti allo scontro con le forze dell'ordine.
La speranza globale si sposta ora al G20 d'Amburgo, dove i temi rimasti senza soluzione verranno nuovamente affrontati, sperando in una conclusione alternativa.

                                           -Scritto da A-

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