Imperversa a livello mondiale il cyberattacco lanciato da Wannacry.
Il malware responsabile fino ad ora dell'infezione di centinaia di migliaia di sistemi operativi, ha raggiunto secondo l'Europol almeno centocinquanta paesi.
Semplice il funzionamento del virus, il quale una volta installatosi porterebbe alla criptatura di tutti i file, rendendoli inutilizzabili; invierebbe in seguito una richiesta di riscatto in denaro virtuale non tracciabile (Bitcoin), per far si che essi tornino operativi.
Ad arginare l'attacco ci avrebbe pensato un analista britannico, che per motivi di studio e senza rendersene conto ha rallentato la corsa del virus.
Il ventiduenne che ha riscontrato questa minaccia, ha poi avvertito come una seconda versione del ransomware sia già stata messa in circolazione, invitando tutti gli utenti a difendersi mediante gli aggiornamenti rilasciati da Microsoft.
I timori per una futura e nuova diffusione del malware sono reali e mantengono in apprensione centinaia di nazioni.
Dai primi accertamenti effettuati, non risulterebbero gravi danni ai computer del nostro paese, è quello che ha reso noto la polizia postale italiana.
Differente la situazione in Cina, dove a ieri i server messi sotto scacco da Wannacry erano centinaia di migliaia. La diffusione iniziata venerdì avrebbe danneggiato le attività di alcuni sistemi bancari, dell'istruzione e dell'energia elettrica.
Vittima dell'attacco anche il Giappone dove sono stati colpiti colossi come Nissan e Hitachi, mentre nella capitale inglese è andato in tilt il sistema sanitario ospedaliero.
Rilevati anche danni ad alcune delle principali banche russe. Dal Cremlino un Putin infuriato tuona contro l'intelligence Americana, rea di esser la fonte primaria del virus.
Le autorità mondiali al lavoro per individuare e fermare i creatori di Wannacry, sono concordi nel definire quello in corso la più grande cyberminaccia mai affrontata fino ad ora.
-Scritto da A-
Nessun commento:
Posta un commento