giovedì 13 luglio 2017

Rai, Fabio Fazio e il suo nuovo stipendio: il triangolo dello scandalo


Oggi il mio editoriale torna a parlare di comunicazione, mi concentrerò sullo stipendio che verrà percepito dal conduttore 53enne ligure, Fabio Fazio.


Il conduttore non contento del trattamento della Rai nei suoi confronti, colpevoli di non averlo valorizzato al massimo, ha deciso di dare un'ultimatum al canale statale con la serie condizione di cambiare emittente.

La rete pubblica, avendo già perso programmi di punta come ad esempio Gazebo, non vuole farsi scappare la situazione dalle mani e perdere una delle sue "superstar".

Così al buon Fazio arriva la proposta "monstre": uno stipendio di 11.2 milioni per i prossimi 4 anni, vale a dire 2.8 milioni all'anno per 64 serate. Ah senza contare lo spostamento al canale faro dell'emittente nazionale, Rai1, e ottenendo la prima serata domenicale e la seconda serata del lunedì.

Ora io non metto in dubbio la bravura di Fabio Fazio per aver portato un format completamente americano, fac simile del talk show di David Letterman, nelle case degli italiani. Bisogna anche ammettere che gli ospiti del suo programma sono di rilievo mondiale e nazionale e che le tematiche sono svariate, accontentando grandi e piccini.

Ma, lo so non si inizia mai una frase con Ma, ma per l'appunto andava enfatizzato il concetto contradditorio. Come può una rete, che si spaccia per PUBBLICA e non privata, pagare un proprio dipendente più di quanto venga retribuito il Capo dello Stato (240 mila euro), che dovrebbe essere l'impiegato pubblico più pagato a livello nazionale.

Ora l'ambiguità sta nel cercare la concorrenza con gli altri canali, quando dovrebbe semplicemente essere un servizio pubblico, garantito agli italiani attraverso il pagamento di una rata di un canone che permetta e garantisca servizi di qualità ed efficienza.

La Rai è stata precursore in molti aspetti ma non accetta il superamento di un concetto antico; la soluzione per tornare credibili agli occhi degli italiani sarebbe quella di eliminare canali statali, riducendoli ad un unico canale, come avviene nel resto del mondo.
Eliminare i conduttori pluripagati e puntare su programmi nuovi, capaci di svecchiare una tv nazionale che si tiene in piedi a stenti.

Naturalmente non accadrà nulla di tutto questo e ora vi saluto,

che devo andare a vedere quel meraviglioso programma di cabaret che danno su Rai2, condotto da Gigi D'Alessio!
Buona serata!

Scritto da L.


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