giovedì 27 luglio 2017
L'apparenza inganna
Quante volte nella vostra vita vi siete fermati all'apparenza delle situazioni?
Ammettiamolo, oggi giorno sempre più spesso l'essere umano tende a voler vedere solamente quel che gli importa, ignorando il resto.
In un ecosistema convulso come quello moderno infatti, sempre meno si prova ad andare oltre la parvenza, provando a capire le ragioni dietro ad un determinato gesto o ad una determinata situazione.
Così, vedendo la famosa fotografia del "bacio a Times Square" mi sono domandato in quanti conoscano la realtà che si cela dietro ad essa...
La fotografia, realizzata da Alfred Eisenstaedt il 14 agosto del 1945, immortala un romantico bacio (con tanto di casquè) scambiatosi fra un marinaio ed una giovane infermiera il giorno del V-J Day, ovvero la giornata della vittoria statunitense sul Giappone.
Senza alcun dubbio, lo scatto di Eisenstaedt è divenuto nel corso degli anni un simbolo iconico della gioia americana provata alla notizia della conclusione della seconda Grande Guerra.
Una foto che senza paura possiamo affermare abbia contribuito a raccontare alle generazioni future la storia di quegli anni ma che probabilmente, la propria storia in pochi conoscono.
Ma quello che fu immortalato, siamo forse sicuri sia stato un gesto romantico?
La spontaneità e la gioia per la fine di un atroce fardello, costato la vita a 413 mila compatrioti, portò i newyorchesi a scendere per le vie della Grande Mela.
Qui, la giovane Greta Zimmer Friedman, infermiera presso uno studio dentistico antistante Times Square, venne raggiunta dal marinaio George Mendonsa.
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, i due non si conoscevano minimamente prima dei festeggiamenti in strada.
A spezzare l'incantesimo romantico della fotografia, ci ha pensato la stessa Friedman in un'intervista del 2005 in cui spiegò come il gesto tutto fu men che amorevole: "quell'uomo era molto forte. Io non lo stavo baciando. Fu lui a baciare me".
Per dovere di cronaca, bisogna sottolineare il fatto che non fu solamente Alfred Eisenstaedt a fotografare l'atto spontaneo (i due protagonisti della foto non erano in posa ma furono colti all'improvviso); infatti il bacio impressionò positivamente anche Victor Jorgensen che ritrasse gli apparenti fidanzatini da un'altra inquadratura. Sfortunatamente per lui, pur vedendo pubblicare il proprio scatto sul New York Times del giorno seguente, la sua foto non ebbe lo stesso successo di quella del collega.
Andando oltre la sua coltre dorata, forgiata nelle apparenze, si può facilmente declassificare il momento e la situazione come gesto goliardico, come ringraziamento a Dio per esser scampati alla brutalità del conflitto armato, con i più maliziosi che addirittura considerano il fatto una sorta di violenza da parte dell'uomo nei confronti della giovane.
Fermatevi, andate oltre il primo impatto emotivo, guardate la verità celata oltre lo strato di carta e inchiostro, siate sempre curiosi.
L'apparenza inganna...Ma questa volta è proprio un peccato.
-Scritto da A-
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